[Gamescom 2016] Batman: Arkham VR – Provato da Sabaku no Maiku

La VR è una tecnologia su cui Sony sta puntando con forza e decisione. Con nomenclature ispirate all’opera cinematografica Matrix, la compagnia trasmette in modo chiaro la propria visione sul futuro del videogioco (o almeno della scelta comunicativa pensata per pubblicizzarla) fondata sul suo trinomio di progetti: la PS4 Neo, l’ufficiosa PsVita Trinity e questa “Playstation VR”, un tempo chiamata Morpheus.

I giocatori cresciuti a pane, patatine e videogiochi sono incredibilmente scettici nei confronti di quest’ultima tecnologia, avendo tutti i motivi d’esserlo: l’antico Virtual Boy di Nintendo fu un fiasco, ma lo fu anche la proposta del 3D nelle sale cinematografiche dell’epoca, senza che il successo al botteghino di quella moderna trasmetta ancora alcuna fiducia. La Realtà Virtuale permette di sognare un mondo ove l’immedesimazione nel prodotto con cui si interagisce non deriva dall’immaginazione, ma dai sensi, e per ovvio che sia vederla come un’evoluzione naturale della passione che ci ha cresciuto, dopo decenni di lento ma reale sviluppo del videogioco, trovarsi nuovamente all’inizio di un percorso mai battuto mette sfiducia e timore, preoccupazione e dubbi.

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È ciò che è accaduto anche con altri progetti, come il Playstation Move, il Kinect o persino la tridimensionalità del Nintendo 3DS: questo perché, sotto un certo punto di vista, sono scelte di mercato fatte più per coprire una fetta di pubblico diversa da quella che già si possiede, che per rischiare creando coraggiose avanguardie tecnologico-creative, ma anche perché la forma d’interazione, in questi casi, è ridotta all’osso e con un game design “di settore” ancora molto giovane e, probabilmente, con pochi autori interessati a mettersi in gioco con qualcosa di ancora così limitato. Cionondimeno, nonostante l’articolo sia cominciato con un’arringa sulla sfiducia del mondo nei suoi confronti, in realtà ecco quindi che nasce l’idea del VR e, nello specifico, dell’ “Ex-Morpheus” di Sony: usare quei sensori e quelle tecnologie, sottosfruttati con il Move, per inserirli in un sistema più completo, moderno e complesso.

Parlare della Virtual Reality dev’essere un incubo per i PR, perché si tratta di una tecnologia che trasmette sensazioni, più che dati discutibili a parole: funziona, e lo fa in modo ineccepibile a livello sensoriale, ma deve affrontare un’ardua sfida nei confronti della sua distribuzione ai videogiocatori di tutto il mondo, considerati anche i costi attuali delle periferiche e, nel caso di piattaforma PC, non solo di queste ultime.

La presenza di meno potenziali utenti (ed acquirenti) porta quindi anche a un minor coraggio di “sperimentare”, ma il potenziale è enorme. Alla Gamescom ho provato l’esperienza di Batman VR ed ho vissuto un’esperienza molto rara in questo ambiente: avere la conferma di tutto quello che pensavo, speravo e temevo.

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La prima metà della demo comincia presentando un’introduzione in cui si gioca (ovviamente in prima persona) Bruce Wayne, il quale deve raggiungere la Batcaverna per un’emergenza; si prosegue quindi passando per l’intero processo di vestizione e preparazione di costume e gadget del Cavaliere Oscuro. Un’esperienza, questa, che permette di provare fisicamente il senso di vertigine nello scendere verso la grotta, meraviglia per la reale profondità di campo presente davanti ai nostri occhi, curiosità nell’osservare in ogni possibile direzione senza trovare un limite a dove l’occhio può guardare, ma che si rivela essere molto limitata in tutto ciò che è il fondamento del videogioco, ovvero l’interazione: il primo obiettivo è sbloccare il meccanismo segreto presente nel pianoforte della villa Wayne e non vi è alcuna importanza su come lo si suona ed in quale ordine si premono i tasti di nostra scelta, il meccanismo si aprirà comunque; si passa poi al test degli equipaggiamenti, i quali è quasi impossibile falliscano. Il resto delle azioni richieste è solo di prendere oggetti con il Move e spostarli nella mappa tridimensionale in cui muoviamo lo sguardo (e solo quello), purtroppo costatando il comprensibile limite della periferica Sony, ovvero la risoluzione.

