America’s Army – Recensione America’s Army

L’esercito degli Usa un giorno decise di cambiare strategia di reclutamento, puntando, non più sui film di guerra, bensì sui videogiochi. Nacque così America’s Army. Inoltre avevano bisogno anche di un simulatore da far utilizzare alle proprie truppe per studiare le tattiche da tenere sul campo di battaglia e fu così che il dev team scelto sia stato condiviso e il risultato è lampante. 


Non morirete per davvero, ma quasi.

Siccome America’s army è la versione modificata del suddetto simulatore per i marines, il realismo fa da padrone in questo che definire videogioco pare riduttivo. Soprattutto nelle versioni precedenti all’attuale, ogni elemento di uno scontro a fuoco reale è stato ripreso e riportato in maniera fedele nello schema di gioco. Nelle versioni recenti alcune punte di realismo sono state eliminate per rendere il tutto più godibile, rimanendo pur sempre il gioco online più realistico presente sul mercato. AA è completamente gratuito in quanto è il governo americano a finanziare il dev team. Solamente l’apertura di server dovrà essere pagato, sia per gli ovvi costi se si ricorre ad una server farm, sia per il costo extra dovuto al dev team per aprire server che tengano conto delle stat e dei punti accumulati in gioco.


Sempre dalla parte dei buoni.

Caratteristica peculiare di questo titolo è che impersonerete sempre gli americani e combatterete sempre i terroristi. Quest’impronta chiaramente atta alla propaganda, si ripercuote sul gameplay. Potrete, quindi, ottenere le armi nemiche (stranamente più potenti di quelle americane) solo uccidendo i vostri avversari e raccogliendole. Inoltre la struttura di gioco vi obbligherà sempre a dividervi in due squadre. Le mappe possono tutte essere completate risolvendo gli obbiettivi di missione o eliminando tutti gli avversari. Sempre per il suddetto realismo, non sono previste altre modalità di gioco che si allontanerebbero in maniera surreale dagli intenti prefissati. Dare l’idea che i marines vadano in Iraq a rubare le bandiere o a fare un tutti contro tutti non è sicuramente nella mente di chi ha finanziato il progetto.


Carne da macello

L’impatto col gioco è molto più difficile di quello a cui si è abituati. Bisognerà innanzitutto sottoporsi ad una serie di tutorial/test per poter sbloccare le armi utilizzabili nel gioco, la possibilità di diventare medico, di paracadutarsi e di affrontare le missioni come special forces. Una volta superata questa impegnativa fase, dovrete buttarvi nel gioco vero e proprio. Ci sono diverse decine di ottime mappe, tutte realizzate ottimamente e molto ben bilanciate. Non stupitevi se nel primo mese di gioco non ucciderete nessuno. La curva di apprendimento è ripidissima. Imparare a non esporvi, a mirare sempre alla testa, a non agitarvi quando siete sotto fuoco nemico e sapere come muoversi sarà estremamente duro e vi costerà fior di sconfitte. Questo è dovuto al fatto che seppur il gioco sia non troppo diverso dai classici fps simulativi, introduce molte meccaniche che avvantaggiano chi conosce i trucchi del mestiere (oltre chiaramente quelli che conoscono i trucchi di ogni fps e sono "skillati"). La frustrazione inoltre è uno dei motivi principali per cui questo gioco risulta ostico, sopratutto all’utenza più giovane. Spesso morirete per piccolissimi errori oppure per semplice sfortuna o disattenzione.

Le armi in dotazione, che imparerete pian piano a conoscere, sono quelle in dotazione all’esercito americano. Andiamo dal classico m16 con o senza lancia granate, m4 (questo personalizzabile secondo il proprio gusto di gioco), m249, m24 e tante altre. Per i nemici (che ricordiamo voi non potete impersonare, ma a cui potrete rubare le armi), abbiamo un classico arsenale da terrorista. Si va da varie versioni del Kalashnikov a un classico e piuttosto grezzo rpg, all’rpk, equivalente dell’m249.


La guerra come sport

La community è attivissima e decisamente numerosa. Sopratutto in italia è presente una lega federale molto attiva, che organizza numerosi tornei.  E’ però spiccato l’orientamento agonistico-sportivo di queste competizioni, che risulta profondamente diverso da quello del resto degli fps online. Come negli altri giochi di questo genere ogni singolo giocatore si allena il più possibile per migliorare la propria tecnica e primeggiare nel confronto diretto, ma la struttura dei clan e della maggior parte delle federazioni nazionali conferisce un impronta molto più simile a quella delle squadre e delle federazioni sportive reali che non quelle più tipiche dell’e-sport. Questo si traduce nel fatto che i giocatori degli altri fps online vedono come degli alieni invasati i giocatori di AA. Nonostante questo, se avrete un pò di buonsenso e saprete mantenere i piedi per terra, il confronto col proprio clan e con gli altri federati sarà molto costruttivo e divertente.

Passando alla parte prettamente più tecnica, il gioco graficamente si difende ottimamente, risultando però decisamente pesante per i pc più datati ma facendovi corrispondere una resa ottima a dettagli massimi. Alcune mappe, sopratutto quelle molto estese, potranno dare un pò di problemi sui pc poco potenti. Il sonoro è ottimo e contribuirà in modo sostanziale all’immersione nell’azione di gioco. Sarà inoltre basilare in caso di competizioni ad alto livello, in cui ascoltare rumori di passi e sbattere di porte sarà parte fondamentale di qualsiasi scontro.

Conclusioni

Un must per tutti gli appassionati di fps simulativi ma decisamente ostico per i giocatori più casual/arcade. La realizzazione e il supporto sono ottimi. La comunità italiana e internazionale sono numerose e attive.

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