Mario Kart: Double Dash!! – Recensione Mario Kart: Double Dash!!

 

La Nintendo  non abbandona le proprie origini

La serie di Mario Kart è sempre stata per la Nintendo motivo di vanto, e senz’altro è tra quelle che contengono i giochi migliori aventi come protagonisti Mario, Luigi e gli altri personaggi della saga.
Il primo Mario Kart vede la luce nel 1992, con quello che nel tempo è diventato oggetto di culto per gli appassionati, e si è subito proposto come il capostipite di un intero genere: oltre a vari remake, infatti, ci sono stati una marea di giochi chiaramente ispirati ad esso (qualcuno ha detto Crash Team Racing?). Successivamente c’è stata l’edizione (meno fortunata) per Nintendo 64, Mario Kart 64.
Mario Kart: Double Dash!!! è la versione creata per Gamecube, e si è subito collocato come uno dei giochi più venduti e di successo per la consolle; il successo di questa esperienza ha spinto la Nintendo a produrre anche l’ottimo Mario Kart DS per Nintendo DS, e nel 2008 dovrebbe giungere l’atteso Mario Kart Wii, per la nuova consolle della Nintendo.

Non un semplice Remake!

I tratti tipici della serie sono celebri, e qui sono puntualmente riproposti come da tradizione: circuiti surreali, gli eroi della serie di Mario come protagonisti e le sfide a colpi proibiti, eseguite usando armi particolari come i consueti gusci di tartaruga, le bucce di banana, la leggendaria stella e molto altro ancora.
Ma non pensiate che Mario Kart: Double Dash!!! sia solamente una trasposizione con grafica migliorata dei vecchi capitoli: le modifiche ci sono, moltissime e non da poco! Vi saranno due personaggi per kart, nuove armi, nuovi personaggi, un ottimo sistema multiplayer, e varie altre chicche. Ciononostante, i limiti di questo gioco sono molti, e li approfondiremo tutti di seguito.

Grafica e Design

Per lo standard Gamecube l’aspetto grafico era di ottimo livello, e in linea con lo stile inconfondibile della serie di Mario. Il gioco da questo punto di vista non presenta mai cedimento alcuno, specie per quanto riguarda le vetture e i personaggi (le cui animazioni spesso sono molto particolari, si vedano quelle di Wario e Luigi).
Gli unici problemi si notano nel design di alcuni circuiti veramente mal riusciti, come il Desertico Deserto (un nome, un programma) che risultano mal caratterizzati; al contrario ci sono eccellenti esempi di tracciati fantastici, come quello sulle Montagne di DK o il celebre Castello di Bowser, che sono molto più curati sotto qualsiasi aspetto.
Un appunto sulla Pista Arcobaleno, che qui come nei precedenti episodi è la pista finale: veramente fantascientifica e originale!

Musica, maestro! … Maestro? E’ lì?

Gli effetti sonori sono tutto sommato ben fatti, pur non essendo di prim’ordine: i rumori dei kart, le esplosioni, e gli scontri sono sempre abbastanza azzeccati. Il doppiaggio dei personaggi è qualcosa di folle e pazzoide (ci si accorge di ciò pochi secondi dopo aver acceso la consolle…), in linea con la follia che pervade il gioco. Quest’ultimo è probabilmente penalizzato dalla mancanza di una colonna sonora all’altezza degli altri aspetti del prodotto: Mario Kart: Double Dash!!! sembra accontentarsi di semplici, banali e ripetitive melodie in sottofondo ai rumori della strada. La presenza di musiche leggermente più "sostanziose" avrebbe senz’altro innalzato il livello dell’esperienza di gioco. Ma le musiche in un lavoro del genere non siano importanti quanto il gameplay, ma comunque sono un aspetto del gioco che in questo caso forse è stato sottovalutato e preso un po’ troppo sotto gamba.
In generale, l’impianto sonoro sembra pensato per dare a Mario Kart: Double Dash!!! un senso di "carineria", gioia e felicità, il che conferisce al gioco una connotazione più infantile di quella che forse avrebbe dovuto avere.

