Empire: Total War – Recensione Empire: Total War

Il ritorno della Guerra Totale

La Creative Assembly da sempre ci ha abituati a spettacolarità nella riproposizione della guerra, e fino ad ora ci aveva deliziati partendo con Shogun per poi arrivare, analizzando solo la via diretta, al Medioevo; ora ci troviamo nel 1700, epoca che culmina nella Rivoluzione Francese e con la supremazia Napoleonica sull’Europa, con una piacevole parentesi sulle vicende trans-oceaniche.

Tante innovazioni, ovvie conferme di tutti i pregi che accompagnavano il predecessore e miglioramenti su parecchi fronti; uno su tutti, che pare abbia suscitato grande scalpore nell’ambito videoludico e che ha accompagnato la pubblicazione del titolo SEGA, l’inserimento della battaglia navale e la scoperta dell’Oceano e dei mari. Analizziamo più da vicino cosa ci propone l’attuale apogeo della battaglia strategica.

"La mia battaglia"

Lungi dall’essere la traduzione dell’opera Hitleriana, con questa espressione si tende solo a chiarire la possibilità che avremo per decidere come e dove combattere nella nostra davvero immensa esperienza con Empire: Total War. Le modalità sono differenti e, tralasciando per il momento la modalità multiplayer, regaleranno sicuramente un’ottima esperienza in single player. La prima cosa che si potrebbe fare una volta avviato il gioco è eseguire il tutorial che ci guiderà attraverso una battaglia terrestre e una marina: ovviamente per i veterani della saga potrebbe risultare superfluo, ma c’è da segnalare che l’aggiunta delle flotte navali necessita di essere conosciuta in tutte le sue accezioni. Dopo l’addestramento potremo scegliere di avviare la Campagna di Indipendenza, che attraverso alcuni atti prettamente storici ci porterà a vestire i panni degli americani con lo scopo di guidarli all’indipendenza dagli inglesi. Possiamo identificare questa campagna come un tutorial avanzato nel quale partirete con un esercito, quello di John Smith, e da una città che dovrà, obiettivo per obiettivo (consegnatovi dal governo inglese), crescere attraverso le sue piantagioni, fattorie, porti e conquiste militari; avrete così modo di apprendere anche la gestione tecnica del territorio oltre che l’atto della guerra vera e propria. Seguirà la battaglia personalizzata, dove potremo avviare una molto semplice schermaglia mirata all’obiettivo che ci prefisseremo: dominare un numero preciso di regioni e mantenerne il possesso, raggiungere un determinato ammontare di prestigio o assediare un forte prestabilito.

Ultima, ma sicuramente non per importanza, la Campagna Imperiale: avremo la possibilità di guidare una delle undici fazioni a nostra disposizione, e non è escluso che col tempo la SEGA possa rilasciare eventuali espansioni per aggiungerne altre, in modo da sopperire anche alla mancanza di una vera fazione italiana. Ovviamente, la vasta zona d’azione che va dall’America fino all’India comporterà maggior attenzione da parte vostra su tre fronti diversi: il mondo, infatti, vi darà la possibilità di gestire il territorio che va dal Canada al Messico, l’intera Europa fino alla Georgia, la costa settentrionale dell’Africa e, infine, tutta la penisola indiana. Il resto invece resta irraggiungibile: infatti, per andare dall’Europa all’America non sarà implementato un lungo viaggio transoceanico, ma una sorta di teletrasporto che dalle coste della Groenlandia vi condurrà nelle isole del Labrador, e una cosa analoga accadrà per giungere in India.



Un esempio di come si presenterà stavolta la mappa del mondo

C’è da sottolineare che anche i veterani potranno trovare problemi nelle prime battute di gioco date le tantissime aggiunte rispetto al capitolo precedente della saga. La mappa è stata ampliata, e non vi basterà guardarla dall’alto muovendo i vostri eserciti per diventare padroni del mondo. Le rotte commerciali saranno innumerevoli e attivissime, le città sono state diminuite favorendo l’espansione della capitale e al suo fianco piccoli villaggi adibiti alle ricerche o alla produzione di cibo, come ad esempio Oxford e Cambridge nell’Impero Inglese. La nascita di diversi villaggi verrà monitorata nella pagina della capitale, e vi sarà indicato il conto alla rovescia in turni per la nascita della nuova sinergia di popoli. Dovrete gestire anche le fattorie locali, le pescherie, le ricerche, che comporteranno l’ampliamento delle università e l’assoldamento di insegnanti, e quindi investire sotto ogni aspetto degli organi imperiali o statali. Aumentare la produzione delle fattorie e delle piantagioni, che aumenteranno il commercio in Europa dopo l’importazione del materiale, avverrà solo dopo aver sviluppato la ricerca adatta, il che fa pensare ad un sistema molto più prossimo ai classici strategici con tech-tree che ai canoni della serie Total War.

