Dark Age of Camelot – Recensione Dark Age of Camelot

All’uscita di Dark Age of Camelot, 7 anni fa, i suoi principali concorrenti erano Asheron’s Call (Microsoft/Turbine) ed EverQuest (Sony/Verant), due giochi che oltre a contare sul solido appoggio di colossi come Sony e Microsoft, nel 2001 vantavano già un consolidato bacino di utenza. Per riuscire ad emergere e sopravvivere ad antagonisti di tale livello, gli sviluppatori della allora semisconosciuta Mythic Entertainment (ora EA Mythic), piuttosto che puntare all’innovazione, decisero di creare un titolo prendendo gli elementi migliori dei giochi già disponibili sul mercato ed unirli in un’unica soluzione di alta qualità. Che l’originalità non sia esattamente il punto forte di Dark Age of Camelot (DAoC per comodità), lo si capisce fin da subito analizzando la storyline: tutti gli eventi sul quale si basa la trama del gioco hanno come punto di partenza la morte di Re Artù, senza la cui illuminata guida i tre reami protagonisti del gioco, Albion, Hibernia e Midgard, iniziano a darsi battaglia  per stabilire la supremazia (da quì il nome Dark Age of Camelot).

Un mondo da scoprire, anzi, tre!

Ogni reame ha una caratterizzazione particolare che lo differenzia nettamente dagli altri due: Albion si ispira al ciclo delle leggende di Re Artù e le sue ambientazioni richiamano i paesaggi Inglesi, includendo anche delle location realmente esistenti (come Stonhenge ed il muro di Adriano), Hibernia è il reame che si rifà agli elementi del folklore Celtico, ritroveremo verdeggianti colline di stampo Irlandese popolate da fate, gnomi, folletti e tutti gli altri personaggi del "Piccolo popolo", mentre Midgard, ispirata alle suggestive leggende della mitologia Nordica, ha come sfondo le montagne innevate e le gelide tundre caratteristiche dei territori del nord Europa. Ad ambientazioni diverse corrispondono razze diverse (4 per ogni reame), e se i giocatori che decidono di lottare per il reame di Albion potranno scegliere se il loro alter ego sarà un agile Saraceno o un poderoso Highlander con tanto di Kilt, gli "Hiberniani" possono contare sull’intelligenza e l’astuzia degli Elfi e dei Lurikeen, mentre i combattenti di Midgard potranno sfruttare la forza bruta dei gigantesci Troll e il proverbiale coraggio dei Nani. Ogni personaggio può essere personalizzato scegliendo oltre al sesso (avete capito bene, potrete ammirare le "Trolle" in tutto il loro splendore) anche alcune peculiarità riguardo i tratti somatici e fisici. Le classi sono altrettanto variegate e caratteristiche per ogni reame, ritroveremo quindi figure come paladini e chierici nel reame di Albion, incantatori e druidi in Hibernia, vichinghi e maghi delle rune in Midgard.Raggiunto un determinato livello, il giocatore potrà scegliere uno tra i quattro sentieri disponibili (tradizionalmente orientati al corpo a corpo, alla magia offensiva, alla magia di supporto o allo stealth), decidere una delle 2 o più classi previste da ogni sentiero e il ramo di abilità peculiari in cui specializzarsi. Nell’ambito delle classi DAoC segue i canoni standard dei MMORPG, presentando le solite quattro categorie di personaggi: i Tanker, gli Healer, i Caster ed i Rogue. Questa soluzione, anche se forse un po’ abusata, permette di avere un equo bilanciamento tra le varie classi, mentre l’elevato numero di combinazioni possibili lascia spazio alla sperimentazione ed alla personalizzazione.