Giocabilità

Sotto questo aspetto Mario Kart: Double Dash!!! guadagna moltissimi punti. Imparare a giocare è facile e veloce, i tasti sono intuitivi e nel caso ci si dimenticasse qualcosa basta solamente premere Start per ottenere un esaustivo promemoria dei pulsanti. Unico problema riguardante questi ultimi è la leggera scomodità data dalla poszione del tasto Z, che qui ha l’effetto di cambiare (in corsa!) il pilota: riuscire a premerlo durante curve non proprio elementare e piuttosto complicato, ma ci si prende la mano dopo un po’ di pratica.

La teoria del Doppio

Si è parlato di cambiare il pilota in corsa: ebbene sì, questa è la novità più importante ed originale del gioco: i kart non sono singoli come in passato, ma possono ospitare due personaggi contemporaneamente: uno pilota, e l’altro resta dietro di lui ad usare gli oggetti che trova durante la corsa. I ruoli di pilota e lanciatore possono venire scambiati in qualsiasi momento (a patto di riuscire a premere il tasto Z), e farlo risulta molto utile dal punto di vista strategico. Per quanto riguarda l’aspetto della guida, invece, non c’è alcun vantaggio/svantaggio nell’usare un Bowser piuttosto che un Mario: le differenze tra i personaggi si notano soprattutto  negli oggetti che essi possono usare. Ogni personaggio può usare qualsiasi arma base (stella, fungo, banane, ecc), ma in più ne ha disposizione una personale, caratterizzante (a dire il vero l’arma speciale contraddistingue sempre una coppia di personaggi): abbiamo così le fiamme danzanti di Mario e Luigi, i gusci giganti di Bowser e suo figlio, i funghetti dorati di Toad e Toadette. Alcuni di questi oggetti hanno valenza difensiva, altri offensiva, altri aumentano le prestazioni del kart: è importante perciò scegliere con cura la coppia da utilizzare, e come alternare pilota e lanciatore.

Party misti

Naturalmente è quindi possibile anche correre con coppie un po’… improbabili! Ad esempio che ve ne pare della squadra Mario + Donkey Kong? E’ con questi party misti che si aumenta l’elemento strategico, perché usando le coppie predefinite (Mario e Luigi, Daisy e Peach, ecc) otterremo sempre la stessa arma speciale! In altre parole, dato che l’arma di Luigi è la stessa di Mario, correre con quella coppia equivarrebbe a correre con due Mario o due Luigi, con il risultato di un noioso appiattimento del gioco. Sempre meglio sperimentare!

Doppi personaggi, divertimento doppio?

La domanda a questo punto è d’obbligo: "Ma se si gioca in due con lo stesso kart, si diverte solo il pilota! Oppure no?". La risposta è NI. Innanzitutto è opportuno premettere che in multiplayer sia molto più divertente sfidarsi piuttosto che correre assieme. Fatta questa precisazione, bisogna dire che gli sviluppatori ce l’hanno messa tutta per rendere il gioco in coppia il più avvincente possibile: infatti solo in questa modalità è possibile eseguire alcune azioni particolari, tra cui il Double Dash del titolo. Che cos’è il Double Dash? E’ un modo di cominciare la gara partendo a velocità incredibile, e si può attuare solo se entrambi i giocatori premono correttamente e con tempismo i tasti giusti. Allo stesso modo si è cercato di coinvolgere il più possibile il lanciatore anche nell’esperienza di guida: premendo R e L egli può infatti spostare il peso del corpo a destra e sinistra per rubare oggetti agli avversari, ma anche per deviare leggermente la traiettoria del proprio veicolo.
Una coppia di giocatori affiatati potenzialmente può eseguire curve perfette che in modalità singola sono praticamente impossibili da ottenere, ma purtroppo sarà difficile che un lanciatore si diverta come un pilota, nonostante tutti gli accorgimenti del caso attuati per scongiurare il pericolo. Spesso succederà che il pilota non sarà entusiasta al pensiero di premere Z per diventare lanciatore.
A conti fatti si può dire che questa modalità di gioco in coppia sia stato un buon tentativo, ma non del tutto riuscito.
Di tutt’altro livello, invece, il multiplayer classico chiaramente il punto di forza di questo gioco. Una corsa tra quattro giocatori rischia di diventare qualcosa di totalmente caotico, folle, brutale e senza senso! E se magari il gioco ne può risentire, le risate di quattro amici che si generano spontanee in quella situazioni valgono da sole il prezzo del gioco. A tal proposito, degne d’encomio le efficientissime e divertentissime modalità di battaglia (in particolare lo "Scoppio di bob-ombe" che mette a dura prova le nostre capacità balistiche).

