Funk of the Titans

Grandi estimatori della musica funk, o addirittura adoratori del genere? Adepti? Fedeli? Il dio del funk vi aspetta in cima al monte Olimpo per fare di voi dei grandi eroi e dimostrare a tutti che il funk regna sovrano.

Questa è la bizzarra idea su cui si basa il concept di Funk of the Titans, titolo indie sviluppato da A Crowd of Monsters. L’idea di base è molto originale e sembra proporsi bene a svariate tipologie di adattamento: riuscirà questo platform a scorrimento veloce a cogliere il segno? Scopriamolo insieme.


Funk of the Titans Recensione

Nell’antica Grecia del Funk

Nei panni di Perseo, guerriero del Funk-fu, convocato da Zeus in persona, dovremo fronteggiare i Titani del Pop, del Rap e del Rock, proclamando la superiorità del Funk. Durante la nostra avventura non ci aiuterà soltanto Zeus, ma avremo l’occasione di imbatterci anche in altri grandi miti greci o della musica, come Ercole (raffigurato come un uomo in sovrappeso e primo fan di Perseo) o Aretha (parodia di Aretha Franklin). Lo spunto comico si apre e si chiude subito con questa piccola parentesi: un titolo che ha l’idea di base poco fa espressa avrebbe una grande potenzialità di espressione, dando occasione al giocatore di apprezzare il titolo non soltanto dal lato tecnico ma anche artistico. Tale opportunità purtroppo è stata mancata.

Anche la trama non è sviluppata quasi per niente ma, trattandosi di un platform, non la reputiamo una pecca imperdonabile, anche se un minimo sforzo non avrebbe di certo guastato.

Funk of the Titans Recensione

Ti mostro il mio Funk-fu

Essendo un platform a scorrimento non avremo modo di influire sullo movimento di Perseo, se non tramite due appositi tasti: uno per saltare e l’altro per colpire i nemici o gli oggetti, come porte o vasi. In tutto l’arco del gioco vi saranno soltanto tre nemici: quelli che sarà possibile abbattere soltanto saltandoci sopra, quelli che invece potranno essere sconfitti solo con la spada oppure quelli che periranno sia con l’uno che con l’altro stratagemma. Tali avversari, con qualche ostacolo messo qua e là, costituiranno l’ossatura di ognuno dei livelli del titolo che, al contrario dell’idea che qualcuno potrebbe farsi (e che sarebbe sicuramente risultata più carina), non hanno niente a che fare con il concetto di musica o dell’antica Grecia, tranne per che per qualche piccolo richiamo. Non neghiamo che qualcuno di questi è in grado di divertire ma alla lunga tutti gli stage appariranno ripetitivi: raccogliere dischi e arrivare indenni, in mezzo alle solite strutture di gioco ripetute, sarà il nostro obiettivo.

Oltre al classico scorrimento vi saranno altre due tipologie di livelli: quelli bonus e quelli appartenenti ai Boss di fine mondo. Potremo affrontare i livelli bonus prendendo la reliquia di Pegaso nascosta in ogni livello: in tal modo, non appena completeremo lo stage classico si avvierà quello speciale dove dovremo cavalcare un bastone dotato di razzi e della testa del cavallo leggendario, tentando di prendere più monete possibile prima di schiantarci contro il suolo o qualche ostacolo.

Le Boss Battle si mostreranno anch’esse molto, molto semplici: ci toccherà affrontare i nemici in una sfida di danza, proclamando la superiorità del funk anche se ballando non si sentirà né rap, né rock, né pop, né funk. Basterà premere di volta in volta uno dei quattro tasti che appariranno di volta in volta su schermo, con cadenza abbastanza lenta da essere praticamente impossibile sbagliare e, nel caso estremo in cui voi lo facciate, avrete comunque la possibilità di rifarvi premendo il tasto corretto. Abbastanza deludente come sfida.

Funk of the Titans Recensione

Tematizzazione? No, grazie.

Graficamente il titolo si mostra bene: i livelli, così come i personaggi, sono molto colorati e colpiscono subito l’occhio, seppur i modelli dei nemici siano praticamente soltanto tre. Come detto prima però sarebbe stato sicuramente apprezzabile vedere qualche sforzo nell’ambito della tematizzazione degli sfondi degli stage, cosa che viene fatta solamente per alcuni di questi: non sarà per niente raro ritrovarci presso montagne innevate, foreste o pianure. Non che questi siano realizzati male, per intenderci, ma sarebbe stato meglio veder altro.

Le musiche seppur decenti non hanno quasi niente a che fare con quello che dovrebbe essere il tema portante del titolo, così come con le musiche di cui i Titani dovrebbero essere le rappresentazioni: durante gli stage o le Boss Battle a fare da sfondo saranno musiche che non avranno molto impatto sulla nostra esperienza di gioco e non saranno per nulla coinvolgenti.
Il doppiaggio, tranne per qualche frase o verso, è inesistente. Si poteva sicuramente far di meglio.

Funk of the Titans è un gioco che ha un’originale idea di base che è stata però concretizzata in modo approssimativo. Tutto ciò che poteva essere tematizzato in modo da risultare affine all’idea di fondo viene invece realizzato fuori da tale contesto, perdendo così anche la carica comica che un titolo del genere avrebbe potuto offrire. Occasione mancata.

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