Grandia II – Recensione Grandia II

Reduce dal buon successo dell’ottimo Grandia, ecco che la premiata ditta Game Arts-Ubisoft ci riprova, sfornando un altro gioiello degno del suo predecessore. Sviluppato originariamente per Dreamcast e poi successivamente proposto anche in versione PC e Playstation 2 , Grandia II pur non avendo avuto lo stesso successo di molti altri suoi illustri colleghi, può decisamente essere annoverato tra i più importanti Jrpg mai sviluppati, grazie ad una perfetta alchimia tra trama avvincente, personaggi ben curati e soprattutto un gameplay originale e mai monotono. Ma vediamo tutto questo nel dettaglio.


Il ritorno di Valmar

Sono passati ormai 10.000 anni dallo scontro fatale tra il Bene e il Male, in cui il Dio della Luce Granas riuscì a sconfiggere il Demone Valmar e i suoi seguaci, una lunga guerra che aveva devastato il mondo. Lunghe e profonde crepe sulla superficie del pianeta testimoniano questa lunga battaglia in cui Valmar fu sconfitto, ma non distrutto: il suo corpo venne infatti diviso in più parti e ciascuna di essa sigillata da Granas per impedire il ritorno del demone. Ed è in questo mondo ferito e dal futuro incerto che si svolgono le vicende di Ryudo, un "Geohund", un mercenario cinico e senza scrupoli che cerca di sopravvivere svolgendo lavori di ogni genere, accompagnato dal suo compagno Skye, un vecchio falco parlante. Ed è proprio in seguito ad una lunga serie di eventi che si troverà a proteggere Elena, posseduta dalle Ali di Valmar, a scortarla nel suo viaggio verso la sede centrale della Chiesa alla ricerca di un rimedio a questa situazione, un viaggio in cui a Ryudo si uniranno di volta in volta nuovi compagni, pronti a condividere il suo stesso destino. In breve tempo tuttavia gli eventi precipiteranno e Ryudo e i suoi amici si troveranno ad affrontare una minaccia ben più grande di loro, in un clima di menzogna e false speranze tramandate per secoli. Un viaggio che porterà ognuno di loro, Ryudo in particolare, ad affrontare il proprio demone interiore e il proprio passato. Ogni personaggio presenta un’ottima caratterizzazione, ognuno di essi affronta un aspetto ben preciso della personalità umana: paura di affrontare il proprio passato, crollo delle proprie convinzioni e certezze, vendetta, senso del dovere verso i propri compiti, ricerca e accettazione del proprio io. Notevole come ognuno di essi affronti un percorso evolutivo ben preciso, segno di una crescita spirituale concepita dagli autori in ogni minimo dettaglio.
Tuttavia, pur essendo ben articolata e avvincente, la trama presenta qualche lieve calo di ritmo nella parte finale, in cui tutto avviene troppo velocemente con un cambio di scene forse troppo brusco rispetto alle fasi precedenti, relativamente meno frenetiche. Alcuni punti chiave vengono spiegati in due battute, con alcuni colpi di scena ben azzeccati affiancati da rivelazioni che lasceranno il giocatore sicuramente perplesso. Anche il tema secondario del gioco, ovvero l’inseguimento della propria nemesi, strizza l’occhio a molti precursori del genere, mantenendo tuttavia intatta la propria originalità.

Chi è questo nemico? E cosa vuole da Ryudo?

 
Il Gameplay fa la differenza

Se c’è una critica che spesso viene mossa verso i jrpg è nel maggiore dei casi la noiosità e monotonia del gameplay  degli stessi, spesso ritenuti troppo "irrealistici" da questo punto di vista, in particolare per l’assenza di movimenti o per la macchinosità del sistema a turni, caratteristica peculiare del genere. Già il primo capitolo della saga di Grandia tuttavia aveva fatto ricredere molti detrattori del genere e il secondo non è da meno. Grandia II riprende e in alcuni punti implementa il già stupendo gameplay del suo predecessore, riuscendo a divertire e appassionare grazie alla sapiente miscela di strategia, varietà e interazione con il campo di battaglia. Dite pure addio agli scontri casuali: esattamente come per il primo capitolo, i nemici saranno visibili sullo schermo e starà al giocatore decidere se entrare in battaglia avvicinandosi al nemico od optare per una via più sicura e meno "frequentata". I combattimenti sono sempre vivaci, soprattutto grazie alla cura nel dettaglio del gameplay, diviso in 3 fasi: nella prima fase la barra dell’iniziativa si caricherà in base alla velocità del personaggio, e una volta riempita potremo inserire l’azione che più ci aggrada. Potremo scegliere tra le più classiche del genere, quali l’attaccare il nemico con la Combo infliggendogli danni pesanti, castare abilità speciali o magie, usare oggetti, e altre decisamente più originali, quali lo spostarsi in zone più lontane dalla battaglia in modo da evitare più facilmente l’attacco nemico. Una volta inserito il comando partirà la fase di caricamento, in cui il personaggio si preparerà all’azione. C’è da dire che ovviamente ogni azione richiede un certo tempo per essere portata a termine: per esempio l’abilità White Apocalypse di Elena o lo Sky Dragon Slash di Ryudo richiederanno molto più tempo di "preparazione" rispetto a un attacco normale o all’uso di un’abilità meno potente. Durante questa fase i personaggi, cosi come i nemici, saranno alla mercè degli avversari. Da segnalare anche come il movimento sul campo di battaglia possa influire a volte sul combattimento stesso: non è raro infatti che un personaggio inseguendo un nemico per lungo tempo lo "perda" di vista, rimanendo spaesato e perdendo cosi il turno. Una volta completata l’azione, inizierà una fase in cui i personaggi dovranno "riprendersi" dalla fatica dell’ultimo attacco e questo ovviamente richiederà del tempo extra. Inoltre quando un personaggio o un nemico subisce danno, la barra di caricamento si blocca per un attimo, accentuando cosi il realismo della battaglia. Come ultimo elemento a favore spicca la possibilità di entrare in battaglia con i personaggi già pronti all’azione nel caso si attaccasse il nemico toccandolo nella mappa principale mentre questi è di spalle, ennesima finezza a favore della strategia. Per quanto riguarda il sistema di sviluppo avremo il classico Level Up, ogni personaggio avrà le proprie stats e abilità personali con il supporto di alcuni Libri e Mana Egg che permettono di utilizzare abilità extra o incantesimi.