Questa è però solo un’introduzione di Batman VR, quindi potrebbe essere azzardato definirla “poco interattiva”, visto come la stragrande maggioranza dei videogiochi moderni ha inizi lenti in cui ci si muove senza controllo. Nella seconda ed ultima parte della dimostrazione, ci troviamo in un vicolo nel quale giace un corpo, con lo scopo di capire come sia stata uccisa la vittima: qui l’interattività sorprende, essendo possibile scannerizzare l’intera area con le tecnologie fantamiliardarie di Batman. Per quanto duri poco, è una magia poter riavvolgere nel tempo l’analisi olografica prodotta su schermo per scoprire le cause della morte e la dinamica dell’evento, anche se, in un secondo momento, risulti molto leggibile ciò che si è realmente fatto: il personaggio non si “muove”, ma si teletrasporta attraverso dei portali predefiniti posti nella mappa, scelta logica per ora visto come potrebbe essere complesso equilibrare la sensazione visiva del movimento avendo il corpo del giocatore immobile. Anche il resto dell’interattività, comunque, mantiente un livello di profondità piuttosto basso, visto che tutto si riduce, infine, a un gioco d’attenzione in cui premere il tasto corretto in uno specifico momento della registrazione video, con nessuna possibilità di reale analisi, ragionamento, uso della logica o anche solo l’ombra di un’investigazione: fa tutto il Cavaliere, noi siamo solo spettatori di un viaggio eccezionale.

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Anche se potrebbe annoiare un giocatore che cerca un “gioco”, è innegabile che Batman VR dimostri come la realtà virtuale “funzioni”: emoziona, incanta ed è qualcosa che bisogna provare per comprendere davvero quanto possa colpire, anche se, al momento, è ancora fortemente legata al sistema del”Cinema 4D” e delle “Experience” dei Luna Park che non dei videogiochi in senso stretto. Ci troviamo, però, all’inizio del cammino, e questa situazione potrebbe trasformarsi drasticamente in tempi anche brevi con l’avvento di titoli più complessi e “giocosi”, come un Ace Combat 7 o anche, semplicemente, la versione finale di questo Batman VR, che potrebbe cambiare le carte in tavola nonostante per ora risulti essere, in gergo, un “One Trick Pony”, ossia un intrattenimento che funziona e diverte solo la prima volta.

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20 Commenti

  1. Articolo pessimo, superficiale e scritto solo apparentemente in buon italiano (se hai 12 anni e l’unico libro che hai aperto in vita tua è la Pimpa). Mi aspetto di più da questo sito che sfruttare il nome di uno YouTuber a suo agio nel deprimente format di un video ma evidentemente incapace di scrivere. Per favore Michele, continua ad alimentare la mediocrità di chi ha come riferimento culturale più alto della sua vita Dark Souls, il giornalismo lascialo alla gente seria. Grazie di cuore.

    1. Avrei profondamente apprezzato del feedback, sono sempre interessato ad ascoltare chi ha più esperienza di me, ma purtroppo questo risulta solo il classico sub-mediocre commento di odio e fastidio di un omino/a di Internet. Non serve certo onestà intellettuale per esser consci di non essere eccezionali scrittori visto che non ho una formazione professionale in questo campo, ma nel mio percorso di lavoro prenderò in considerazione il rispetto, la stima ed i complimenti della “gente seria” (seguirai immagino testate come The Game Machine, spero) come i giornalisti che incontro ed i PR delle compagnie MOLTO più di quanto non faccia invece rispetto ad opinioni come questa.

      …Ma poi, definire il video un format deprimente, con quale forma di individuo sto parlando?

      Poi chiaro, se qualcuno ha come “riferimento culturale più alto della sua vita Dark Souls”, non posso che condividere il fatto che sia in uno stato infantile di crescita, ma mi chiedo quanti siano davvero così… Sicuramente lo sono persone che scrivono “commenti” come questo, ma FORSE qui abbiamo solo uno sfogo di chi ha avuto una brutta giornata o sta vivendo un momento difficile.

