Duke Nukem 3D: 20th Anniversary World Tour – Recensione

Ancora provati dopo i bagordi dei festeggiamenti per i vent’anni di Tomb Raider ci ricordiamo che è subito tempo per celebrare un altro ventennale: il Duca – il personaggio che ha ridefinito l’utilizzo di canotta, sigaro, anfibi e fucile a pompa associandolo a un carisma in grado di far impallidire il miglior Schwarzenegger – è pronto a inondarci di birra, battutacce e belle donne. Il tutto  ovviamente mentre prende a calci gli alieni invasori che, ancora una volta, teneranno invano di conquistare la Terra. Duke Nukem 3D: 20th Anniversary World Tour riesce dove Duke Nukem Forever aveva fallito, riportandoci indietro nel tempo per rivivere i fasti dello sparatutto più macho e dissacrante degli anni ’90.

Duke Nukem 3D: 20th Anniversary World Tour

Yeah, piece of cake

Duke Nukem 3D: 20th Anniversary World Tour è il nirvana per ogni appassionato di Duke Nukem: tutti gli episodi della storica Atomic Edition nella veste più moderna vista fin’ora – quella della Megaton Edition pubblicata su Steam – più una manciata di livelli nuovi di zecca raccolti in un nuovo episodio sviluppato dai creatori originali Allen Blum III e Richard Gray sono gli assi nella manica di questo World Tour, che vedrà Duke riempire di piombo gli alieni ad Amsterdam, Mosca, Parigi e San Francisco, con una piccola capatina anche nell’antico Egitto.

La trama, se di trama si può parlare, è sempre la stessa: gli alieni hanno rapito le donne terrestri e le utilizzano per riprodursi. Il loro diabolico piano non ha però messo in conto Duke Nukem che, al grido di “Nessuno tocca le nostre fighette!” distrugge la prima nave aliena e si prepara a rispedire gli invasori da dove sono venuti. Sempre che riescano a sopravvivere, ovviamente: con il carisma coatto che lo contraddistingue Duke si dimostra sempre e in ogni occasione un vero duro, in grado di massacrare a suon di piombo qualsiasi abominio alieno gli si pari davanti.

Il nuovo episodio inserito in questo world tour si mantiene fedele all’originale Duke Nukem 3D: violenza gratuita, cinismo e tanto testosterone permeano tutte le location del viaggio intorno al mondo del Duca. Ammettiamo di esserci fatti una sana risata di pancia incontrando i cadaveri del marine di Doom e di Serious Sam – quest’ultimo ovviamente nell’ambientazione egiziana – a dimostrazione di come gli sviluppatori di Gearbox abbiano fatto il possibile per mantenere intatto il carisma dissacrante e canzonatorio che nel lontano 1996 ha fatto innamorare milioni di videogiocatori del titolo dell’allora 3D Realms.

Duke Nukem 3D: 20th Anniversary World Tour

Come get some

Il gameplay di Duke Nukem 3D: 20th Anniversary World Tour è il medesimo di vent’anni fa e, incredibile a dirsi, non risente dell’età: in Duke Nukem si spara, si salta, si risolvono enigmi basilari ma sempre divertenti e, in fin dei conti, ci si diverte come una volta. Dicevamo in apertura di come questo sia un titolo molto più divertente e completo di quanto lo fosse invece stato l’attesissimo Duke Nukem Forever: se quest’ultimo aveva infatti deluso le aspettative dei fan, dimostrandosi chiaramente come l’edizione monca di un titolo che avrebbe dovuto vedere la luce negli anni 2000, i nuovi livelli di questa “nuova” versione contengono tutto lo spirito dell’originale Duke Nukem 3D.

Siamo pronti a scommettere che una volta arrivati a San Francisco vi verrà immediatamente in mente la scena sul ponte di Duke Nukem Forever e sarete altrettanto in grado di comprendere come World Tour sia in grado di surclassarlo sotto ogni aspetto.

Duke Nukem 3D: 20th Anniversary World Tour

Detto questo, anche da fan di Duke quali siamo non possiamo chiudere entrambi gli occhi di fronte ai difetti di quest’edizione da ventennale: in primis segnaliamo che l’ultima boss fight del nuovo episodio è quanto di più banale mai visto nella serie. Il solito alieno gigante si limita a sputare fiamme a distanza ravvicinata, per cui qualche colpo ben assestato da debita distanza permette di avere la meglio su di lui senza neanche accorgersene. In secondo luogo, per quanto l’introduzione del lanciafiamme – utilizzato anche da una nuova tipologia di nemici che si rifanno al Firefly di Batman – sia interessante e azzeccata per un personaggio come Duke, l’utilizzo dello stesso risulta spesso scomodo rispetto alle altre armi, con il risultato che la maggior parte dei giocatori si divertiranno a incendiare qualche nemico per tornare ben presto ad affidarsi alle armi più convenzionali.

