Fire Pro Wrestling Returns – Recensione Fire Pro Wrestling Returns

Puroresu mania

 Parlare di un titolo appartenente alla fortunata serie Fire Pro Wrestling, significa dover parlare di una saga quasi ventennale molto amata nel sol levante, nata nel 1989 su PC Engine e approdata poi su tutte le maggiori piattaforme d’intrattenimento videoludico: Snes, Genesis, Psx, Saturn, Dreamcast, Ps2 e molte altre ancora.
La serie che tratta del wrestling giapponese, meglio conosciuto come Puroresu (che si differenzia dal wrestling americano grazie ad uno stile più realistico, meno pomposo e teatrale, oltre che ad un approccio molto più stiff nei match) ha sempre fatto perno su un ottima giocabilità, un elevato numero di lottatori disponibili e un vastissimo parco mosse.
A distanza di 4 anni dal debutto su Ps2 con Fire Pro Wrestling Z, Agetec propone l’ultimo capitolo della serie prima di dare il meritato pensionamento al vecchio monolite nero.

 

Poche modalità, editor immenso.

 

FPWR propone alcune modalità di gioco già viste in passato, come la classica esibizione che offre l’opportunità di partecipare a diverse tipologie di match: normale, steel cage, barbed wire, regole del k1 o delle MMA. Prima di ogni incontro potrete cambiare le impostazioni di gioco a vostro gradimento, le regole, l’arena, l’arbitro, e naturalmente il livello di difficoltà.
Le altre modalità offerte da FPWR sono torneo, lega, team match, battle royal, title match e match maker. La funzione match maker in particolare serve a far ricoprire al giocatore il ruolo del promoter, attraverso il quale dovrà saper creare degli eventi sportivi e dei PPV che attirino il maggior numero di pubblico possibile, incrementando gli incassi della federazione con la quale potrete poi pagare i vari wrestler scelti per il vostro spettacolo (ogni atleta ha richieste economiche differenti e può garantire una diversa affluenza del pubblico pagante) e per l’utilizzo dell’arena.
Il vero cuore del gioco è però l’editor, che vi offre la possibilità di modificare wrestler esistenti o di crearne nuovi (potrete cambiare nome, fisionomia, abbigliamento, colori, nazionalità, parco mosse, abilità, scegliere se il vostro beniamino sarà Face o Heel) attraverso infinite soluzioni. Oltre agli atleti del ring potrete anche editare e creare nuove federazioni, stable, arbitri, ring, loghi della federazione, e addirittura le cinture da campione.

 

Un comparto tecnico da 16 bit.

 

Il gameplay di questo ultimo titolo della serie è rimasto pressoché invariato: oltre ai soliti calci e pugni, le prese verranno effettuate appena i due contendenti verranno a contatto, ed il primo ad effettuare la propria mossa riuscirà a scaraventare a terra l’avversario. Ci troviamo di fronte ai soliti 3 tipi di proiezioni: presa debole, media e forte, oltre alle proiezioni da effettuare alle spalle del nemico, gli attacchi dalle corde, le classiche taunt e alla finisher di cui dispone ogni atleta.
In altre parole Agetec ha mantenuto in tutto e per tutto ciò a cui erano abituati i fan della serie, riproponendo per l’ennesima volta un gameplay velocissimo e molto efficace, che fa leva sul tempismo del giocatore e si presta molto rapidamente anche ai neofiti.

Se la giocabilità del gioco è a dir poco esemplare, lo stesso non lo si può certo dire dell’aspetto grafico. Riproponendo ancora una volta una grafica totalmente in 2D (come da sempre ci ha abituato la serie) che ci riporta con la mente ai fasti del periodo Snes. Peccato che da allora sia passato quasi un decennio, e che una console come la PS2 poteva essere sicuramente sfruttata molto meglio. Impatto visivo a dir poco imbarazzante.

Stesso discorso per quanto concerne il comparto audio, anche se leggermente meglio. Gli effetti sonori, la voce dei lottatori e dell’arbitro sono a dir poco insufficienti (in alcuni frangenti avevo quasi dei flashbak che mi riportavano alla mente il mitico coin-op di King of Boxer molto in voga nella metà degli anni 80), così come le canzoni d’ingresso dei lottatori.

Buona invece la longevità del titolo Agetec: un sacco di tipologie di match a disposizione, un parco mosse a dir poco spaventoso, 18 roster, 325 atleti appartenenti al puroresu giapponese, al wrestling americano e alle MMA, e soprattutto possibilità di giocare in multiplayer fino a 8 giocatori.

Per concludere

 

Fire Pro Wrestling Returns è un titolo che ricalca in pieno la strada già segnata dai precedenti capitoli della serie: dotato di un gameplay collaudato e a dir poco veloce, oltre che di un editor immenso, farà certamente la felicità degli appassionati di wrestling grazie ad un approccio di gioco immediato ma estremamente longevo.
Peccato per la mancanza di licenze ufficiali e per un comparto tecnico a dir poco insufficiente.

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