LostWinds – Recensione LostWinds

Senza ombra di dubbio uno dei migliori giochi a disposizione per il WiiWare. E’ un pensiero non azzardato che sorge spontaneo nel vedere, giocare e apprezzare un titolo come LostWinds (1000 Wii Points, 10 euro), dolcissimo adventure game bidimensionale sviluppato dagli inglesi di Frontier in esclusiva per l’ormai promettente servizio di digital delivery del Wii. LostWinds è ambientato nel mondo incantato di Mistralis che, come ogni terra bella e pura, vede il solito cattivone di turno pronto a rovinarla per le sue mire di conquista. Solo il nostro piccolo Toku, con l’aiuto e la protezione di Enril, Spirito del Vento, potrà liberare Mistralis dalla minaccia di Balasar.

Un mondo rilassante, ma non solo…

L’impatto con LostWinds è già spiazzante. Ridicolizzando tanti giochi venduti a prezzo superlativo nei negozi e non meritevoli del prezzo in copertina, il titolo Frontier può vantare una cosmesi meravigliosa, con un’atmosfera così rilassante e delle ambientazioni a dir poco favolose nella loro sobrietà e "magia". Il merito va senz’altro attribuito ad una cura impareggiabile dei dettagli, ma anche ad uno stile perfettamente in grado di unire, con saggio equilibrio, la scuola orientale con quella occidentale. In pochi avrebbero scommesso anche solo due lire sul prodigio grafico di un gioco compresso in poco meno di 40 MB di memoria (attuale limite imposto da Nintendo) e realizzato da un team di appena 12 persone in quasi tre mesi. L’aria che si respira rimanda volutamente all’immagine sognante delle fiabe, i cui ritmi di narrazione e avanzamento non mettono alcuna pressione su chi ha deciso di vivere intensamente quel viaggio fantastico, sia che si tratti di un libro da leggere sia di un incanto di videogioco interattivo come lo stupendo LostWinds.

A suon di vento

La gioia visiva trova immediatamente conferma nella grande soddisfazione che si prova appena si inizia a giocare. I comandi sono semplici e intuitivi: con lo stick analogico del nunchuck si fa camminare Toku a sinistra o a destra, mentre il puntatore del Wii-remote permette di gestire il vento, nostro vero lasciapassare in qualunque situazione. Nel setup trova spazio anche il pulsante A che permette di attivare il noto bullet-time (il rallenty, per intenderci), spesso indispensabile per "disegnare" alla perfezione il movimento del nostro personaggio, aggiungendo così enorme spessore alla forte componente platform che arricchisce un gameplay già di per sé straordinario. Direzionando le folate potremo far saltare il nostro bimbetto così da raggiungere punti posti più in alto, oppure "frenare" la sua caduta con un atterraggio morbido-morbido, o ancora spazzare via i nemici o risolvere dei simpatici puzzle interagendo con gli elementi dello scenario (per esempio, una delle trovate iniziali, è quella di buttare un pizzico d’acqua di una piccola cascata su una piantina per farla crescere). Il vento, con tutte le sue infinite possibilità, diventa la perfetta estensione di Toku, creando una simbiosi che li rende uniti come non mai in un unico soggetto capace di compiere un numero incredibile di azioni, la maggior parte delle quali di assoluta naturalezza.

 

Il rilassante mondo di Mistralis è strutturato in modo tale da consentire la massima libertà di esplorazione, un sistema preso in prestito da avventure storiche come Metroid o Castlevania. Ovviamente non tutte le zone sono accessibili fin dalle fasi iniziali. Solo progredendo e ampliando il potere di Enril, grazie al completamento delle missioni che ci verranno assegnate, potremo poi visitare un numero sempre maggiore di nuove aree. La pecca di questo sistema è la mancanza di una mappa con la quale orientarsi in ogni istante, e le indicazioni forniteci dai vari personaggi nel momento in cui ci viene illustrata la quest da completare risultano essere piuttosto vaghe (del tipo: "vai ad ovest della foresta") senza avere un riferimento visivo per capire realmente dove andare; il rischio di perdersi e girare a vuoto si fa pericolosamente elevato. Questo è senza dubbio il difetto più "pesante" di LostWinds, più della stessa longevità che, includendo un eventuale replay per finirlo al 100%, si assesta sulle quattro/cinque ore, durata comunque ottima considerando che è un gioco WiiWare.

 


In conclusione

LostWinds è la materializzazione dell’obiettivo che Nintendo aveva espressamente chiesto alla classe di sviluppatori per mettere in risalto le potenzialità di WiiWare: giochi belli, curati, divertenti, possibilmente innovativi e in grado di sfruttare a dovere la rivoluzionaria interfaccia del Wii. I Frontier non hanno perso tempo nel tramutare questo concetto in realtà, riuscendo a soddisfare in maniera magistrale tutti i requisiti con la loro graziosissima opera d’esordio; un gioco incantevole nella sua semplicità e tenerezza ma non per questo banale a livello di gameplay. Siamo certi che l’ottimo adventure inglese sarà un esempio per tutte le altre compagnie ancora in bambola dal punto di vista creativo, e sicuramente resterà per parecchio tempo uno dei titoli di riferimento del semi-nuovo servizio Nintendo.

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