Chase: Cold Case Investigations – Distant Memories – Recensione

Correva l’anno 2007 e l’allora studio Cing era in pieno estro creativo. Quell’anno, infatti, su Nintendo DS faceva la propria comparsa un titolo che successivamente avrebbe finito per diventare un classico, ovvero Hotel Dusk: Room 215. Il gioco ci metteva nei panni dell’ex agente Kyle Hyde, il quale si ritrovava coinvolto in una storia dalle tinte noir e misteriose. Grafica, colonna sonora e narrazione facevano di Hotel Dusk un’avventura indimenticabile, nonché tutt’ora uno dei miei titoli preferiti su DS.

Chase: Cold Case Investigations - Distant Memories

Quando sono venuto a conoscenza di Chase: Cold Case Investigations – Distant Memories, quindi, mi sono inevitabilmente fatto prendere dall’emozione, infatti sapere che il titolo in questione era sviluppato da Arc System Works (studio composto da diversi ex-membri Cing) mi ha fatto ben sperare, rendendo così la delusione ancora più scottante.

Chase: Cold Case Investigations - Distant Memories

Detective alla riscossa

Chase: Cold Case Investigations racconta la storia di due detective: Shounosuke Nanase, il capo, dal carattere eccentrico e molte volte arrogante e Koto Amekura, l’apprendista, una brillante detective in attesa di una promozione. Entrambi fanno parte del terzo dipartimento della polizia metropolitana di Tokyo, più precisamente loro formano l’unità AKA, cioè quella che non fa mai nulla.

In ufficio le giornate si ripetono uguali una dopo l’altra, ma un bel (brutto?) giorno il telefono finalmente squilla e una voce anonima informa i due investigatori che l’incidente avvenuto cinque anni prima all’ospedale Ryokudou non è stato un incidente. La calamità in questione vedeva coinvolta una sola vittima, uno degli inservienti, e un bambino, involontario artefice del misfatto. L’obbiettivo del giocatore ovviamente sarà quello di indagare a fondo e far emerge la verità su questo caso misterioso.

Chase: Cold Case Investigations - Distant Memories

Il cielo in una stanza

Partiamo dal presupposto che Chase: Cold Case Investigations è venduto a un prezzo budget di 5,99€, per cui già dall’inizio non mi aspettavo un’avventura enorme, ma piuttosto una bella storia, intrigante e raccontata a dovere. Le cose però non hanno evidentemente funzionato e il gioco fallisce nel suo intento fin dai primi istanti.

Dopo averci presentato velocemente i protagonisti il titolo non si perde in chiacchiere e ci butta a capofitto nel caso investigativo. La narrazione è molto frettolosa e sembra quasi non tenere conto del giocatore oltre lo schermo, colui che in teoria dovrebbe avere voce in capitolo e sentirsi coinvolto. In Chase: Cold Case Investigations ciò non accade anzi, il nostro apporto al gioco è sostanzialmente nullo.

Chase: Cold Case Investigations - Distant Memories

L’esperienza si divide in due fasi: quelle investigative e gli interrogatori. La cosa sembrerebbe intrigante sulla carta, ma a conti fatti la struttura ideata da Arc System Works è fin troppo telefonata e banale e le scelte da operare sono veramente ridotte all’osso. Le investigazioni avvengono praticamente in modo automatico, infatti sono sempre gestite dall’assistente Koto, la quale sparisce per un attimo e poi torna informandoci delle novità sul caso. Questo fa si che per l’intera durata della storia (poco più di 1 ora a essere generosi) si veda sempre e soltanto la stessa ambientazione, la quale diventa noiosa ben presto.

Chase: Cold Case Investigations - Distant Memories
Allo stesso modo, anche il caso sul quale occorre investigare è lontano dall’essere coinvolgente e non riesce a catturare l’attenzione. E per quanto mi dispiaccia ammetterlo, persino la colonna sonora – nonostante rimanga il punto più alto dell’esperienza – non è assolutamente memorabile.

Chase: Cold Case Investigations - Distant Memories
Purtroppo le mie alte aspettative su questo Chase: Cold Case Investigations sono state deluse, infatti il prodotto sfornato da Ark System Works non è riuscito a centrare l’obbiettivo a causa probabilmente di una realizzazione troppo frettolosa e un budget risicato. Neanche il prezzo basso, che potrebbe fare gola agli appassionati, è purtroppo sufficiente a giustificarne l’acquisto. L’unica cosa interessante a conti fatti, è il finale aperto, il quale lascia spazio a un eventuale seguito e possibilmente uno sviluppo molto più interessante, tanto per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, quanto per il gioco vero e proprio. Staremo a vedere cosa accadrà.

5.1

Pro

  • Graficamente piacevole
  • Personaggi a tratti interessanti

Contro

  • Dura pochissimo
  • Narrazione blanda
  • Nessuna scelta rilevante
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