Fire Emblem Fates – Recensione

Fire Emblem è sempre stato un punto di forza per Nintendo, diventando negli anni un riferimento non solo per lo sviluppatore nipponico ma per tutto il genere Tattico/Strategico. Dopo numerose iterazioni eccoci qui con Fire Emblem Fates: Retaggio/Conquista/Rivelazione per Nintendo 3DS. Partiamo da una base solida, ossia Fire Emblem Awakening, e ci ritroviamo con un titolo che, al di là di tutte le innovazioni, è ancora divertente e mantiene la visione originale del titolo originale della serie. Da questo punto di vista Nintendo dà il meglio di se, riuscendo come al solito a proporre nuove meccaniche senza andare a stravolgere un concetto generale presente ormai nella visione (e nelle aspettative) generale da molti anni. Di certo il cambiamento più particolare, stavolta, è la divisione del gioco in tre diverse versioni così come accade in titoli come Pokémon e Inazuma Eleven, con la differenza che qui si tratta di giochi del tutto diversi tra loro e non di semplici piccole differenze. Andiamo a dare un’occhiata più approfondita.

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What if… ?

Fire Emblem Fates segue la storia del/la nostra protagonista a seconda di come è stato creato l’avatar dal giocatore (per semplificare le spiegazioni ci riferiremo all’avatar come Corrin, come lo si vede in Super Smash Bros.).

La nostra storia comincia nel Regno del Tramonto chiamato Nohr, nel cui castello reale il Principe Corrin vive in isolamento da molti anni concentrandosi su un allenamento dedicato al poter prendere il suo posto accanto ai suoi fratelli Leo e Xander e le sue sorelle Elise e Camilla. Finalmente arriva il giorno che tanto attende, e dopo essersi dimostrato capace di condurre le armate Nohriane innanzi al fratello primogenito Xander, gli viene concessa la possibilità di tornare nella capitale e di rivedere il Padre, il Re Garon. Giunto in patria il Re gli chiede di dimostrare le sua lealtà, ordinandogli di giustiziare dei prigionieri di guerra del Regno dell’Alba Hoshido, loro acerrimi nemici. Corrin si rifiuta di uccidere, suscitando le ire del Re. Salvato in corner dai fratelli gli viene concessa un’altra opportunità di mostrare la sua fedeltà al regno: una missione di ricognizione al confine Nohr/Hoshido senza l’aiuto dei suoi consanguinei. Corrin acconsente all’ordine e parte in compagnia ristretta. Arrivato al canyon immenso che separa i due regni scopre di essere finito nel bel mezzo di una trappola orchestrata dal padre per eliminarlo: difatti il suo accompagnatore, che in passato era un criminale famigerato, attacca le truppe di Hoshido per attirare una loro risposta. Corrin riesce a cavarsela ma finisce nelle mani del nemico, e nella loro terra farà la scoperta più importante della sua vita, ovvero che egli non è un principe di Nohr come credeva, bensì il principe scomparso di Hoshido, rapito dai nemici quando era ancora piccolo. Viene accolto a braccia aperte dalla Madre, dal fratello primogenito Ryoma e dalle sorelle Hinoka e Sakura, mentre il secondo fratello Takumi mantiene le distanze, credendolo una spia. Vi è infine Azura, principessa canterina di Nohr sottratta al nemico in risposta al rapimento di Corrin. Il giovane principe non fa in tempo ad ambientarsi che subito ha luogo un evento catastrofico che distrugge la pace a Hoshido e lo catapulterà nel bel mezzo di una guerra di proporzioni epiche fra i due regni. Corrin verrà messo innanzi a una scelta che cambierà il corso della sua vita: rimarrà con la famiglia che lo ha cresciuto? Seguirà i suoi consanguinei? O nessuno dei due?