Arrivati al momento della battaglia troveremo altre piccole aggiunte: oltre al poter effettuare l’assedio anche senza arsenali, appunto, d’assedio, avremo la possibilità di trovare un accordo con la parte lesa invitandola alla resa, cercando così una risoluzione meno sanguinaria del previsto, in caso contrario lo scontro sarà inevitabile. Le schermaglie si svolgono come è sempre stato nella serie Total War, con la differenza che stavolta avremo la polvere da sparo dalla nostra, i cannoni e la possibilità di sviluppare col tempo il meccanismo a mitraglia, dimenticandoci per sempre della lentezza delle frecce da posizionare sull’arco, che comunque avevano il loro fascino. Sul campo di battaglia sono state inserite anche delle case coloniali nelle quali sarà possibile nascondersi al momento dello schieramento, così da attendere l’avversario e colpirlo sul più bello; ovviamente una palla di cannone ben assestata potrà distruggere l’abitazione e con essa gran parte delle truppe al suo interno, vanificando ogni qualsiasi vostra strategia. Altra interessante aggiunta sta nel poter convocare, ovviamente pagando una determinata ma esigua somma, un ammiraglio o un capitano dell’esercito nel caso in cui non dovesse essercene uno: questo eviterà che, come accadeva in Medieval, alcuni eserciti o cittadine conquistate venissero lasciate allo sbando o alla mercé di pochi soldati.


Il Governo inglese con tanto di Governo Ombra in fondo

 

Sarà possibile mantenere l’assetto di stato anche guardando attentamente la parte politica: una schermata dedicata vi mostrerà la composizione del vostro Governo e la sua controparte: prendendo come esempio l’Impero Inglese, troveremo indicata la forma di governo, Monarchia Costituzionale; il capo di stato, il Monarca; il Gabinetto, dove potremo convocare nuovi membri o licenziare i ministri ritenuti superflui, e il Gabinetto Ombra, l’opposizione, che interviene nel momento in cui l’attuale Ministero perde prestigio. Sarà presente anche un conto alla rovescia che segna i turni mancanti alle nuove elezioni e quindi il possibile intervento di un nuovo Gabinetto. Il tutto serve di esempio anche per le restanti fazioni. Su queste useremo le ultime parole per quanto riguarda la giocabilità: sono decisamente poche, o almeno, per quanto possano sembrare molte (ricordiamo che sono undici), ne mancano alcune che potevano essere decisamente interessanti. La nostra penisola, ad esempio, sarà ingestibile se non per quanto riguarda la zona a sud di Roma, nelle mani del Governo Spagnolo; il resto, invece, sarà una fazione ingestibile, e infatti potremmo solo muovere commercio con la città di Venezia e con quella di Genova. La stessa Germania presenterà solo una sezione giocabile sotto il Governo dell’Austria e un’altra piccola parte con la Prussia, rimanendo in gran parte scoperta al confine francese: sarà la IA della regione di Hannover a gestirla, ma così facendo città come Numberg, Hamburg e Munchen spariscono nel nulla.
 



L’Impero inglese mette in fuga l’impero danese per la conquista di Rekjavik

L’innovazione principale che ha fatto aumentare l’hype del titolo a dismisura è quella della battaglia navale: chiunque abbia seguito la saga o la sta seguendo dagli ultimi capitoli, sa che gli scontri in mare si svolgevano sempre in modalità automatica gestita dalla IA. Stavolta invece ci sarà la possibilità di guidare la propria flotta come se fosse un normale combattimento di terra, con la differenza che si starà in acqua. La causale del luogo sarà il vento, da tenere sempre sott’occhio grazie al sensore in alto sullo schermo, che vi aiuterà a capire quale direzione prendere per aggirare o circondare gli avversari e se vi conviene continuare su quella rotta. Le armi a vostra disposizione saranno i cannoni, precisi e letali tanto da distruggere l’intero ambiente circostante, come sarà meglio spiegato in seguito, ma si potrà effettuare anche un arrembaggio dopo essersi accostati moltissimo alla nave nemica: a questo punto potrete gestire le vostre truppe come se fossero sulla terra ferma e prendere possesso dell’imbarcazione avversaria. Un’innovazione che può essere migliorata per il futuro e che sicuramente lascerà felicità e letizia a tutti quelli che non sopportavano più di vedere la propria flotta sbaragliata senza la possibilità di far intervenire le proprie abilità strategiche.

La flotta francese in uno scontro suicida contro l’alleanza Prussiana-Austriaca

 

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