Geometry Wars: Galaxies – Recensione Geometry Wars: Galaxies
E’ guerra
Il genere a cui appartiene Geometry Wars non è esattamente identificabile come "sparatutto", nè come "rhytm game". GW si presenta più come un’unione dei due tipi di giochi prima citati, nel contempo se ne distacca completamente. Questo è il primo titolo su DS di questo nuovo genere (ricordiamo il gioco Every Extend Extra per PSP oppure quello per PS3 Everyday Shooter, che seguono il filone di GW). Pur essendo la conversione di un gioco per Xbox360, si presenta piuttosto bene soprattutto nei controlli, che potevano essere la parte più difficile da traslare sulla console portatile Nintendo. Vediamo se gli altri aspetti sono rimasti all’altezza.
L’attacco delle palle fosforescenti assassine
L’interfaccia grafica di Geometry Wars, pur se estremamente semplice, offre momenti di puro stupore, quasi ipnotizza. L’intero gioco si svolge su diversi "pianeti", anche se a cambiare effettivamente è solo la forma delle arene in cui si muoverà la nostra astronave. Non c’è quindi una grande differenza nell’aspetto dei luoghi che visiteremo. Il punto forte della grafica si nota soltanto durante l’azione vera e propria: muovendo la nave per le varie locazioni tramite la croce direzionale e sparando alle navicelle aliene con i pulsanti (notate che sia il vostro veicolo che quello nemico vengono rappresentati in modo veramente minimalistico, sono praticamente delle forme geometriche) scateneremo un esplosione di effetti speciali quali scintille e altro ancora. Soprattutto ai livelli avanzati, le partite si trasformano in veri e propri spettacoli per gli occhi, veramente divertenti sia da guardare che da giocare. Ottima prova.
Nello spazio, nessuno può sentirti urlare
Il sonoro, al pari della grafica, si mantiene per tutto il gioco su alti livelli. Nonostante la poca varietà degli effetti sonori, le partite avranno come sfondo musiche techno che si adattano perfettamente allo stile del gioco. Anche chi non gradisce questo tipo di musica troverà queste melodie adatte alla situazione. Anche se, come già accennato, gli effetti sonori non sono estremamente variegati, fanno bene il loro lavoro, mischiandosi perfettamente alla musica, si arriva a creare una sinfonia acida. Sarà difficile accorgersene nella mischia delle battaglie, ma fa sempre piacere.
Spara spara spara!
Come il resto del gioco, anche la giocabilità di GW è estremamente semplice. Nei panni di una navetta spaziale, dovremo "esplorare" i vari pianeti, distruggendo ogni singolo nemico che ci troveremo davanti. In realtà, come accennato, ogni locazione che visiteremo è un’arena, e i nemici sono rappresentati da forme geometriche quali cerchi o quadrati, nel migliore dei casi girandole o rombi. Ogni avversario si comporta in maniera diversa: memorizzare gli atteggiamenti di ogni tipo di antagonista non è difficile, e dopo qualche minuto di gioco sarete in grado di capire quale nemico vi verrà dietro, quale eviterà i vostri colpi e via dicendo. Gli avversari, senza eccezione, vanno eliminati sparandogli; azione che si può compiere tramite i pulsanti A, B, X e Y, corrispondenti ognuno a una direzione diversa (premendone due insieme si può sparare in diagonale, un’azione utile se si è circondati dai nemici). Tramite i tasti dorsali L e R, invece, faremo esplodere una bomba che distruggerà tutti gli antagonisti della schermata. La quantità di queste super-armi è limitata, ma potremo guadagnarne altre accumulando punti. Anche i "geoms" (delle stelline lasciate dalle navicelle distrutte) giocano un ruolo fondamentale: grazie ad essi potremo aumentare il livello dei nostri veicoli e sbloccare nuovi pianeti. Ogni livello è "infinito", ma il divertimento è assicurato per ore e ore.
The wild blue yonder
GW si rivela un gioco adatto a tutti, dalla giocabilità semplice ma accattivante e al contempo molto divertente. Ottimo in quasi tutti gli aspetti, si rivela debole solamente nella scarsa rigiocabilità. Buona anche la modalità Wi Fi, anche se i punti forti rimangono i vari "pianeti" e la loro incredibile ed apparente varietà.