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Fire Emblem Fates: Retaggio seguirà il sentiero di Hoshido, Conquista quello di Nohr. Rivelazione invece seguirà la vera storia di Fire Emblem Fates, o meglio affronterà il vero problema dietro alla Guerra e le ambizioni maligne del Re Garon. Quest’ultimo è però un capitolo che verrà messo a disposizione all’acquisto solo in seguito ai primi due, ed è altamente consigliato che venga giocato solamente dopo aver completato sia Retaggio che Conquista.

I primi sei capitoli del gioco sono uguali a prescindere dalla versione acquistata e funzionano da tutorial al gameplay e alle sovrastrutture di Fire Emblem. Raggiunto il sesto Capitolo si potrà scegliere quale storia seguire, con l’opzione di acquistare le altre due storie rimanenti come DLC a prezzo scontato rispetto al prezzo totale del gioco acquistato per primo. Le opzioni di acquisto saranno svariate: le edizioni fisiche comprendono la singola versione (quindi c’è una copia fisica per Retaggio e una per Conquista, all’interno delle quali potremo acquistare le altre due come DLC) e una versione da collezione che comprende al suo interno tutte e tre le campagne. Infine la versione digitale sarà venduta come un generale Fire Emblem Fates, che al raggiungimento del sesto capitolo ci farà scegliere la via da intraprendere e porterà a zero il prezzo di quella singola campagna nello shop.

Il punto di forza di Fire Emblem Fates sta nel fatto che non solo abbiamo a disposizione ben tre storie molto diverse con personaggi differenti a seconda della versione, ma che possiamo affrontare il gioco in maniera molto diversa a seconda della campagna. Laddove Retaggio e Rivelazione permettono al giocatore di fare grinding sia di punti esperienza o di denaro, Conquista nega questa possibilità, chiedendo al giocatore di affrontare la lunga e brutale campagna con risorse limitate (sempre 27 Capitoli per ogni versione). Questo cambia l’approccio al gioco in maniera drastica e si addice molto alle rispettive storie aumentando il fattore di immersione.

Fire Emblem Fates ci permette anche di scegliere il livello di difficoltà da Normale (che il gioco considera per i neofiti, ma a noi è sembrato comunque offrire un livello di sfida tutt’altro che per principianti) a Difficile per i giocatori esperti e Folle per chi ama le sfide davvero crudeli, e di scegliere la versione di gameplay che preferiamo tra Classico (dove le unità sconfitte in battaglia sono considerate morte e non torneranno più), Principiante (le unità sconfitte si ritirano dalla battaglia in corso e tornano per quella successiva), oppure la nuova modalità Fenice (nella quale le unità sconfitte tornano in vita al turno successivo). Tutto ciò permette di creare un’esperienza di gioco adatta per giocatori di tutti i livelli di esperienza.

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“You are the ocean’s grey waves”

Veniamo quindi al nocciolo della questione e alla punta di diamante di questa serie: il gameplay. Non perderemo troppo tempo a spiegare la meccanica di base, dato che tale è rimasta praticamente immutata sin dal suo incipit, sebbene con qualche piccola modifica col passare degli anni. Fire Emblem è sempre stato, ed è tutt’ora, un JRPG di tipo tattico. I personaggi si spostano su di un campo di battaglia diviso a griglia come una scacchiera e sta al giocatore studiare il piazzamento delle forze nemiche e quindi pianificare la disposizione delle proprie truppe in una sorta di misto fra Scacchi e Risiko con elementi JRPG. Infatti i personaggi potranno acquisire livelli di esperienza combattendo il nemico a turni alternati, e di conseguenza affrontare scenari sempre più difficili. I vari membri del Party, la cui dimensione varia a seconda del capitolo in questione, saranno di classi diverse che variano fra il Cavaliere a cavallo al Samurai che cavalca un Pegaso, dal Mago che usa i tomi magici al PG che si trasforma in Lupo Mannaro e molti molti altri. È interessante vedere che di base ogni classe ha una sua controparte nel regno opposto ma non sempre, il che crea uno stile di gioco molto vario a seconda del Regno di appartenenza. Ogni classe si potrà evolvere nella sua forma Finale (Kamen Rider Docet) grazie a un Master Seal che si ottiene comprandolo o tramite spoglie di guerra dopo una battaglia. Notare anche qui che la stessa classe base dell’Avatar subirà leggeri cambiamenti a seconda della versione scelta.