E se voglio giocare da solo?

Ecco il tasto dolente. Giocare da soli a Mario Kart: Double Dash!!! diventa semplicemente noioso dopo pochi giorni di pratica. I difetti di questa modalità sono moltissimi, e non sono risolvibili in alcun modo: come al solito ci troviamo di fronte ad un gioco che essendo stato pensato principalmente per le sfide tra amici, lascia molto a desiderare per quanto riguarda l’esperienza singola.
Partiamo dal problema più grosso: la difficoltà, veramente ridicola. L’unico motivo per giocare nelle modalità più facili (50 cc e 100 cc) è che vincere i tornei di quelle cilindrate permette di sbloccare veicoli, personaggi e circuiti particolari; ma comunque anche con 150 cc ci ritroveremo con una difficoltà che pare calibrata per bambini. La facilità del gioco non è data dall’IA scarsa degli avversari o dalla linearità dei circuiti (che a volte sono fin troppo articolati), ma dalle basse velocità di punta che si possono raggiungere. Andando così piano si ha sempre tutto il tempo, dopo poca pratica, di correggere facilmente la propria traiettoria senza particolari problemi. Nulla a che vedere con i precedenti episodi, in particolare l’originale per SNES, dove a volte le velocità erano così pazzesche da rendere i veicoli quasi incontrollabili.
Giocando si farà presto ad apprendere tutti i trucchi del mestiere, rendendo così la guida un semplice fatto meccanico e monotono.

Longevo? Dipende dal numero di giocatori!!

La longevità di questo titolo è estremamente variabile, e dipende quasi totalmente dal fattore compagnia: è capace di durare anni e anni se giocato con amici, mentre può stufare dopo pochi giorni se vogliamo giocare da soli.
Gli elementi sbloccabili (personaggi, vetture, circuiti) sono parecchi, e questo può spingere a "lavorare" un po’ di più e ad allungare l’esperienza di gioco. Anche la varietà di personaggi potrebbe tentare i giocatori a provare le tante combinazioni disponibili, ma questa grande possibilità è castrata sul nascere dall’esiguità di circuiti disponibili: solamente 16, per quattro trofei totali. Con queste premesse, il gioco facilmente diventa un deja-vu dopo meno di una settimana!
Per il gioco in compagnia, invece, Mario Kart Double Dash!!! si piazza senza dubbio nell’Olimpo dei giochi Gamecube, e non vi stuferete molto facilmente di giocarci.

In conclusione

Mario Kart: Double Dash!!! è diventato un vero classico per Gamecube e risulta perfetto per partite in multiplayer, dove sarà sempre in grado di appassionare i fan della serie ancora oggi a distanza anni, con la sua follia, la sua classe e il fascino dato dai mitici personaggi del fenomeno Super Mario. Se invece avete intenzione di giocarci da soli, meglio virare verso altri lidi più felici!!

 

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