Chi trova un amico…

Quale che sia il reame e la classe del personaggio che deciderete di giocare, preparatevi a delle lunghissime passeggiate, soprattutto ai primi livelli, quando le monete scarseggeranno e il prezzo di una corsa a cavallo vi sembrerà un’enormità.Ognuno dei tre reami si estende su un territorio sterminato, puntellato da piccoli villaggi abitati da PNG e collegati insieme da lunghi sentieri che attraversano molti tipi di territori diversi, ognuno infestato da miriadi di mob pronti a farvi la pelle se deciderete di avventurarvi da soli nelle zone più selvagge. Sorprende il fatto che in un terreno di gioco così vasto non vi siano tempi di caricamento tra una zona e l’altra, ad eccezione dei dungeon, delle frontiere e delle gigantesche città capitali di ogni reame. La quest principale del gioco (diversificata a seconda del reame e del sentiero che sceglierete) e le innumerevoli mini-quest che potrete ottenere da vari PNG,  vi guideranno alla scoperta di molti luoghi diversi; tuttavia molte zone della mappa rimarranno inesplorate fino a quando non deciderete di vostra spontanea volonta di visitarle, possibilmente accompagnati da un nutrito gruppetto di amici, visto che solitamente le aree più remote sono popolate dai mostri più grossi e cattivi. Anche senza le manie da esploratore avventuroso, vi accorgerete fin da subito che in DAoC, come in ogni MMORPG che si rispetti, il ruolo del gruppo è fondamentale: se agli inizi del gioco le missioni che vi verranno assegnate saranno molto semplici ed uccidere mostri del vostro livello vi garantirà buone dosi di esperienza, il sistema di crescita implementato dalla Mythic alla lunga favorisce il lavoro di squadra, poichè già dai livelli intermedi le missioni diventeranno più impegnative ed uccidere mob del vostro stesso calibro inizierà a pagare decisamente meno in termini di esperienza ricevuta, rendendo necessario allearsi con gli altri player per puntare prede più grosse e possibilmente sopravvivere, visto che farsi uccidere da un mostro vi farà perdere exp. La formazione di gruppi stabili di giocatori è chiaramente voluta ed incoraggiata dalla Mythic, che oltre ad aver creato diversi dungeon e location di alto livello pieni di tesori da affrontare in gruppo, ha persino inserito, nella quest principale di tutte le classi, delle missioni finali da portare a termine in delle zone molto pericolose del mondo, in modo da rendere necessaria la cooperazione tra giocatori per il loro completamento. Condividere i momenti più salienti della strada verso lo sviluppo del personaggio, favorisce la creazione di gruppi di player che si costituiscono in Gilde, delle associazioni di giocatori politicamente organizzate, dotate di un nome, di uno stemma personale che potranno esporre sui loro scudi e sui loro mantelli ed una gerarchia unita ad un regolamento interno, il tutto gestibile grazie alla completa interfaccia del gioco. Questo processo prepara i giocatori a quella che oltre ad essere la vera innovazione, è allo stesso tempo l’essenza e la forza di DAoC: l’RvR, ovvero gli scontri Reame contro Reame.

Per il Reame!

Bisogna tenere sempre presente che il vero fulcro di DAoC è la guerra in corso fra i tre reami, e che il teorico scopo delle lunghe ore dedicate alla crescita e allo sviluppo del nostro personaggio è quello di unirsi ai nostri compatrioti per affrontare le forze dei reami nemici. In DAoC (salvo il caso di alcuni server dedicati) non esiste il PvP così come compare negli altri giochi. Tra i membri di uno stesso reame è impossibile darsi battaglia, se non con dei duelli 1vs1 del tutto aleatori. L’unico modo per fronteggiare altri giocatori è quello di entrare nelle frontiere (le grandi zone dedicate agli scontri RvR) e combattere contro giocatori di reami nemici. Se la semplice voglia di mettersi alla prova con degli avversari in carne ed ossa non bastasse a spronarvi allo scontro, la Mythic ha inserito molti elementi per accendere la competizione. Partiamo col dire che una volta creato un vostro personaggio su di un reame, non è possibile crearne uno su di un reame diverso. Se vorrete provare l’esperienza di giocare su Midgard, ad esempio, dovrete prima cancellare tutti i vostri personaggi di Hibernia, oppure cambiare del tutto server. Questo dovrebbe servire ad accentuare il sentimento patriottico di ogni giocatore, che potendo giocare unicamente su di un reame alla volta, si lega particolarmente ad esso.Per lo stesso motivo, in gioco non sarà possibile comunicare direttamente con i membri degli altri reami, al posto dei cui messaggi in chat vedrete visualizzare la scritta "XXX dice qualcosa in una lingua che non comprendi", rendendo praticamente impossibile fraternizzare con il nemico! In secondo luogo, l’uccisione dei giocatori di reami nemici procura dei "PR" (Punti Reame) che accumulandosi incrementeranno il prestigio del personaggio, ottenendo dei titoli onorifici che gli avversari vedranno galleggiarvi sulla testa quando vi incontreranno in frontiera, a testimonianza del fatto che di vittime ne avete fatte parecchie, e che loro potrebbero essere le prossime. I PR potranno essere anche convertiti in abilità particolari, aumentando di fatto la potenza del vostro alter-ego. Non sono i Punti Reame l’unico vantaggio pratico che si ottiene dallo sconfiggere i nemici: le frontiere di ogni reame di DAoC sono presidiate dai "Keeps", fortezze sorvegliate da guardie NPC di forza variabile (possono essere potenziate al costo di ingenti cifre di denaro dai giocatori stessi) che sono un perenne oggetto di contesa delle fazioni in lotta, che le assaltano facendo uso anche di macchine d’assedio come arieti e catapulte. Conquistare i keep delle fazioni nemiche permetterà al proprio reame l’ingresso ad un dungeon speciale, La Calata delle Tenebre (Darkness Falls), ricco di mob carichi di drop particolarmente ricchi ed ambiti, ma soprattutto consente di indebolire le Fortezze della Reliquia, il keep di maggiore importanza per ogni regno. All’interno di tali fortezze, ogni fazione conserva le proprie reliquie sacre (due per ogni reame), sorvegliate da NPC Cavalieri di alto livello che diminuiscono o aumentano in proporzione al numero di keep persi dal reame di appartenenza. Riuscire ad espugnare tali fortezze, acciuffare il prezioso manufatto nemico e riuscire a portarlo in salvo nel proprio relic keep, oltre che impresa di grandissimo valore, conferisce a tutto il reame un bonus aggiuntivo al danno (magico o corpo a corpo) che conserverà fino a quando la reliquia rimarrà in suo possesso.

