Dying Light: The Following – Recensione

Le salse con cui è stata condita l’apocalisse zombie sono innumerevoli: chiudetevi in uno stanzino e pensate alla vostra personale visione della fine del mondo causata dai morti viventi, fatto? Ecco, probabilmente è già stata realizzata sotto forma di fumetto, film, serie tv, videogame o altro. Soltanto qualcosa di veramente speciale è ormai in grado di stupirci, qualcosa in grado di rinnovarsi o di migliorarsi. Non esiste quindi migliore occasione dell’uscita dell’espansione di Dying Light, The Following, per migliorare e rinnovare l’intero mondo di Kyle Crane.

Techland, un anno dopo l’uscita del titolo originale, ha rilasciato quindi Dying Light: The Following Enhanced Edition, la rivisitazione migliorata e potenziata della sua “Luce Morente”: ecco quali sono state le nostre impressioni.

Dying Light: The Following - Recensione

Antizin, questo sconosciuto

Una volta avviato The Following, ci ritroveremo nuovamente nei panni di Crane e, ovviamente, le scorte di Antizin scarseggiano nuovamente fra i sopravvissuti di Harran. Le risorse sono ormai così scarse che Crane va in esplorazione nella zona rurale della città, appiggliandosi a delle dicerie secondo le quali una santona, chiamata “la Madre”, sarebbe in grado di curare gli infetti con metodi del tutto sconosciuti. Crane dovrà quindi lottare contro il tempo e contro la diffidenza degli abitanti della periferia, completamente diffidenti nei confronti di Kyle, che dovrà prima dimostrare il suo valore e la veridicità delle sue intenzioni prima di poter vedere la Madre. Sarà proprio quest’ultima la componente principale di The Following: la fiducia nei confronti dell’estraneo. Sarà infatti tramite gli annunci affissi alle bacheche e alle quest secondarie che pian piano la nostra reputazione crescerà all’interno di questa nuova comunità. Gli incarichi, come nella trama principale, saranno molto variegati e numerosi: andranno dalla ricerca di semplici corrispondenza alla distruzione di colonie di infetti, cacciando gli zombie madre. Sicuramente la vita in campagna in tema zombie non sarà di certo monotona.

Dying Light: The Following - Recensione

Meno saltelli, più macelli

L’Harran della versione Enhanced manterrà lo stile urbano/trasandato che tutti conosciamo ma lo stesso non può dirsi per l’Harran di The Following: la campagna non offrirà l’ambiente adatto alle acrobazie in stile parkour di Crane. Non ci saranno grattacieli, grandi edifici o strade troppo intricate fra cui destreggiarsi, così come ogni ambiente rurale che sia veramente tale. Mancando tali spunti quindi l’azione si incentrerà meno sulle fughe acrobatiche (che non saranno comunque assenti), tanto che molte volte i piedi saranno sostituiti da pneumatici: non sarà raro infatti avventurarsi per le campagne di Harran con l’immancabile Buggy sui terreni sterrati.  Oltre a essere “in tema” con l’ambientazione, l’automobile sarà una componente essenziale per le nuove avventure di Crane in quanto la grandezza della mappa, rispetto alla campagna originale, è addirittura raddoppiata. Così come per le armi però anche la Buggy subirà gli effetti dell’usura e dovremo quindi prendercene cura, non mollando mai con la smania di accattone ereditata dalle avventure precedenti. Pezzi di ferro, plastica, spago ecc. saranno ancora il nostro pane quotidiano, insieme al carburante trafugato da ogni rifornimento disponibile in quanto la Buggy ne avrà un bisogno vitale. Tuttavia la nostra compagna non sarà soltanto un semplice mezzo di locomozione ma all’occorrenza sarà una vera e propria arma di distruzione: oltre alle classiche personalizzazioni, sia per i componenti effettivi quali il motore e quelli estetici, potremo montare dei veri e propri apparati per trasformarla in una vera e propria macelleria ambulante. Oltre alla Buggy, altra estensione di Crane, diventerà anche la balestra che, con le diverse tipologie di dardi di cui è dotata, si contenderà il titolo di flagello degli zombie.

Altra innovazione essenziale che lega ulteriormente l’espansione alla trama principale è l’introduzione dei livelli Leggendari. Oltre agli alberi delle abilità di Sopravvivenza, Agilità e Forza infatti ve ne saranno altri: Pilota (solo in The Following) e i succitati Leggendari, per un totale di 250 livelli. Verranno migliorate sia le statistiche di base che ovviamente le abilità da sbloccare passo passo, inoltre ogni venticinque livelli sbloccheremo degli emblemi, progetti e armi, senza dimenticare che sia i livelli che le armi e i progetti stessi sbloccati saranno disponibili sia nell’espansione che nella campagna principale.

In tema multiplayer, includendo anche la modalità Be the Zombie, non vi sono troppe novità ma queste saltano subito all’occhio in quanto abbastanza grandi: i Buggy infatti saranno presenti e di conseguenza gli zombie controllati dagli altri giocatori potranno anche arrampicarsi su di essi e darci non poco filo da torcere, rivelandosi davvero insidiosi.

Dying Light: The Following - Recensione

Putrefatto ma limpido

Graficamente Dying Light: The Following Enhanced Edition si presenta quasi immutato rispetto al passato. In poche parole non troverete nessun cambiamento stratosferico rispetto al Dying Light classico se non una limpidità maggiore dell’immagine e un’attenzione particolare nella creazione della mappa. Techland insomma ha puntato più sul focalizzare l’attenzione sulle novità che migliorare il “vecchio”, sotto questo punto di vista. Il comparto sonoro invece si rivela all’altezza dell’originale sia per quanto riguarda il doppiaggio, localizzato totalmente in italiano, che per quanto riguarda gli SFX: i Notturni continueranno a incutervi timore, come sempre!

 

8.7
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