Legacy of Kain: Defiance – Recensione Legacy of Kain: Defiance

Raziel e Kain insieme per sfidare il destino…

La storia di Legacy of Kain inziò nel lontano 1996 sulla PSX, quando la Silicon Knights decise di sviluppare un gioco per quella nuova console. L’idea era di fare un gioco davvero fuori dagli schemi, dal titolo "I Pilastri di Nosgoth". Esso trattava le vicissitudini di un nobile di nome Kain, il quale veniva assassinato senza ragione apparente per poi resuscitare come vampiro. Il gioco fu poi rinominato come Blood Omen: Legacy of Kain e fu quello il principio della saga. In seguito venne un gioco ben più diverso ossia Legacy of Kain: Soul Reaver in cui il protagonista era Raziel: il primo tra i luogotenenti di Kain, che venne brutalmente ucciso dal suo padrone in un atto di apparente gelosia verso i poteri sviluppati dal suo servo. In seguito vennero Soul Reaver 2 e Blood Omen 2; entrambi non godevano di particolari innovazioni nel gameplay come i loro predecessori, però hanno avuto il fondamentale ruolo di spianare la strada per la storia del loro successore ossia Legacy of Kain: Defiance.
Nonostante Defiance sia un buon gioco che può far divertire chiunque, è davvero consigliato l’aver giocato agli altri capitoli per poter apprezzare pienamente il gioco. Defiance infatti ha davvero una storia complessa che inizia praticamente dove finiva Soul Reaver 2, quindi è molto probabile che potreste rimanere confusi sull’andamento delle cose nel gioco, anche se contiene del materiale aggiunto come gli spezzoni del fantastico filmato in FMV preso da Soul Reaver e anche da quello di Soul Reaver 2, oltre al manuale del gioco che spiega come si è evoluta la trama fin qua.
La cosa fondamentale che differenzia Defiance dai suoi predecessori, è che in esso controllerete entrambi i protagonisti della saga: Kain, il vampiro che cerca di riscrivere la sua storia sin da quando il suo destino è stato modificato da forze oscure; Raziel, il primo dei "figli" di Kain, anch’egli alla ricerca della verità sul suo destino.
Comunque, Defiance è sicuramente il miglior gioco di una serie che tecnicamente ricade nella categoria dei giochi di azione ma che per storia e sviluppo dei personaggio, risulta essere alla pari se non superiore a molti GDR.

