Assassin’s Creed II: Bonfire of the Vanities – Recensione Assassin’s Creed 2: il Falò delle Vanità

A quasi quattro mesi dall’uscita ufficiale dell’attesissimo Assassin’s Creed II, le avventure di Ezio Auditore nell’Italia rinascimentale sembrano riscuotere ancora un enorme successo. E’ infatti recente l’annuncio di un non troppo lontano terzo capitolo della saga, nuovamente ambientato in Italia (questa volta tra le città esplorabili ecco apparire Roma, la città eterna) e nuovamente incentrato sulle gesta dell’oramai amatissimo Ezio Auditore. Non solo, perchè poche settimana fa è stato rilasciato anche il primissimo DLC contenete la mancante sequenza genetica 12, ossia "la Battaglia di Forlì".

Sin da subito scaricato da quasi tutti i possessori del gioco originale, il DLC peccava di longevità e di profondità. Sin da subito però, i contenuti scaricabili annunciati erano due. "I falò delle vanità", secondo DLC e sequenza genetica 13 è stato infatti rilasciato il 18 febbraio. Diretto seguito de "la Battaglia di Forlì", questa seconda avventura propone numerose missioni aggiuntive ed una nuova ed inedita zona della città di Firenze. Osserviamo dunque questo secondo DLC dell’acclamato Assassin’s Creed II.

L’ignoranza brucia la conoscenza

La Battaglia di Forlì ci aveva lasciati inebetiti dopo l’attacco a sorpresa di un misterioso monaco monco di un dito. Quell’inafferabile religioso ci aveva sottratto il tesoro più prezioso: la mela dell’Eden, ma non prima di aver ferito quasi a morte il sorpreso assassino. Dopo una concitata ricerca, ecco spuntare fuori il nome del poco timorato uomo di Dio: Girolamo Savonarola, potente servo del signore fuggito a Firenze con l’antichissima reliquia. La missione è semplice: fermare Savonarola e la sua follia con l’aiuto di Macchiavelli… e riprenderci la Mela.

Rieccoci nuovamente immersi nella storia, questa volta durante i mostruosi falò dove, tra libri considerati indegni e opere di inestimabile valore, vennero bruciati milioni di manoscritti e quadri magnifici. I Falò della Vanità, infatti, si riferiscono ai roghi voluti proprio da Girolamo Savonarola a Firenze il 7 Febbraio 1497, giornata buia per l’arte fiorentina. Nella storia reale non c’era Ezio a fermare il monaco, e quest’ultimo non aveva stregato la popolazione con una mela "magica", bensì con la superstizione e la dialettica fondamentalista di chi è uscito fuori di senno.

Nonostante le ovvie discrepanze storiche, il DLC riesce a ricreare abbastanza fedelmente i fatti narrati, tanto che l’ingloriosa fine videoludica dell’uomo di chiesa non si discosta poi troppo dalla realtà.



Firenze non è mai stata così grande

Ludicamente parlando, tutto il gioco si compone di poche missioni, di cui una veramente lunga dove dovremo assassinare ben nove persone, tutte soggiogate da Savonarola ed oramai troppo compromesse per essere lasciare in vita. Il tutto ci porterà via due ore di gioco, o poco più, dove la noia e la ripetitività non saranno certo di casa. Difatti, le nove uccisioni si riveleranno tutte diverse e a volte leggermente ostiche, tanto che non sempre buttarsi a capofitto nell’azione sarà una stretegia adeguata. Spesso bisognerà ponderare bene il da farsi, soppesando tutte le possibilità. 

La novità più grande rappresentata da questo DLC risulta la nuova zona di Firenze, ossia l’Oltrarno. Nel gioco originale non era possibile attraversare i ponti per passare dall’altra parte del fiume, cosa che ci relegava alla sola parte centrale della città toscana. Con "i Falò delle vanità" ecco prendere forma anche la zona periferica della città, decisamente vasta e ricca di punti di osservazione (ma povera di missioni), dove la parte da leone è svolta, in gran parte, dal bellissimo Palazzo Pitti, quì ricostruito in maniera fedele risultando subito riconoscibile. Insomma, un nuovo monumento tutto da scalare.

A dar man forte ad Ezio, però, ecco arrivare anche una nuova, curiosa mossa: il salto con balzo. In linea di massima inutile, questa nuova abilità ci permetterà di usare alcune aste di bandiera come trampolini semplicemente correndogli contro. In questo modo, il nostro Ezio rimbalzerà su questi oggetti aumentando di molto il raggio del suo salto. Peccato che questa capacità rimanga un mero esercizio di stile, visto che durante le missioni la useremo si e no un paio di volte, e forse nessuna. 

 

 

A conti fatti

Pur risultando relativamente longevo, questo contenuto scaricabile pecca di profondità e di qualche problema audio, specie nei dialoghi. Graficamente, com’è ovvio, rimane identico al gioco originale. Le uniche nuove aggiunte risultano i personaggi inediti, ossia Girolamo Savonarola, visivamente inappuntabile, ma poco caratterizzato dal punto di vista psicologico. Per il resto, come già detto, il prodotto regala su per giù due ore di svago totale.

3,99 Euro non sembrano tanti per portarsi a casa un DLC in fin dei conti godibile e ben fatto. Peccato che l’idea di trovarsi di fronte ad un capitolo (due, contando anche la Battaglia di Forlì) tagliato dal gioco originale solamente per riproporlo come DLC sia davvero grande. Infatti appare quasi chiaro che i due titoli, usciti poco dopo il capitolo originale, siano stati pensati sin dall’inizio proprio per essere venduti separatemente. Questa politica, sempre più attuale, potrebbe far storcere il naso a moltissimi giocatori.

 

 

 

 

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