Front Mission 3 – Recensione Front Mission 3

Front Mission è uno dei marchi più rinomati della Squaresoft, o almeno i primi due capitoli (in particolare il secondo) sono stati buoni giochi che, seppur con alcuni difetti, hanno riscontrato un discreto successo nel campo degli RPG strategici. Successo però di esclusiva nipponica, visto che i primi due episodi non hanno mai attraversato il Pacifico. Con l’annuncio di Front Mission 3 e con la notizia che sarebbe sbarcato negli USA, molti fan cominciarono a nutrire forti aspettative. Alcuni difetti sono stati accomodati, ma per altri versi questo terzo capitolo delude un poco e non sfrutta appieno il proprio potenziale. Andiamo con ordine.

Futuro militarismo

La storia di Front Mission 3 ha luogo nel 2112 d.C., 10 anni dopo gli avvenimenti di Front Mission 2. Il potere militare del pianeta è spartito fra le 5 potenze maggiori: USN (United States of the New Continent), costituito dalle forze alleate dei paesi di Nord, Centro e Sud America; EC (Euro Community), costituita dalle forze dei paesi europei; OCU (Oceanic Community Union), formata dalle forze di alcuni paesi asiatici, dell’Australia e di altre isole; OAC (African Community), formata praticamente dalle forze dei paesi africani; infine c’è la People’s Republic of Zaftra, si tratta in pratica dei paesi dell’Ex.Unione Sovietica. Il gioco vi mette nei panni di Takemura Kazuki, uno studente che si guadagna da vivere facendo il pilota per test di Wanzer. I Wanzer sono mech umanoidi (il nome viene da Wanderung Panzer, che in tedesco vuol dire tank semovente) usati per vari scopi e prevalentemente per azioni militari. A Takemura e il suo amico Ryogo Kusama viene assegnato il compito di portare un paio di nuovi Wanzer ad una base di Yokosuka. La base viene attaccata da Wanzer nemici e incorre una gigantesca esplosione. La conseguenze sono principalmente due: la sorella di Takemura è sparita e una bomba il cui sviluppo è coperto da segreto nazionale (di nome MIDAS) viene sottratta alla base. Sotto tutto questo c’è una cospirazione globale e varie nazioni si mobiliteranno per mettere le mani su MIDAS. Apparentemente la trama può sembrare trita e scontata, ma con l’andare avanti gli eventi sfociano in situazioni ed eventi niente male. Ci sono alcuni spunti davvero originali e ben concepiti. A volte però si incorre in parti del gioco che sembrano davvero inutili ai fini della trama stessa; si ha spesso l’impressione che alcune missioni siano infilate quasi a forza nel corso della trama. Inoltre alcuni dialoghi possono risultare noiosi a lungo andare. Molti personaggi vengono coinvolti e alcuni di essi sono abbastanza ben caratterizzati, ma in generale il livello di approfondimento non raggiunge livelli eccelsi. Una nota molto favorevole è la possibilità di scegliere tra due ‘corsi’ della trama nei primissimi minuti di gioco. Verrà chiesto di fare una scelta e a seconda di cosa si sceglie la storia prenderà un certo corso. I due filoni hanno molte differenze, addirittura gli alleati che si hanno in un corso saranno gli avversari nell’altro e viceversa. Anche alcuni eventi durante le missioni possono variare leggermente il corso delle missioni, il che rende la trama senz’altro meno lineare. Il che è un bene, perché anche così il corso degli eventi di FM3 non lascia spazio a molta libertà. L’unica alternativa al continuare il corso delle missioni è affrontare missioni vecchie in una simulazione (pratica che sostituisce praticamente gli incontri casuali e permette di accumulare esperienza e soldi). Da segnalare alcuni errori di traduzione, che per fortuna non si manifestano spesso.

