Aliens, Predators o Marines?

19 Gennaio 2010, Hotel Melià, Milano.

Gamesource ha partecipato alla presentazione in anteprima di Alien vs Predator. L’argomento del meeting è l’interessante sezione Multiplayer su piattaforma Xbox360 di questo FPS, nonchè la possibilità di provare direttamente su console il titolo. Sono state approntate numerose postazioni dove i giornalisti han potuto sfidarsi nelle varie modalità proposte dal gioco.

Innanzitutto Tim Jones, del team di sviluppo di AvP, ci spiega in dettaglio tutto ciò che concerne questo nuovo capitolo di Alien Versus Predator. Sono state spiegate in modo conciso le razze e le modalità, dando una panoramica generale del titolo: ha tenuto a precisare inoltre che è un proseguimento del gioco precedente e che da questi eredita numerose caratteristiche.

Per chi non conoscesse nè i film, nè i precedenti capitoli del videogioco, riassumiamo la trama: la storia si sviluppa intorno al lontano pianeta BG-386, il quale nasconde un terribile segreto, che la corporazione Weyland-Yutani vuole assolutamente scoprire. Nei pressi della colonia Freya’s Sospect, la tomba piramide, dimora dei Predator, fu violata dagli sprovveduti Marines, i quali compirono esperimenti sulle uova aliene trovate all’interno del rudere, per scoprire quali creature celassero. Dopo un breve lasso di tempo, un Alien, che fu oggetto di esperienze da parte degli esseri umani, scappa e divora chi gli capita a tiro.

Arrivano quindi anche i Predators d’elite, che vogliono ostacolare le ricerche della corporazione. Queste due specie di creature, palesemente aliene, vengono estrapolate da serie cinematografiche molto in voga negli anni ’90, le quali furono considerate, non troppo tempo dopo, delle pietre miliari del cinema fantascientifico, vedendo come protagonisti attrici del calibro di Sigourney Weaver (Alien), oppure Arnold Schwarzenegger (Predator).

Nel multiplayer, potremo confrontarci con altri giocatori scegliendo tra 7 modalità differenti che ci permetteranno di combattere vestendo i panni di una delle 3 razze presenti nel gioco: queste rispecchiano in pieno la loro rappresentazione nei film, con i dovuti bilanciamenti che comunque non tolgono credibilità alle azioni di gioco.

Marine: decisamente deboli, possono però affidarsi ad un ricco arsenale di armi per estinguere le razze con cui verranno a contatto. Questa specie non ha tante caratteristiche a livello fisico, ma la tecnologia è dalla sua parte. Grazie al Motion Tracker, il giocatore può cercare di identificare la posizione del suo nemico: il rapporto della distanza tra un personaggio di una fazione e un altro viene scandito da un bip angosciante, sempre più forte, fondamentale in alcune modalità come il Caccia Predatore.

Alien: Agile e scattante, questa creatura potrà scavalcare maestosi alberi in pochi secondi, potendosi attaccare ad ogni superficie dell’ambiente circostante e arrampicarvisi. L’Alien, come prevedibile, dovrà basare tutto il suo combattimento sulla furtività e gli attacchi ravvicinati. Avremo la possibilità di distruggere le luci con la nostra coda e di afferrare alle spalle il nostro avversario, uccidendolo in un sol colpo. Probabilmente questa razza si rivelerà come la più divertente e tattica da giocare.

Predator:
Questi sono decisamente sbilanciati, se paragonati agli esponenti delle altre razze. Posso rendersi invisibili, fare prese per terminare gli avversari, coprire grandi distanze correndo a più non posso e compiere lunghi balzi. Gli attacchi fisici constano nell’utilizzo di artigli che sfregiano e sgozzano le vittime sventurate che capiteranno a tiro. Una cuoriosa aggiunta, vista e stravista nel film, è la visuale a raggi x. Probabilmente sarà la razza prediletta dai neofiti.

Veniamo quindi alle modalità di cui si compone il multiplayer:

Caccia Predator: partiamo con la modalità del gioco meno avvincente, che si trasforma presto in un’esperienza frustrante. L’obiettivo è uccidere il Predator, impersonato da un giocatore, mentre tutti gli altri saranno marines. Una volta ucciso il Predator, si diventerà a propria volta Predator, il tutto ripetuto fino allo scadere del tempo. Il Predator ovviamente dovrà cercare di compiere più uccisioni possibile o scadrà il suo "tempo di caccia".

