Fatal Frame II: Crimson Butterfly – Recensione Project Zero 2: Wii Edition

 Si sa, i survival horror hanno riscosso un enorme successo su PS1 e PS2, grazie a grandi titoli come Resident Evil, Silent Hill, o Forbidden Siren. Questa saga, rinominata in America ed Europa "Project Zero", prende il nome di Fatal Frame. 
In ognuno dei capitoli, il personaggio protagonista avrà la particolare abilità di battersi contro gli spettri utilizzando una macchina fotografica dotata di grandi poteri. 
Uno dei capitoli più belli fu senz’altro il secondo, ed ecco che lo rivediamo in un porting/remake per Wii. Analizziamolo un po’ insieme, per capire se era qualcosa di "necessario".
 

 

 

Due sorelle non proprio fortunate

Mio e Mayu Amakura sono due sorelle gemelle in visita al luogo dove giocavano da piccole, che presto sarà spazzato via per dei lavori. La seconda però, ad un certo punto, nota una farfalla rossa misteriosa, e inizia a seguirla nella foresta. Mio decide di seguirla, preoccupata per lei, e presto arrivano entrambe in un villaggio apparentemente abbandonato e coperto dalla nebbia. Purtroppo, si renderanno conto a loro spese che questo luogo è infestato da una grande quantità di anime dannate. Quale sarà la loro storia, e cosa c’entrano le povere ragazze costrette a difendersi?

 

 

Un po’ di foto venute male non sono la fine del mondo. Solo la fine della vita.

In questa sede, cercheremo di parlare in particolar modo delle sole differenze che intercorrono tra il titolo originale e questo remake, ma visto che senz’altro c’è chi non ha mai sentito parlare di questa serie, diamo una piccola infarinatura generale.
Di base, Fatal Frame è un survival horror in terza persona, con un controllo molto simile a quello di Resident Evil. Solo che invece degli zombie dovremo affrontare spettri, e la nostra unica arma sarà una macchina fotografica. Avremo a disposizione rullini di varie potenza e intensità, così come tutta una serie di funzionalità speciali possedute dalla macchina magica, chiamata Camera Obscura, e potremo potenziare le nostre abilità tramite i punti ottenuti facendo fotografie nitide e in buone posizioni, sfruttando combo nei combattimenti, ma anche avendo i riflessi pronti nel catturare nelle macchina fugaci apparizioni di spettri, che faranno capolino sul nostro cammino solo per qualche attimo. 

Detto ciò, senza dilungarci in particolari riguardo il gioco originale, passiamo alle novità inserite nella versione per Wii.
Innanzitutto ci renderemo subito conto del fatto che sono stati cambiati i modelli poligonali delle due protagoniste, con nuovi vestiti e con un aspetto più maturo rispetto alla versione PS2 e quella Xbox. Naturalmente è stato anche inserito il pieno supporto al Widescreen, posizionando il nostro personaggio giocabile in una posizione più laterale, un po’ come ci hanno abituati i giochi più recenti.
Come è ovvio che sia, anche i comandi sono cambiati del tutto per adattarsi all’accoppiata Nunchuk+Wiimote. Il controllo del primo è semplicemente perfetto: il movimento del personaggio è controllato dalla levetta analogica, mentre con il pulsante C potremo bloccare la sua rotazione per effettuare gli spostamenti laterali. Il problema nasce nell’utilizzo del Wiimote, a causa di un eccessiva sensibilità del sistema di movimento, ma soprattutto a causa del fatto che la sezione per scattare le foto, in prima persona, è gestito esclusivamente dal giroscopio, rendendo tutto molto frustrante e impreciso.
Ci sono anche state diverse aggiunte, rispetto al titolo originale, come piccoli minigiochi quando tenteremo di raccogliere un oggetto, in cui alcune mani fantasma vorranno afferrare il nostro braccio e noi dovremo impedirlo schivandole con abilità. 
Rispetto poi al titolo originale sarà presente una modalità extra chiamata Casa degli Orrori: in questa modalità il nostro personaggio si muoverà automaticamente su binari, e noi dovremo semplicemente premere il pulsante A per svolgere alcune azioni ben precise. Il nostro scopo principale però sarà quello di muovere il meno possibile il telecomando, pena perdita di energia vitale, come se il gioco controllasse la nostra paura, fino al Game Over. Purtroppo, l’assurda calibrazione dei movimenti in questo titolo finisce col penalizzare anche il più minimo movimento, persino quello legato alla semplice pressione del tasto, rendendo questa esperienza frustrante e da dimenticare.

 

 

In conclusione

La versione Wii di Project Zero 2, fa vedere come anche a distanza di anni, questo gioco Horror sia senz’altro uno dei meglio riusciti. Ormai è invecchiato molto bene, anche graficamente, ma nonostante tutto riesce a capovolgere le carte in tavola, perchè con i problemi che nascono a causa del sistema di controllo Wii, questo prodotto presenta dei difetti che l’originale non possedeva. In ogni caso, per chi non avesse mai toccato con mano questo capitolo della serie (o in generale un gioco di Fatal Frame), questa è un’ottima occasione per riscoprire il vero Survival Horror, quello in cui non e’ l’azione a far da padrone, ma solo la paura.

 

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