Maui Mallard in Cold Shadow – Recensione Maui Mallard in Cold Shadow

Uno degli ultimi leoni di un’epoca vetusta

Siamo nel 1996, e la generazione dei 16 bit sta appassendo di fronte al neonato colosso Playstation della Sony: ”Maui Mallard in Cold Shadow”, conosciuto al pubblico anche come “Donald in: Maui Mallard”, si colloca come uno degli ultimi gioielli di quell’epoca. Probabilmente anche la sua uscita così tardiva ha contribuito a celare questo ottimo prodotto ad una vasta fetta di pubblico, ovviamente attirata dalle novità 3d delle nuove consolle. In ogni caso il gioco ha ottenuto un buon grado di popolarità, anche per il fatto di essere multipiattaforma.
“Maui Mallard in Cold Shadow” è un classico gioco d’azione a scorrimento in cui il nostro personaggio (un simpaticissimo Paperino) deve cercare di seguire un percorso raccogliendo oggetti e sconfiggendo i nemici che vogliono impedirgli di riappropriarsi di una sorta di amuleto magico. Una cosa interessante è che Paperino cambierà le sue abilità di combattente di livello in livello, con improbabili pistole lancia-insetti, ancora più improbabili divise da ninja e qualche altra piccola sorpresa…
Nel panorama del retrogaming, questo gioco probabilmente rappresenta un must per gli appassionati del genere. Non aspettatevi trame raffinate, colpi di scena epocali e grafica mozzafiato: non troverete niente di tutto ciò. Ma se giocherete senza badare a questi fattori, verrete facilmente catturati dall’immensa semplicità e vivacità di questa piccola gemma di metà anni ’90.

"Uack! Non sto fermo un attimo!"

Essendo "Maui Mallard" un gioco concepito per consolle a 16 bit, naturalmente la sua grafica non può essere nulla di che, soprattutto se paragonata a quella dei giochi odierni. Ma per i tempi in cui uscì, "Maui Mallard in Cold Shadow" presentava un impianto visivo di prim’ordine, specie per quanto riguarda le animazioni dei personaggi, finemente curate nei dettagli e particolarmente divertenti. Proviamo a non premere alcun tasto per qualche secondo, e vedremo che Paperino si esibirà in alcune performance con le sue armi: alcune, specialmente quelle che compie in versione ninja, sono veramente ben fatte, tanto che ci si potrebbe stupire del fatto che siano state applicate su un gioco così “antico”. Si può pertanto facilmente notare come le capacità grafiche delle vecchie consolle qui siano sfruttate a pieno regime.
Lo stile dei disegni è semplice ed in piena sintonia con lo standard Disney, al contrario delle animazioni che presentano vari elementi che ricordano alcuni cartoni animati americani. Un esempio di ciò si può trovare nelle feroci bastonate che il nostro Paperino potrà dare una volta ottenuto il rango di ninja: i movimenti sono ampi, spettacolari e volutamente esagerati: sembrerà di trovarci a che fare con certi vecchi cartoni di Willie il Coyote e Tom & Jerry.
I vestiti indossati da Paperino non sono la sua classica blusa da marinaio come ci si potrebbe aspettare, ma il nostro eroe alterna un’improbabile camicia rossa ad una fantastica divisa da ninja, che compare anche nella copertina del gioco. Una piccola chicca: il colore della cintura di Paperino "ninja" cambia durante il gioco, a seconda di certi parametri spiegati più avanti.
Alcuni livelli stupiscono vivamente per la loro bellezza estetica, nonostante gli indubbi limiti dell’engine di gioco: il secondo atto, ambientato in una profonda foresta, è decisamente un successo (ricordiamo che disegnare le foreste è un incubo di ogni programmatore di videogiochi).
I nemici sono di norma in stile fumettoso, e pure loro sono caratterizzati da ottime animazioni. Forse queste ultime possono rendere il gioco un po’ troppo caotico in certi frangenti (ad esempio in un combattimento contro due o più ninja), ma comunque nel complesso risultano molto apprezzabili.
E’ necessario spendere due parole sulle differenze grafiche che si possono notare a seconda della piattaforma. La versione PC, scaricabile gratuitamente in quanto abandonware, e la versione MegaDrive presentano colori più cupi rispetto all’originale; in generale risulta essere un gioco leggermente più oppressivo, in contrasto con i colori sgargianti dello SNES.

