Halo 3: ODST: Sbarco su un pianeta alieno!

Milano, Luglio. Veniamo invitati da Microsoft Group Studios alla presentazione, aperta solo alla stampa di settore, di Halo 3 ODST, nuova espansione dell’amatissimo titolo Bungie. Il gioco in questione vedrà la luce il 22 settembre 2009, in una confezione a due dischi contenenti la nuova espasione e tutte le vecchie map pack online di Halo 3 (compresi i vecchi DLC, ovvero il Legendary, Heroic e Mythic pack, per un totale di 24 mappe) ad un prezzo di 49.99 Euro.
Ospiti d’onore a questa presentazione sono Lars Bakken, ossia Leader Designer di Halo 3 ODST, e da Ryan Crosby, Product Manager di Microsot Group Studios. I due ci introducono al mondo di Halo e all’essenza di questa nuova espansione, rivelandoci qualche retroscena sicuramente interessante che non potrà non fare la gioia dei fan di Master Chief.
 

Prima di tutto, questa nuova espansione sarà un’avventura alternativa a quella standard di Halo 3, e narrerà gli eventi che hanno condotto Master Chief a fare ritorno a New Mombasa, città ora completamente sotto le mire espansionistiche dei Covenant. Il protagonista però non sarà il nostro paladino geneticamente modificato, oramai diventato nostro abituale alter ego in tutti gli episodi di Halo, bensì un membro della speciale forza d’assalto chiamata ODST, precipitato, in seguito ad un attacco dei Covenant, tra le macerie di una New Bombasa sventrata e in preda alla guerra. Il filmato introduttivo mostratoci ci rendeva partecipi di una città totalmente distrut, rigonfia di nubi di polvere e assordata dal rumore della battaglia in atto.
Qui è stata la volta di Bakken, che prese le redini della presentazione ha iniziato ad elencarci le differenze, davvero sostanziali, tra Master Chief ed il nostro nuovo protagonista, ossia un Rookie, un principiante alle prime armi. Il membro ODST sarà un semplice essere umano, ben addestrato certo, ma un semplice soldato, non un guerriero geneticamente modificato come il Spartan 117. Ciò comporta maggiori danni se verremo colpiti o se cadremo da altezze considerevoli, soste ben più lunghe per riprendere le forze (previa permanenza in una stazione medica) e l’assenza totale di una barriera come quella di Master Chief.

E’ logico che una scelta del genere cambierà in maniera sostanziale il gameplay. Dalla demo illustrata da Bakken, abbiamo subito potuto notare le nuove implementazioni e il nuovo approccio all’azione di gioco. Il nostro Rookie si è palesato come un essere umano ben più lento e meno potente di Master Chief, e per questo siamo rimasti un pò sorpresi quando abbiamo dovuto utilizzare qualche semplice tattica Stealth per aggirare i nemici presenti. A queso proposito, infatti, è stata aggiunta una speciale pistola: la UNSC (pistola con silenziatore), in grado di uccidere senza fare rumore e capace di sparare dei veloci proiettili in base alla nostra prontezza nel premere il griletto del pad. Naturalmente, per aiutarci nelle sessioni di silenzioso stealth, avevamo con noi anche uno speciale visore notturno, indispensabile per applicare la modalità stealth e in grado di donarci la possibilità di vedere al buio, mettere in risalto alcuni elementi dell’ambiente (come cabine di cura e indizi per il proseguimento del gioco) e quella di scrutare in lontananza, in modi altrimenti impossibili.

