ECHO – Recensione

Mi sono preso più tempo del previsto per recensire ECHO. L’ho fatto per due motivi principali: prima di tutto perché era un esordio, un nuovo inizio di professionisti del settore videoludico che da IO-Interactive si sono trasformati in Ultra Ultra. In secondo luogo ho deciso di dedicare più tempo al titolo perché mi intrigava profondamente. È uno dei miei generi preferiti, per capirci.

ECHO

ECHO è un action dalle chiarissime tinte Stealth che racconta la storia di En, una ragazza che fugge a bordo di una enorme nave da spaziale da secoli. La trama è interessante, per questo vorrei raccontarla in breve e senza spoiler, giusto una nota introduttiva, giacché ho compreso, forse un po’ in ritardo, che ECHO è prima di tutto la sua trama e poi il suo gameplay. La nostra protagonista è cresciuta in un luogo lontano da noi sia spazialmente che temporalmente. Ci troviamo (con approssimazione) molto in là nel futuro dell’umanità.

En è nata non da genitori in carne e ossa bensì tramite gli esperimenti di un mitomane che ha costruito migliaia di En. Nelle prime fasi di gioco vedremo anche dei flashback che raccontano come questi esseri umani (probabilmente cloni) vivessero secondo i dettami del loro creatore, il quale inculcò nella loro testa una storia, una religione strampalata che parla di un Palazzo delle Meraviglie che devono assolutamente raggiungere.

La nostra En però era diversa. Si ribellò al padre e alle sue “sorelle” e in un disastro, di cui noi conosciamo solo ciò che la stessa protagonista rammenta assieme al computer di bordo London, uccise le sue sorelle e provocò la morte di suo padre. Eppure, dopo un secolo in criostasi, En decide di mettersi in viaggio per trovare il fantomatico Palazzo delle Meraviglie e per redimere la sua vita.

ECHO

E il Palazzo lo trova. Oh, se lo trova. Dalla scoperta di un palazzo in stile francese, molto stile Versailles, parte il vero e proprio gameplay di ECHO. Mentre ci aggiriamo per questo luogo fantastico e completamente al buio sentiamo che qualcosa non va. Nulla è come dovrebbe essere. Manca la corrente e il luogo è talmente grande da occupare l’intera superficie di un piccolo pianeta. Appena En riesce ad attivare la corrente elettrica cominciano i problemi e comincia effettivamente il gioco.

Il Palazzo “prende vita” e al suo interno compaiono proiezioni di En stessa, dei cloni informi che non riescono nemmeno a muoversi e che hanno corpi liquidi. Il palazzo va in blackout e si riavvia più volte. A ogni riavvio i cloni diventano migliori, le loro fattezze sempre più perfette e simili al nostro personaggio. Arriva così la variante stealth del gioco. Bisogna nascondersi dietro le colonne sgusciare senza essere visti e usare la pistola solo per i nemici isolati che non possiamo aggirare per usare una tecnica corpo a corpo stordente. Il tutto inserito in una trama che è da 10 e lode!

ECHO

Ed ecco che dopo pochissime ore di gioco ECHO mostra il suo punto cardine: i cloni e il palazzo imparano dai nostri movimenti, copiano il nostro stile di gioco e lo applicano contro di noi. Girare intorno alle colonne per appostarsi in punti ciechi diverrà presto inutile. La pistola che abbiamo in dotazione è in grado di uccidere i cloni che rientrano nella traiettoria del proiettile anche se lontanissimi fra loro, ma dato che il gioco impara da noi, i cloni cominciano a fare attenzione a non allinearsi in fila. Semplicemente geniale.

Ma c’è un “ma”. Purtroppo questo aspetto diventa leggermente stucchevole perché le tattiche stealth che possiamo mettere in atto nel palazzo non sono infinite e una volte che i nostri nemici le avranno imparate e copiate potremo fare ben poco per resistergli.

ECHO

ECHO supporta il 4K, il che lo rende uno spettacolo visivo senza precedenti, un capolavoro narrativo, un elemento di sicuro intrattenimento che per chi vi scrive è stata una piacevolissima scoperta. I problemi del gioco sono tutti sui movimenti. En non è “snodabile” né ha particolari capacità mimetiche. Arrivare in fondo all’avventura sarà una vera sfida a qualsiasi livello di difficoltà. Una nota di merito va al menù principale del gioco. Sono rimasto come un cretino per cinque minuti buoni a guardare quel meraviglioso occhio chiuso. Poi ho scoperto che cliccando si apriva e, spostando il mouse , l’occhio seguiva il cursore evidenziando il menù. Superbo.


Non sarà certo il miglior gioco sulla faccia della Terra ma per un team che è ripartito (quasi) da zero possiamo dire che siamo davanti a un capolavoro assoluto quanto a narrativa, grafica e longevità. Peccato solo per alcune dinamiche dei movimenti, noiose e legnose. Per il resto: compratelo subito.

9.1

Pro

  • Trama incredibile
  • Grafica da sturbo
  • Una sfida tra due menti: la vostra e quella del computer
  • Un sogno a occhi aperti

Contro

  • Lo stealth va troppo spesso aa farsi friggere
  • Comandi e movimenti troppo legnosi
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