Jojo’s Bizarre Adventure: Eyes of Heaven – Recensione

Sono passati circa trent’anni dalla prima volta che fummo deliziati dalle Bizzarre Avventure della famiglia Joestar. In quanto a serie Manga è fra le più prolifiche e di maggiore successo della Shonen Jump (nota editoria Giapponese di Manga, che fra le tante altre cose ci ha regalato Naruto, One Piece, Dragon Ball, Saint Seiya, Hokuto no Ken e tanti tanti altri) con ben otto serie diverse “generazionali” che seguono negli anni un diverso membro della famiglia Joestar partendo da Phantom Blood con Jonathan Joestar fino a Jojolion con Josuke Higashikata. Negli anni recenti Jojo’s Bizarre Adventure ha goduto di una rinascita di popolarità, sia con la serie anime (Siamo arrivati a Part 4: Diamond is Unbreakable in onda adesso in Giappone) che con il picchiaduro per PS3, Jojo All-Star Battle, di qualche anno fa. Quest’anno, invece, la CyberConnect2 (nota per Naruto Ultimate Ninja Storm) ci porta la loro seconda proposta videoludica per la serie di Hirohiko Araki: “Jojo’s Bizarre Adventure: Eyes of Heaven” per PS3 e PS4. Questa volta si è sperimentato qualcosa di diverso rispetto al solito, che oltre al generosissimo fanservice è un’esperienza che si abbina quasi perfettamente al materiale di riferimento. La moltitudine di opzioni di personalizzazione e la modalità storia originale scritta da Araki stesso (che ha come protagonisti i vari Jojo ed i loro compagni/e) ne fanno un titolo che merita di essere esplorato. Senza perdere altro tempo addentriamoci nella bizzarra avventura. Richiamate gli Stand, la battaglia comincia adesso.

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Eyes of Heaven

Sarebbe futile tentare di riassumere le otto Serie di Jojo in un paragrafo, perché merita di essere letta e anche vista (il cartone rende loro giustizia, eccome), e basta una rapida gita in fumetteria per colmare questo vuoto. Per chi invece ha già gustato questa opera vi basti sapere che siamo in territorio familiare.

N.B. SPOILER ALERT (Si cercherà di essere più sintetici possibili per non guastare le sorprese a chi non conosce la storia)

La Story Mode di Eyes of Heaven inizia alla fine di Part 3: Stardust Crusaders. Dopo lo scontro finale con Dio Brando (che ci serve da tutorial), Jotaro, Joseph e Polnareff  si danno l’addio solo per essere confrontati da dei loro compagni presunti scomparsi tornati per combatterli sotto l’influenza di un fantomatico “The Noble One”. In aggiunta, viene ad aiutarli il giovane Robert E.O. Speedwagon di Part 1: Phantom Blood (che avviene quasi 60 anni prima). I nostri protagonisti verranno coinvolti in una bizzarra avventura che trascende presente, passato e futuro e che li vedrà interagire con i personaggi di tutte e otto le serie. I vari Jojo e i loro compagni dovranno affrontare una minaccia più grande e più terribile di qualsiasi cosa essi abbiano mai incontrato e che minaccia la loro esistenza e il continuum spazio temporale stesso tramite un’oscura figura in cerca della trascendenza.

Hanno voluto inserire una trama originale, in perfetto stile Jojo (cosa apprezzata). Purtroppo serve a poco più che a giustificare la comparsa e l’interazione di tutti i personaggi delle varie serie, soddisfacendo i sogni dei fan ma mancando a tratti di profondità. Naturalmente una storia originale è un’arma a doppio taglio: può infatti essere goduta e capita unicamente da coloro che hanno già letto tutta l’opera. I neofiti non ne capiranno granché e forse, visto l’approccio notevolmente più Single Player, ci si potrebbe domandare perché non abbiano invece ripercorso la storia delle varie serie, per permettere ai nuovi arrivati di giocare liberamente senza confusione, presentandoci bene ogni nuovo personaggio cosi da seguire i loro archi narrativi al completo. Sta di fatto che per chi invece è fan (e quindi è probabile acquisti il gioco), ha molto più appeal seguire una nuova storyline piuttosto che ripercorrere per l’ennesima volta eventi già conosciuti a memoria.

