Army of Two: The 40th Day – Anteprima Army of Two: The 40th Day

L’uscita di Gears of War ha segnato nel profondo il modo di concepire gli sparatutto in terza persona, stimolando la produzione di cloni più o meno riusciti dello stesso. In molti hanno percorso la strada spianata in precedenza da Resident Evil 4 (visuale sopra la spalla destra) e perfezionata da Epic con il sistema di coperture, che ha contribuito a donare nuova linfa al filone dei TPS.

Il gameplay intuitivo e funzionale di Gears of War è reso ancora più frizzante grazie al gioco in cooperativa, che permette di affrontare l’avventura a fianco di un amico, elevando al cubo il divertimento.
Army of Two pare averlo capito bene, basandosi interamente sulla cooperazione tra due giocatori. Il secondo capitolo sottotitolato The 40th Day promette di rinnovare la formula, riunendo nuovamente coppie di videogiocatori e spingendoli a guardare nuovamente uno le spalle dell’altro per superare indenni ogni minaccia.


Due, numero perfetto

Starsky e Hutch, Vincent e Jules, Holmes e Watson, Batman e Robin, Tango e Cash. E via dicendo. Potrei continuare ancora, ma è davvero necessario? L’idea è stata resa a dovere, innumerevoli sono le coppie cinematografiche e non, soprattutto nei film d’azione. Sia sul grande schermo che sulle nostre console, abbiamo visto veri duri come Bruce Willis e Samuel L. Jackson in Die Hard, o Mel Gibson e Danny Glover in Arma Letale.

Non sono da meno Tyson Rios e Elliot Salem, i due omaccioni che interpretano i due Contractors, mercenari che abbiamo impersonato e che impersoneremo in Army of Two e seguito. Tornano infatti in tutta l’ignoranza, le battute e la devastazione degne dei migliori Stallone  e Schwarzenegger, con un vasto campionario di piombo rovente e manovre cooperative sempre più spettacolari.


Tra le nuove mosse troviamo la possibilità di catturare ostaggi

Sullo sfondo di una Shanghai messa a ferro e fuoco da una Task Force, Elliot e Tyson troveranno pane per i loro denti,  con una rinnovata dose di divertimento a due. La struttura dei livelli è studiata per sfruttare appieno la componente cooperativa e l’Aggrometro, ovvero l’indicatore della priorità dei nemici verso Elliot o Tyson.

Chi produce un volume di fuoco maggiore, che i colpi vadano a segno o meno poco importa, verrà preso di mira dal nemico, permettendo al commilitone di far fuori la minaccia senza problemi. L’Aggrometro segnala verso chi è rivolta l’attenzione degli avversari, permettendo di regolarsi di conseguenza. Ovviamente non è tutto, gli scenari consentono e spesso obbligano a sfruttare il compagno. Un giocatore che regge uno scudo improvvisato e l’altro che spara, oppure la classica scaletta per salire in posti altrimenti irraggiungibili, passando per le cecchinate con tanto di countdown, solo alcuni banali esempi di ciò che potremo fare.

Mercenari corazzati e dubbi morali

Tra le aggiunte troviamo l’interessante inserimento dei dilemmi morali. Cogliendo di sorpresa un nemico, potremo utilizzarlo come scudo umano e decidere della sua sorte e di quella dei suoi compagni. Immobilizzarli e ammanettarli o ucciderli senza pietà? Ai giocatori la scelta, tenendo presente che le decisioni influenzeranno i guadagni e voi siete dei mercenari prezzolati. Lo stesso dicasi per le fasi con cittadini innocenti su schermo: tenterete di salvarli? Li ammazzerete con una vena di sadismo? Non vi curerete di loro?!


Lo stile utilizzato nei filmati ben si sposa col resto del gioco

Alcune delle scelte intraprese mostreranno subito le conseguenze, spesso inaspettate e in grado di spiazzare l’utente con esiti imprevedibili. Il destino dei personaggi comprimari viene mostrato con magnifici filmati che richiamano le pagine di un fumetto americano, accentuando l’idea di far parte di un film d’azione di serie B.

Ancora una volta, l’arsenale a nostra disposizione può essere personalizzato con decine di componenti per ogni arma, permettendo di adattare ogni strumento allo stile di gioco e di pianificare strategie elementari. Diversi slot possono essere riempiti con ogni sorta di mirino, lancia granate, scudo e calcio, con effetti immediatamente visibili in game. Questa volta la personalizzazione va a toccare anche le maschere e le corazze dei protagonisti, modificabili con diverse decorazioni predefinite o partorite direttamente dalla nostra fantasia grazie all’editor a disposizione del giocatore.

Tecnicamente parlando

Il gioco mantiene il feeling da action spaccone del primo capitolo, presentando questa volta delle palette cromatiche e dei modelli che tendono ad avvicinarsi al fumetto più che al realismo.


La parola d’ordine è cooperazione. Accanto a "piombo", ovviamente

Le ambientazioni che si alterneranno godono di un level design che fa di tutto per stimolare la vena cooperativa del titolo. L’alternarsi delle ambientazioni ci vedrà passare da magazzini e interni di palazzi ad ambientazioni urbane dove una Shanghai in fiamme ci farà da sfondo. Il livello di dettaglio, così come i modelli poligonali sono su discreti livelli. Peccato per alcuni cali di framerate di troppo e un’IA non sempre brillante, condizionata parzialmente dall’uso massiccio dell’Aggrometro.

Due è meglio di uno

Army of Two: The 40th Day rincara la dose d’azione del precedente episodio, limandone i difetti e sistemando le meccaniche. Nonostante qualche difetto, promette ore di sparatorie adrenaliniche da affrontare a cervello spento, ovviamente in coppia. Se ciò non dovesse bastare torna anche la modalità multiplayer competitiva, per quello che sarà uno dei primi sparatutto del 2010.

La data d’uscita è fissata per il 13 gennaio, non ci resta che attendere fiduciosi e nel frattempo contattare l’amico di turno per fare coppia.

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