Lair – Recensione Lair

Con la Ps3 alla costante ricerca della sua Killer Application, l’annuncio di LAIR condito da numerose immagini e da notizie sensazionalistiche riguardo lo sfruttamento del sistema di controllo proprietario Sony aveva creato un Hype non indifferente tra i possessori dell’ammiraglia della casa nipponica, oltre ad aver destato sicuramente anche la curiosità della concorrenza.
Lo sviluppatore Factor5, decisamente più conosciuto su piattaforme old gen per la serie di sparatutto aerei dedicati all’universo di Star Wars, decide quindi con questo nuovo e ambizioso progetto di lasciare le sue ambientazioni futuristiche in favore di un fantasy epico e di splendidi draghi volanti, spostando il suo operato su ps3.

Il Tradimento…

La Trama di Lair nel suo sviluppo non è per nulla scontata e si rivela una delle note positive di questo titolo. Un tradimento proprio nel momento in cui si sta per firmare un trattato di pace tra due popoli è il motivo scatenante di una guerra epica.
In Lair impersoneremo Rohn, un cavaliere della Guardia Celeste, ovvero l’esercito di Asylia, una terra antica ormai minacciata da frequenti eruzioni vulcaniche e dell’attacco continuo dei Mokai, popolo che sfruttando la tecnologia del vapore secondo gli abitanti di Asylia causò l’ira degli dei.
Nel corso dell’avventura verremo a conoscenza delle cospirazioni tra i due popoli e di tutto quello che veramente si cela dietro la guerra tra asyliani e mokai.

Potenza di un drago…

Diciamo subito che visivamente Lair è davvero spettacolare, si presenta ai nostri occhi in maniera decisamente egregia, con una grafica pulita e di ottima fattura, perfettamente in linea con le produzioni next gen più attuali, ottime texture e caratterizzazione dei draghi davvero fantastica (un po meno quella dei cavalieri), le città sono splendide e colme di dettagli, tutto si muove con armonia condito da giochi di luce eccellenti ed esplosioni che tecnicamente risultano ineccepibili; in generale l’impatto che si ha con il gioco è ottimo e già durante la prima missione si ha un idea perfetta di quanto sia stata netta la volontà della direzione artistica di dare un taglio cinematografico di prim’ordine all’ultima fatica di Factor5. Quello che risulta davvero meraviglioso a prima vista è la resa dell’ambientazione, Lair sin dalle prime battute ci proietta all’interno del conflitto, facendoci sgranare gli occhi di fronte ad un comparto tecnico davvero d’impatto gestito da un buon motore di gioco che muove un massiccio numero di elementi su schermo, evidenziando solo qualche sporadico rallentamento che non compromette in ogni caso un frame rate nel complesso molto buono; le animazioni dei dragoni poi sono di ottima fattura, un po’ meno invece quelle degli eserciti di terra che risultano più grezze e legnose, ottima anche la regia delle cut scene che risultano ben realizzate ma forse un po’ troppo frequenti, cosa che finisce per interrompere troppo il ritmo di gioco.
In Lair contemplare il panorama dall’alto in volo libero è davvero suggestivo e la resa cromatica generale è superlativa, grazie anche alla scelta della palette di colori che danno un effetto visivo finale che strizza l’occhio alle ultime produzioni fantasy hollywoodiane. Una lode particolare va infine ai programmatori per aver implementato il pieno supporto del 1080p.
Ma quello che rimarrà subito nella vostra mente dopo aver visto o giocato i primi venti minuti di Lair è l’atmosfera, il vero e unico piatto forte di questo titolo, merito anche della superlativa colonna sonora che più che contribuire alla resa dell’atmosfera stessa direi che ne è parte fondamentale, alcune tracce sono decisamente quanto di meglio ascoltato in ambito fantasy su questa generazione di macchine da gioco.