Sonoro

Dal punto di vista delle musiche il gioco presenta una colonna sonora semplice ma azzecata. In sintonia con l’allegria dilagante del gioco, anche la musica e gli effetti sonori si inseriscono in una via piuttosto baldanzosa, forse anche troppo in certi frangenti. Può sembrare strano sentire musiche felici mentre si è sperduti in una foresta senza vie d’uscita… Ma forse questo è stato fatto per restare in stretto contatto con il clima allegro che si respira durante tutto il gioco.
Un appunto sulla versione PC, il cui sonoro è decisamente migliorato rispetto a quello delle altre piattaforme, che sono risultate un po’ sacrificate dalla qualità Midi. Giocando con il pc potremo ascoltare versioni orchestrate decisamente migliori delle originali: probabilmente questo è uno dei fattori principali che può spingere a preferire la versione PC.

Alla ricerca di Shabum Shabum

E’ evidente come la trama in un gioco del genere sia un elemento di importanza assolutamente secondaria. Del resto, nessuno si è mai lamentato della trama scadente di Super Mario Bros…
Ad ogni modo, il nostro Paperino deve fronteggiare varie peripezie per recuperare Shabum Shabum, l’idolo perduto di un’isola tropicale. Le varie peripezie che accadranno al nostro eroe (tra cui l’essere gettato in un vulcano, in uno dei livelli più belli e suggestivi dell’intero gioco!) sembrano essere solo un pretesto per poter inserire ambientazioni sempre diverse.
La trama è spiegata unicamente nell’introduzione al livello successivo, in un’unica schermata con scritte a scorrimento: non il massimo del coinvolgimento emotivo, ma non ha molta importanza.
Non è certo il caso di stare a sindacare sulla validità della trama di un gioco come questo, dato che tutta l’azione è incentrata sul divertimento del giocatore nel compiere le missioni. In linea teorica, si potrebbe giocare a "Maui Mallard" (e apprezzarlo non poco) senza sapere assolutamente nulla della storia!