Ennesima novità rispetto ai fasti della serie risiede nella maggior libertà di esplorazione. Gettatici a capofitto nell’azione della demo, siamo rimasti sorpresi nel constatare quanto grande fosse New Bombasa, e quanta libertà di esplorazione ci fosse concessa. Nei vecchi Halo la cosa non era possibile, mentre qui andare a destra e a manca si è dimostrata una realtà. Anzi, non sarebbe sbagliato affermare che più che una realtà, l’esplorazione sia una necessità. Il nostro Rookie, infatti, ha come missione anche quella di esplorare New Mombasa per trovare indizi aggiuntivi e scoprire così cosa è accaduto alla città e alla squadra ODST precedentemente presente sul territorio.
Proprio questi indizzi, inoltre, sono stati implementati in maniera davvero originale: quando ne troveremo uno, infatti, esso farà partire un flashback che, dal punto di vista di altri membri della ODST, ci mostrerà nei dettagli quanto successo prima del nostro arrivo. Non solo: questi flashback saranno totalmente giocabili, donando così ancor più spessore all’avventura. Nella demo mostrataci da Bakken, infatti, abbiamo potuto provare su noi stessi l’effetto di questa nuova implementazione, in una missione-flashback che ci vedeva impegnati nella demolizione strategica di un ponte.

Finita la demo in single player, ecco che Mr. Bakken ci introduce alla modalità Firefight, ossia una modalità online fortemente ispirata a quanto visto in Gears of War 2 con Orde. In pratica, una volta selezionata la mappa desiderata, inizieranno a sopraggiungere orde e squadroni interi di mostruosi avversari, che ci toccherà massacrare con altri tre giocatori (per un totale di 4, ovviamente). La squadra di giocatori inoltre possiederà inizialmente sette vite che, proseguendo con le partite, aumenteranno ad ogni ondata superata. Andando avanti con il tempo, com’è giusto che sia, le orde di nemici diverranno sempre più numerose e sempre più difficili da battere, così da incentivare il lavoro di squadra, visto che le vite saranno condivise da tutti e 4 i giocatori.
La versione che ci è stata concessa di provare ci permetteva di scegliere 3 mappe e di possedere un numero infinito di vite. Abbiamo potuto provare la modalità per poco più di 10 minuti, per dare possibilità a tutti i presenti di testare di persona. Durante la prova non abbiamo visto veicoli sulle mappe, ma Bakken ci ha assicurato che nella versione definitiva saranno presenti tutti quelli già visti nel precedente terzo capitolo, compresi alcuni nuovi ed inediti. Naturalmente, anche per questo Firefight sarà possibile scegliere quattro differenti difficoltà: facile, medio, difficile e leggendario.
Inoltre Crosby ha tenuto a sottolineare che tale modalità è stata pensata anche e sopratutto per i neofiti del gioco. Halo è una saga oramai consolidata, che conta giocatori online esperti con anni di gavetta. Per i neofiti entrare in un mondo di questo calibro è sempre traumatico all’inizio e una modalità come Firefight, che incentra la lotta contro avversari non giocanti, potrà di certo aiutare queste nuove leve ad ambientarsi. Sempre a detta di Crosby, poi, tale modalità renderà il gioco un tantino più digeribile ai casual gamers, visto che per ora è sempre stato un esponente della categoria hardcore.

Dopo tutte le prove sulla versione demo e sull’online di Firefight, siamo riusciti a farci qualche idea sulla grafica del titolo: il motore grafico base e tutta l’impostazione rimangono quelli di Halo 3, naturalmente potenziati e rivisti per l’occasione. Abbiamo potuto notare una maggiore accuratezza stilitistica e una maggiore pulizia, sia per quanto riguarda i modelli dei poligoni che le texture. La maggior parte del lavoro svolto si è però incentrato sul miglioramento visivo del titolo, sopratutto se parliamo del supporto HDR. Nonostante questi ritocchi, comunque, la base rimane quella della grafica di Halo 3, funzionale e gradevole certo, ma un pò sotto tono e non proprio capace di far gridare al miraclo.

Conclusa la presentazione rimaniamo abbastanza fiduciosi per il futuro dell’espansione che, da quanto visto, potrebbe essere capace di donare nuova linfa al titolo, ancora oggi uno dei più giocati in rete.
Prima di lasciarci, è bene fare un ultima precisazione: nel disco di gioco sarà presente una beta multiplayer di Halo Reach. Previsto per il 2010, questo nuovo capitolo funziona da prequel del primo Halo.

 

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