Free Realms: Gamesource incontra SOE

Il 2009 sarà senz’altro un anno decisivo per Sony Online Enterteinment, considerato la tripla uscita di MMO che aspettano il mondo PC e console (oltre Free Realms ci attendono, ricordiamo, DC Universe Online e The Agency). A questo proposito ha deciso di sbarcare in territorio europeo per promuovere i suoi prodotti, a cominciare proprio da quello che pare essere il più interessante e innovativo.

Il 19 Febbraio, a Milano, Gamesource è riuscita ad incontrare privatamente i rappresentanti di SOE ( un ringraziamento a Luca Monticelli di Attitudo, ndr) che ci hanno presentato Free Realms in tutto il suo splendore.

Abbiamo quindi avuto modo, nella persona di Chobeat e Nolvadex, di intervistare Nabil Debira, responsabile di Sony Online Enterteinment per l’Europa e Sebastian Strzalkowski, associate art director del progetto Free Realms, ovvero uno dei responsabili della creazione della parte grafica (e che grafica…NdR). Abbiamo potuto visionare un video in anteprima del gioco, una presentazione sommaria dei vari e numerosi contenuti, commentati man mano da Sebastian che ha anche risposto alle nostre numerose domande. L’intervista e relativa presentazione sono durate più 40 minuti , perciò tenteremo di concentrare le numerose rivelazioni fatteci e trasmettervi ciò che abbiamo potuto giudicare dai video.

 

Strzalkowski, Debira, Nolvadex e Chobeat

                                Strzalkowski, Debira, Nolvadex e Chobeat

Prima di iniziare, una precisazione sul gioco. E’ un mmorpg per bambini e casual player ma è indubbiamente diverso sotto ogni aspetto da ciò che abbiamo precedentemente visto. Flyff, Fiesta o Wizard 101 non si avvicinano neanche lontanamente a quello che abbiamo visto del gioco. Perciò pulite la mente dai pregiudizi prima di passare oltre e considerate sempre che FR non è certo pensato per attirare gli amanti del pvp estremo o delle simulazioni fedeli ma per un’utenza completamente diversa (quella che compra The Sims o Animal Crossing ne rimarrebbe senz’altro soddisfatta).

Innanzitutto si parte dal proprio account sul sito di Free Realms (anche già esistente su Sony Station), si logga e fin dal browser si può creare il nostro personaggio, attraverso una scelta molto ampia di aspetti differenti per le varie parti del corpo. Umano o Pixies (esserini con le ali di farfalla) che impersoneremo, l’interazione fra web e client del gioco avviene in tempo reale via streaming. Creato il nostro alter ego avremo accesso, sempre su browser al nostro profilo, che includerà una friends list in pure stile Facebook ( e potremo aggiungere nuovi contatti già da quel momento), un elenco degli obbiettivi raggiunti e delle quest che abbiamo in sospeso, nonchè le ultime notizioe dal mondo di Free Realms. Poi, lanciato il gioco direttamente da internet, si spalancherà ai nostri occhi un piccolo grande mondo fatto di colori e soddisfazioni visive.

Partendo dalla presentazione, ciò che ci ha veramente lasciato favorevolmente impressionati è stato l’aspetto visuale, sia nel dettaglio di personaggi e ambienti, sia nell’interfaccia. Ad una prima occhiata la grafica risulta decisamente simile per stile a quella del più blasonato World of Warcraft e, sebbene loro dicessero che non c’è stata nessuna ispirazione diretta, i risultati dicono diversamente. A differenza di quest’ultimo però, abbiamo potuto vedere delle animazioni fantastiche, così come la cura dei dettagli. Il vero piatto forte è però l’interfaccia. Noi giocatori di Mmorpg siamo abituati a menù con decine di voci e pulsanti un po’ ovunque, spesso organizzati alla rinfusa. Raramente ci si è lamentati con la scusa che un numero superiore di comandi rispetto ad un gioco single player giustificasse un’interfaccia un po’ elaborata e poco intuitiva. Oggi abbiamo visto che SOE tenta di andare controcorrente . Una UI semplice, pensata per adattarsi anche alla Playstation 3, cosa di per sè già  complessa, realizzata in modo leggero, con ottime animazioni di menù che si aprono come per magia sullo schermo e poi scompaiono appena non ne abbiamo più bisogno. Nella parte bassa una sorta di revisone della barra della Stardock, con l’ingrandimento dell’icona quando si passa il puntatore del mouse sopra. Il tutto pulito ed estremamente intuitivo nonchè graficamente affascinante. Noi che bambini non siamo più facevamo fatica ad ascoltarlo, attratti dai colori e dalle animazioni dell’interfaccia che scorreva davanti ai nostri occhi. Il paragone più intuitivo per darvi un’idea è quello con Theme Park. Inc., gestionale di qualche anno fa pensato per i piccoli bimbi imprenditori incaricati di costruire parchi a tema. Anche in questo caso i pulsanti e i menù erano coloratissimi e intuitivi.

Veniamo quindi ai contenuti veri e propri del gioco, abbastanza distanti da tutto ciò che noi solitamente chiamiamo Mmorpg. Infatti il termine sta piuttosto stretto a Free Realms che è più facilmente associabile, come detto dallo stesso Sebastian, ai virtual worlds come Second Life, Whirled, Lively e compagnia. Infatti i contenuti di interazione social oriented sono preponderanti rispetto a quelli ad esempio di una semplice gilda o di un semplice party per farmare. Avremo quindi una parte dedicata all’avventura, con missioni più vicine alle classiche di combattimento (pensate per le professioni più bellicose, come il warrior, ad esempio), una alla simulazione (i pets, l’housing), una alla socializzazione (con l’interfaccia alla Facebook), nonchè i minigames che consentiranno (all’uscita dovrebbero essere poco più di una ventina) una longevità ed un divertimento superiore.