Defiance mostra gli artigli sulla PS2

Per quanto concerne l’aspetto grafico del gioco, Defiance dimostra di possedere un eccellente motore grafico. La Crystal Dinamics ha sempre fatto un ottimo e sapiente lavoro per quanto riguarda la costruzione di scenari gotici e atmosfere oscure, da sempre marchio di fabbrica della serie. I personaggi non sono mai stati così ben definiti prima d’ora, riescono infatti a far sentire al giocatore quel senso di tenebrosità, mistero e soprannaturalità che sono competenza di esseri quali i vampiri e i demoni. Kain è rappresentato nel pieno della sua potenza e vigore, oltre a conservare particolari che prima si notavo a malapena come la cicatrice che ha sullo stomaco. Noterete inoltre il buon movimento fisico dei suoi lunghi capelli e del mantello che ha sulla spalla. Raziel invece appare ancora più grottesco e tenebroso nell’aspetto, anche se nei primi piani sembrerà che non sia così. Ma le novità grafiche non finiscono qui. Infatti sono state modificate un paio di cose tipiche dei precedenti giochi. Un primo esempio è il metodo di assorbimento delle anime da parte di Raziel: ora gode di un’animazione particolare in cui si scopre il volto, ma non sposta la testa indietro bensì mantenendosi chino in avanti, rilasciando un fascio di luce dalla mascella. Non solo, infatti, egli manterrà il mantello con entrambe le braccia e tremando fortemente come se stesse facendo una fatica immane nel divorare le anime dei nemici. Anche queste ultime hanno subito un radicale cambiamento. In Soul Reaver, esse erano rappresentate da delle semplici sfere di luce verde vaganti; in Soul Reaver 2 invece, vi erano le anime dei demoni che erano rappresentate come dei teschi aventi una catena mentre le anime dei nemici umani erano ancora delle sfere di luce. In Defiance cambiano radicalmente: le anime dei nemici umani uccisi assomiglieranno a una figura antropomorfa mentre quelle dei nemici "sconosciuti" saranno rappresentate come dei piccoli demoni alati. Altra cosa da notare, è la Soul Reaver di Raziel ossia la Mietitrice d’Anime spettrale. In Soul Reaver era rapprensentata come un lungo fascio di luce blu vagamente assomigliante ad un raggio laser ondulato che si protreaeva dalla spalla di Raziel con cui era fusa. In Soul Reaver 2 invece la Mietitrice di Anime era più rassomigliante ad una eterea lama fantasma e con l’ulteriore differenza che si estendeva dal palmo di Raziel e non più dalla spalla. Qua invece si è cercato di farla rassomigliare di più alla sua controparte reale; infatti nell’aspetto rassomiglia molto l’aspetto etereo che aveva in SR2 ma la forma è totalmente uguale alla Mietitrice materiale in possesso di Kain, tant’è che si vede Raziel impugnarla attraverso l’elsa. Passiamo ad analizzare i nemici; molti di essi faranno ritorno dai capitoli precedenti come i Sarafan, i mercenari di Moebius e gli Slaugh nel mondo spettrale e altri saranno delle vere e proprie new entry. I primi sono stati realizzati in modo diverso da Soul Reaver 2, infatti cambieranno le uniformi dei Sarafan e ci saranno altri tipi di guerrieri come gli arcieri; stesse cose dicasi per i mercenari. Gli Slaugh sono stati resi ancora più mostruosi: i loro grandi occhi fanno davvero un certo effetto nel mondo spettrale, complice la strana luce surreale che c’è. I nemici nuovi altri non sono che gli agenti del Dio Anziano nel mondo spettrale, gli Hylden reincarnati in vari corpi, unspecie di umani primitiva ed un esercito di mercenari al servizio di Moebius. Sono rappresentati come degli strani demoni ma, complice la frenesia dei combattimenti che sperimenterete, non potrete analizzarli nei mini dettagli. Chi avrà giocato a Blood Omen 2 saprà chi sono gli Hylden, però non deve aspettarsi di ritrovarli nuovamente nelle stesse sembianze ma dovranno impadronirsi di cadaveri di vario tipo per poter avere accesso al mondo di Nosgoth. In quanto dei veri e proprio zombie viventi, sono resi con un aspetto che denota la loro apparente fragilità fisica, oltre ad un aspetto alquanto grottesco. Infine, la strana specie di indigeni che incontrete nel gioco ricordano le civiltà azteche per i strani costumi che indossano, oltre alle armi alquanto "animalesche". Passiamo alle ambientazioni: il mondo delle peripezie di Kain e Raziel ossia l’intera Nosgoth, è una nota lietissima nel gioco. Si sono infatti recuperate le ambientazioni gotiche che tanto hanno avuto successo in Soul Reaver. Noterete infatti come il cimitero in cui vi ritroverete ben presto a girovagare, trasmetta perfettamente la sensazione di desolazione propria delle locazioni abbandonate e in rovina. Oltre a delle locazioni nuove, ci sono altre che sono state riprese dai giochi precedenti, tra queste la Fortezza Sarafan, i Pilastri, la Mansione di Vorador e la Cattedrale di Avernus. La prima riprende in gran parte il layout che aveva in Soul Reaver 2 ma l’aspetto grafico è stato concepito quasi totalmente daccapo, è comunque resa molto bene. La mansione di Vorador è talmente enorme quanto bella. Infatti è proprio in essa che noterete maggiormente come gli sfondi dei luoghi del gioco sono stati realizzati con cura; ammirerete dei murali e dei quadri realizzati con alta cura, oltre a così tante stanze che sembrerà di girare per un castello vero e proprio. La Cattedrale di Avernus sarà luogo di uno scontro epico e quello a cui assisterete è un tripudio di effetti grafici, lascerò che siate voi a giudicare con i vostri stessi occhi. Ma il vero punto forte di Defiance è il mondo spettrale. Non solo sembrerà spaventosamente bello guardare pilastri e muri contorti, ma la potenza della PS2 ha infatti permesso ai programmatori di inserire un effetto di Blur Motion che ben si sposa con l’ambiente surreale in cui si troverà immerso Raziel. Se a questo aggiungete l’ottimo sistema di gestione delle luci, allora vi ritroverete tra le mani un piccolo gioiello di effetti grafici. Un’altra chiccha grafica sono i movimenti facciali che si osservono durante i dialoghi: riescono a trasmettere perfettamente le sensazioni del caso. Inoltre, i grafici delle Crystal Dinamics si sono adoperati affinché il labiale si muova in modo sincronizzato e reale con i dialoghi del gioco. Tale perfezione però la si può notare solamente qualora giochiate con il linguaggio inglese; non è che sia proprio un difetto dopotutto, infatti, nel caso in cui sceglierete di inserire i sottotitoli nella lingua inglese, riuscirete perfettamente a capire che le parole dei sottotitoli coincidono perfettamente con il movimento labiale dei personaggi.
Uno dei pochi difetti del motore grafico è il framerate. Parecchie volte, quando sarete nel vivo dei combattimenti, la fluidità dell’azione calerà enormemente. Considerati i vari pregi della grafica, vien quasi da ridere a come non si è riusciti a porre rimedio a questo dettaglio. In generale, penso che la grafica di Defiance sia un grandissimo passo avanti rispetto a qualsiasi gioco della saga visto sulla PS2. Anche se non è proprio il massimo che c’è sul mercato, gli aspetti grafici sono molto dettagliati e risultano piacevoli alla vista. Anche le strutture ed architetture sono impressionananti: dai Pilastri di Nosgoth alla Cattedrale di Avernus che sembra tocchi il cielo, viaggerete in molte locazioni ben studiate oltre che rese con molta cura per i dettagli. Inoltre, chi ha giocato a Soul Reaver 2, non faticherà a riconoscere molte cose prese da esso. Anche la telecamera, che di certo non è delle migliori, vi aiuterà a godere di molti primi piani degli scenari, apprezzando anche il lavoro fatto nel rendere i due protagonisti quanto più realistici possibile. Però, non tutto è perfetto. Nonostante il mondo di Nosgoth sia realizzato in maniera egregia, Defiance possiede il più piccolo mondo di tutta la serie. Gli stages di questo gioco si svolgeranno per la maggior parte all’interno di edifici i quali però hanno troppe similitudini tra di loro come corridoi e stanze; un vero passo indietro in termini di immaginazione, visto lo splendido lavoro fatto con Soul Reaver dove i livelli di gioco erano immensi e ogni stanza era praticamente unica in tutto il gioco.

