[Gamescom 2016] Killing Floor 2 – Provata la versione PS4

Killing Floor 2 è ormai da lungo tempo disponibile in Early Access su PC, e sta riscuotendo un discreto seguito sia da parte dei giocatori dell’originale Killing Floor che dai nuovi utenti. Durante la Gamescom abbiamo potuto mettere le mani sulla versione PlayStation 4 del gioco, la cui uscita è prevista in contemporanea alla versione “definitiva” (si fa per dire, visto che continuerà ad evolversi) per PC il 18 novembre di quest’anno, scoprendo al contempo alcune interessanti novità.

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Killing Floor 2 è l’ultimo lavoro di Tripwire Interactive, software house nata da un gruppo di modders di Unreal Tournament 2004. Il primo Killing Floor infatti, è la versione riveduta e commerciale di quello che in origine era un mod per il gioco di Epic Games, e che consiste in un multiplayer co-op in cui i giocatori scelgono fra differenti classi, con armi e specialità diverse, per sopravvivere a ondate sempre più numerose e aggressive di mostri. Nel sequel la sostanza è rimasta la stessa ma la grafica è stata completamente rinnovata, il sistema delle classi è stato rivisto ed è stato inserito un mercato interno al gioco per la personalizzazione di armi e personaggi sulla falsariga di Counter-Strike: Global Offensive.

La versione PlayStation 4, così come quella PC, si avvale di una versione pesantemente modificata dell’Unreal Engine 3, talmente modificata da farlo sembrare un gioco sviluppato su Unreal Engine 4. La differenza rispetto al predecessore è notevole: se Killing Floor non è mai stato un gioco apprezzato per la sua grazia visiva, Killing Floor 2 risulta non solo al passo coi tempi ma anche molto ben realizzato, in particolar modo sotto il profilo dell’animazione (che era il punto dolente delle produzioni Tripwire). Come lecito aspettarsi da un gioco che fa di sangue ed heavy metal due punti focali anche la violenza è stata resa molto più realistica: i corpi dei mostri subiscono danni localizzati visibili, con tagli, escoriazioni, fori di proiettili e bruciature che hanno effetto non solo sulle texture ma anche sul modello del personaggio. Avendo giocato la versione PC possiamo confermare che tutto questo è rimasto inalterato su console, con un impatto grafico e una fluidità paragonabili a quelli di un PC di fascia medio-alta.

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All’inizio di ogni match di Killing Floor 2 (come nel primo) è possibile selezionare personaggio e classe: il personaggio ha una funzione puramente visiva, mentre le classi portano il giocatore ad avere maggiore efficacia con certe tipologie di armi e bonus passivi specifici. Chi ha giocato il primo Killing Floor ricorderà quanto è lento e farraginoso il sistema di livellamento: per il seguito Tripwire Interactive ha preferito ridurre il quantitativo di esperienza necessario per aumentare di livello a favore di un maggior numero di classi e più varietà nelle stesse: ad ogni livello infatti è possibile scegliere tra due bonus passivi.

Nella versione finale del gioco saranno disponibili un totale di dieci classi: Berserker, Commando, Support, Field Medic, Demolitionist, Firebug, Gunslinger, Sharpshooter sono già disponibili in Early Access, mentre SWAT è la neo-annunciata classe che predilige mitragliatici leggere ed ha forti bonus con l’armatura. Non si sa nulla di quale sarà la decima classe ma girano voci basate su nomi trovati all’interno dei file della beta del gioco che fanno pensare all’arrivo di una classe corpo a corpo (che ci chiediamo come si differenzierà da quella Berserker).

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Counter-Strike: Global Offensive e Team Fortress 2 sono i paragoni più vicini all’economia introdotta in Killing Floor 2: a fine partita i giocatori otterranno oggetti di natura estetica e materiali per il crafting di skin e accessori con differenti gradi di rarità, alcuni dei quali saranno disponibili solo all’interno di contenitori che potranno essere sbloccati pagando. Trattandosi di orpelli puramente visivi senza alcun impatto sul gameplay, i giocatori disinteressati alla personalizzazione potranno tranquillamente ignorare questo aspetto.

Non è escluso tuttavia il futuro arrivo di DLC contenenti armi esclusive, anche se non sono previsti nel breve periodo e, in ogni caso, le armi potranno essere comunque raccolte durante le partite anche da chi non possiede il DLC. Esiste una sostanziale differenza tra la versione PC e quella PlayStation 4: nella seconda non sarà infatti possibile scambiare oggetti tra giocatori a causa dell’assenza di uno strumento esterno come Steam Workshop, e naturalmente anche i mod non avranno spazio, almeno per il momento, sulla versione per console Sony.

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Killing Floor 2 per PlayStation 4 è un porting che non ha nulla da invidiare alla versione per PC del gioco in termini di grafica e gameplay: il tutto è visivamente accattivante, fluido e l’interfaccia è stata adeguata ai controlli, i quali rispondono molto bene e rendono l’esperienza apprezzabile anche senza la precisione di mouse e tastiera. Le uniche limitazioni sorgono nel mercato di gioco e nell’assenza di mod, ma non è da escludere che in futuro Tripwire Interactive possa integrare una soluzione esterna analoga a quella di Bethesda per Fallout 4.

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