Assassin’s Creed II: Battle of Forli – Recensione Assassin’s Creed 2: la Battaglia di Forli

L’Assassino è tornato. E non ci ha messo nemmeno tanto, considerando le vendite che continuano ad andare avanti come se fosse al day one. Come molti avevano intuito, la mancanza negli obiettivi/trofei delle sequenze genetiche 12 e 13 non poteva che significare DLC, e questo è stato, con la prima delle due sequenze “riparata” e nuovamente disponibile. Stavolta le avventure di messer Ezio si spostano in terra di Romagna, e precisamente a Forlì, con l’appoggio di Caterina Sforza e di Niccolò Machiavelli, anch’essi membri dell’ordine degli Assassini.

Una serie di alcuni ricordi tutti in rapida successione, con un andamento incalzante che regala una sana dose di adrenalina e tanta azione frenetica, a cavallo tra le mura della città e la campagna romagnola.
Trattandosi di una sequenza di ricordi antecedente alla fine del gioco, chi lo ha completato potrebbe notare tuttavia delle piccole incongruenze: una volta completata la sequenza 14, infatti, nel resto del gioco Ezio appare con barba folta e Mela dell’Eden legata alla cintura, anche quando, seguendo la trama nella sequenza genetica 12, la seconda viene a mancare mentre la prima si alterna rapidamente ad un viso completamente pulito. Si tratta tuttavia di errori impercettibili e irrilevanti, che i fan più fantasiosi potrebbero benissimo attribuire all’Animus 2.0 o alla distratta Rebecca. Ricordo riparato: inizia la sequenza genetica numero 12, la Battaglia di Forlì.

 


Ezio, Caterina e Niccolò mostrano a dei
poveri soldati cosa significhi essere Assassini

Live by the creed

La sequenza genetica 11 si era conclusa con l’ingresso ufficiale di Ezio nell’ordine degli Assassini e il recupero della Mela dell’Eden, il prezioso manufatto appartenuto ad Altair. L’obiettivo del protagonista era divenuto adesso quella di fermare una volta per tutte lo Spagnolo, suo potente rivale, spostatosi a Roma dove aveva finalmente realizzato metà del suo piano. La potenza del nemico tuttavia richiedeva un’adeguata preparazione e del tempo per organizzarsi, ma proprio durante quest’attesa il caro Rodrigo Borgia non aveva intenzione di stare a guardare.

All’inizio del ricordo Ezio si trova in Romagna, raggiunto da Caterina Sforza e Niccolò Machiavelli, che completano la sua introduzione all’ordine e gli parlano della “Mappa del Codice”, una mappa, redatta dall’ex marito di Caterina (Girolamo Riario, templare e da lei fatto uccidere), dove viene indicata la posizione di tutte le pagine del Codice degli Assassini. Tutto ciò dura molto poco, in quanto Forlì viene improvvisamente attaccata e presa, con Ezio, Niccolò e Caterina al di fuori delle mura. Da buon assassino e amico della donna, l’uomo si introduce nella città e ne apre le porte, permettendo ai compagni di raggiungere la Fortezza al centro della città dove possono rifugiarsi.
A questo punto si avvia il motore della trama: i fratelli Orsi, Ludovico e Checco, a loro tempo mandati da Caterina ad uccidere suo marito, giungono alle porte della fortezza con i loro soldati, minacciando Caterina e reclamando la Mappa del Codice e la Mela dell’Eden, ovviamente per conto dello Spagnolo. Per quanto ben difesa, Caterina deve scoprirsi per salvare i suoi figli, rapiti dai fratelli Orsi, e manda Ezio fuori città a salvarli: ma proprio questa mossa permette la riuscita del piano dei due.

Con Ezio lontano dalla Mela, Checco cinge d’assedio la città e in poco tempo riesce a prendere possesso del manufatto. Tornato dalla sua missione, il protagonista si vede costretto a ricorrere nuovamente alla violenza per recuperare ciò che è suo, ma proprio quando vi si trova ad un passo, viene ferito e derubato ancora una volta dell’artefatto: stavolta però si tratta di un personaggio misterioso, un monaco, vestito di nero, al quale manca un dito. La sua ricerca forsennata nelle campagne romagnole non restituisce all’Assassino il prezioso manufatto, ma gli indizi raccolti lo portano lontano da Forlì, verso la fine della sequenza 12 e l’inizio della sequenza genetica numero 13: Firenze è di nuovo vicina.

