[Gamescom 2016] 2K by Sabaku No Maiku: Civilization VI e Bioshock Collection

Durante le fiere come la Gamescom, i publisher tendono a farsi una “giocosa guerra fredda”, una battaglia allo stand più costoso, bello e grosso: catturare i visitatori o i giornalisti è una strategia di mercato e pubblicità, e 2K ha davvero lasciato il segno quest’anno. Poche righe più sotto capirete il perché, nel mentre vi ricordiamo un certo Mafia III che merita un discorso a parte.

CIVILIZATION VI

Molto distante dal mio “settore” – ma in realtà genere che ho sempre desiderato approfondire – il nuovo “storico” (ah-ah) gestionale di Sid Meyer dimostra come anche le nicchie possano dire la propria, in un mercato rumoroso e pieno di esplosioni. Civilization è una serie che è sempre riuscita a crescere, che non ha mai abbandonato la sperimentazione e che prosegue con lenta tranquillità nella sua evoluzione, forse persino mancando di una reale concorrenza che potrebbe metter sotto pressione la verve creativa del suo team. Ci sono certamente giganti con radici molto solide come Europa Universalis, ma sarebbe come mettere a confronto Gran Turismo ed iRacing: Civilization è infatti molto complesso e strutturato, ma nella sua profondità è giocoso ed accessibile.

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La sua sesta incarnazione introduce e modifica alcune feature, come la presenza della Germania come nuova civiltà con cui intraprendere il viaggio dall’inizio della storia umana verso il nostro immaginabile futuro e, soprattutto, un aggiornamento massiccio di una delle colonne portanti del sistema di gioco, ovvero il controllo della città, con l’aggiunta di singoli distretti edificabili e gestibili in un minuzioso micromanagement di ogni singolo aspetto. Infine, lasciando che i miei sogni capricciosi mi convincano che l’ispirazione sia giunta da Black & White, è stata inserita una nuova tipologia di vittoria nei confronti degli altri popoli, la Religione.

Il sesto Civilization è di certo un prodotto di nicchia, ma potente e pieno di amore, sia da parte dei creatori che da quella dei fruitori; non resta quindi che aspettare il feedback dei veri appassionati quando, il 21 Ottobre, sarà sugli scaffali digitali e non.

BIOSHOCK COLLECTION

Molto strano vedere una semplice Remastered presentata così in pompa magna a una fiera di questa levatura, ma in cuor mio sono felice di sapere che compagnie come Blue Point o Blind Squirrel Games, che in questo specifico caso è stata l’autrice del “restauro”, si possono prendere i loro meriti anche nel caos delle nuove uscite e in mezzo al rumore del digrignar di denti di chi non apprezza tali operazioni di “riciclaggio” di contenuti.

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La Bioshock Collection include la trilogia single player con tutti i DLC e sarà gratuita su PC per chi possiede i primi due capitoli, essendo Infinite già parte di questa generazione tecnologica: siamo quindi di fronte a un cofanetto davvero completo. Mi sono approcciato a questa prova con aspettative molto alte, volevo vedere una remastered fatta davvero in modo serio e, credetemi, ne sono uscito soddisfatissimo. L’Art Direction dei Bioshock è una delle più alte vette videoludiche dell’ultimo decennio e la quantità di dettagli visibili dopo il lavoro fatto è qualcosa di davvero, davvero prezioso.

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Nel mentre il lavoro fatto su Infinite permetterà agli utenti console di vivere un’esperienza da “Master Race” come si suol dire nei forum degli appassionati, i primi due capitoli saranno un dono per tutti, perché lo svecchiamento renderà il tutto fruibile a 1080p e 60 granitici fotogrammi al secondo anche sulle console casalinghe, permettendo a chiunque di vivere (o rivivere) queste opere, scoprendo quanto la risoluzione e la fluidità possano cambiare l’esperienza di gioco.

Concludo ripensando e condividendo qui l’emozione causatami dal rivedere recentemente i personaggi di Final Fantasy IX in Full HD; questo conferma come spesso, nei lavori di alta qualità, molti dettagli siano in effetti quasi invisibili a occhio nudo, almeno in un primo momento, ciò rende tali opere ancor più preziose, software da salvaguardare e che potranno, un giorno, fare scuola e fungere da modelli d’esempio.

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