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Gameplay familiare ma non troppo

Eccoci quindi al nocciolo della questione, il gameplay. Stavolta la CyberConnect2 ci porta un’esperienza diversa rispetto ad All-Star Battle dandoci qualcosa di più simile al vecchio Power Stone (titolo noto per Dreamcast per chi se lo ricorda). Non si tratta del solito picchiaduro, bensi di uno scontro “Arena” 2v2 (PG + Partner controllato dal COM)  in stage 3D con totale libertà di movimento. Potremo saltare e navigare liberamente gli stage ispirati alle location delle varie serie di Jojo senza essere vincolati dalla telecamera di gioco come vogliono invece i picchiaduro classici. Per quanto riguarda lo scontro in sé siamo in territorio più o meno familiare ai fan di Naruto Ultimate Ninja Storm, ma con un’essenza completamente nuova. Con il tasto quadrato eseguiamo l’attacco normale che in rapida successione terminerà con un Easy Beat (ovvero mossa speciale facilitata, che possiamo scegliere di disattivare nel menu). Premendo triangolo invece si esegue il knockback per allontanare l’avversario e tenendolo premuto più a lungo questo diventa un takedown imbloccabile. Lo stesso attacco in mezz’aria diventa un forte mid-air. Il tasto X ci permette di saltare per navigare lo stage e per raggiungere piattaforme più alte evitando di cadere nel vuoto e perdere preziosa vita. Il tasto cerchio (accompagnato dalla levetta sinistra) ci permette di schivare in qualsiasi direzione. Tramite L1 avremo accesso alla Skill List (le mosse speciali di ogni personaggio, indicate da un piccolo menù sull’HUD di gioco) che potremo eseguire con uno dei quattro tasti (per esempio L1+O, L1+X e via dicendo). R1 invece ci permette di scatenare una Style Action, abilità unica di ogni personaggio. Skill e Style Action si ricaricano con il tempo che possiamo calcolare tramite una barra rossa intorno alle icone sull’HUD. L2 è il pulsante dedicato all’Homing Dash, una carica veloce verso l’Avversario, che avrà effetto Knockback se lo si prende in pieno durante la carica. Infine con L1 ci si para dagli attacchi.

Passando ai comandi più avanzati troviamo il Flash Burst (L2+R2) che rende momentaneamente invincibili con l’aggiunta di knockback agli avversari vicini (utilizzabile anche a mezz’aria o mentre si viene colpiti). La stessa combinazione L2+R2 durante un nostro attacco darà via al Flash Cancel che permette di cambiare strategia al volo. Presente anche lo Step Cancel, eseguibile premendo cerchio durante una combo con quadrato per arrestarla e schivare all’indietro .

Ma le strategie, che già in questa maniera sono piuttosto profonde, non finiscono qui. Dato che si combatte in 2v2 possiamo interagire con il Partner COM in due modi diversi per scatenare combo e attacchi devastanti in coppia. La barra in basso a sinistra, ovvero la Dual Heat Gauge, si riempie con ogni attacco portato a segno sia dal personaggio giocante che dal Partner. Una volta riempita la barra si ottiene una carica che permette di eseguire o il Dual Combo o il Dual Heat Attack (DHA). Il Dual Combo si attiva premendo il touch pad, se il Partner COM risponde in tempo quest’ultima si attiva. Durante il Dual Combo ogni attacco del PG e del Partner riempie un’altra barra che al suo culmine scatena la Dual Combo Finish, mossa di attacco combinata (che fra l’altro ricarica una porzione dei nostri punti vita). Il Dual Heat Attack si esegue con L1+R1, e scatena l’attacco più potente a disposizione insieme al Partner COM. Quest’ultima cambia radicalmente da personaggio a personaggio, e ha combinazioni numerosissime a seconda del Partner, dando tanti risultati diversi.

