Fear Effect: Sedna – Anteprima

Correva il 31 Gennaio 2000 quando Eidos Interactive distribuì al pubblico un nuovo gioco sviluppato da Kronos Digital Entertainment: Fear Effect. Un action puzzle game, tra i primi a vantare la cosiddetta grafica Cel Shading, in cui si potevano controllare tre personaggi diversi (uno alla volta). Il titolo doveva il suo nome all’originale barra della vita rappresentata da un grafico ECG .

Più ferite il personaggio subiva, più il grafico diventava rosso. Per ripristinare la propria vitalità era necessario risolvere puzzle o effettuare uccisioni stealth.

Fear Effect Sedna

Dopo il buon risultato del primo capitolo venne pubblicato un prequel, il 23 Marzo 2001, con il nome di Fear Effect 2: Retro Helix. Le caratteristiche tecniche del titolo rimasero invariate, mentre la grafica risultava più curata e soprattutto possedeva una trama notevolmente più sviluppata e ricercata (che però costò agli sviluppatori non poche controversie a causa del presunto rapporto amoroso tra le due protagoniste). Fu un ulteriore successo per developer e publisher tanto da presentare, durante l’E3 del 2002, un terzo capitolo della saga, sviluppato però sulla molto più potente Playstation 2: Fear Effect Inferno.

Il gioco non andò oltre quel trailer iniziale a causa della tragica situazione economica in cui verteva Eidos. Le uniche cose rimaste ai fan della serie furono i video dimostrativi prodotti da Kronos (con i quali riuscirono a carpire brevi sprazzi di trama) e la speranza che un giorno un sequel avrebbe fatto brillare di nuovo quel tanto affascinante franchise.

Dopo 14 anni l’attesa è finita: superato il processo di approvazione sulla piattaforma Square Enix Collective (che fa sorridere, ripensando all’acquisizione di Eidos da parte della stessa nel 2009) e dopo una remunerativa campagna su Kickstarter, il team di Sunshee ha dato vita a Fear Effect: Sedna, il vero sequel della serie.

Fear Effect Sedna
Ambientato quattro anni dopo gli avvenimenti del primo Fear Effect, il gioco narra le vicende Hana, Deke, Glas e Rain, i protagonisti dei due episodi precedenti della serie. Dopo una lunga serie di cambiamenti nelle loro vite, i nostri mercenari si troveranno a dover affrontare una missione apparentemente semplice: recuperare un’antica statuetta, appartenente all’ambasciatore cinese, in Francia.

Quella che però sembra all’apparenza una missione semplice si dimostrerà essere qualcosa di molto più complesso, intrecciandosi con avvenimenti sempre più bizzarri, sconcertanti e inquietanti.

Fear Effect Sedna
L’obbiettivo di Sunshee era chiaro fin dalla nascita del progetto: riuscire a restituire ai giocatori le sensazioni e ambientazioni dei vecchi titoli, mantenendone gli elementi vincenti come base per una vera e propria rinascita.

Sunshee ha deciso di collegare il titolo non solo al primo gioco, raccontando tutti gli avvenimenti svolti nei quattro anni di assenza, ma dando un completo approfondimento alle storie dei singoli personaggi. Il risultato è una struttura dei soggetti ancor più profonda e coinvolgente, in grado di far appassionare i giocatori a questi quattro mercenari, dando un volto più concreto al loro passato.

Intrecciando questi elementi con uno sviluppo di eventi ben disegnato, ricco di intrighi e colpi di scena, Fear Effect: Sedna riuscirà a soddisfare le aspettative dei vecchi fan della serie (compreso quel pizzico di “piccante” ben noto che contraddistingueva i titoli precedenti).

Fear Effect Sedna
In modo parallelo alla trama, il gameplay segue i predecessori in termine di stile di combattimento e di rompicapi. Rimangono infatti invariati gli elementi stealth, arricchiti da una più evoluta intelligenza artificiale degli avversari (i nemici saranno in grado di raggiungerci se allertati dalla nostra presenza in una stanza).

Allo stesso modo risultano simili al titolo precedente la barra della vita (rappresentata dal grafico ECG) e i puzzle sparsi per i livelli, con curva di difficoltà ben strutturata lungo il gioco.

Fear Effect Sedna

La giocabilità è migliorata grazie a un HUD di immediata comprensione (seppur ben più ricco di quelle precedenti ) e a una semplificazione nei controlli del personaggio (è stato abbandonato l’antiquato sistema di movimento tank).

Il grande cambiamento nel comparto di gameplay è l’utilizzo di una visuale isometrica rispetto a una telecamera fissa in terza persona. Benché questa decisione abbia sollevato numerosi dubbi, è innegabile che doni al giocatore una angolatura molto più ampia, permettendogli di sfruttare le strutture architettoniche per attacchi stealth.

Il gioco gode di una vastità di ambienti notevole che arricchisce l’esperienza e le sensazioni che i vecchi titoli trasmettevano (perdendo però quel senso di continuità tra gameplay e cutscene che i fan storici ricorderanno).

Fear Effect Sedna

La grafica subisce un’evoluzione degna di nota. Sunshee ha mantenuto il caratteristico stile Cel Shading, portandone però la qualità a livelli molto più alti e decisamente attuali. I particolari dei personaggi, degli avversari e delle ambientazioni saranno ben visibili anche dalla visuale isometrica, dando però il meglio di loro nelle cutscene, che diventeranno quasi un vero e proprio film d’animazione. Rimangono presenti le celebri death scene.

Fear Effect Sedna
Anche il comparto sonoro merita una nota positiva. Il fine dello sviluppatore era di realizzare una soundtrack degna dei predecessori, ma rinnovata nello stile: le musiche sono ricche e varie, senza però scostarsi in modo troppo drastico da quelle precedentemente utilizzate.

Allo stesso modo gli effetti sonori sono stati scelti con grande cura: sarà necessario porre la massima attenzione ai rumori circostanti per evitare di essere scoperti o per aggirare trappole e pericoli.

Fear Effect Sedna


Fear Effect: Sedna è potenzialmente un ottimo sequel, in grado di soddisfare le aspettative dei nostalgici e di appagare i futuri nuovi giocatori. Sunshee sembra essere riuscita a sfruttare in modo esemplare i precedenti titoli, aggiungendo però elementi che all’epoca sarebbero stati irrealizzabili (a causa delle limitazioni imposte dalle console). Il titolo, attualmente, risulta piacevole e coinvolgente, dimostrandosi un esempio di evoluzione tecnica, di fantasia e di creatività stilistica e narrativa. Pur essendo in uno stadio embrionale, possiamo aspettarci un capolavoro

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