Folklore – Recensione Folklore

A volte può capitare che un sogno sia talmente forte, o una leggenda sia talmente intrisa di ricordi da mostrarsi, inattesa e come per incanto, dinanzi ai nostri sguardi increduli. Folklore, un mix di poesia, thriller e avventura, narrerà episodi derivanti da questa convinzione. Tanto illusorie quanto incredibili , le vite comuni dei due protagonisti, di cui a breve parleremo, ci mostreranno come la realtà ed il mito possano combaciare attraverso cronache e sensazioni all’apparenza razionali. “La nuova generazione del Dark Fantasy” : queste le parole dei più esperti, che già assaporano un’uscita seriale di titoli analoghi. Che sia giunto, dunque, l’inizio di una nuova era?

Reami sconosciuti

Di questi tempi,  in cui la frenesia  ed il desiderio smodato dell’uomo di evolversi distolgono la sua mente dall’immaginazione e dal desiderio che l’irreale possa essere in qualche modo un’esperienza "palpabile", due persone si ritroveranno immerse di colpo in un universo da molti creduto utopia ed inganno. Keats ed Ellen dovranno presto imparare ad interpretare gli indizi sparsi lungo il loro cammino ed a leggere nei cuori dei più bisognosi per poter, infine, tornare alla realtà dalla quale provengono. Il primo, Keats, è  un giornalista della rivista occulta “Unknown Realms” ed una persona cui raramente, forse mai, è capitato di sentire storie attendibili e scabrose, da poter trascrivere nei propri articoli. Proprio per questo egli non è capace di dare troppa importanza ai pensieri degli sconosciuti e di avere una visione soggettiva del mondo in cui vive. Un giorno, nel suo tranquillo ufficio, riceve la telefonata di una donna dalla voce flebile e spaventata che, in cerca di aiuto, lo supplica di recarsi all’isola di Doolin, un tenebroso luogo ove sorge un antico villaggio. Ellen, invece, è una ragazza dolce che riceve una lettera da parte della madre scomparsa; la troveremo già sulla via per l’isola nelle primissime battute  di gioco. Non ricordando nulla del proprio passato cercherà risposte il più possibile esaurienti alle proprie domande: ciò che otterrà  (così come accadrà a Keats), saranno piccoli tasselli di memoria che si incastreranno, formando via via la trama. Il paese dei morti riserverà loro storie di omicidi irrisolti e persi nel tempo, che li trascineranno presto attraverso miti di matrice irlandese, riproposte nel microcosmo di Doolin, che richiederanno loro sforzi indicibili. Entrambi chiamati all’azione da una voce che riecheggia nelle loro menti si recheranno al pub locale, che durante la notte diventa ben più di un ritrovo per soli esseri umani. Fantasmi ed altre creature leggendarie si ritrovano a discutere e a rilassarsi in armonia nel locale, come amici di vecchia data. I due, spaesati ma non intimoriti, cercano di chiedere loro informazioni sull’oltremondo, poiché quella voce ignota ripete loro che ogni risposta si trova proprio in esso. Uscendo dal pub, Keats ed Ellen incontreranno due figure tanto bizzarre quanto inquietanti: il primo si troverà davanti un uomo "incorporeo", vestito da festa e con una maschera da opera; l’altra vedrà apparire uno snodato spaventapasseri dagli occhi incandescenti. Chiarendo loro ogni domanda sull’oltremondo, i due li guidano in luoghi talmente carichi di energia trascendentale, da creare un tramite spazio – tempo per altri mondi, ignoti, dove i due potranno incontrare persone defunte. Del resto, omicidi irrisolti e falsi colpevoli hanno fatto di Doolin una città di uomini senz’anima. Dopo aver ricevuto il titolo di messaggero dell’oltremondo, i due potranno finalmente tentare di risolvere gli enigmi che gli si porranno dinanzi, in tutta la loro tristezza e desolazione, all’interno di un mondo che è forse più che semplice frutto dell’immaginazione umana.

