Dragon Ball Z: Budokai 3 – Recensione Dragon Ball Z: Budokai 3

 Dragon Ball Z: Budokai 3 è il terzo titolo della serie per PS2 della Dimps Corporation.
Il primo gioco della serie fu atteso spasmodicamente soprattutto dai fan del manga/anime. Il gioco portava gli eroi di Akira Toriyama in modelli poligonali tramite l’uso del Cell-Shading, tecnica creata appositamente per rendere i modelli 3D simili a soggetti disegnati.
Il secondo titolo migliorava la grafica e introduceva alcune aggiunte, come le fusioni, ben gradite. Con il terzo capitolo, la Dimps supera entrambi i predecessori.

Manga 3D

La grafica di Budokai 3 ha subito un’ulteriore miglioramento rispetto al capitolo precedente. Le texture sono ora più ‘pulite’ e le animazioni ancora più realistiche.
Gli effetti speciali raggiungono il massimo della spettacolarità, specialmente durante l’esecuzione di supermosse a base di sfere energetiche, con luci e trasparenze notevoli. Anche gli ambienti hanno un aspetto migliore.
L’uso della telecamera durante i combattimenti è ottimo, utilizzando inquadrature con giuste angolazioni e col giusto dinamismo. La freneticità e la spettacolarità dell’anime sono trasposte più che egregiamente.

L’epopea delle sfere

Cosa c’è da dire sulla storia di un gioco ispirato a un manga? Non molto..oltre il fatto che la trama viene ripresa fedelmente e nella sua interezza.
La modalità avventura (DragonUniverse) può essere vista dall’ottica dei vari personaggi e a volte sono presenti spezzoni, anche divertenti, mai visti che servono per dare un po’ di sale alla storia già vista.
Non solo, questo Budokai va oltre la storia del manga e annovera anche alcuni episodi dei film, come quello di Cooler e Broly.
L’unica vera pecca è che il tutto viene raccontato abbastanza frettolosamente (probabilmente perché altrimenti per vedere la storia dell’intera serie ci sarebbe voluto troppo tempo) e senza scene non-interattive. I dialoghi vengono invece raccontati attraverso disegni normali, che non offrono esattamente il massimo coinvolgimento. Peccato.

Ka-me-ha-me-ha!