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Tutto ciò è ben poco ortodosso, nel bene e nel male. Inutile dire che chi è alla ricerca di un’esperienza picchiaduro più classica rischia di rimanere deluso dall’approccio più action (in quel caso si consiglia All-Star Battle). Se questo problema non si pone ci troviamo con un titolo molto divertente, oltre ad essere perfettamente in sintonia con la serie di Araki: difatti la dinamicità degli scontri ricorda le immagini del fumetto in tutta la loro stramberia. Per di più durante la Story Mode, se si segue lo stile di combattimento del personaggio scelto (tramite mosse chiave in momenti precisi, rivivendo quindi momenti del fumetto), verremo premiati con punti extra alla fine dello scontro con un ciò che viene chiamato “Jojolity” (ovvero quanto siamo stati fedeli al carattere di quel personaggio in termini di combattimento). Più è alto il punteggio finale in ogni stage della storia più saranno i premi ottenuti (costumi dei personaggi, frasi custom per la scheda, e altri oggetti per la personalizzazione dei combattenti). In ogni caso, sia i costumi, sia le frasi, sia le accoppiate dei Dual Heat Attack sono impossibili da comprendere per chi non ha seguito le otto serie di Jojo, ma chiaramente il tutto è orientato verso i fan assidui. Il gioco premia la conoscenza della serie e il target è chiaro, purtroppo o per fortuna.

In Jojo’s Bizarre Adventure: Eyes of Heaven il fulcro dell’azione lo troviamo nella Story Mode. La scelta infatti è stata quella di favorire il single player, dando tante possibilità per la personalizzazione del personaggio preferito. Questi presentano vari stili di combattimento divisi fra portatori di Stand, vampiri, utilizzatori di Onde Concentriche e molto altro. Sono ben trentasei i combattenti a disposizione e sono tutti molto diversi fra loro, la scelta è quindi ampia.

Fra un capitolo e un altro potremo esplorare gli stage liberamente. In questi Exploration Stage possiamo controllare gli oggetti in-game con cerchio, accedere al menù con il tasto OPTIONS, cambiare il personaggio controllato con triangolo ed eseguire una Style Action specifica a seconda dello stage con R1. Su una mini-mappa in alto a destra vedremo gli Event Icon che mostreranno  i punti per avanzare nella storia, la disposizione  dei nostri compagni (con i quali possiamo parlare usando il tasto X) e i Light Rift, tramite i quali possiamo cambiare Exploration Stage.

Nel menù troveremo l’Ability Tree, Trust Level, Item List, Shop, Riassunto della Storia, le Opzioni di gioco, e Save. Con questo la Story Mode acquista ulteriori sfaccettature sia RPG che Adventure.  Veniamo al dunque: con ogni combattimento superato i personaggi sbloccati acquistano punti EXP e guadagnano livelli, aumentando così i loro parametri di potenza. Con i livelli si guadagnano anche Ability point che si potranno spendere nell’Ability Tree per sbloccare nuove mosse e skill e passive che fino a quel momento erano inaccessibili. In aggiunta a tutto ciò troviamo anche  i Trust Level, o livelli fiducia.  Questi aumentano con i combattimenti per i due combattenti che collaborano assieme e daranno accesso a Stat Bonus per i personaggi amici, oltre che nuove frasi che si diranno durante gli scontri.  Le altre opzioni del Menù Story Mode si spiegano da sole. Ci siamo dilungati abbastanza con la spiegazione del gioco, importante però sapere che oltre alla Story Mode esiste anche il Free Battle, battaglie 2v2 dove potrà aggiungersi un altro giocatore ma sempre e solo contro il COM. A meno che non si giochi online, infatti, non è possibile sfruttare alcuna opzione VS.