Ricordi “speciali”

Nella sequenza genetica 12 non esistono solo i ricordi riparati. Uno degli elementi che ancor prima dell’uscita del gioco aveva attirato di più la curiosità dei giocatori, infatti, era stato sicuramente la macchina volante di Leonardo, apparsa in più trailer in tutta la sua specialità e distanza rispetto alle meccaniche di gioco presenti nel primo Assassin’s Creed. Trattandosi di un’unica missione e solamente in un’unica città, il potenziale di questo elemento poteva sembrare poco sfruttato: così gli sviluppatori hanno ben pensato di regalare un piccolo passatempo ai fan della macchina volante realizzando un percorso di falò che passa liberamente in tutta Forlì e Romagna; partendo dal faro nell’estremo Nord-Est della mappa, ciascun giocatore può ripetere quante volte vuole il volo per recarsi in qualunque punto della città o semplicemente per far fuori un po’ di soldati in maniera “speciale”. Purtroppo non c’è alcun obiettivo particolare, quindi non si tratta di una quest, ma può essere considerato un modo rapido e divertente di raggiungere l’altra parte della città senza impiegare mezz’ora a cavalcare tra la gente e le paludi.


DLC "la Battaglia di Forlì"? 3.99€.
Volare sopra la Romagna? Non ha prezzo.

Qualche altra parola merita un altro “ricordo speciale” che, seppur non direttamente legato a questo DLC, rappresenta un contenuto extra, sboccabile più o meno a gioco finito: grazie ai punti Uplay, infatti, è possibile rendere disponibile sempre tramite connessione Internet la gloriosa cripta della famiglia Auditore.

Come lo stesso Zio Mario annuncia durante il gioco, Monteriggioni, la Villa e la stessa famiglia hanno come capostipite il grande Domenico Auditore, anch’egli appartenuto all’ordine degli Assassini. Totalmente ignorato durante tutta la trama. La sequenza della cripta, per quanto sia breve e accompagnata solo da poche testimonianze, riesce a donargli il valore che merita: allievo diretto di Dante Alighieri e primo custode del Codice dopo Marco Polo, Domenico alle origini era solo un marinaio, innamorato di sua moglie e padre responsabile. Il suo destino, tuttavia, aveva in serbo per lui qualcosa di più grande, al quale non poteva sottrarsi: non solo onori e grandi compiti, ma enormi difficoltà e una tragedia che in pochi sarebbero riusciti a superare. Poche testimonianze che raccontano l’estrema forza di un grande uomo, colpito da un dolore troppo grande per essere dimenticato: una vita da Assassino, un orgoglio ferito, il profondo odio verso i potenti e la giustizia che solo una lama celata può portare avanti. Una famiglia che, seguendo le orme del suo capostipite, difende gli equilibri del mondo al di fuori di ogni gioco di potere, intrigo o interesse. Una lotta contro i templari iniziata molto tempo fa, proseguita con Altair, Domenico, Ezio e adesso Desmond; nulla è reale, tutto è lecito: questo è il credo degli Assassini.

Quanto bisogna pagare per l’onore di Forlì?

Solo 3.99€. Un prezzo abbordabilissimo per un DLC del genere e più che adeguato per l’esperienza di gioco che regala. I ricordi non sono tantissimi ma c’è una buona ora di gioco (e anche un po’ di più) rigiocabilissima e accattivante, che inoltre svela qualche retroscena sulla trama in generale e annuncia una sequenza genetica 13 davvero “storica” e interessante. Senza contare poi che il carisma, il carattere e le debolezze di un personaggio come Caterina Sforza (svelato in tutta la sequenza) bastano a rendere soddisfacente una serie di ricordi già ammirevole dal punto di vista di combattimenti, assassinii in silenzio e ovviamente trama.
Un must have per tutti i possessori del gioco, soprattutto per chi lo ha apprezzato al punto da possedere una special edition o da averlo finito al 100%. E non dimenticate la sequenza genetica 13.

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