Il West secondo Cryptic : Il lore di Champions Online

Il panorama MMO ha sempre trascurato un’ambientazione fondamentale nell’immaginario ludico collettivo. La storia dei pionieri del west, dei pistoleri e dei saloon, dei canyon e dei "mezzogiorno di fuoco". Cryptic, in quel capolavoro di citazioni che è il suo Champions Online, lo rispolvera per bene e ce ne offre una versione aggiornata che brilla di originalità e sense of humour. Se la "desert crisis" iniziale ci porta in una zona arida contaminata dalle radiazioni, che cita a piene mani tutto un repertorio di film di serie b americani degli anni 50-60, dopo il livello 10, allontanandoci un poco dalla base principale, lo stesso set ambientale s’inietta di elementi horror-western che lasciano stupiti per efficacia.

 

Burnside è la prima zona dove una vanescente ghost town, disseminata di carcasse di diligenze e costruzioni tipiche dell’epoca, ci attenderà minacciosa stracolma di spettri pistoleri. Alcuni di questi, che dovremo eliminare in sequenza, saranno personaggi famosi che ci daranno filo da torcere per completare la missione. Il colore bluastro della nebbiolina mista al violetto che sa di esperimenti chimici, rende perfetta l’atmosfera cinematografica che respireremo immergendoci da queste parti.

Non poteva certo mancare il classico cimitero dove oltre i ghost-cowboy dovremo vedercela anche con più impegnativi mob sempre generati dalla fantasia comic da cui è tratto il gioco (che deve le sue origini al cartaceo Champions RPG). E’ comunque molto efficace la commistione di elementi post-apocalittici ( incontreremo più avanti anche soldati dell’organizzazione criminale Viper, mischiati ai pistoleri della zona) con quelli più tradizionali western. Senza contare che il flavour è caratterizzato molto precisamente all’interno di sotto-zone adiacenti, nell’ambito del deserto, senza che però avvenga uno stacco troppo brusco tra una e l’altra, contando sia i fatttori ambientali che quelli contenutistici.

Lasciata Burnside, il nostro nuovo appuntamento sara Snake Gulch, ambiente diurno, canyon, set western con tanto di finti edifici a due dimensioni presi di peso dalla storia del cinema. Qui si passa dagli spettri ai robot, e il tipo di cowboy varia, penetrando ancor di più nella più tipica situazione da film di serie Z italo-spagnoli, simili ai vari "Arriva Sartana" fino ai più nobili alla Sergio Leone, ma sopratutto si rende merito al capolavoro di Crichton, Westworld. In più il tutto viene costellato da un’incredibile impalcatura da parco giochi, con un rollercoaster in disuso che percorre tutta la mappa, accompagnandoci come un fil rouge tra le varie locazioni delle missioni. C’imbatteremo anche in villain più impegnativi, come i Gunslinger, avversari elite, che oltretutto non andranno in giro mai da soli, ma spesso addiruttura accompagnati da fanciulle meccaniche, con tanto di Stetson calato sulla bionda chioma robotica.

Niente da dire quindi, sull’efficacia del lore che accompagna le nostre avventure in Champions tra il livello 10 e il 20. Un bel pezzo di percorso che non farà altro che soddisfare il nostro divertimento visivo con continui riferimenti e citazioni, e noi passeremo il tempo a cercare di ricordare dove abbiamo già visto quel cartello, quel cactus o quella montagna, mentre il cattivo di turno ci crivellerà di colpi.

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