Digimon World: Dawn – Recensione Digimon World: Dawn

Ritornano i mostri digitali!

Tempo fa, nel 1999, la Toei Animation sfornò una serie animata ispirata un po’ ad un vecchio titolo simile al Tamagotchi, e alla famosa serie dei Pokemon: I Digimon. L’anime ebbe un discreto successo e le creature che popolavano quel mondo digitale immaginario, sviluppato sulle reti di comunicazione umane, divenne ben presto un solido brand che poteva contare, oltre che sui manga e sulle serie anime, anche su gadget di ogni tipo, giochi di carte collezionabili, e videogiochi. Svariati sono infatti i  prodotti videoludici dedicati a loro, di cui mai nessuno ha intensamente brillato nel firmamento dei videogiochi, ma che spesso sono comunque stati titoli discreti o anche validi. In particolare, questi sono i nuovi Digimon World: Dawn e Dusk. Questi due capitoli, molto simili, condividono la stessa storia vista dai diversi punti di vista delle due squadre rivali: in uno impersonerete un membro dei Light Fang, mentre nell’altro uno dei Night Crows. Inoltre cambieranno anche alcune creature che si potranno incontrare nel corso dell’avventura.

 

Nuovo gioco, stessa zuppa

Questi due nuovi titoli, in realtà, non offrono molte novità rispetto al primo, e più in generale rispetto a tutti i giochi del suo genere. Consiste infatti nel classico "Cattura e allena" a cui appartengono anche tutti i giochi dei Pokémon: ingaggi le creature, le aiuti a svilupparsi e le utilizzi per combattere. Quello che distingue questi prodotti dalla controparte "Nintendiana" è forse la presenza di una trama un po’ più coinsistente, che rende sicuramente più piacevole l’avventura in tutto il suo complesso. Come già accennato ci troveremo ad impersonare un membro dei due team rivali, e dovremo scoprire cosa c’è realmente dietro a quello che sta accadendo: infatti, un virus ha trasformato quasi tutti i Digimon in digiuova, e ha fatto regredire i tuoi ad uno stadio evolutivo precedente. Dovrai quindi intraprendere un viaggio (che novità) alla ricerca della verità.

 

Io ho già visto questo gioco…

Il gioco si sviluppa come avventura in due dimensioni dove però ci si può muovere in uno spazio dotato di profondità. Ognuna delle due versioni avrà i suoi http://media.gamesource.it/gallery/ds/53696/DigimonWorldDawn-40210.jpgdungeon, caratteristica che li distingue dal precedente gioco, le creature digitali incontrate saranno catturabili, per unirle alla propria schiera. In generale, anche se dotato di una storia, il gioco sarà incentrato sui combattimenti. Questi sono sviluppati in un sistema a turni tipico dei JRPG, in cui ogni turno è segnato su una barra laterale, così da poter rendere ogni singolo combattimento non un insieme di attacchi a casaccio, ma un momento in cui riflettere per scamparla. I colpi dei Digimon aumenteranno salendo di livello, e ognuno di essi richiederà l’utilizzo di un certo numero di MP, indispensabili per poter colpire l’avversario. Infatti, se questi termineranno, sarete impossibilitati ad agire contro il nemico, se non ricaricandoli tramite degli oggetti. Il campo sui cui si trovano i cattivi sarà diviso  in blocchi, ognuno occupato da uno di questi, e in base all’attacco che utilizzerete, potrete colpire una o più di queste zone. Ogni versione avrà una serie esclusiva di Digimon catturabili, e in linea di massima essi sono divisi in otto tipi, di cui quattro saranno presenti in un titolo e quattro nell’altro per un totale di circa 400 mostri digitali. Il gioco presenta anche alcune quest secondarie, la quali serviranno a svelare piccoli frammenti della storia o l’abilità di personalizzare le nostre bestiole per renderle più potenti. Sarà anche possibile far accoppiare due mostri per ottenere un uovo, dal cui ne nascerà uno nuovo con caratteristiche prese da entrambi i genitori. Il titolo consente di collegarsi ad altri DS con lo stesso gioco, per scambiare creature o combattere, un po’ come accade nei Pokemon.

Sempre la solita musica

Questi nuovi titoli presentano una grafica dai colori sgargianti e dall’ambientazione tecnologica, con una grafica 2D, ma comunque dotata di una profondità, con inquadratura dall’alto al basso e personaggi fatti in sprite di pochi pixel. Un classico del suo genere insomma, una grafica semplice che comunque funziona. Per quanto riguarda il comparto sonoro possiamo dire che siamo ad un livello mediocre, e la soundtrack sembra scritta su due piedi giusto per non lasciare come unico suono il bip dei dialoghi. Niente di speciale insomma, neanche per quanto riguarda la parte audio/video.

Conlusioni

Digmon D&D si presentano come due capitoli "anonimi", privi di novità e sicuramente apprezzabili solo dalla schiera di accaniti fan che la serie ha accumulato nel corso del tempo. Oltre infatti alla gran quantità di creature presenti e alla possibilità di confrontarsi con altri giocatori e scambiare con essi i mostri digitali, c’è ben poco che possa portare questo prodotto ad un livello più che mediocre, a partire dalla trama decisamente scadente. Anche la grafica e la soundtrack dicono poco, e i mostri digitali sembrano essere ormai giunti a un punto morto, molto distante dal successo che ebbero dieci anni or sono, con la loro prima serie animata. Un buco nell’acqua insomma, un gioco che, per quanto non gravemente insufficiente, ha delle pecche che lo rendono consigliabile solo ai fan dei Digimonsters.

 

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