 


La barra d’attesa è carica, il comando è stato selezionato…un attimo di pazienza e…azione!!

Dreamcast, PS2 o PC?

Per quanto riguarda il comparto tecnico, in particolare quello grafico, c’è da fare una netta distinzione tra la versione Dreamcast di Grandia II e le successive per PS2 e PC. La grafica del gioco ricalca essenzialmente lo stile del superdeformed, le ambientazioni sono varie e ben strutturate, i modelli dei personaggi sono accurati e piacevoli, le animazioni e i movimenti durante i combattimenti sono fluidi, con un perfetto mix tra 2D e 3D che rende il tutto graficamente piacevole agli occhi del videogiocatore. C’è da segnalare la presenza di alcuni notevoli FMV sia durante la storia che durante i combattimenti, quando andremo a usare determinate abilità. Purtroppo le due versioni seguenti non riescono a mantenere questi livelli. La versione PC pur avvicinandosi a quella DC non riesce a mantenere la stessa fluidità e pulizia grafica, mentre il discorso è addirittura peggiore per quanto riguarda la versione PS2, che soffre di parecchi rallentamenti, texture pessime e soprattutto background più spogli. Da segnalare inoltre le immancabili e fastidiosissime bande nere nella versione PAL, in cui è assente la modalità 60 hertz. Nulla da eccepire per quanto riguarda il comparto sonoro che presenta una ost piacevole anche se nessun pezzo spicca particolarmente. Degno di nota è invece il doppiaggio inglese del gioco, con voci decisamente azzeccate ai personaggi e notevole capacità espressive da parte dei doppiatori che hanno svolto senza alcun dubbio un lavoro eccellente.

Viaggio senza ritorno

La longevità di Grandia II si attesta su buoni livelli: finire la sola trama del gioco infatti richiederà dalle 30 alle 40 ore, principalmente in base a quando e quanto deciderete di potenziare i vostri personaggi. Vi è la presenza di alcuni minigiochi, quali un "braccio di ferro" in cui dovrete premere alternativamente i pulsanti o una sfida di abilità in cui dovrete prendere al volo delle noci che cadono spostandovi a destra e sinistra. A livello di subquest purtroppo il gioco offre poco o niente: è presente però un’area extra alla fine del gioco in cui potrete ottenere potenti oggetti. Per quanto riguarda la difficoltà, si attesta su livelli medi, con nemici non troppo difficili da abbattere e una buona dose di sfida nei combattimenti contro i boss. Un’altra pecca del gioco, già presente nel primo capitolo, è l’impossibilità alla fine del gioco di visitare i luoghi visti in precedenza, ma questo è dovuto in parte anche a esigenze di trama.


Una piacevole sorpresa


Grandia II
è senza dubbio uno dei più interessanti jrpg sulla scena, divertente e ben curato sotto tutti gli aspetti. Vi coinvolgerà grazie alla sua trama appassionante e ai suoi personaggi, sicuramente tra i migliori in ambito videoludico per caratterizzazione: difficile non lasciarsi trascinare da personaggi come Ryudo, Elena, Mareg, Millenia. Difficile anche resistere al fascino delle ambientazioni, in particolare dalle Granacliffs che squarciano il mondo, sicuramente di impatto visivo notevole. Se non una pietra miliare del genere, Grandia II è comunque un gioco che dovrebbe essere sullo scaffale di ogni appassionato di rpg, possibilmente in versione Dreamcast. Peccato solamente per la conversione approssimativa su PS2 che ha probabilmente influito sullo scarso successo di questo gioiello, che resta senza dubbio da provare se ci si vuole tuffare in un’avventura coinvolgente e allo stesso tempo divertente e che sicuramente farete fatica a dimenticare.

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