      Cionondimeno, comprensione a parte, ti rimando la richiesta: il feedback di un articolo lascialo a chi è interessato a quest’ultimo e magari al suo contenuto, non appropriarti di uno spazio che non è idealmente dedicato a chi ha odio e frustrazione da mostrare sull’indifferente Internet. Grazie di cuore.

      1. Ci tengo ad aggiungere un commento che ho ricevuto riguardo questa “diatriba”: meglio una persona che scrive 7/10 e fa letture da 9/10 che non un Dio che scrive da 11/10 e con contenuto da 4. Vorrei vedere, esperienza esclusa, questa grande formazione professionale di almeno la metà delle persone che oggi scrivono articoli, visto che il pezzo di carta è un ricordo del passato.

        Concludo dicendo l’ovvio: io penso che la maniera migliore per migliorarsi sia legere tanto e tanti e scrivere molto. Ovviamente BISOGNA conoscere le regole di sintassi e forma testuale, ma i contenuto vengono da esperienza ed intelligenza: puoi avere in testa tutte le regole che vuoi, ma se scrivi cagate non importa che siano poste bene.

        A volte è davvero meglio dire cose corrette anche se con un linguaggio più comune, che COMUNQUE cercherò sempre di accrescere. Grazie per il “feedback”, anonimo commentatore.

      2. Mike of the desert, male male male, quel commento è completamente privo di reali ragioni per esistere, è evidente che non è né un feedback né una reale critica perché privo di argomenti, e ti assicuro che umiliata unicamente il suo autore.
        Non averti dovuto rispondere, immagino sia difficile ma sei abbastanza grande da conoscere la frase ‘Don’t feed the troll’!

        1. Mike of the desert, male male male, quel commento è completamente privo di reali ragioni per esistere, è evidente che non è né un feedback né una reale critica perché privo di argomenti, e ti assicuro che umiliava unicamente il suo autore.
          Non avresti dovuto rispondere, immagino sia difficile ma sei abbastanza grande da conoscere la frase ‘Don’t feed the troll’!

      3. Sei un nano e la tua risposta me lo conferma. Dimostri di non essere altro che un bulletto da forum, fomentato dal numero dei tuoi follower. La tua retorica, dunque, non mi tocca. Del tipo: “Mi attacchi? Hai avuto una brutta giornata, non scopi!!1”. No, sto benissimo e sto fumando un toscano, grazie.

        >The Games Machine

        Non so se hai letto, ho scritto “gente seria”. I PR (lol!) e i “”””””giornalisti””””” (ultra lol) ti fanno i complimenti perché sono dei nani come te e non hanno gli strumenti per comprendere la loro e la tua pochezza. Nella terra dei nani anche se sei alto 1 metro e mezzo sei un gigante. Il giornalismo videoludico italiano è morto e sepolto da anni, rimangono forse due firme apprezzabili e piccole iniziative onorevoli come Gamesource (che sei venuto a sporcare), ma finita lì. Pensare il contrario fa di te un idiota, e non mi metto neanche a spiegarti il motivo.

        Riguardo al feedback, l’ultima volta che ho controllato non significava “fare i pompini all’autore”. Sei su Internet, accetta anche il dissenso.

        Sulla sparata che i concetti sono più importanti della forma non posso che farmi una sonora risata. A parte che stai implicando che i tuoi concetti abbiano un alto valore (e non sta a te a giudicarlo), ma stai insultando secoli di letteratura. Ma che lo dico a fare a chi gioca a Dark Souls.

        Ai tuoi famigli neanche rispondo. Spero solo che questo sia il tuo ultimo articolo su questo sito. Il toscano ora è finito, purtroppo.

        1. Piuttosto raccapricciante l’aver pensato subito al “non scopi!”, a vedere i cliche che usi temo che qui il bullo internettiano decisamente non sia io: anche escludendo l’ovvio non averne mai avuto intenzione possiam anche ricordare che nemmeno ho avuto una connessione che non fosse il 56k prima del 2013, quindi hey, such experience! Sono alieno a pressapoco ogni abitudine sociale del Web, figuriamoci se baso i miei comportamenti e persona sul numero di persone che seguono il mio lavoro, orsù.