  

Senza controllo…

In realtà Lair non si discosta molto come meccaniche di gioco dai precedenti lavori della software house, anzi a dire il vero spesso, molto spesso, si ha l’impressione di pilotare un velivolo di Star Wars travestito da drago; il gameplay infatti non aggiunge nulla di nuovo a quanto già visto e rivisto nei vari Rebel Strike o Rougue Squadron, fatta eccezione per il sistema di controllo legato al sixaxis del quale parleremo dopo in maniera più approfondita.
Il nostro lavoro in sella al dragone di turno si svolge sulla base di una struttura free-roaming solo apparente, visto che in realtà tecnicamente non potremo andare oltre certe barriere invisibili che delimitano le aree esplorabili e puzzano di vecchio concetto e di limitazione vera e propria. A cavallo del nostro drago il nostro compito quindi sarà fondamentalmente diviso in due fasi, abbattimento e difesa, ci troveremo impegnati a difendere città e proteggere convogli alleati o ad abbattere stormi di draghi avversari o truppe di terra, infatti in Lair è prevista la possibilità di atterrare con il nostro dragone al fine di poter fare strage di truppe terrestri con il più classico dei getti di fuoco o anche con delle meno eleganti ma comunque molto efficaci zampate, con la possibilità di eseguire combo devastanti. Molto belle le missioni in notturna, durante le quali dovremo confrontarci con dei fasci di luce che cercheranno di rivelarci al nemico, un’idea di certo non nuova ma che in questo titolo rende molto.
Al paragrafo “idee riciclate” troviamo anche il famoso e abusatissimo effetto rallentatore lanciato da un certo Max Payne anni or sono e che ha fatto la fortuna di innumerevoli titoli negli anni a venire, e che anche qui fa la sua bella figura durante gli scontri sulla terraferma, ed infine l’ormai trito e ritrito Quick Time Event (Shenmue docet).

Se qualcuno di voi avrà sbirciato a fondo pagina per guardare il voto prima di leggere la recensione si starà chiedendo dove Lair perda terreno, è presto detto: come recitava un famoso spot pubblicitario, “la potenza è nulla senza controllo”, sta proprio nel controllo del nostro drago che Lair mostra il fianco. Diciamocela tutta, il fatto che dai primi rumors fosse trapelato che il sistema di controllo di Lair sarebbe stato legato solo ed esclusivamente al sensore di movimento del sixaxis aveva esaltato solo pochi tra gli addetti ai lavori, molti altri, tra i quali il sottoscritto, avevano mostrato un certo scetticismo, e adesso posso dire “a ragion veduta”.

Definire balordi i controlli di Lair è già fare un grosso complimento al titolo Factor5, “tu giri, il drago gira”… verissimo… ma gira male, molto ma molto male, la sensazione che si ha pad alla mano è quella di NON controllo, ci troveremo di fronte ad un sistema che non ci consente un minimo di precisione, tutto sembra approssimativo restituendo un senso di incompletezza molto evidente. O si gira troppo poco o troppo bruscamente, e il fatto poi di assegnare l’inversione di marcia allo spostamento del pad verso l’alto ci farà apparire agli occhi di chi guarda dei folli che si dimenano con un pad in mano e che imprecano verso un grosso lcd. Inoltre, dover inquadrare un drago avversario in volo con il più classico dei Look on e mettersi in linea per poi scuotere il pad e prendere a spallate l’avversario diventa un operazione frustrante e davvero poco appagante, finirete per chiedervi quasi immediatamente per quale losco motivo gli sviluppatori non abbiano deciso di implementare anche un sistema di controllo studiato sulle più classiche leve analogiche, o perché non farlo subito dopo l’uscita visto che a tal proposito va fatto un appunto: da poco è stata rilasciata una patch che consente proprio l’utilizzo del sistema di controllo tradizionale ma solo in parte, in realtà l’unica cosa gestibile con leva analogica di sinistra è il volo del drago, per inversioni, boost e attacchi corpo a corpo in volo tutto rimane legato al sensore di movimento, quindi la patch in realtà non è niente di quanto sperato dai possessori di Lair visto che pur migliorando un bel po’ il sistema di controllo non esaudisce completamente quanto richiesto dagli utenti. L’aggiustamento in questione tra l’altro è stato rilasciato con un ritardo eccessivo, rendendosi quindi utile a chi Lair lo sta giocando adesso, ma chi l’ha già giocato e finito nei giorni immediati dopo il day one di certo non sarà per nulla invogliato a rigiocarlo per via di questa patch.