Anche la giocabilità è stata potenziata rispetto a Budokai 2 e la risma di mosse che i personaggi potranno eseguire si allarga ancora di più.
Come negli altri episodi, i personaggi potranno contare su calci, pugni, prese e attacchi energetici. Questi ultimi consumeranno una barra di aura, che può essere ricaricata sferrando attacchi normali o accumulandola tramite una certa pressione di tasti, cosa che però vi lascerà scoperti agli attacchi. La barra di aura servirà anche per le trasformazioni dei personaggi e per particolari attacchi speciali.
E’ stata introdotta la possibilità di teletrasportarsi alle spalle dell’avversario, premendo i tasti giusti nel momento giusto dell’attacco dell’avversario. Questo può invertire una situazione di svantaggio, ed è comunque bilanciata dal fatto che una volta teletrasportati, l’avversario può benissimo fare la stessa cosa a sua volta. Ora è possibile schivare gli attacchi fisici restando fermi e premendo il tasto della guardia nel momento giusto.
Una delle novità più gustose è il Dragon Rush. Se il combattente ha abbastanza aura, può entrare in modalità Hyper (che consuma però velocemente la barra di aura) e sbalzando un nemico abbastanza forte si potrà eseguire questo particolare attacco. Partirà una sequenza in cui l’avversario subirà automaticamente numerosi colpi dal vostro combattente in perfetto dinamismo "dragonballiano". La sequenza si divide in 4 parti che chi attacca deve far proseguire con la pressione di un tasto; tra una parte e l’altra a chi subisce viene data la possibilità di sfuggire al Dragon Rush premendo a sua volta un tasto, che se risulterà lo stesso di attacco interromperà la sequenza di attacchi. Se per tre volte non si riesce a sfuggire, il Dragon Rush terminerà con una mossa speciale parecchio dolorosa. Anche se visivamente il Dragon Rush è frenetico e adrenalinico, purtroppo la sequenza è pressoché identica per tutti i personaggi, risultando quindi alla lunga ripetitiva.
Sempre dalla modalità Hyper è possibile lanciare un Ultimate Attack. Si tratta praticamente della mossa speciale più potente del personaggio. Anche da questa è possibile comunque sfuggire o limitare i danni. Questo dipenderà dal tempismo con cui si premeranno determinati tasti e da quanto il personaggio sia affaticato (quindi più si sfinisce l’avversario prima, più è probabile che l’Ultimate Attack vada in porto). La sequenza di questo attacco è quantomai spettacolare, con effetti speciali davvero degni di nota; viene trasmessa benissimo tutta la potenza della tecnica, addirittura lo stage in cui avviene il combattimento cambierà aspetto assumendone uno più "distrutto".
Il gameplay durante le battaglie è stato visivamente arricchito di elementi coinvolgenti. La quantità di mosse che ogni personaggio può eseguire per avere la meglio è davvero notevole. Il difetto più grande della serie però rimane lo stesso, e cioè che le combinazioni di tasti per le mosse di ogni personaggio sono pressoché identiche l’una dall’altra. Una sequenza di tasti che da vita a una combo con onda energetica finale può essere identica per Goku, Vegeta, Freezer, Piccolo ecc… Questo permette di non perdere troppo tempo e memoria per ricordare tutte le mosse per tutti i combattenti (che sono davvero TANTI), ma riduce al minimo le differenze tra di essi. Ci si ritrova con un gioco dove tutti combattono allo stesso modo, differendo solo per le caratteristiche peculiari. Insomma un gioco che punta più sulla quantità che sulla qualità, l’esatto contrario di giochi come Virtua Fighter. Questo può piacere o non piacere ovviamente, ma può anche essere la causa di noia dopo un po’.

Dopo la modalità DragonWorld di Budokai 2, questo gioco offre la modalità DragonUniverse. E’ possibile scegliere un personaggio e fargli intraprendere la storia del manga dal suo punto di vista. Si avrà a disposizione un mondo intero (e anche di più, nel caso di Namecc), opportunamente "rimpiccolito" per ovvie ragioni, da sorvolare alla ricerca di scontri e sfere del drago. A volte ci si può ritrovare confusi senza sapere dove andare o ritrovandosi costretti a esplorare il mondo dall’alto senza riuscire a trovare la propria meta; senza dubbio una cura maggiore e una variazione più vasta degli obiettivi non avrebbe guastato.

Cha-la head-cha-la!

Il reparto sonoro di Budokai 3 è perfettamente in linea con l’anime.
Alcuni brani sono stati importati direttamente, mentre altri sono inediti. L’accompagnamento durante i combattimenti trasmette abbastanza bene i concetti di adrenalina e potenza propri della serie, anche se in generale non si tratta certo di capolavori musicali.
Gli effetti sonori anch’essi riprendono quelli dell’anime e sono piuttosto solidi, anche se a volte un po’ ripetitivi.
Le voci dei doppiatori americani sono abbastanza adatte e svolgono un discreto lavoro.

Esprimi un desiderio

A seconda di quanto apprezziate il particolare stile di gameplay, Budokai 3 vi intratterrà abbastanza, prima di stancarvi.
I motivi per giocare e rigiocare ce ne sono molti: terminare il DragonUniverse con tutti i personaggi (compresi quelli sbloccabili), ottenere tutti gli extra acquistabili con gli zeny e soprattutto..le partite con gli amici.
I personaggi da sbloccare e provare sono davvero moltissimi.

Per concludere

Se si è fan di Dragon Ball non si può rinunciare a questo gioco. Nel periodo della sua uscita è senza dubbio il miglior picchiaduro a scontri classici dedicata all’opera di Toriyama.
Anche chi non adora particolarmente il manga/anime può comunque scoprire un ottimo passatempo, soprattutto con gli amici.

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