Le feature classiche di un mmorpg vengono quindi considerevolmente stravolte per adattarsi ad un pubblico come quello a cui punta il gioco. Il cosiddetto PVE sarà perciò molto più "light" di un’istanza di un qualsiasi World of Warcraft, ovviamente. Se si finiscono i punti vita, si resterà storditi per alcuni secondi per poi riprendere a combattere, o ancora, non si sarà obbligati a giocare diverse ore per completarla  ma saranno offerte possibilità di scelta tra situazioni più o meno impegnative In generale comunque sarà insufficiente per chiunque abbia provato il pve anche solo di WoW, ma giustamente nessuno ha mai detto che avesse delle pretese. Lo stesso dicasi per i contenuti similari come il gathering. Sarà assente anche una  come il crafting, troppo imegnativa per il target del gioco, a favore di una totale customizzazione dell’avatar molto più simile a quella di giochi per DS o saghe alla The Sims . Un mondo pieno di vestiti e di equipaggiamenti da scoprire durante il gioco ma anche da acquistare via Station Cash. Equipaggiamenti che permetteranno di personalizzare la propria strategia di gioco per ogni classe.

Proprio le classi sono un punto chiave del gameplay di Free Reamls. Ogni giocatore potrà cambiare classe in qualsiasi momento e livellarle singolarmente. Non è previsto alcun tipo di interazione o sinergia tra classi, al fine di semplificare la giocabilità. Ogni classe avrà il proprio equipaggiamento distinto così come sarà distinto l’aspetto visuale. All’arrivo eravamo convinti di trovarci di fronte ad una scopiazzatura di Dream of Mirror ma ci siamo resi conto che nei fatti la resa è totalmente diversa, nel bene e nel male. Questo permetterà ad ogni player di concentrarsi solo sugli aspetti del gioco che si preferiscono, senza dover essere costretti a sessioni fatte controvoglia per migliorare la build grazie ad una qualche sinergia.

Non tutte le classi saranno di combattimento bensì molte si concentreranno su attività totalmente avulse dal fighting. Molte livelleranno grazie a quest e minigame di vario tipo, garantendo quindi notevole varietà. I mini-game, che tanto mini non sono, come vedremo, sono uno dei punti di forza di Free Realms che conta di attirare il grosso dell’utenza grazie a questa feature. Il termine mal si adatta però a questi veri e propri giochi nel gioco, realizzati con una cura pari al resto delle feature Si va dalle corse di macchina alla destruction derby per la classe Racer, ai bejewel-like e puzzle vari per le classi di gathering, ai mini giochi in stile Cooking-mama o Trauma Center per altre attività. In totale al lancio si parla di 25 tipi di minigame.

Un’altra feature completamente diversa da come veniva descritta dai video e dalle preview, è il pet. Questo sarà molto simile a quanto visto in Nintendogs, per intenderci, ma integrato in un’ottica più MMO (teniamo conto che, come dice Sebastian, Free REalms vuole risultare familiare fin dal primo impatto, ed è per questo che ispirandosi ai giochi "social" più apprezzati dal pubblico "teen" ne ha preso il meglio e lo ha adattato alle dinamiche di un gioco online). Il pet non potrà essere usato in combattimento ma sarà solamente di compagnia, con attività simili appunto ai giochi appena citati. Inoltre potrà interagire con altri pet o oggetti del gioco. Al lancio sono previsti solo cani e gatti ma sarà uno dei primi aspetti che verrà ampliato.

Come vedete è tutto estremamente orientato ai "kids", ma le novità non finiscono qui. Prendendo spunto da vari altri titoli non MMO orientati ai bambini, sono state introdotte numerose features per il controllo dei propri figli. Ad esempio la possibilità di limitare mensilmente la spesa in station cash (la moneta per gli item shop dei giochi Sony), controlli sulla chat, totale assenza di sangue, violenza e molto altro.

L’ultimo punto su cui si è discusso, sono i contenuti a pagamento. Sono previsti come sapete un account premium e un sistema a microtransazioni. Essendo il combattimento così secondario, sembra possibile la pubblicazione di un item shop bilanciato e la frase "just visual improvements" assume una credibilità decisamente superiore ai classici farm game. Il premium invece permetterà di rimuovere parte della pubblicità in game e accedere a nuove aree così come a nuovi minigames. Sostanzialmente sembra più un miglioramento quantitativo piuttosto che qualitativo (si parla di un canone mensile intorno ai 5 dollari).

In conclusione, Free Realms si preannuncia come un gioco dal concept veramente nuovo e dalla realizzazione ottima. Non sarà il mmo del futuro, non offrirà sfide ai veterani "hardcore" e probabilmente non vorrà competere direttamente con quasi nessun mmo sul livello della "qualità", intesa nel senso artistico e ontologico del termine, ma punterà ad un’utenza parzialmente ignorata fino ad ora, in un modo decisamente diverso da coloro che hanno già tentato l’impresa, come i già citati Flyff o Fiesta che semplicemente prendevano un mmorpg e lo mondavano da tutto quello che non era adatto ai più piccoli, col risultato di lasciare solo grind e scontantezza. Free Realms sembra essere qualcosa di diverso e se manterrà le attese, sarà sicuramente il migliore nel suo genere, almeno fino all’uscita di Twin Skies, il presunto acerrimo concorrente di FR. Insomma, come ci ha detto la SOE, una sfida impegnativa nel tentativo di offrire ad una fascia di pubblico "delicata" da trattare, qualcosa di pulito, fresco e poco scontato. Con una possibili localizzazione in più lingue, tra cui l’italiano, potrebbe rivelarsi una scommessa vincente. Noi ci crediamo.

 

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