Ogni unità della propria squadra potrà muoversi lungo la griglia, attaccare un nemico più o meno vicino a seconda dell’arma a disposizione, usare oggetti, o parlare con un alleato non in squadra e via dicendo a seconda della situazione. Fortunatamente Fire Emblem Fates riesce bene nella sua impresa di insegnare le meccaniche base man mano che esse vengono rivelate.

Di nuovo rispetto ad Awakening troviamo l’opzione/casella Vena di Drago che permette ai membri del party di Sangue Reale di poter cambiare in qualche maniera la topografia della mappa sulla quale ha luogo lo scontro, permettendo punti di accesso nuovi, sentieri segreti, scorciatoie e via dicendo. Qui risplende Fire Emblem Fates poiché richiede al giocatore un approccio molto più misurato, dovendo tener conto di ostacoli distruttibili e caselle Vene di Drago con il loro effetto sul campo, il tutto in scenari di battaglia sempre diversi e con meccaniche proprie interessanti. Come esempio usiamo il campo di battaglia della Tribù Del Vento dove forti tempeste sposteranno le unità che si trovano nel loro raggio a fine turno, o il campo di battaglia navale che avrà luogo su varie navi ancorate vicine tra loro e che si sposteranno ogni turno bloccando l’accesso a una nave e permettendolo su un’altra.

Fra un combattimento e l’altro avremo accesso alla nostra Fortezza. In Fire Emblem Fates il nostro Avatar avrà la possibilità di costruire e mantenere un vero e proprio castello, con negozi, armerie, la propria casa e varie altre opzioni che si sbloccheranno con il proseguire dell’avventura grazie a un punteggio chiamato Punti del Drago ottenuto vincendo le battaglie. Si possono anche eseguire Upgrade a tutte le strutture in tre livelli di miglioramento, il che dà accesso a servizi di livello più alto come armi, oggetti e così via. Si può anche decidere lo stile stesso del castello, che cambierà a seconda della versione scelta. Il Regno del Tramonto, Nohr, ha uno stile più Europeo, mentre invece Hoshido, Regno dell’Alba, è di stile decisamente Nipponico. Si potranno scegliere fra tre varianti per fazione.

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Al posto della Mappa di Awakening, per scegliere sia i capitoli di storia che le schermaglie troveremo un semplice menù e l’opzione di proseguire con la storia (sempre 27 capitoli). Con l’opzione Scout potremo pagare una piccola cifra per poter ingaggiare un nemico a caso, con Sfida affronteremo un nemico trovato tramite Scout o vari capitoli extra a seconda della situazione. Avremo anche l’opzione di far interagire tra loro due personaggi per aumentare il livello di relazione, i quali una volta raggiunto il grado S potranno dare alla luce un figlio/una figlia, meccanica rimasta immutata da Awakening. Infine abbiamo la Porta del Drago, dove si possono comprare e giocare le Mappe DLC.

Come abbiamo accennato, anche qui in Fire Emblem Fates si possono far nascere dei rapporti virtuali fra i vari personaggi che porteranno poi al matrimonio con annesso pargolo, e per la prima volta in un gioco di Fire Emblem, e forse della stessa Nintendo, questo vale anche per personaggi dello stesso sesso (ciò è però limitato al/la protagonista: con L’Avatar Maschile ci si può unire a Niles in Conquista e in Retaggio l’Avatar Femminile si può unire con Rhajat). Questo ci permette di espandere il roster dei personaggi con la prole dei vari Eroi.