Musiche ottime, doppiaggio perfetto

Le musiche di questo gioco sono belle, però la maggior parte di esse sono state riprese dai giochi precedenti. A onor del vero, è un’ottima cosa perchè potrete così riascoltare le ottime musiche che hanno contribuito al successo della serie, anche se non avrebbe guastato ascoltare qualcosa di nuovo. Gli effetti sonori sono anch’essi qualcosa di speciale. Nei combattimenti, vi sembrerà per davvero di spezzare le ossa dei vostri nemici, oltre a sentirli stramazzare dopo aver ricevuto i vostri colpi, visto che i suoni sono riprodotti fedelmente. Anche la mietitrice d’anime gode di ottimi effetti sonori, ancor meglio che in Soul Reaver 2; infatti ad ogni tipo di Soul Reaver cambierà anche il suono emesso dalle stoccate che farete con essa. Così, se con la mietitrice di fiamme vi sembrerà di agitare una torcia di fuoco, con quella di terra mi sembrerà di dare delle martellate sul terreno. Anche il sonoro delle ambientazioni è ottimo, basti pensare ad esempio che nel regno spettrale, sarete accompagnati da numerosi suoni di tortura, dal pianto delle persone e dagli urli delle anime in pena che si alterneranno tra il loro stesso eco e il desolante silenzio di quel mondo surreale.
Ma dove il sonoro da il meglio di sè è nel doppiaggio. Ogni gioco della serie (nella lingua anglosassone) è stato accompagnato da uno dei migliori doppiaggi di tutta la storia dei videogiochi e Defiance continua tale tradizione. Ogni personaggio mantiene la stessa voce dei giochi precedenti. Simon Templeman (Kain), Michael Bell (Raziel) e il compianto Tony Jay (Dio Anziano) sono i tre maggiori responsabili nell’aver dato un feeling unico alla serie. Questi attori hanno sempre fatto un superbo lavoro nel dar vita e carisma ai loro personaggi attraverso le molte scene del gioco. Vi consiglio caldamente di giocarci in inglese dopo averlo finito nella lingua italiana. In questa ultima il doppiaggio non è male, ma non raggiunge i livelli della controparte anglosassone. Inoltre lo script del gioco è molto esteso e ben scritto, usando un vocabolario di parole così ampio che lo si può riscontrare in pochi altri giochi. Questo, combinato con le voci degli attori che enfatizzano le parole giuste al momento giusto, fanno del doppiaggio del gioco una cosa meravigliosa da ascoltare, oltre a renderlo un perfetto mezzo per spiegare la storia.


