Hey! Pikmin – Recensione

A distanza di 3 anni dall’ultima sua apparizione, il capitano Olimar torna all’azione. Ma Hey! Pikmin non è affatto quel che ci si potrebbe aspettare dal ritorno del prode astronauta, quantomeno non nella forma. È possibile che questa trasposizione al 2D riesca a mantenere intatta la vera anima che ha reso la serie di Pikmin affascinante e memorabile?

Anche questa volta, il nostro eroe spaziale si troverà ad affrontare un atterraggio di fortuna su un pianeta sconosciuto. Sebbene l’astronave sia rimasta quasi intatta, le scorte di energia (chiamata luminum) non le sarebbero sufficienti per ripartire e tornare al pianeta natale Hocotate.

Di certo però Olimar non sarebbe da solo in grado di raggiungere tutte le unità di luminum presenti nel territorio, per cui dovrà anche questa volta sfruttare l’aiuto dei piccoli Pikmin.

La trama non si discosta drasticamente da quelle a cui la serie ci ha abituati nel tempo. L’esperienza di raccogliere scorte di energia e oggetti non è infatti concettualmente diversa da quanto abbiamo vissuto nei vecchi capitoli.

Hey! Pikmin
L’ambiente e le creature che abitano il pianeta saranno i nostri ostacoli, facilmente affrontabili grazie all’aiuto dei sopracitati Pikmin, suddivisi in quattro differenti specie: i rossi, forti e resistenti al fuoco; i blu, abili nuotatori e capaci di respirare sott’acqua; i gialli, leggeri e resistenti alla corrente; i Pikmin alati, in grado di volare e trasportare oggetti; i Pikmin rocciosi, in grado di sfondare pareti di cristallo grazie al loro peso.

I livelli richiederanno un uso progressivamente maggiore delle caratteristiche di ogni Pikmin, creando discreta sfida al giocatore (soprattutto nel target giovanile).

Hey! Pikmin
Continuando sul gameplay è doveroso evidenziare cosa rende Hey! Pikmin uno spin-off: la sopracitata trasposizione a platform 2D.

Il titolo si basa sull’uso del pad scorrevole (o dei tasti azione per i mancini) per muovere Olimar, mentre per richiamare con il fischietto, lanciare i Pikmin o per sfruttare il jetpack sarà necessario impugnare lo stylus e usare il touch screen. Una configurazione di controlli solida e immediata che non sarà mai di ostacolo anche al giocatore meno esperto.

Mirare per lanciare le piccole creaturine sarà infatti semplice e accessibile, rendendo l’esecuzione della soluzione del puzzle una passeggiata.

Hey! Pikmin

Ma qui nasce il punto: trovare la soluzione del puzzle. Premettendo che si tratta di un gioco con un target molto giovane, sapevamo di doverci aspettare un livello di difficoltà ridotto; in questo caso però forse lo è troppo.

Il level design pur essendo abbastanza elaborato e (in alcuni livelli) ben verticalizzato, rimane piuttosto semplice e complice la lentezza di movimento di Olimar l’intero titolo risulta meno appagante lato gameplay rispetto a quanto ci ha abituati la serie stessa. Se a questo aggiungiamo una longevità non particolarmente apprezzabile, non ci sorprenderebbe che l’audience più maturo possa storcere il naso.

Trovare gli oggetti per creare scale, sconfiggere i nemici e trovare i percorsi alternativi è quasi immediato, sebbene il tener d’occhio entrambi gli schermi inizialmente si rivela essere relativamente complesso.

Hey! Pikmin

Dove risiede la sfida quindi? Nel mantenere in vita quanti più Pikmin possibili. Il proteggerli dalle altre creature diventerà sempre meno immediato; preparatevi quindi a mettervi d’impegno, altrimenti i sopracitati percorsi secondari non saranno per voi affrontabili!

Questi livelli alternativi saranno stage bonus o più complessi di quelli standard. Qui dovrete affrontare level design più ricchi, così da ottenere nuovi oggetti e luminum.

Hey! Pikmin

Nonostante però questa bassa difficoltà, Hey! Pikmin riesce a essere un buon passatempo: ambientazioni varie e fantasiose, nemici dal design divertente e le tipiche descrizioni degli oggetti date da Olimar (“Pendolo ipnotico” per uno yo-yo, “Galleria musicale” per una fisarmonica e così via) avvicineranno l’esperienza di gioco ai vecchi fasti, mantenendo l’identità di spin-off del titolo.

Allo stesso modo, la visualizzazione dall’alto nel cosiddetto Parco Pikmin, luogo in cui le creaturine sopravvissute si raggrupperanno alla fine del livello per cercare tesori nell’ambiente è un piacevole richiamo alla tradizione. Nel complesso il motore grafico si comporta egregiamente e ben si sposa con la portabilità di 3DS.

Hey! Pikmin

Altra funzionalità piacevole è il supporto per Amiibo. Essi saranno ottenibili in gioco in zone denominate “oasi segrete”e restituiranno luminum aggiuntivi. ci ha fatto sorridere trovare un “Gigante in salopette” dopo aver avvicinato l’Amiibo di Mario.

Quelli non compatibili saranno sfruttabili uno al giorno, tenetelo bene a mente!
Discorso diverso è per i due Amiibo dedicati a Olimar e ai piccoli Pikmin. Essi permetteranno di ottenere rispettivamente 4 Pikmin in più in un livello mentre il secondo richiamerà ben venti Pikmin nel parco.

Hey! Pikmin
C’è solo una mancanza che ci ha sorpresi ed è l’assenza della feature 3D: i grandi avversari che vengono posizionati nel monitor superiore avrebbero avuto forse una resa più d’impatto. Ovviamente però in un gioco fortemente basato sull’uso dei due monitor, vedere lo stacco tra i due sarebbe stato spiacevole per cui è stata una mancanza che non ci ha terribilmente rattristato.

Anche il comparto audio si posiziona nei pregi del titolo: suoni vibranti e naturali e rumori ben studiati e d’effetto vi accompagneranno senza mai suonare fuori luogo. Allo stesso modo la colonna sonora non si fa scordare facilmente, viste le tonalità allegre e spensierate.

Hey! Pikmin


Valutare Hey! Pikmin non è compito facile: è un gioco tecnicamente ben realizzato, che ha poco o nulla a che vedere con i precedenti titoli della serie e che mira ad un target molto più giovane. Nonostante gli accenni ai predecessori ne mantiene solo in parte lo spirito, limitato da quello che è lo schema di controlli e la struttura 2D. Arzest e Nintendo hanno saputo realizzare un’esperienza godibile e apprezzabile, che per un ragazzo o un adulto potrebbe risultare lenta e piatta ma per un bambino potrebbe rappresentare un buon passatempo che non lo metterebbe mai in difficoltà.
Chi si aspetta un Pikmin 4 rimarrà probabilmente deluso, ma non è questo l’obbiettivo di Hey! Pikmin. Certo, un grado di difficoltà e un pizzico di longevità in più non avrebbero guastato.

 

7.8

Pro

  • Stile grafico accattivante
  • Comparto sonoro ben realizzato
  • Controlli immediati
  • Perfettamente accessibile per i giocatori più giovani...

Contro

  • .. ma troppo semplice per i giocatori più maturi
  • Bassa longevità
  • Lento e abbastanza lineare
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