"Pochi ma buoni" o "Tanti e Cattivi"?

Questo meccanismo è incredibilmente efficace nel coinvolgere grandissimi numeri di giocatori in lotte senza quartiere che durano a volte per giorni interi. La fazione attaccante avrà bisogno di un grande numero di giocatori e di un’efficace organizzazione per conquistare rapidamente il maggior numero di keep dell’avversario e sferrare un decisivo attacco alla sua fortezza della reliquia una volta indebolita, mentre la fazione in difesa dovrà essere in grado di organizzare tempestivamente le proprie unità per difendersi e sferrare una contro-offensiva. Ed in tutto questo come si comporterà il terzo reame? Si lancerà nella mischia approfittando del caos per fare facili punti reame? Attaccherà i keep lasciati indifesi? Proverà ad intercettare il portatore della reliquia rubata per appropriarsene? Probabilmente, tutte e tre le cose! Con delle simili premesse, non è difficile immaginare degli scontri campali che coinvolgono centinaia di giocatori e che metteranno a dura prova la vostra abilità (così come il vostro PC ed il vostro modem)! Forse la pecca più evidente nelle intriganti meccaniche RvR consiste nel fatto che è limitato alla zona delle frontiere, quindi è impossibile portare a termine una vera e propria "invasione" del reame nemico. Tale possibilità è stata probabilmente preclusa per evitare eccessivi sbilanciamenti nel gioco, ciò non toglie che avrebbe dato più credibilità al conflitto tra le fazioni. Se non siete degli estimatori delle battaglie in grande stile, le frontiere sono abbastanza grandi per evitare i grossi sconti e spostarsi in gruppetti da 8 (il numero massimo di componenti previsto per un singolo gruppo)  andando in giro aspettando di incontrare un gruppo avversario e cimentarvi in degli scontri ridotti ma comunque frenetici e sempre divertenti, oppure ancora potete intraprendere la rischiosa carriera dall’avventuriero solitario, la preferita delle classi stealth, in grado di appostarsi e tendere insidiosi agguati alle spalle di nemici distratti o troppo impegnati a combattere con qualcun’altro per accorgersi di voi e del vostro pugnale avvelenato.