Infestation: questa modalità risulta essere decisamente migliore e compensa la "Caccia predator", dal momento che  qui il nostro obiettivo è eliminare gli Aliens. Saremo in una specie di bunker militare buio e claustrofobico: un giocatore inizierà come Alien e dovrà cercare di uccidere i vari Marines; una volta morto come Marine, il giocatore impersonerà un Alien e dovrà aiutare nello sterminio.

Dominio: scenderanno in campo due squadre di specie diverse, nel nostro caso, quello che abbiamo potuto provare, erano composte da Aliens contro Marines. L’obiettivo, in questo caso, è la protezione di punti di controllo, i quali, se verranno conquistati dal nemico, daranno un flusso di punti. Se questi ultimi arriveranno a quota 100, vincerà la squadra, appunto, "dominatrice". Senza troppi problemi è risultata essere divertente e frenetica, ma spesso il tutto viene rovinato dai movimenti eccessivamente legnosi dei Marines che, focalizzandosi su un punto di controllo, verranno regolarmente attaccati da ogni parte.

DeathMatch a squadre: qui saranno chiamate in causa tutte e tre le tipologie, che formeranno due squadre e dovranno massacrare, nel tempo prestabilito, i loro nemici. Divertentissimo e coinvolgente come i più classici dei deathmatch presenti negli sparatutto.

Survivor: Sono previste da 1 a 4 persone in questa sessione di gioco, le quali dovranno ammazzare senza pietà orde di alieni. Anche in questo caso, si giocherà solo come Marines. Ogni arena proposta da questa modalità si divide in due ambienti, uno di questi è semplice da difendere, invece l’altro è un po’ più pericoloso, visti gli agguati che ci tenderanno gli Aliens.

Deathmatch: Tutti contro tutti. Scenderanno in campo le tre specie, in tre squadre differenti, che si massacreranno tra di loro senza pietà alcuna, sempre in un tempo prestabilito e raggiungendo un tetto di punti necessario per vincere la competizione. Adrenalinico, frenetico, che provoca ansia, son questi gli appellativi per descrivere questo gioiellino tra le modalità.

Partita mortale: La modalità da macello di AVP, qui si tratta di terminare ogni cosa che si muove raggiungendo il solito punteggio e nel limite di tempo preimpostato.

Dopo aver elencato i contenuti di questo capitolo nuovissimo, che ricordiamo uscirà il 19 febbraio 2010 per Xbox360, PlayStation 3 e PC, ora passiamo ad una descrizione decisamente più tecnica e dettagliata del titolo in questione. Per ciò che concerne la grafica, ci attestiamo su un livello decisamente mediocre,, nonostante siano passati anni dal capitolo precedente: c’è un nuovo restyling grafico, ma si vedono in più parti sgranare le textures. Le ambientazioni sono eccessivamente piatte, nonostante la vegetazione sia abbastanza verosimile.

Di positivo c’è senz’altro l’atmosfera, la quale richiama ansia e insicurezza, essendo qualche arena povera di illuminazione. Poi, durante la corsa, si nota immediatamente l’uso del motion blur per dare un minimo di spessore alla visuale in prima persona. Buoni, sempre in questo senso, i dettagli del proprio corpo, che, sopratutto nel caso dell’Alien saranno decisamente verosimile. Non siamo ovviamente ai livelli di Mirror’s Edge, ma le mani nere del nostro alter-ego, così come la coda, compariranno in più occasioni dando un maggior senso di immedesimazione, seppur marginale.

Per quanto riguarda la giocabilità, come molti FPS console, soffre di libertà d’azione ma saranno numerosi gli espedienti per creare tattiche elaborate. In particolare assume una dimensione decisamente rilevante il combattimento in mischia che va oltre il solito semplice colpo col calcio del fucile.  Ad esempio il grab, il quale si usa per ammazzare nemici alle spalle con un solo colpo, si può evitare con i tasti dorsali del pad, oppure si può addirittura contrattaccare ai colpi frontali, schiacciando entrambi i tasti dorsali e quello di attacco nel momento appropriato.

Con questo vi rimandiamo ad un’analisi più completa in sede di recensione.

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