Il sangue scorrerà a fiumi…

I programmatori della Crystal Dinamics hanno ribaltato quasi completamente il gameplay della saga. La novità più succosa risiede nel fatto che in Defiance controllerete entrambi i protagonisti della serie ossia Kain, col quale inizierete il gioco e Raziel, di cui prenderete controllo dopo aver terminato i livelli del suo ex-signore. Il tutto in misura giusta, infatti il gioco farà si che vi alternerete nel controllare i due personaggi, senza che sentiate la particolare necessità di voler continuare di più a giocare con uno di essi, poichè vorrete scoprire cosa ha in serbo la storia per l’altro.

  • Combattimenti

Di sicuro, il cambiamento maggiore risiede nei combattimenti. Il sistema di combattimento è estremamente vario e flessibile, anche se non raggiunge la profondità e la complicatezza di quello di Devil May Cry a cui gli sviluppatori si sono sicuramente ispirati. Incominciamo col dire che sia Kain che Raziel non raccoglieranno più armi lungo la loro avventura ma combatteranno esclusivamente con le rispettivi mietitrici. Infatti non ci sono più le classiche combo da 3 o 5 colpi come nei precedenti giochi che non permettevano altri movimenti. All’inizio del gioco potrete effettuare delle semplici mosse come la combo da tre colpi base e l’abilità di poter scaraventare i nemici in aria per poterli poi attaccare a mezz’aria. Ma potrete benissimo combinare i colpi come più vi aggraderà. Non solo, il sistema di combattimento prevede uno schema di "level-up" che permette ai due protagonisti di acquisire esperienza che servirà per poter apprendere nuove devastanti mosse per espandere ancora di più il vostro modo di combattere. Per condire il tutto, sia Raziel che Kain saranno dotati di potere telecinetici coi quali potranno spazzare via i nemici oppure controllarli a mezz’aria per poterli scaraventare giù da un burrone, infilzarli su delle protuberanze acuminate e altre cose simili. Come già detto, non entrerete in possesso di altre armi durante l’avventura, ma ciò non sarà un difetto poichè il gioco prevede che le mietitrici occuperanno un posto di rilievo. Sia Raziel che Kain infatti, durante il gioco, potenzieranno le loro spade. Raziel battezzerà la sua mietitrice d’anime in delle forge facendole acquisire poteri elementali, Kain invece troverà dei manufatti che conferiranno vari poteri alla mietitrice di sangue come la manipolazione del tempo o delle dimensioni. Ma non è finita qui: una volta che avrete ridotto i nemici in fin di vita, potrete finirli con un colpo letale delle mietitrici, le quali ad ogni "esecuzione" caricheranno parzialmente una barra di potenza. Una volta riempita la barra al massimo, non solo gli attacchi normali saranno più potenti rispetto al solito, ma potrete scagliare un super attacco che varierà a seconda del potere che equipaggerete alle mietitrici. Considerato che entrerete in possesso di sei tipi di mietitrici con Raziel e quattro con Kain, vi renderete conto che avrete modo di personalizzare il vostro modo di combattere. Quindi il sistema di combattimento si presenta estremamente vario e flessible, concedendo di poter creare numerosi tipi di combo e modi di combattere.