          Potrei fare un’arringa sul tuo definire pressapoco l’intera stampa come spazzatura, ma se ti senti così a tuo agio nella tua bolla va benone così, dopotutto nel la voce grossa sulla scrittura e comunicazione il “dissenso” che hai comunicato è comunque al livello di una scimmia che lancia cacca, quindi constatando QUANTO MALE hai analizzato (con quale saccenza tral’altro!) le mie intenzioni, figuriamoci se posso dar serio peso al tuo giudizio sul resto, forma ed italiano a parte ovviamente. Scusa “gigante”!

          I’m out.

        2. Attenzione ragazzi, abbiamo un professionista qui. Dovete capire che il qui presente Abufinzio proviene da un più elevato piano dell’essere visto che giudica un articolo commentendo come il più classico dei bambini invidiosi “torna a fare (inserire serie youtube più seguita dell’autore qui) che fai meglio” oddio sul serio? Fuma meno toscani che ti danno troppo alla testa, fatti una camomilla e rifletti sul senso della tua vita.. se ne ha uno.

    2. Da questo commento si percepisce pienamente come l’umanità sia oramai in caduta libera. Internet è un posto dove le critiche costruttive stanno diventando sempre più rare, soppiantate da superbia, ignoranza e soprattutto mancanza di rispetto. Non commento per piacioneria, sia chiaro, ma voglio spezzare una lancia in favore di Michele, perché poi critiche di questo genere disturbano qualsiasi giornalista che lavora duramente per portare contenuti al meglio delle proprie possibilità. E lo fa per informare, per dare un servizio agli utenti. E’ bene segnalare qualcosa che non ci piace, porre critiche COSTRUTTIVE e fatte con il dovuto rispetto, senza scadere in episodi di questo genere. Perché anch’io sono alla gamescom 2016 e lo so bene: si lavora a ritmi folli, si salta da un appuntamento all’altro e si scrive la notte dormendo sì e no 3 ore, dopo 12-13 ore spese tra appuntamenti e prove dei giochi. Tutto questo non lo si fa per vil danaro, ma per passione, per assaporare l’atmosfera e il brivido di partecipare agli appuntamenti a porte chiuse, e poi raccontare a voi le nostre esperienze, le nostre emozioni ed impressioni. Leggere sfuriate così stupide mi fa arrabbiare, ma il dispiacere è più forte, perché è davvero triste vedere che la passione è ricambiata in modo così tanto becero. E occhio non parlo del fatto che il provato non ti sia piaciuto, ma del modo in cui hai risposto.

        1. Non ho mai detto questo, che l’articolo qui presente sia mediocre o meno mi interessa davvero ben poco, il vero nocciolo della questione e l’atteggiamento che tu, ed altri come te, perseguono.

          Il giornalismo videoludico italiano fa schifo? Benissimo, sei liberissimo di pensarla così, ma visto che sei un presunto alfiere, un difensore della “scrittura di qualità” (altrimenti il tuo ardore nei commenti non sarebbe giustificato), dovresti essere interessato a migliorare la situazione non a peggiorarla.

          Ma sì, ormai ci troviamo in un paese di “nani”, continuiamo a sputare sentenze mal poste per far sì che chi vuole migliorare non migliori. Restiamo nella mediocrità, sputando sulla mediocrità, lamentandoci della mediocrità, ma essendo noi stessi mediocri negli atteggiamenti. Mi raccomando, questa è davvero la strada giusta per migliorare le cose, a patto che tu sia realmente interessato a tutto ciò.

  2. Abufinzio, in base a cosa asserisci che il più alto riferimento culturale di Sabaku è dark souls? Solo perchè è la serie più longeva presente nel suo canale? Se conoscessi veramente la persona sapresti che la sua esperienza nel campo videoludico è molto più ampia di quanto la tua analisi superficiale voglia far intendere. Prima di sputare sentenze affrettate dovresti informarti e conoscere ció di cui parli.

      1. Abufinzio smettila di trollare,che avessi trovato una sola giustificazione o spiegazione alle critche che hai fatto nelle tue 40 righe di scritto pieno di insulti e banalità.Visto che sei nel giusto rispondi a questi 3 punti,articolo pessimo?perchè?scritto in pessimo italiano dove e perche?superficiale?Perche?Questo avresti dovuto spiegare, ma avendo anche ammesso che sei rilassato sul tuo divano mi viene da pensare che tu sia completamente carente di qualsiasi competenza in campo di logica e critica costruttiva,cosa che un 12enne può avere,sono davvero preoccupato per il mio paese ora.

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