Mech strateghi

Le battaglie di Front Mission 3 hanno la struttura classica degli RPG tattici. I turni sono gestiti in alternanza di fazioni: prima si fanno agire tutte le vostre unità, poi muoveranno tutte le unità del nemico e così via fino alla fine della battaglia. Ogni unità ha un certo numero di AP che può usare tra movimento, attacco e difesa. E’ bene limitare i movimenti al massimo, così che arrivato il turno degli avversari si abbiano ancora abbastanza AP per poter contrattaccare. Ci sono vari tipi di armi da poter utilizzare ed ogni tipo varia per potenza, gittata, consumo di AP, precisione, ecc… I Wanzer possono essere colpiti in più di una zona: corpo, braccio destro, braccio sinistro, gambe; ogni zona ha i propri HP e può essere abbattuta con effetti relativi; distruggere le braccia renderà (ovviamente) impossibile utilizzare le armi ad essere assegnate, se vengono distrutte le gambe ci si potrà muovere di una sola casella alla volta, se viene distrutto il corpo il Wanzer sarà fuori combattimento, anche se tutte le altre zone sono ancora integre. Le armi si differenziano anche su tipo di attacco, alcune armi colpiscono una parte del Wanzer alla volta ed alcune invece recano una quantità di danno a tutte quante. Ad ogni modo non è possibile stabilire quale zona del Wanzer nemico colpire, il danno sarà sempre random, tenendo conto delle percentuali di destrezza e di distanza. A forza di usare una determinata arma, un pilota diventerà sempre più bravo nell’usarla. Questo aumenterà la sua precisione e soprattutto gli permetterà di imparare delle abilità speciali che potranno fare davvero la differenza sul campo di battaglia. Anche le abilità, una volta imparate, verranno attivate in maniera random.
Data la grande importanza di armi e zone del corpo di un Wanzer, è naturale che la parte organizzativa abbia un ruolo molto importante. E’ fondamentale passare un pò di tempo nei menù di setup per rendere il proprio mech sempre migliore e sempre adeguato alle esigenze. Passerete molto tempo a personalizzare i vostri Wanzer. La giocabilità di FM3 è molto buona. Malgrado le quattro unità che potrete mandare in battaglia siano un pò poche per poter dare vita ad azioni di alta strategia, molte missioni vi costringeranno a valutare ogni mossa in funzione di quelle nemiche. Prestare attenzione a tutti i fattori può fare la differenza tra una sconfitta e una schiacciante vittoria. I controlli poi sono ottimi. Il cursore si muove benissimo e la telecamera può essere ruotata di 45° per volta, dando la possibilità di ottenere sempre la visuale migliore alle esigenze. Anche i menù sono ben organizzati e non troppo dispersivi. L’unica cosa davvero imputabile al gameplay di Front Mission 3 è quella di deludere rispetto al suo diretto predecessore. In FM2 infatti era possibile mandare in battaglia fino a 12 mech e le arene erano più grandi; insomma il livello di tatticismo era sensibilmente più alto. C’è da contare però che con le riduzioni di FM3 l’azione risulta molto più veloce e priva di rallentamenti.

Il fascino del metallo

Gli ambienti di battaglia sono in 3D e sono ben dettagliati, le texture però risultano un pò pixellose. I mech su campo sono resi con sprites 2D e hanno un aspetto decisamente semplice. Quando due Wanzer si scontrano, la telecamera si avvicina e vengono visualizzati in tutto il loro spessore poligonale. I modelli 3D sono molto ben fatti e realistici. Anche gli effetti speciali sono discreti, senza essere troppo appariscenti. Ad ogni modifica che farete al vostro Wanzer, sia di armi che di parti del corpo, ci sarà un riscontro grafico del cambiamento. Grazie alle riduzioni di numero di unità e di ampiezza delle arene, i tempi di caricamento sono stati praticamente azzerati; le battaglie risultano quindi scorrevoli. Gli intermezzi tra una battaglia e un’altra sono resi con la stessa grafica 3D e purtroppo sono abbastanza deludenti da vedere e parecchio lenti. Tra una battaglia e un’altra, gli ambienti sono rappresentati da artworks statici, ma molto dettagliati.
Le icone presenti nelle finestre di dialogo sono fatte egregiamente, con varie espressioni e dettagli del viso. Anche le sequenze in CG sono di buona qualità.

Rumori dal fronte

I compositori Koji Hayama e Hayato Matsuo hanno creato una colonna sonora d’atmosfera ma allo stesso tempo di netto carattere militaristico, il che si adatta perfettamente alle atmosfere di gioco. Traccie melodiche e tranquille si alternano con motivi di ritmo decisamente più marziale, un buon connubio tra tonalità orchestrali e techno. Gli effetti sonori sono realistici ed appropriati. Dal semplice rumore dei Wanzer mentre camminano al suono di un’esplosione tutto è stato reso in maniera ottima. A volte però si può notare un certo senso di ripetitività. Durante il gioco ci si imbatte occasionalmente in parti con parlato. Il doppiaggio è ben fatto e molto apprezzabile è il fatto che le rispettive lingue sono state lasciate originali. Quindi in Giappone sentirete parlare in giapponese e in Russia in russo.

La fine della battaglia

La longevità di Front Mission 3 si attesta su livelli sufficienti. Il numero di scontri è alto, anche se la loro durata non sempre è uniforme. Oltre alla missione primaria è possibile affrontare vecchie missioni simulate; è anche possibile accedere a una curiosissima versione di internet, nella quale è possibile accedere a vari siti contenenti varie informazioni, è anche disponibile un account di posta elettronica da gestire. Un’iniziativa simpatica che ha però davvero poca importanza per il gioco. L’unica cosa che ne si può ricavare, procedendo per determinati passi, è un’arma segreta. Per il resto purtroppo FM3 offre ben poco al giocatore. Una buona caratteristica è la già menzionata possibilità di scegliere tra due differenti tipi di trama. Un ottimo incentivo a rigiocare l’avventura e viverla da un altro punto di vista.

Per concludere

Front Mission 3 è senz’altro un titolo valido nel suo campo. Presenta alcune limitazioni rispetto al suo predecessore, ma in generale il gameplay rimane buono e vi regalerà senz’altro delle ore di divertimento puro, ammesso ovviamente che vi piaccia il genere. Per chi non ha mai provato un gioco tattico, potrebbe rivelarsi una buona iniziazione al genere. In generale gli aspetti di FM3 sono buoni, ma semplicemente non riescono a raggiungere livelli altissimi. Si presenta quindi come un buon gioco, ma di certo non un capolavoro del suo genere.

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