  • Movimenti

Sia Kain che Raziel potranno compiere quasi gli stessi tipi di movimenti. Entrambi potranno saltare, arrampicarsi, planare e così via con le dovute differenze. Ad esempio, nel planare, Kain userà le sue mani bifide mentre Raziel le sue ali rovinate. Oppure, nel passare attraverso le sbarre, Kain si tramuterà in nebbia mentre Raziel dovrà usare i suoi "vecchi" poteri di passarci attraverso nel mondo spettrale. In generale, muovendovi con Kain vi sembrerà di muovervi con un vampiro forte, potente ma un pò lento, mentre con Raziel sarà tutto l’opposto, veloce, agile ma un pò troppo "leggero". Durante i combattimenti ciò si farà sentire ancora di più. Rispetto al passato poi, sono cambiate un pò di cose. In primis, il modo in cui Raziel passerà dal mondo spettrale a quello materiale. A causa degli avvenimenti della trama (che scoprirete ben presto), Raziel non sarà più in grado di usare i classici portali blu che trasformavano lo spirito in materia. Dovrà infatti usare un nuovo metodo, ossia proiettare il suo spirito in dei cadaveri che emanano dei gas eterei per potersi "reincarnare in essi". Nonostante l’idea è assolutamente ottima, è un pò ridicolo il fatto che ci saranno infiniti cadaveri sempre nello stesso punto. Un’altra cosa da notare a proposito di Raziel, è che anche nel mondo spettrale sarà in grado di arrampicarsi sui muri; cosa che non poteva avvenire in passato e non si spiega come può farlo in Defiance.

  • Nemici

I nemici di Defiance sono molti e godono di un IA molto buona. All’inizio combattere con dei semplici guerrieri sarafan, ma avanzando nel gioco dovrete fronteggiare anche altri tipi di nemici che faranno da supporto ai primi, fornendo loro delle aure protettive o curandoli. Con Raziel invece, farete subito conto con gli Slaugh del mondo spettrale, ma ad essi si aggiungeranno gli emissari del Dio Anziano, più potenti e agili dei semplici sciacalli e ingrado di darvi molti grattacapi. Andando avanti nel gioco, ritroverete delle vecchie conoscenze come i demoni di Soul Reaver 2, che ritorneranno più potenti che mai. I nemici che più vi annoieranno durante tutto il gioco saranno i guerrieri di pietra. Combatterete contro delle statue che prenderanno vita e che saranno di due tipi: quelli armati di spada (molto potenti) e quelli che in grado di usare la magia del fuoco. Nonostante siano nemici non troppo impegnativi da affrontare, essi hanno molta resistenza e ne dovrete affrontare così tanti che vi passerà la voglia di adoperare i vari tipi di combo per abbatterli.

  • Boss

In Defiance ci sono molti boss che affronterete. Purtroppo la quantità non va di pari passo con la qualità. La maggior parte di essi, anzi quasi tutti li affronterete nelle vesti di Raziel. I primi non saranno altro che gli spiriti dei vampiri guardiani dei pilastri ormai defunti. Essi faranno ricorso ai poteri del proprio pilastro per attaccarvi e quindi risulteranno alquanto variegati, ma una volta capito il loro schema d’attacco, non faticherete molto a sbarazzarvene. Altri boss, tra cui una vecchia conoscenza che per vari motivi non fu inserita in Soul Reaver, vi daranno maggior filo da torcere, oltre a farvi capire il lavoro fatto nel connetterli in modo perfetto nella storia. Infatti proprio alla fine molti nodi verrano al pettine e sarà attraverso due boss che capirete molto della trama.

