Blackwood Crossing – Anterpima

Radicale è l’aggettivo giusto per descrivere il passaggio che ha portato i ragazzi di PaperSeven, team composto da ex membri di Black Rock Studio, ad abbandonare i motori e l’adrenalina e a sviluppare il loro primo progetto, chiamato Blackwood Crossing, una sorta di favola nera moderna, un viaggio intimo ed emozionante che tocca il difficile rapporto tra un fratello e una sorella rimasti orfani, che vedono il loro legame sempre più debole e sottile all’uscita dall’infanzia.

La pubblicazione di Blackwood Crossing è prevista per PlayStation 4, Xbox One e PC e approssimativamente avverrà a fine primo trimestre 2017: grazie al team di sviluppo abbiamo avuto modo di vivere in anteprima le vicende, gioie, i ricordi e le difficoltà dei due orfani.

Blackwood Crossing

Il treno è la perfetta metafora del viaggio, e lo stretto spazio di una carrozza può allargarsi in uno sguardo verso l’infinito tramite il finestrino, con la mente in grado di creare luoghi non ancora visti e vissuti. Non è quindi un caso che le fasi iniziali di Blackwood Crossing siano ambientate proprio all’interno di un treno, dove in una atmosfera sognante vestiamo i panni di Scarlett, una giovane adolescente alle prese con i giochi e gli scherzi del suo fratello minore Finn.

Non passano però molti minuti prima di accorgersi che le carrozze hanno qualcosa di diverso: il treno è totalmente desolato e l’unica presenza assieme a noi è la voce di Finn, che ci guida e ci dice cosa fare. Tutto sembra tornare normale quando scopriamo il suo nascondiglio dentro il bagno, ma non è che una illusione, anzi, forse tutto quello che stiamo osservando e toccando è una illusione e una sorta di tetro Bianconiglio è proprio lì a dimostrarcelo e a catapultarci in un universo parallelo che trae chiaramente ispirazione da Alice nel paese delle meraviglie.

Blackwood Crossing

Le dimensioni dell’onirico vengono esplorate in Blackwood Crossing, dove i sogni, i ricordi e gli incubi del passato di Scarlett e Finn prendono vita sotto forma delle altre persone che hanno segnato la loro breve esistenza, nel bene ma soprattutto nel male: sono i volti mascherati dei genitori defunti, di cui Scarlett ha un vago ricordo, mentre Finn ha perso loro troppo presto; sono i volti mascherati dei nonni, figure rassicuranti che hanno cresciuto i due orfani; sono i volti mascherati del bullo che perseguita Finn e sono il volto mascherato di Cam, il ragazzo di Scarlett, elemento di svolta e di rottura nel legame che pareva unire indissolubilmente fratello e sorella.

Blackwood Crossing mette in luce tutte le difficoltà, tutte le paure che toccano Scarlett, che da un lato si sente ancora il dovere di crescere accanto al suo fragile fratello, ma che dall’altra desidera essere come tutte le altre ragazze della sua età, avere un ragazzo con cui uscire e lasciare alle sue spalle le avventure immaginarie vissute nella casa sull’albero.

Blackwood Crossing

Se la protagonista del gioco, quella di cui vestite i panni è Scarlett, il vero protagonista, la figura centrale dell’avventura è di certo Finn, le cui azioni, gioie, dolori e disperazioni sono capaci di trasformare le anguste carrozze in spazi infiniti, che vanno dalla serra del nonno, fino alla casa sull’albero, dove la felicità degli spensierati giochi si trasforma in magia, con farfalle di carta che prendono vita e volano creando giochi di luce. Ma è solo un momento, Finn è un bambino fragile e debole, incapace di accettare il fatto di venire a suo dire tradito dalla sorella maggiore.

Le tematiche toccate da Blackwood Crossing inseriscono l’opera di PaperSeven in quella categoria di giochi composta dai vari Gone Home, Dear Esther o, più recentemente Firewatch, dove l’aspetto narrativo è sicuramente messo in primo piano rispetto al gameplay, che infatti si presenta anche in questa avventura in prima persona decisamente ridotto all’osso.

Blackwood Crossing

I puzzle incontrati lungo il percorso sono sempre di facile lettura, ma il loro compito è soprattutto quello di mettere in chiaro le vicende del passato di Scarlett e Finn e così, proprio nelle prime fasi di gioco, si devono rimettere assieme i dialoghi dei personaggi sparsi lungo le carrozze per creare dei discorsi che facciano capire esattamente i ruoli che le figure mascherate avevano nella vita degli orfani. Ancora, per salire sull’albero dove si è rifugiato Finn, siamo stati costretti a rimettere assieme una password recuperando alcuni frammenti di foto sparsi per l’ambiente, rivivendo così uno dei passatempi preferiti della spensierata infanzia dei due protagonisti.

In Blackwood Crossing il gameplay si mette completamente al servizio della componente narrativa, ma la nostalgia, le delusioni e soprattutto la fragilità di Finn vengono trasmessi soprattutto dalla direzione artistica impressa da PaperSeven alla propria creatura: come detto in apertura, abbiamo effettuato la nostra prova su PC, ma il titolo mosso dallo Unity Engine prestava visibilmente il fianco a un frame rate decisamente basso e a un dettaglio grafico spesso approssimativo. Nonostante questi evidenti difetti di gioventù, anche in questa sua versione anticipata, Blackwood Crossing riesce a colpire l’immaginazione del giocatore grazie ai giochi di luci e colori, che diventano tenui nei momenti di calma, per raggiungere tonalità cupe e forti quando si scende nella disperazione e nella frustrazione che attanagliano la mente di Finn.

Blackwood Crossing


Blackwood Crossing non è certamente un titolo facile o alla portata di tutti, gioca principalmente con le emozioni del giocatore e con la sua capacità di immedesimarsi con le difficoltà e con il rapporto di odio-amore che stringe Scarlett e Finn, sacrificando alla storia raccontata ogni minimo accenno di vero e proprio gameplay, ridotto per lo più all’interazione con semplici enigmi. In attesa della pubblicazione definitiva, possiamo comunque fare i complimenti a PaperSeven per avere catturato la nostra attenzione e avere certamente suscitato la nostra curiosità verso Blackwood Crossing.

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