Bastion – Recensione Bastion

Bastion, Xbox Live Arcade distribuito da Warner Bros. Games, è un action-rpg della “Supergiant Games”, software house indipendente con sede in California. “Supergiant Games è un piccolo sviluppatore con grandi ambizioni: creare giochi che accendano la tua immaginazione come facevano i giochi che hai giocato da bambino”
Si presenta così la piccola software house di Bastion, loro prima fatica, che ancora prima dell’uscita ufficiale ha ricevuto il “Best new IP” al PAX Prime 2010 e due nomination come “Excellence in Visual Art” e “Excellence in Audio” all’Independent Games Festival 2011.

Un mondo in frantumi

Kid, il protagonista, un giorno si sveglia e trova il mondo in pezzi, distrutto da una catastrofe chiamata “Calamità”. Il giovane si dirige allora verso l’unico posto dove sa di poter trovare delle risposte, il “Bastion”, luogo dove la sua gente si sarebbe radunata in caso di problemi.
Arrivato a destinazione, la speranza di ricongiungersi con la sua gente crolla, il Bastion è deserto, ad attenderlo c’è solo uno “Straniero”, sopravvissuto come lui, che ritiene però di conoscere il modo per risolvere il problema: completare il Bastion liberandone così il vero potere. Inizia quindi l’impresa di Kid, a metà tra l’onirico ed il reale, tra feroci mostri e luoghi inospitali, tormentato da domande a cui dare una risposta: cos’ha causato la Calamità? Cos’è il Bastion? Ci sono altri sopravvissuti?

Semplice ma perfetto

Il gioco sfrutta un motore grafico 2D proprietario, sviluppato interamente in C#, che, secondo gli sviluppatori, ha permesso di raggiungere l’effetto desiderato mantenendo un’ottima velocità e fluidità.
Effettivamente, nonostante il percorso si costruisca a pochi passi dal protagonista, non si rilevano incertezze nell’animazione ed il risultato finale, unito al bello quanto pulito stile “dipinto a mano”, è di sicuro effetto, non stupisce quindi la nomination come “Excellence in Visual Art”
La visuale complessiva dell’area di gioco è ristretta ma non pregiudica affatto l’azione; in alcuni livelli poi, questa scelta permette di ammirare i fondali muoversi con un effetto parallasse, tipico dei videogiochi della generazione a 16 bit.

“Once upon a time …”

La particolarità di Bastion, che lo rendere unico nel suo genere, è la narrazione in tempo reale che accompagna il giocatore in tutte le fasi della partita, ciò significa che ogni fase del gioco viene narrata dalla voce fuori campo, conferendoci al contempo il ruolo di protagonisti e spettatori. L’effetto è sicuramente positivo e contribuisce a dare maggiore importanza alle scelte intraprese. Questa innovazione, a causa del minuzioso lavoro di sincronia tra azione e narrazione, ha portato ad una localizzazione parziale, relativa solo alle parti testuali, lasciando così inalterata la voce fuori campo del narratore. A tal proposito, benché siano sempre presenti i sottotitoli nella nostra lingua, è richiesta una buona conoscenza dell’inglese al fine di non perdersi gran parte del “gusto”.
La narrazione in realtime non è il solo motivo per il quale il gioco si è meritato la nomination “Excellence in Audio” agli IGF 2011, anche le musiche giocano un ruolo importantissimo. Composte appositamente per Bastion, vengono orgogliosamente definite dallo stesso autore come “acoustic frontier trip-hop” ed il risultato è realmente sopra le righe, mai ripetitivo e capace di rendere ancor più piacevole l’esperienza di gioco.

Armi e Liquori

Le dinamiche di gioco ruotano attorno al “Bastion”, luogo rifugio che Kid sta cercando di ricostruire; addestramento e missioni iniziano tutte qui, per mezzo degli “Skyways” strumenti usati dal suo popolo per percorrere con l’aiuto dell’aria, grandi distanze in poco tempo.
Ogni missione affrontata con successo ci permette di edificare il “Bastion” con costruzioni come la Fornace, la Distilleria, il Santuario, l’Armeria, dalle quali potremmo fare acquisti, aggiornare l’equipaggiamento o migliorare le caratteristiche del personaggio, come analogamente succede in altri Action RPG
Il sistema di miglioramento del personaggio è basato sull’acquisizione dei punti esperienza maturati sconfiggendo gli avversari, e dalla raccolta dei frammenti del vecchio mondo usati qui, come moneta do scambio. Tanto maggiori saranno i punti esperienza di Kid, quanto maggiore sarà la quantità di liquori che potrà avere, allo stesso modo, un maggior numero di frammenti permetterà di acquistare oggetti più potenti.
Durante il nostro viaggio possiamo fare affidamento su due armi, uno scudo, un’azione evasiva ed una mossa speciale; saremo liberi di scegliere l’armamento che preferiamo senza distinzione tra attacco a corto o lungo raggio. Al fine di scoprire nuove tecniche e imparare l’uso corretto dell’arsenale è possibile volare verso i campi di addestramento, vincendo le sfide proposte, oltre a guadagnare frammenti e punti esperienza, avremmo accesso a delle ricompense in base ai risultati raggiunti.
In qualsiasi fase del gioco, se non dovessimo ritenere corrette le scelte fatte per migliorare armi e caratteristiche del personaggio, possiamo ricreare il mix che meglio si adatta al nostro stile di gioco, senza che questo comporti costi aggiuntivi.

A ognuno i suoi idoli!

Ad un primo sguardo, sembrano non essere presenti i livelli di difficoltà, ma nella realtà mancano per come siamo abituati a concepirli; esiste infatti, tra le costruzioni, un particolare edificio, il Santuario, che permetterà l’evocazione degli Idoli aggiungendo dei “malus” (nemici più agguerriti, danni maggiori) a fronte però di un guadagno maggiore di punti esperienza e frammenti. Gli effetti delle evocazioni sono cumulativi e possiamo quindi trovare un livello di difficoltà che si adatta alle nostre esigenze.
Nello schema di gioco non sono presenti labirinti o puzzle da risolvere, l’intento chiaro degli sviluppatori è quello di far vivere al giocatore l’esperienza di un gioco “narrato” senza lasciare spazio a punti “morti”, proprio per questo sono sufficienti 5 o 6 ore per il completamento della storia, escludendo però tutte le missioni secondarie, che potranno essere affrontate tuttavia in un secondo momento.

L’E3 2011 ce l’ha fatto desiderare e Bastion non delude certo le aspettative, è un ottimo gioco a cui si possono solo contestare dinamiche semplici e una trama un po’ scontata, ma con una grafica ed un sonoro d’eccellenza, quasi si fa fatica a credere che sia il primo prodotto di una software house giovane composta da pochi elementi.

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