  • Gameplay generale

Come già detto più volte in precedenza, in Defiance controllerete sia Raziel che Kain. Non potrete scegliere chi controllare ma sarà il gioco che vi alternerà tra le due parti. Il gioco avanzerà da capitolo a capitolo, ma non ci saranno dei livelli nel gioco. Infatti potrete lasciare in qualsiasi momento l’area in cui sarete, ma sarete poco invogliati a farlo data la scarsità di cose da fare. Infatti, l’unico motivo per ritornare ad esplorare le aree in cui siete già stati, è per trovare dei manufatti che permetteranno ai due protagonisiti di espandere il loro livello di vita oltre ai propri livelli telecinetici. Ma la maggior parte di questi manufatti li troverete strada facendo e ciò penalizza ulteriormente l’esplorazione delle aree precedenti. Ci sono anche dei "tomi" da collezionare, i quali daranno dei bonus extra a fine gioco se collezionati tutti, ma sono totalmente inutili poichè vi basterà porate a termine il gioco per poter sbloccare tutto.
Gli enigmi con cui dovrete fare i conti nel gioco, non sono neanche lontanamente comparabili a quelli dell’intera serie. La totalità di essi consisterà nel trovare un oggetto e posizionarlo da un’altra parte per poter proseguire nel gioco, affidandovi ai poteri delle mietitrici per poter superare ostacoli all’apparenza insormontabili.
Veniamo alla vera nota dolente gameplay: la telecamera di gioco. Per dirla in breve, è la peggiore di tutta la serie. Non fatevi subito demoralizzare, ma ora vi spiego perchè la penso così. Defiance ha una visione del gioco molto più cinematica rispetto al passato che si differenzia totalmente dai suoi predecessori. Infatti la telecamera non seguirà più il personaggio inquadrandolo da dietro come in Soul Reaver 1 e 2, ma mostrerà l’azione a seconda della locazione in cui vi troverete. Nella maggior parte del gioco non avrete problemi ma ci sono dei momenti in cui la camera sarà oscurata da oggetti, oppure che inquadrerà l’azione di gioco in malo modo senza aiutarvi nel capire dove si trovano i nemici o come effetture dei movimenti precisi. A quel punto capirete che vi converrà spostarvi di luogo per potere affrontare meglio i nemici, oppure usare la visuale in prima persona per poter capire meglio come effettuare dei salti precisi. Però anche in quest’ultimo caso, non potrete manipolare completamente la telecamera e ciò non vi aiuterà più di tanto.

Given the choice – whether to rule a corrupt and failing empire, or to challenge the Fates for another throw, a better throw against one’s destiny – what was a king to do?

La trama di Defiance raduna quasi tutti i punti in sospeso creati dagli altri giochi e ne aggiunge di nuovi. Oltre a questo, essa si presenta ampia, complessa e infarcita di morte, dolore e tradimenti. Senza spoilerare troppo, riassumo brevemente la storia finora.
Blood Omen: Il nobile Kain viene assassinato e ritorna in vita grazie alla magia negromante sotto forma di vampiro. Dopo aver ottenuto la sua vendetta uccidendo i suoi assassini, egli scopre di essere il "Discendente dell’Equilibrio". Dopo varie peripezie, egli sceglierà di non uccidersi per poter ripristinare l’equilibrio di Nosgoth. Nel far ciò condanna tutta Nosgoth all’eterno declino, diventandone al contempo il signore assoluto.
Soul Reaver: La storia prende luogo un millenio dopo gli avvenimenti di Blood Omen. Kain ha riportato in vita dei sacerdoti Sarafan per metterli al suo servizio. Il primo di essi, ossia il luogotenente Raziel, evolve i suoi poteri prima di Kain, guadagnando delle grandi ali simili a quelle dei pipistrelli. Kain gli spezza e straccia via le ali e ordina che sia gettato nell’abisso, luogo di esecuzione dei traditori dell’impero di Kain. Le vorticose acque dell’abisso, considerato senza fondo, bruciano le carni di Raziel fino a farlo diventare un grottesco mostro blu. Al suo risveglio dopo secoli di sofferenza, scopre di essere stato salvato dall’entità nota come Dio Anziano. Egli l’ha salvato per potergli permettere di uccidere Kain per poter così liberare Nosgoth dalla "parassitica" presenza dei vampiri. Dopo aver ucciso quasi tutti i suoi fratelli, Raziel trova Kain nel suo santuario segreto. Dopo una dura lotta, egli fuggirà attraverso un portale dimensionale e dopo averlo inseguito attraverso di esso, Raziel si ritrova faccia a faccia con Moebius, il tessitore del tempo.
Soul Reaver 2: Raziel si ritrova in un’altra epoca e faccia a faccia con Moebius, il tessitore del tempo. Questi, dopo aver spiegato a Raziel alcune cose fondamentali, gli chiede di uccidere Kain. Ma la storia è molto più complicata. In una girandola di eventi concernenti il corso della storia stessa, Raziel si ritroverà ad essere manipolato da più parti, dovendo così scoprire da sè la sua origine e il suo vero destino. Dopo un faccia a faccia con nemici "passati", sarà lo stesso Kain che aiuterà Raziel a scampare da una fine orribile.
Blood Omen 2: Il gioco prende parte esattamente 400 anni dopo gli eventi di Blood Omen. Esso narra del un passato alternativo di Kain nato dai cambiamenti della storia apportati da Raziel e Kain in Soul Reaver 2.

