Alpha Prime – Recensione Alpha Prime

In un futuro non precisato, l’esplorazione dell’universo è l’obbiettivo primario delle mega-corporazioni. In un grande asteroide apparentemente privo di interesse, la State Business Federation ha scoperto l’hubbardium, un minerale rivelatosi essenziale per il viaggio interstellare, ma anche causa di effetti allucinogeni sugli umani che vi si espongono troppo a lungo; questo porta alla follia generale e alla conseguente interruzione delle operazioni di estrazione. Nei panni di Arnold, un mercenario immune agli effetti della sostanza, dobbiamo avventurarci alla ricerca di superstiti ed in particolar modo di un vecchio amico, tale Warren, insieme alla nostra ex-ragazza, Livia. L’asteroide dà nome allo sparatutto in prima persona qui in esame: Alpha Prime.

 


Un classico sparatutto

Con un incipit piuttosto privo di appeal, il gioco che vi presentiamo rivela presto essere niente più e niente meno che un classico fps vecchia scuola, di quelli il cui sviluppo è assolutamente lineare e la trama più un pretesto per l’ambientazione che un elemento di rilievo.
La dimostrazione di ciò diventa palese quando, passati i primi momenti in cui il titolo tenta con scarsi risultati di far immergere il giocatore in un’atmosfera tesa, ci si ritrova a ripulire stanza dopo stanza dai nemici di turno. Avremo a che fare principalmente con droidi manomessi e persone uscite di senno che tenteranno di ucciderci, quasi esclusivamente con attacchi frontali o con prevedibili aggiramenti – la difficoltà di gioco è difatti rappresentata maggiormente dal loro numero e dalla loro dispozione piuttosto che dalla loro AI. L’interazione con l’ambiente è piuttosto limitata: potremo sollevare vari oggetti, fra cui grate per aprirci passaggi, ma nulla di ciò contribuisce particolarmente nel gameplay. Occasionalmente riceveremo l’aiuto di qualche compagno – in particolare è da citare Paolo, tecnico italiano che regala qualche sorriso con il suo colorito vocabolario.

 


Gli attrezzi del mestiere

Come ogni sparatutto che si rispetti, anche Alpha Prime è dotato del suo arsenale, discretamente nutrito. Le armi sono le classiche del genere, con pistole, fucili d’assalto, lanciarazzi e così via. È presente anche un martello ma il suo uso è davvero limitato – dopotutto chi vorrebbe cercare di distruggere a martellate un robot che ci punta contro un fucile a pompa? Inoltre la distribuzione di munizioni e kit medici è sufficentemente elevata da rendere molto difficile la necessità di ricorrere al corpo a corpo.
Oltre a questi classici orpelli è presente anche un power-up che ci consentira di rallentare il tempo, piuttosto inutile anch’esso dal momento che non dona nessun vantaggio effettivo sul nemico se non quello di poter mirare meglio.
Un fattore che dona un minimo di originalità al titolo è la presenza di un sistema di hacking che permette di usare a distanza alcune porte e qualche altro elemento, che talvolta si rivela utile per creare un po’ di varietà dal classico "spara-spara".

 


Comparto grafico

Da quando esistono, gli fps hanno sempre rappresentato l’avanguardia dell’evoluzione tecnica dei videogiochi. Parliamo di titoli come Duke Nukem 3D, Quake o Unreal, che all’epoca fecero gridare al miracolo. Ma Alpha Prime non è fra questi. Pur avvalendosi di un motore proprietario non apporta nessuna novità, anzi è anche arretrato, sebbene rimanga comunque guardabile. L’impressione è quella di ritrovarsi davanti a Doom 3, con lo svantaggio di essere uscito fuori tempo, e rendendo visibili effetti grafici non più al passo coi tempi, texture povere e pochi poligoni.

 

Concludendo

Alpha Prime è uno sparatutto piuttosto qualunquista che non offre nulla di veramente nuovo agli amanti del genere – minestra riscaldata, si potrebbe dire. Ciononostante è in grado comunque di donare un sufficente numero di ore di passatempo disimpegnato. Consigliato a chi non è in cerca di esperienze di gioco complesse e impegnative.

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