Irish Lullaby

Per esprimere sentimenti tanto forti, fin dalle prime battute del gioco ascolteremo cupe melodie, a volte fuorvianti, che scandiranno il susseguirsi degli eventi che porterà a chiarire tutti i punti in sospeso, o quantomeno buona parte di essi. Fra luci ed ombre, sinfonie classicheggianti ci guideranno attraverso un mondo "in fiore", dai toni vivaci ed eleganti. Folklore vanta un ottimo comparto sonoro e, a testimonianza di ciò, non poteva certo mancare l’ apposita OST da lanciare sul mercato. La TEAM Entertaiment dona al pubblico ben 52 brani (divisi in 3 dischi), attraverso i quali si può ripercorrere con la mente l’intera avventura, dal primissimo testo di Journey’s beginning a Collapse e Destination of A soul.

Gameplay

Oltre all’eccelsa grafica, e ad una fluidità estrema nei movimenti, Folklore offre al giocatore un ampio raggio d’azione, nonchè una vasta gamma di situazioni, grazie ai quali i nostri Eroi, messaggeri dell’oltremondo, potranno sbizzarrirsi nell’interagire con le varie, a volte buffe, creature presenti nel gioco. I Folk (questo il nome di tali esseri) sono classificati per tipo, in base alla zona ed al rango. Nel primo mondo visitabile, il Faery World, potremo incontrare creature appertenenti, per l’appunto, alla categoria "fate". Il secondo , Warcadia, sarà popolato da macchine, soldati in assetto da guerra e così via. Questi Folk potranno essere catturati, e quindi aggiunti alle proprie schiere, soltanto dopo che un indebolimento "mirato" avrà fatto comparire un’anima, di colore azzurro, sulla loro testa. Una volta assorbito ( tramite uno strattone del joypad in stile "pescatore" ) potremo selezionare il Folk ed utilizzarlo con uno dei quattro tasti, per sprigionare il suo potere contro altre creature che a loro volta necessiteranno dell’indebolimento. Ogni creatura sarà potenziabile solo dopo il compimento di alcune richieste visibili nelle opzioni di stato (come raccogliere oggetti  specifici ed offrirglieli, oppure abbattere o assorbire un determinato numero di Folk dello stesso tipo). Ognuno di essi consumerà, a seconda del prorpio potere, la barra di energia spirituale che, comunque, si ripristinerà gradualmente ed anche piuttosto velocemente. La possibilità di creare gruppi di mostri in funzione delle varie strategie che studieremo per superare le varie fasi di gioco, aumenterà di molto il livello dell’esperienza di gioco. Durante le nostre scorrerie potremo trovare, sul nostro cammino, piccoli cristalli contententi oggetti vari o, in alcuni casi predefiniti, pagine di un libro incantato in cui saranno visibili, in affascinanti disegni, i punti deboli dei Folk. Degna di nota è inoltre la modalità Quest, accessibile solo dal Pub del mondo reale, in cui verremo chiamati al lavoro dalle stesse creature dell’oltremondo, che premieranno i nostri sforzi con oggetti piuttosto rari. Per poter potenziare il proprio personaggio, questo titolo conta sull’intramontabile sistema a livelli. Keats ed Ellen vedranno aumentare, con il salire di livello, unicamente la loro energia fisica e spirituale, poichè le statistiche di difesa ed attacco variano unicamente in base ai Folk utilizzati. Dalla schermata principale potremo, inoltre, accedere ad una modalità che ci permetterà di far indossare ai personaggi i vari costumi sbloccati durante il gioco.
(Gli amanti del cosplay gradiranno la possibilità di osservare i costumi da ogni angolazione)

Conclusioni

Primo nel suo genere per questa console, tra effetti grafici sfarzosi, citazioni spesso licenziose dalla mitologia ed oscure e sanguinose relazioni tra gli abitanti dell’isola, che ovremo riuscire ad identificare, da bravi investigatori, Folklore sfrutta in pieno le proprie potenzialità, che nulla hano da invidiare a titoli ben più blasonati. Con la sua caratura tecnica e la longevità, saprà certo soddisfare i palati più fini. Gioco imperdibile.

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