Hohokum

Stiamo osservando un mare piatto, grigio, in cui grossi pesci nuotano lentamente, anch’essi tinti dallo stesso grigiore delle acque. Poi all’improvviso, tra le lente e piccole onde, vediamo un pesciolino, con le squame sgargianti e ricche di colore, che guizza a destra e a sinistra, sconvolgendo il lineare paesaggio che stiamo guardando.
Questa profonda metafora serve per introdurre Hohokum, un titolo particolare, vivace e poetico, magari troppo eccentrico per poter competere con i grandi nomi del mercato videoludico, ma capace di donare vitalità a un contesto che spesso sfocia nella monotonia.
Definibile come un free roaming a enigmi, Hohokum è nato dalla collaborazione tutta inglese tra il team Honeyslug e l’artista Richard Hogg, ed è acquistabile in Digital Delivery per PlayStation 4, PlayStation 3 e PS Vita, anche attraverso la formula del cross-buy, al prezzo di 12,99 euro.

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In Hohokum non vi è narrata alcuna storia, né sarà facile comprendere immediatamente l’incipit. Avviato il gioco, ci ritroviamo a comandare una sorta di serpente con la testa a forma di occhio che vaga in uno sfondo nero seguito dai suoi simili. Siamo liberi di scegliere la direzione del percorso, creando al nostro passaggio giochi di colori sullo sfondo, oltre a prendere padronanza con i pochi e semplici comandi: accelerare, rallentare, compiere giri coreografici con i tasti dorsali, tracciare il cammino con il touchpad.
In quel momento potremmo rimanere perplessi, poiché non capiamo il perché e il cosa fare, tuttavia all’improvviso gli amici del nostro particolare protagonista scompaiono, e noi, passando attraverso un portale appena aperto, possiamo entrare nel vivo del gioco.
Lo scopo è quello di passare di portale in portale, ognuno diverso dall’altro, nel tentativo di risolvere gli enigmi celati al loro interno per ritrovare i nostri compagni dispersi.
Tuttavia, scordatevi voce narrante o dialoghi che appaiono sullo schermo, tutto viene dettato dall’intuito del giocatore. La chiave è esplorare i coloratissimi mondi e interagire con i diversi elementi che li compongono. Si tratta di un’interazione passiva, poiché, come detto poc’anzi, non possiamo compiere azioni ben precise. Solo con il nostro passaggio la scenografia e i personaggi presenti reagiranno di conseguenza. Ad esempio: siamo in un mondo in cui è in corso un matrimonio, e nonostante l’atmosfera sia ricca di gaudio, i camerieri non hanno cosa servire da bere. Che fare allora? Bisogna passarvi accanto in modo che essi possano salire sulla nostra schiena, immergerci nel fiume di vino rosso che scorre in basso sullo schermo e, una volta riempiti i calici, dobbiamo dirigerci dagli invitati per servirli.
Sembrerebbe semplice, ma in realtà non lo è proprio perché non abbiamo alcun suggerimento sul da farsi. Ciò potrebbe apparire demotivante o frustrante, specie se si è abituati a meccaniche di gioco tradizionali, eppure, se si riesce a comprendere l’essenza di Hohokum, esso risulta coinvolgente, portando il giocatore a esplorare con curiosità, per capire come il mondo in cui si trova in quel momento reagisce alla sua presenza.

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Il vero punto forte di Hohokum è l’atmosfera. I colori sfavillanti delle scenografie che ricordano l’apprezzato Loco Roco, l’originalità dell’aspetto dei personaggi e le loro simpatiche animazioni sono contornati da brani musicali che immergono completamente il giocatore nell’avventura. La musica, infatti, non fa da mero sottofondo durante i nostri viaggi, ma è uno degli elementi fondamentali, permettendo un coinvolgimento incredibile.
A tal proposito hanno partecipato artisti affermati nell’ambito della musica elettronica o dell’ambient techno come Tycho e Michna.
Quanto alle ambientazioni, esse sembrano delle visioni psichedeliche o delle vere bombe di colore. Si passa da mondi che sembrano ricordare luoghi esotici come l’India, ad altri che rimandano a paesaggi crepuscolari o rurali.
Questa ricca varietà di effetti sonori e visivi permette di vivere un’esperienza di gioco rilassante ma allo stesso tempo entusiasmante e curiosa.

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[signoff icon=”quote-circled”]Hohokum è un gioco fatto per la vista e l’udito. Sfondi e suoni si fondono perfettamente, trascinando il giocatore all’interno di mondi tutti da esplorare e comprendere. La singolarità di questo titolo, che pone in secondo piano elementi portanti come trama o meccaniche di gioco immediate, lo rende un prodotto di nicchia, non adatto a tutti, specialmente a coloro che sono abituati a una struttura tradizionale. L’impatto infatti può non essere piacevole poiché è necessario l’intuito, ma se oltre al semplice divertimento si cerca di assaporare il lato artistico, Hohokum si rivela un piccolo gioiellino[/signoff]

 

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