Ma ahimè, i difetti di questo titolo non finiscono qui, a renderci la vita ancora più difficile ci si mette anche il sistema scelto dagli sviluppatori per individuare l’obiettivo corrente: tutto si riduce ad una freccia in alto sullo schermo… che sembra vivere di vita propria!! Anche in questo caso infatti il tutto risulta molto approssimativo e la cosa è evidente già dalla seconda missione, dove per esempio saremo impegnati a difendere delle chiatte dagli attacchi nemici: la freccia ci dà solo la direzione (sempre molto approssimativa) dell’obiettivo da abbattere ma non ci dà la collocazione in altezza, per cui ci troveremo smarriti a cercare di visualizzare un eventuale drago nemico (senza l’ausilio di nessun radar, che sarebbe stata cosa gradita) che per assurdo non ha nemmeno un colore molto diverso dal nostro o da quello dei nostri alleati, né ha un’icona che ci faccia capire che non è dei nostri; davvero difficile quindi, se non impossibile, avere un quadro chiaro di quello che succede a schermo, ci troveremo a girovagare per il livello sparando palle di fuoco con un sistema di mira che gli sviluppatori hanno ben pensato di rendere automatico, così almeno non dovremo anche stare attenti al fuoco amico, ma questo di certo non è un bene anzi è un ulteriore approssimazione fine a se stessa che forse serve solo a non rendere il completamento di ogni missione totalmente impossibile.

Minuto dopo minuto sentirete la voce avvertirvi che il nemico sta facendo fuori una dopo l’altra le vostre chiatte, e nell’impotenza totale vi chiederete perché avete deciso di comprare Lair. Non disperate però, soltanto ripetendo più volte le missioni e con molta calma e dedizione riuscirete ad avere la meglio sul nemico, questo potrebbe essere cosa buona (direte voi), vista la scarsissima longevità del titolo che si attesta sulle sei ore, 14 missioni in tutto, ma solo se la cosa fosse legata ad una difficoltà eccessiva magari dettata da un ottima I.A. Ma così non è… vi ritroverete a ripeterete le missioni solo perché non sarete stati in grado di capire cosa fare, fino ad arrivare al punto in cui verrà visualizzato su schermo un messaggio che vi indica che l’obiettivo è stato completato: il tutto senza aver capito come sia potuto accadere!!!.

  

 

Rimandato o respinto?…

Lair purtroppo rappresenta un occasione sprecata, un gioco che sembra essere vittima della pressione sugli sviluppatori fatta da Sony alla ricerca della sua Killer Application o quantomeno di titoli di un certo spessore da lanciare sul mercato per contrastare lo spaventoso parco titoli della concorrenza.
Una splendida grafica, un’ottima colonna sonora, una storia ben scritta e un taglio cinematografico eccellente non bastano a mascherare quanto di brutto c’è in un gameplay che risulta davvero confusionario, vecchio e frustrante. La sensazione generale di trovarsi davanti ad un gioco monco, incompleto, persiste per tutta la (scarsa) durata dell’avventura.
Bellissimo da vedere e macchinoso da giocare, ci vuole davvero troppa pazienza per padroneggiare il sistema di controllo, pazienza che abbandonerà molti di voi, ne siamo certi, dopo un paio di missioni.
L’unica cosa buona di Lair è la direzione artistica e l’atmosfera epica che è degna davvero di un Colossal… tutto il resto è noia.

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