Defiance inizia nella fortezza Sarafan dopo il finale di Soul Reaver 2. Nei panni di Kain cercherete Moebius per ottenere delle informazioni. Raziel invece inizia nel regno spettrale, tenuto prigioniero dal Dio Anziano, che si rifiuta di fargli abbandonare tale regno, ma fallendo miseramente in ciò. Raziel và in cerca della chiave per scoprire il suo destino, mentre Kain cerca Raziel, credendo che sia il suo ex-luogotenente la chiave per rivelare il proprio. Non posso dire più in quanto finirei col rivelarvi troppe cose fonfamentali. Ciò che posso dire agli appassionati della serie, è che molte questioni lasciate irrisolte da Soul Reaver (1 e 2) e da Blood Omen 2, saranno finalmente risolte anche se ne nasceranno di nuove (ma niente di complicato come quelle in passato). La storia è dinamica e va in un crescendo continuo fino a raggiungere l’apice nel finale che conclude degnamente il gioco e lasciando aperto un notevole spiraglio per la creazione di un ultimo gioco (spiegando nel contempo qualcosa di più sulla storia di Blood Omen 2). Il maggior pregio di tutta la serie è sempre stato il possedere una trama ricca e mai banale se non nelle apparenze. Analizzandola, si può appunto scoprire come sia stimolante dal punto di vista intellettuale e filosofico, con i continui riferimenti al libero arbitrio o al destino predeterminato; matura ma al contempo mai noiosa. I monologhi dei personaggi fanno diventare il gioco simile ad un film interattivo, qualcosa che si vede in pochi altri giochi. La storia di Defiance è semplicemente stupenda come del resto ci si aspettava.


La ruota continuerà a girare?

Defiance è un ottimo gioco, che all’apparenza sembrerebbe concludere tutta la saga. Il finale tuttavia si dimostra più aperto ad un seguito che a concludere tutta la storia, ma la Eidos non ha fatto sapere più nulla da molto tempo. Quindi è lecito supporre che questo sia stato l’ultimo capitolo di una delle saghe più belle di tutta la storia dei vidogiochi. Il gioco in sé è tecnicamente molto superiore alla norma, gode di una trama fantastica e sa divertire, oltre che coinvolgere pienamente nelle atmosfere di Nosgoth e nelle vicissitudini dei due protagonisti. A parte poche difetti tecnici, l’unica vera pecca del gioco è la scarsità di sidequest e segreti da scoprire. Chi non è nuovo ala serie sa che ciò non è una novità, tuttavia, essendo questo l’ultimo capitolo della serie, ci si aspettava qualche cosa di opzionale in più da fare. Infatti, a meno che non siate dei fan sfegatati della serie, difficilmente ci rigiocherete, se non per poter riammirare la fantastica ambientazione del gioco e dare vita a dei combattimenti fuori dall’ordinario. Una perfetta conclusione della saga, se siete in cerca di un capolavoro non potrete lasciarvelo sfuggire.

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