Caesar III – Recensione Caesar III

Era il lontano 1998 quando la Sierra On-Line pubblicò uno dei migliori videogiochi strategici di sempre: Caesar III. Il gioco è incentrato particolarmente sulla gestione della città, con giusto qualche accenno a livello militare. In seguito uscirono vari videogiochi che però non ebberolo stesso successo; l’unico degno di nota è Caesar IV, uscito nel 2006, che passa ad un motore grafico tridimensionale, e cambia radicalmente la gestione della città.

Caesar III è uno di quei giochi che porta il giocatore in uno stato di alta concentrazione, in modo da programmare tutto ciò che potrebbe accadere nella propria città, fin dall’inizio della partita; perché accorgersi che il villaggio, che prima contava qualche dozzina di tende, è diventato un’ambita meta per i cittadini dell’Impero Romano è davvero bello.

"Cominciamo il tuo addestramento da Governatore!"

Appena caricato il menu principale scopriremo le due principali modalità di gioco: partita libera e campagna.
La partita libera consiste nel creare la migliore città di tutti i tempi, mentre nella campagna sarete chiamati a risollevare alcune città in crisi o a colonizzare una nuova terra, aumentando man mano di livello, fino a raggiungere l’acclamato titolo di Imperatore. Per ogni missione potrete scegliere se svolgere la mappa bellica o la mappa pacifica (ad eccezione delle prime che vi faranno da tutorial).

Prima di iniziare la missione, una presentazione di Cesare vi chiarirà tutto ciò che bisogna sapere su quel luogo, inoltre scoprirete se l’Impero ha particolari necessità di un bene o se i nativi del posto desiderano scacciarvi dalle loro terre.
Gli obiettivi delle missioni consistono nel raggiungere un determinato livello di popolazione, prosperità, cultura, sicurezza e benevolenza. Per portare a termine le missioni però è necessario prestare un’attenzione particolare fin dall’inizio, considerando che le richieste di Cesare potrebbero mandare in crisi la vostra nuova città.
 


Ecco come la vostra città dovrebbe apparire

Un sistema gestionale complesso

Chi si avvicina per la prima volta al mondo di Caesar III potrebbe storcere il naso nel notare che, dopo poco tempo di gestione, la città va in crisi e i denari iniziano a mancare.
Come già accennato prima, il gioco richiede un’attenta costruzione della città fin dall’inizio, infatti la semplice aggiunta di un incrocio potrebbe scombussolare l’intero quartiere, portando a una regressione totale delle case lì presenti. La particolare difficoltà di Caesar III è che gli abitanti delle varie case, per ricevere un bene, dovranno essere visitati dall’addetto alla struttura; inoltre l’addetto torna alla struttura dopo un certo tempo, e rischia di lasciare scoperte alcune case ed aumentare il malcontento.

Altro punto dolente è il commercio e la relativa schermata organizzativa, che non a tutti potrebbe risultare chiara e intuitiva, e quindi potrebbe creare problemi nella nuova città.
Ma sono proprio queste difficoltà che permettono al gioco di diventare un capolavoro. 
 


I vostri prodi legionari si preparano per sfidare i possenti elefanti cartaginesi

Da Valencia a Roma, da Capua a Cesarea

Caesar III ha a disposizione molte mappe in cui scatenare la nostra fantasia da Governatore, e se per caso le mappe presenti non vi attraessero, sul web è possibile scaricarne altre, o addirittura dare il meglio di sé utilizzando l’editor di mappe; tutto questo consente a Caesar III di non stancare facilmente. Inoltre la voglia di giocare aumenta sostanzialmente dopo che si apprendono appieno tutte le funzioni presenti in gioco.
Il sistema di evoluzione delle abitazioni invoglia il giocatore a cambiare la propria strategia costruttiva, per trovare la più efficace tecnica di progettazione degli isolati, in modo da trasformare le tende iniziali in ville per patrizi.
Un altro piccolo incentivo è costituito dalla campagna, che vi porterà a governare le più splendenti città di quell’epoca, fino a giungere alla meta ambita da ogni Governatore: Roma.

Dal punto di vista tecnico

Essendo Caesar III un gioco del 1998, non ci si può aspettare una grafica tridimensionale con l’ultimo motore grafico sviluppato; infatti sarà tutto in due dimensioni, con la possibilità di ruotare la mappa di 90° e scegliere fra tre risoluzioni diverse.
Se però pensate di trovarvi di fronte a qualcosa che, dopo pochi giorni, diventa pesante e sgradevole, vi sbagliate. Infatti ogni edificio è ben curato in ogni dettaglio, e, se siete fortunati, potrete osservare anche una bella corsa di bighe all’ippodromo o un combattimento tra una pattuglia e un criminale.

Il punto debole del gioco è, probabilmente, il sonoro, molto ripetitivo e monotono. Dopo tre o quattro ore di gioco consecutive sentire sempre lo stesso sottofondo musicale dà  noia; l’unica variazione avviene durante gli assalti da parte dei barbari. Perlomeno la musica sarà leggera e rilassante, quindi i timpani non saranno particolarmente sollecitati.
Cliccando sui vari edifici, sarà possibile sentire dei piccoli suoni, per esempio cliccando su una scuola si sentiranno dei bambini che urlano felici per la fine della giornata scolastica. Cliccando invece sugli abitanti si udirà una frase che dà consigli su come migliorare la città, con un accento che cambia in base al lavoro del cittadino.

Tirando le somme

Caesar III è un gioco che dovrebbe piacere sia agli amanti dei giochi di strategia, sia agli amanti dei gestionali, ma anche a chi si avvicina per la prima volta a questo genere di giochi; tuttavia la difficoltà non proprio bassa potrebbe scoraggiare e invogliare a riporre il gioco sullo scaffale, ma una volta appresi i meccanismi di gioco si rischia di rimanere per molto tempo incantati dai fantastici algoritmi che danno vita al gioco. I lati negativi di questo gioco sono pochi e sono principalmente il sonoro e la difficoltà, mentre gli aspetti positivi sono davvero tanti; inoltre il costo contenuto può essere un incentivo a comprare Caesar III (adesso lo si può trovare anche sui cinque euro).
Se pensate che il ruolo di Imperatore vi si addice e quindi accettate la sfida che propone Caesar III, non mi resta che augurarvi una buona carriera!

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