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Like a Bloody Stream

Il comparto tecnico si fa davvero notare, in Jojo’s Bizarre Adventure: Eyes of Heaven. Ogni angolo è intriso dello stile artistico di Hirohiko Araki. Tanto per fare un esempio, le voci giapponesi dei personaggi presenteranno ogni menù che a sua volta è allestito secondo il carattere degli stessi. Tutto, dalla presentazione fino alle musiche, è condito da trent’anni di storia delle Bizzarre Avventure di Jojo e per i fan sarà una delizia. Dal punto di vista grafico ci ritroviamo con modelli in 3D in glorioso cel-shading, che per quanto possa essere a tratti imperfetto (qui la scelta stilistica prevarica sulle rifiniture grafiche) riassume più che adeguatamente lo stile di disegno del fumetto. L’azione è frenetica al punto giusto, ma purtroppo data la natura esplorativa delle arene di combattimento ci ritrova spesso ad inseguire l’avversario, per poi cadere nei baratri o finire contro i muri o agli ostacoli non distruttibili se non si fa attenzione (il che non ha molto senso visti i poteri distruttivi dei vari PG).

Il fatto che Eyes of Heaven sia stato rilasciato sia su PS3 che su PS4 ne limita il potenziale grafico, il che a questo punto dell’ottava generazione di console è inspiegabile. Musicalmente siamo in territori noti per chi ha giocato a All-Star Battle e dunque non sentiamo nulla di nuovo, nel bene e nel male. Il tutto funge da accompagnamento alla frenetica azione, e nulla di più. Ciò nonostante, il comparto sonoro fa un’ottima figura, grazie a un sound editing di prima qualità. Difatti ogni mossa e ogni reazione dei personaggi sembra essere presa direttamente dall’anime, cosa che fa molto piacere e che regala ad Eyes of Heaven ulteriore autenticità. Il doppiaggio in lingua originale aumenta notevolmente il fattore immersione (i doppiatori sono gli stessi dell’anime, almeno per quanto riguarda le prime tre serie). Si può dire che dal punto di vista della presentazione abbiano ottenuto una Jojolity di rango S.

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Nel suo insieme Jojo’s Bizarre Adventure: Eyes of Heaven rappresenta una nuova direzione sia per la CyberConnect2 sia per il porting video ludico della Serie di Hirohiko Araki. Inutile dire che il target sono i superfan, e questa purtroppo è un’arma a doppio taglio poiché alcune particolarità si perdono non conoscendo le avventure di Jojo. Nella sua essenza abbiamo fra le mani un gameplay abbastanza solido che si trova a metà strada fra un picchiaduro classico e un action con qualche elemento RPG in un pacchetto intriso di fan service. L’assenza del multiplayer versus classico si fa notare e sinceramente ne limita il potenziale (data la natura “Brawler” del gioco), come anche il fatto che i titoli provenienti dal Giappone come questo insistono tutt’ora a essere rilasciati sia per PS3 che per PS4 (inficiando gravemente sull’aspetto grafico che potrebbe essere di molto superiore). Ciò poteva essere perdonabile all’inizio dell’Ottava Generazione di console, ma non adesso. Per i fan della serie di Jojo il titolo è ovviamente consigliatissimo, dato che anche il solo fanservice ripaga l’acquisto, senza contare comunque la presenza di un gameplay solidissimo. Per coloro che invece non conoscono il manga il nostro consiglio non è quello di puntare altrove, ma invece di rimediare immediatamente nella lettura di uno dei capisaldi della storia dei manga.

7.2

Pro

  • Tante chicche per i fan
  • Gameplay solido
  • Sistema RPG
  • Trama originale

Contro

  • Manca la modalità VS
  • Il lato tecnico viene limitato dall'uscita anche su PS3
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