F1 2017 – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Born to be wild.

Il videogiocatore scarta la confezione, approcciandosi al titolo consapevole di star per sfiorare con le proprie dita la più completa rappresentazione virtuale del Circus ad aver mai graziato alcun sistema d’intrattenimento casalingo. Sono state settimane di prove su pista, di battage pubblicitario, quelle trascorse, di video diffusi ad hoc per aumentare l’irrefrenabile desiderio di spargere gomma su pista, di gallerie di immagini originate con l’obiettivo di accecare l’homo ludens.

Ma ora, gentleman, start your engine. È arrivato il momento di spremere al massimo power unit, trasudanti competizione da ogni poro, è arrivato il momento di incassare il piede sull’acceleratore e via, sbrodolanti per l’estasiante spettacolo messo in scena da F1 2017.

F1 2017

Ci si butta direttamente nella mischia, a cercare di parzializzare gas per evitare di finire nella sabbia e compromettere inevitabilmente il weekend di gara. La produzione targata Codemasters non tradisce le aspettative, in qualsiasi modalità contemplata. Tanto con tutti gli aiuti attivati, quanto con alcun assist elettronico selezionato, l’esaltazione per il comportamento realistico-ma-non-troppo dei bolidi rappresentati rasenta vette conseguite solamente dai grandi classici del racing a quattro ruote. La fisica è concreta, gli algoritmi matematici che simulano la risposta della monoposto continuano a mediare tra realismo e accessibilità, mentre il fruitore, mano sugli zebedei, inanella curva dopo curva in cerca del giro perfetto. È ludogodimento.

F1 2017 premia la fluidità e la precisione, ma il videogiocatore è un animale poliedrico, e F1 2017 lo asseconda, consentendogli anche di guidare in perenne lotta con il sovrasterzo, a scapito tuttavia della durata delle gomme. Con le ruote fumanti, l’inviperito fruitore si accoda all’avversario, suggendo sino all’ultimo centimetro di scia derivante dall’altrui retrotreno, lo scarta e lo supera, col cuore in gola e la sete di vittoria alimentata dal fatto di vedere il fanalino del prossimo avversario avvicinarsi.

F1 2017

Laddove il modello di guida precedente era maggiormente intransigente, specialmente se mordicchiato tramite pad e con il traction control disattivato, quello attuale fornisce maggiori possibilità di recuperare ai micro errori, incentivando tattiche particolarmente aggressive.

E qualora il driver volesse rendere omaggio alle competizioni del passato, una vasta gamma di bestie a ruote scoperte lo attende. Costituiscono la più grande novità rispetto alle precedenti edizioni current gen del franchise, ed è uno spettacolo domarle. Contraddistinte da una guidabilità totalmente differente l’una dall’altra, le monoposto storiche sono una gioia per gli occhi quanto per le orecchie. I motori producono un rumore che sa di canto, facendo sembrare quello generato dai tubi di scarico delle odierne power unit poco più che un distinto miagolio.

Tornando a bomba sulle opportunità giocose proposte, le declinazioni ludiche servite da F1 2017 non si discostano da quanto espresso nel recente passato, essendo possibile prendere parte ad un singolo gran premio piuttosto che a campionati personalizzati, sia da soli, che in compagnia di altri corridori online. Intrigante l’opzione che consente di correre, nel pieno della notte, tra le pieghe cittadine del Principato di Monaco. La modalità che avrebbe dovuto subire le maggiori variazioni, la Carriera, in realtà non stupisce.

F1 2017

Certo, le scene di intermezzo tra una sessione e un’altra sono state migliorate e ampliate, con l’obiettivo di rendere maggiormente immersiva l’intera esperienza, e l’introduzione della gestione di componenti sensibili all’usura quali cambio ed elementi costitutivi della power unit si traduce in ulteriori scelte strategiche cui il giocatore deve fare attenzione ma, a parte l’implementazione di uno sterminato skill tree mediante il quale sviluppare la vettura nel corso delle stagioni, nulla è davvero cambiato. Non necessariamente un male, ma ci si aspettava qualcosa in più.

C’è un aspetto di F1 2017, tuttavia, che merita di essere lodato più di qualsiasi altro: il balzo in avanti a livello grafico. Nella versione PlayStation 4 Pro (quella testata da GameSource), il titolo corsistico assume i connotati sublimi di un’esperienza visiva mesmerizzante, supportata com’è da un Ego Engine presentatosi per l’occasione in forma smagliante. Sebbene non manchino cali di frame rate e qualche problema di sincronizzazione verticale, specialmente nelle situazioni più “pesanti”, l’opera binaria targata Codemasters sciorina su schermo una densa, caleidoscopica cornucopia di effetti avanzati, a 60 fps. Che si corra sotto l’acquazzone a Melbourne, piuttosto che sotto un’assolata edizione del Gran Premio di Monza, il videogiocatore non faticherà a lasciarsi trasportare da un reparto cosmetico semplicemente eccellente.

F1 2017

F1 2017 è un prodotto confezionato con cura e dedizione. Al netto di qualche piccola incertezza nelle performance del motore grafico, e sebbene non propriamente rivoluzionaria, l’ultima fatica di Codemasters impressiona sia dal punto di vista audiovisivo sia per le possibilità giocose lorde espresse dal suo codice binario.

F1 2017 è il racing che gli appassionati attendevano da tempo. Prosit.

8.6

Pro

  • Giocabilità ottima, anche col pad
  • Tantissime modalità
  • Visivamente sontuoso

Contro

  • Performance dell'Ego Engine altalenanti
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