Una vita tranquilla

Per i cultori della non violenza a cui il combattimento contro altri giocatori non stuzzica neanche un po’, DAoC offre varie alternative. Il PvE in primis, è una sfida interessante da affrontare per tutti: i mob del gioco agiscono spesso in gruppo e scelgono intelligentemente i loro bersagli, rendendo necessario anche negli scontri comuni, un minimo di tattica e di strategia, che devono necessariamente trasformarsi in una accurata pianificazione se si decide di affrontare i "Boss" di alto livello sparsi per il gioco, che oltre a dare parecchie soddisfazioni, droppano degli oggetti estremamente rari e potenti con cui potrete equipaggiare il vostro personaggio, facendo sfoggio di tali tesori. Il gioco prevede una serie di abilità di crafting che vi permetteranno di creare numerose tipologie di oggetti come armature, armi, pozioni e manufatti magici vari, che potrete utilizzare per il vostro personaggio potenziando la sua build o commerciare liberamente accumulando monete d’oro, il tutto mentre chiacchierate con i vostri amici sfruttando il funzionale sistema di chat che permette di comunicare con i singoli personaggi o con il vostro gruppo/gilda.

I guai dell’età oscura

DAoC è un gioco ben realizzato sotto la maggiorparte dei suoi aspetti, ma presenta comunque delle pecche. Come tanti MMORPG non si rivela adatto ai casual player, poichè costruire il proprio personaggio richiede un costante e sostanzioso impiego di tempo. Per giocare a DAoC bisogna acquistare il gioco originale e continuare a pagare una quota mensile per tutto il periodo dell’abbonamento, una cifra contenuta che però insieme alla spesa iniziale potrebbe dissuadere dall’acquisto. Il sistema di PvE ideato da Mythic scoraggia il Farming, incentivando con bonus di vario tipo i giocatori che cambiano spesso locazione e tipologia di mob uccisi, ma di certo non lo impedisce. Questo causa il sovraffollamento di spot particolari, che vengono occupati quasi 24 ore su 24 da giocatori che uccidono all’infinito gli stessi mob per accumulare denaro e fare livellare velocemente i personaggi di compagni di gilda e amici. Questo purtroppo rende difficile per giocatori che vogliono fare esperienza nel modo tradizionale (e divertente) trovare un gruppo di persone con cui giocare, poichè molti giocatori si fanno tentare dalla "via facile". Il comparto grafico, anche se negli anni è stato rinnovato, presenta una certa carenza nella varietà dei modelli di mostri e PNG, difetti che si aggiungono agli ovvi limiti dovuti all’età avanzata del titolo.

L’ultima nota doverosa da riportare, è che DAoC è stato uno dei primissimi giochi nel suo genere ad avere dei server completamente localizzati in italiano, e che la community italiana è tutt’ora attiva anche se ridotta, motivo di più per i giocatori nostrani per provare questo ottimo titolo, tenendo sempre presente l’elevato rischio di esserne completamente risucchiati!

Tecnica:  

Interfaccia completa e funzionale ereditata da titoli già ampiamente collaudati, il motore grafico è ormai datato, ma viene tenuto aggiornato con add-on ed espansioni gratuite, pochi e rapidi caricamenti, sonoro ripetitivo ma di buona qualità

Crescita : 

Numerose build a disposizione diversificate per ogni reame, sfide PvE sempre intriganti, exp lenta nei livelli più avanzati se non si gioca con un gruppo solido ed organizzato

Interazione: 

Meccaniche RvR originali, coinvolgenti ed estremamente divertenti, abilità di crafting variegate ed utili ai fini del gioco. La "pace forzata" tra i membri dello stesso reame e l’impossibilità di invadere il reame nemico sono limitazioni azzeccate per non sbilanciare il gioco, ma pur sempre limitazioni.

Lore: 

 Le ambientazioni tratte dal folklore e dalla mitologia non sono originali ma ben curate e suggestive, il naturale sentimento di attaccamento al reame garantisce immersività soprattutto all’RvR, presenza di server GdR-oriented, ma non localizzati in italiano)


Mondo:  

La situazione di conflitto continuo ricrea un clima di guerra convincente. L’impossibilità di invadere il reame nemico ed i freni imposti alle lotte interne ai reami penalizzano il realismo, il sistema economico è praticamente nullo ed escluse le abilità di crafting si basa sul classico drop di oro ed oggetti dei mob.

Concludendo

Dark Age of Camelot ha saputo innovare il mondo dei mmorpg unendo ad un’ottima struttura di gioco, meccaniche nuove ed originali. Offre tuttora una bella esperienza di gioco nonostante sia ormai datato.

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento