Haven and Heart: il cuore del sandboxing

Haven and Hearth è un gioco di cui probabilmente non sentirete mai parlare, è un gioco che non vedrete mai pubblicizzato sulle riviste o recensito dai grandi portali. Probabilmente non lo recensiremo mai nemmeno noi. E’ una realtà piccola, microscopica. E’ il lavoro di due ragazzi, ovviamente amatoriale, dedicato ad una delle nicchie più piccole del mercato Mmorpg. Haven and Hearth incarna, o almeno ci prova, tutti i principi fondamentali del total sandboxing ed è la massima estremizzazione di ciò che è l’anima dei mmorpg.

Il gioco ha una veste grafica ed un engine di gioco modesto, modestissimo, realizzato interamente in java ma leggero come una piuma. E’ 2D, isometrico e privo di sbrilluccichii o ninnoli di sorta. E’ freddo, duro, direi quasi piatto, come può esserlo la vita di tutti i giorni in un villaggio sperduto e isolato. Vi chiederete allora perchè voglio parlare di questo gioco che non conosce nessuno per poi distruggerlo alle prime righe: semplicemente questi che a molti utenti potrebbero sembrare dei gravi difetti, sono in realtà il punto di forza, l’unicità di Haven and Hearth. Infatti, come qualunque informatico potrebbe notare loggando per pochi minuti nel gioco, l’implementazione delle varie features è qualcosa di estremamente minimale ma al contempo estremamente economico dal punto di vista dell’implementazione.
 

Qual è il punto? Il punto è che per sviluppare un gioco ci vogliono soldi e se vuoi avere un ritorno dal tuo gioco, devi metterci quello che piace alla gente. L’unicità di H n’ H è che ci mette cose che piacciono a pochissimi e non ha bisogno di un ritorno economico. Infatti i due giovani ed aitanti programmatori realizzano e mantengono il gioco con spese molto basse e vi dedicano il loro tempo libero, riuscendo comunque a dare uno spessore estremo al gioco, ovviamente per chi apprezza il genere. Questi stessi estimatori sono quelli che più si sentono traditi dall’industria dei Mmorpg che relega prodotti similari alla fascia del P2P, che come conseguenza portano a bassi livelli di utenza e quindi di coinvolgimento. Il caso più emblematico è Wurm Online, gioco molto simile a H n’ H, che ha come grosso difetto quello di essere realizzato in 3D, rendendo quindi più difficile lo sviluppo di nuove features.

Non divaghiamo troppo perchè ignorare le nicchie è una costante del mercato dei videogiochi sin dalla sua stessa nascita. Vediamo quindi cos’è H n’ H e cosa ci offre. Il gioco è una piattaforma estremizzata di sandboxing in cui l’unico limite alle nostre azioni è dettato dalle abilità che conosciamo. Queste scandiranno il ritmo con cui il nostro personaggio crescerà e sebbene sia possibile prenderle tutte, non sarà questo il nostro obiettivo. Il nostro scopo finale sarà semplicemente…essere. E’ un sandbox: non ci sono obiettivi, o meglio, ognuno ha il suo. Se si è con un gruppo di amici, il vostro obiettivo temporaneo sarà quello di farvi un bel villaggio, con le vostre casette recintate con le staccionate, i vostri forni pieni di pane fragrante, i campi in fiore, le mucche al pascolo e le api che ronzano felici per produrre delizioso miele. 

Non vi starò ad elencare tutte le innumerevoli attività che potrete svolgere nel gioco perchè sono tantissime. Quello che veramente conta è che il gioco riesce a dare quell’atmosfera di operosa collaborazione che tanto fa impazzire gli amanti del genere, i quali, se fossero nati nel 1600, probabilmente sarebbero partiti alla volta delle Americhe come coloni del West. La mappa del gioco contribuisce a questo, tendendo ad isolare le varie comunità che dovranno stare ben distanti per evitare di rubarsi risorse a vicenda. La sensazione sarà quella di vivere davvero in un avamposto di giovani nerboruti che passano le giornate a spaccare legna e a costruirsi un futuro in una terra inospitale. Se vi sembro un idiota dopo queste righe, Haven and Hearth non fa per voi così come probabilmente non fanno per voi la maggior parte dei mmorpg sandbox.

H n’ H non è pero tutto rose e fiori. Infatti la libertà d’azione è anche libertà di distruzione. Sarà infatti possibile, acquistando la skill necessaria, commettere omicidi e furti e ovviamente vendicarli. La morte in gioco però è permanente e se verrete uccisi, o ad esempio annegherete, dovrete reiniziare con un nuovo personaggio. La crescita non è lentissima, anzi tutt’altro: in un paio di giorni avrete già abilità sufficienti per essere perfettamente utili al vostro villaggio, però in alcune fasi il gioco pecca di ripetitività. Ad esempio costruire una casa o una miniera richiederà ingenti quantitativi di legna e, anche in gruppo, risulterà abbastanza oneroso accumularli. Questo ovviamente vuol essere una limitazione per evitare che sorgano case a destra e a manca senza il minimo sforzo, senza imporre però limiti alla fantasia dei singoli che, con il dovuto impegno, potranno realizzare qualsiasi cosa.

Questo editoriale vuol essere allo stesso tempo una forma di pubblicità per questi due ragazzi, che meritano veramente tutto il nostro apprezzamento, ma anche una forma di giudizio sul titolo che al momento è ancora in alpha e quindi non recensibile. Gli aggiornamenti sono costanti e i ragazzi lavorano nella direzione giusta, quindi siamo certi che quando si sentiranno sicuri, potranno rilasciare una versione bomba del loro gioco. Gli auguriamo il meglio per il presente e per il futuro, sperando che crescano anche di numero per vedere sempre nuovi update.

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