Aggiungiamo la componente Online/Street Pass dove è possibile formare delle armate personalizzabili con i vari personaggi e si possono visitare e invadere le fortezze altrui. Questo regala al gioco un’ulteriore piega interessante poiché si possono anche costruire difese per il proprio Castello e disporre i vari palazzi a piacimento per dare maggiori difficoltà all’avversario. Apparirà la voce Invasione nel menù della Mappa che mostrerà quando qualcuno sta tentando un attacco. Per quanto riguarda la componente Amiibo, essi si limitano a far apparire il Personaggio scannerizzato nel proprio castello. Gli unici compatibili sono Ike, Roy, Marth e Lucina, e questi regaleranno all’Avatar degli accessori che si possono usare per decorare i vari personaggi della propria armata, e che ci concederanno anche dei piccoli bonus nelle battaglie Street Pass/Online.

C’è tanta, tantissima carne al fuoco, e le novità sono state inserite in maniera ponderata. Rispetto alla sua iterazione precedente è stato fatto un bel passo avanti in Fates, e la moltitudine di cose da fare regalerà ore e ore di divertimento a tutti coloro che vorranno immergersi in questa fantastica avventura, moltiplicata per tre.

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Ti prendo a calcini con i miei piedini

Il comparto tecnico di Fire Emblem Fates non e’ da meno, salvo qualche piccolissima eccezione. Le mappe di battaglia nel loro piccolo sono leggermente più dettagliate rispetto ad Awakening, ma su schermo portatile si perdono inevitabilmente svariati dettagli. Quando non sono in combattimento le unità appaiono come sprite semplificati sulla mappa (tale può essere considerata una pecca da chi desiderava un’aggiustatina tecnica, ma allo stesso tempo cambiare questo caposaldo di Fire Emblem avrebbe senz’altro fatto infuriare i giocatori più navigati). Quando invece parte uno scontro fra due o più unita ci viene mostrato il vivo dell’azione in splendido 3D. Quando si viene attaccati o si sceglie di attaccare l’azione viene ingrandita e possiamo vedere l’esecuzione e quindi l’esito dello scontro fra le due parti in un mini “filmato” in-game che si potrà scegliere di osservare in varie angolazioni diverse e varie velocità. Tutto ciò ovvia alla semplicità della mappa e ci mostra le ambientazioni e i personaggi in maniera più dettagliata. Peccato per i piedi dei personaggi, che come era accaduto anche in Awakening, appaiono assurdamente sproporzionati rispetto al resto del corpo.

Le mappe a disposizione sono tante e variegate, ognuna di esse con delle meccaniche proprie partendo dalle Vene del Drago fino alla conformazione stessa del terreno. Al di fuori del combattimento la regola rimane la stessa, si muovono gli sprite utilizzando il pad direzionale e quando ci sono eventi importanti verranno mostrati i modelli in 3D. Le cut scene invece alternano  filmati in Cell Shading e scenette con i Modelli in 3D a seconda dell’importanza. Le sezioni di dialogo sono tante e usano lo stesso formato di molti giochi in stile anime, con le sagome dei personaggi che mostrano varie espressioni e box di dialogo, con alcune frasi doppiate interamente e altre solamente in maniera accennata. Peccato per la mancanza del doppiaggio giapponese, che in Awakening era presente come opzione.

Musicalmente come sempre Fire Emblem ci regala sinfonie fantasy epiche degne della saga. Ogni momento di Fates possiede una traccia di accompagnamento molto ispirata e perfetta per ogni situazione.

In conclusione

Il bello di Fire Emblem Fates sta nella moltitudine che ha da offrire a coloro che vorranno partecipare a questo epico scontro fantasy/medievale. Per i fan della serie e’ un must-have mentre per i neofiti non c’è momento migliore di entrare nella mischia. Fire Emblem Fates non e’ una singola avventura ma ben tre, ognuna con un sapore diverso e fantastico, in tutti i sensi, per esplorare le profondità delle emozioni umane nel bene e nel male.

9

Pro

  • 3 Campagne che sono giochi completi da ogni punto di vista
  • Molta varietà in ogni aspetto
  • Storia ispirata e piena di emozioni
  • Comparto audio splendido

Contro

  • I dannati DLC tornano alla carica
  • Amiibo non particolarmente utili
  • Manca il doppiaggio giapponese
  • Censura su diversi aspetti delle relazioni amorose
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