Per quanto riguarda queste ultime, imbracciarle è spassoso come in passato: tralasciando i grandi classici come pistola, fucile e mitragliatore, è sempre bello tornare al ’96 e tirare qualche colpo con il devastatore, tendere una trappola con gli esplosivi laser o, perché no, congelare i nemici, divertirsi a rimpicciolirli o ingrandirli fino a farli esplodere. Torna anche la modalità rewind già vista nella Megaton Edition, grazie alla quale non è più necessario salvare la partita (ricordatevi però di farlo prima di spegnere la console): dopo una morte improvvisa potrete infatti sempre riavvolgere il tempo fino a una situazione più salutare e rigiocare agli ultimi momenti evitando di commettere gli stessi errori.

Da segnalare, infine, la modalità online: per quanto Duke Nukem sia un titolo incentrato sul single player, la modalità multiplayer è comunque godibile e divertente. Potrete scegliere se cooperare o darvele di santa ragione nel classico Deathmatch in partite fino a otto giocatori. Nessuna novità degna di nota, ma certamente un’aggiunta imprescindibile in un’edizione come questa, comunque in grado di aggiungere qualche ora di divertimento al pacchetto già decisamente più che completo offerto.

Duke Nukem 3D: 20th Anniversary World Tour

Let’s Rock

Duke Nukem 3D: 20th Anniversary World Tour regala ai fan parecchie novità in termini di grafica e comparto audio. Partendo da quest’ultimo, siamo sicuramente rimasti positivamente colpiti dalle nuove linee vocali registrate dalla storica voce di Duke Jon St. John – e come si può non scompisciarsi dal ridere sentendo il Duca esclamare “Your face, your ass… what’s the difference?” mentre spara all’impazzata contro gli alieni? – così come ci hanno fatto un’ottima impressione le nuove musiche di Lee Jackson, anche lui autore di parte della colonna sonora originale. Al contrario, gli iconici effetti sonori ci sono sembrati leggermente troppo ovattati rispetto alle loro controparti del 1996: inspiegabilmente, gli ingegneri del suono hanno optato per un’equalizzazione che taglia tutte le frequenze alte, togliendo brillantezza agli effetti sonori originali. Si tratta comunque di un difetto di poco conto, percepibile soltanto a chi ha passato ore e ore sul titolo originale.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, invece, Gearbox ci stupisce con il True3D Rendering Mode, una modalità attivabile e disattivabile on the fly con la semplice pressione di un tasto sul pad che, senza soluzione di continuità, permette di passare istantaneamente dalla grafica originale a una modalità più moderna con frame rate più stabile, texture smussate e nuovi effetti di illuminazione. Durante la nostra prova abbiamo più volte switchato tra la vecchia e la nuova modalità cercando di cogliere pro e contro di entrambe: per quanto la nuova modalità grafica sia la nostra preferita per giocare a Duke Nukem sulle console di nuova generazione, in alcuni frangenti (soprattutto nelle aree subacquee e nelle zone più buie) è preferibile utilizzare la vecchia grafica, che risulta essere più spoglia ma maggiormente intelleggibile, soprattutto quanto si affrontano gli ultimi stage della campagna ai livelli di difficoltà più elevati.

Duke Nukem 3D: 20th Anniversary World Tour
Duke Nukem 3D: 20th Anniversary World Tour è uno dei pochi titoli vintage sempre attuali: al pari di Doom, Wolfenstein o (per i palati più fini) Rise of the Triad, è uno sparatutto divertente in grado di incollare allo schermo anche dopo vent’anni. i vecchi livelli sono sempre divertenti da affrontare e, solo per i veri fan, è possibile farlo accompagnati dal commento audio degli sviluppatori. I nuovi livelli sono curati e sorprendentemente fedeli allo spirito originale di Duke Nukem; l’introduzione del lanciafiamme non fa la differenza, così come la possibilità di attivare e disattivare a piacimento l’upgrade grafico non fa gridare al miracolo, anche se comunque è una caratteristica d’obbligo per celebrare il Duca sulle moderne console da salotto. Chi ha già giocato allo sfinimento alla Megaton Edition può tranquillamente passare, mentre chi vuole rivivere i fasti degli anni ’90 o si avvicina al personaggio per la prima volta è il benvenuto. Dimenticatevi Duke Nukem Forever, il Duke Nukem che ci piace è quello di World Tour.

7.9

Pro

  • L'edizione perfetta di Duke Nukem 3D
  • Rinnovamento grafico ben fatto e non invasivo
  • Nuove linee vocali e musiche dagli interpreti originali

Contro

  • Boss fight dei livelli world tour da dimenticare
  • Audio più ovattato rispetto all'originale
  • La nuova grafica non aiuta nelle aree buie
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