Gameplay di ottimo livello, ma…

Dal punto di vista della complessità dei comandi, il gioco non presenta problemi di alcun tipo; bastano infatti pochi minuti di pratica per acquisire tutte le conoscenze necessarie. In effetti le azioni possibili non sono mai moltissime: correre, saltare, uccidere con l’arma a disposizione, a volte effettuare qualche azione bonus a seconda del vestito che si indossa (ad esempio il ninja può usare il bastone per arrampicarsi, e in un livello subacqueo si può usare la pistola per sfruttare il principio di azione-reazione).
L’elemento più interessante è la possibilità, presente in molti livelli, di poter scegliere se utilizzare il Paperino in versione “pistolero” o ninja, mediante la semplice pressione di un tasto. Purtroppo questa scelta il più delle volte non è affatto libera, ma dettata da precise necessità del gioco; ma è anche vero che in certi livelli è necessario cambiarsi velocemente e continuamente d’abito nel caso vogliamo prendere tutti gli oggetti che potremmo incontrare nel nostro cammino.
La differenza basilare tra l’uso della pistola e del bastone da ninja è, ovviamente, il raggio d’azione dei nostri attacchi: il primo può colpire agevolmente a distanza, il secondo può attaccare solo a contatto con l’avversario. Purtroppo anche in questo caso, le nostre scelte saranno spesso obbligate (infatti è impossibile uccidere alcuni nemici con la pistola, ed è necessario abbatterli a colpi di arti marziali).
Per poter attivare il vestito ninja, bisognerà raccogliere alcune medaglie sparse in giro per i livelli; raccogliendo le stesse medaglie aumenteremo il livello del nostro protagonista, che comincerà dalla cintura bianca per arrivare alla cintura nera qualora si sia raggiunto il massimo di medaglie disponibili (999). Il colore cangiante della cintura, olter ad essere qualcosa di carino dal punto di vista visivo, permette di tenere d’occhio rapidamente la potenza di Paperino, che comunque rimane sempre in bella vista nell’angolo in alto a destra dello schermo. Anche gli stessi nemici hanno, a volte, una cintura colorata che li distingue a seconda della loro potenza.
I combattimenti talvolta possono essere un po’ troppo caotici, specie quando Paperino è un ninja: il susseguirsi di attacchi a breve distanza può ridursi facilmente ad un premere incessantemente il tasto per attaccare, senza badare troppo ad una qualche strategia. Questo avviene principalmente nei primi livelli, in cui i nemici sono sufficientemente stupidi per poter essere uccisi in questo modo; nei livelli più avanzati l’agire in tale maniera non può portare molto lontano.
Il bilanciamento del gioco lascia a desiderare in alcuni frangenti (il secondo boss è molto più difficile di molti altri successivi), ma in generale sembra piuttosto ben fatto, pur mantenendo il gioco su un livello di difficoltà piuttosto elevato, specie per gli standard del videogiocatore medio di oggi.

Durante il gioco sarà possibile raccogliere moltissimi oggetti, ma l’utilità di questi resta un mistero: gli unici veramente importanti sono quelli che permettono di innalzare il proprio livello vitale, e le medaglie che aumentano la potenza del ninja. Potremo anche evitarci la pena di raccogliere anche tutti gli altri oggetti, dato che sarebbe solo una perdita di tempo.

Una cosa interessante di "Maui Mallard" è che si alternano vari tipi di livelli, in cui Paperino è utilizzato nei modi più svariati: sott’acqua, appeso ad una liana, sospinto da un getto di lava… Tutto a favore del gioco, che risulta non essere mai uguale a se stesso. Questa eterogeneità di tipologia di livelli potrebbe anche comportare facilmente un grosso problema, cioè che alcuni livelli facilmente piacciono molto meno di altri.

Le versioni del gioco, ancora una volta, sono differenti tra di loro: sono diversi sia alcuni tipi di nemici che alcuni elementi grafici delle ambientazioni dei livelli.

Quanto dura?

Questo gioco può impegnare molte ore, in quanto nella media è un gioco piuttosto difficile; per fortuna ha il pregio di non essere mai frustrante (se non per i livelli finali, che possono far raggiungere dei buoni livelli di disperazione).
Probabilmente sarà difficile giocare a questo gioco per più di due o tre volte, a meno che non si sia dei fan sfegatati, dato che purtroppo le strade per giungere alla fine del livello sono sempre piuttosto lineari. C’è un certo margine di libertà nelle proprie decisioni, ma scegliere una strada piuttosto che un’altra non dà mai quel senso di “inesplorato” che giustificherebbe il reiniziare questo gioco per la quarta volta. Ma è molto facile che un vero fan del gioco voglia finire il gioco anche con i livelli di difficoltà superiori, per cui complessivamente il gioco potrebbe restare nella nostra consolle (o nel nostro pc) per molto, molto tempo!

Un must!

Un vero amante dei giochi degli anni ’90 non può lasciarsi assolutamente scappare "Maui Mallard in Cold Shadow"! Nonostante i difetti (alcuni tipici del genere, altri dovuti forse all’incuria di alcuni aspetti) questo rimane un gioco avvincente, divertente come pochi del genere, e con una grafica, per l’epoca e le piattaforme su cui è uscito, sbalorditiva. Un must, un cult per gli appassionati non solo del retrogaming.

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