Max & the Magic Marker – Recensione Max & the Magic Marker: Gold Edition

Max & the Magic Marker – Gold Edition è un porting dell’omonimo titolo già presente per console Wii. In questo gioco impersoneremo il giovane Max intento a fermare una delle sue creazioni derivate dall’arrivo di un pennarello magico, grazie al quale il mostro che ha creato prende vita e fugge tra i suoi disegni. Ecco dunque che Max entra a sua volta nel suo mondo di fantasia per porre rimedio al guaio causato, fornendo l’incipit per quella che è una storia tanto semplice e leggera quanto il gioco stesso.

Questo, è un Art Attack!

Prendendo il controllo di Max, dovremo aggirarci per livelli a scorrimento orizzontale facendo fronte ad ogni ostacolo postoci davanti tramite l’uso del suddetto pennarello magico: potremo, difatti, previa ricarica della riserva di colore dello stesso, tracciare delle linee sullo schermo per dar vita a forme e figure in grado, ad esempio, di farci passare un burrone senza alcuna difficoltà, di creare un trampolino che ci lanci verso l’alto, una scala che ci aiuti a salire un dislivello o a prendere un oggetto sospeso in aria.
Sulle prime il sistema funziona, se non altro per la piacevolezza dei deliziosi fondali 2D, delle potenzialità che un concept di gioco del genere ispira, della possibilità di attivare la Modalità Schizzo, che ci permetterà di visualizzare la schermata di gioco come quella di un vero albo fatto da un bambino per disegnare velocemente un sostegno o una forma nel caso in cui avessimo sbagliato un salto o l’approccio ad un nemico, da sconfiggere sfruttando la gravità e la consistenza delle linee tracciate.

I dolori giungono quando si realizza che, malgrado Max sia dotato di un pennarello magico, questi non sia in realtà nulla di particolarmente originale: le linee che andremo a tratteggiare per passare i vari schemi di gioco non daranno mai la sensazione di star effettivamente influenzando il "mondo di gioco", non andranno ad integrarsi nello stesso dando la sensazione di star effettivamente modificando la fantasia del Nostro limitandone tremendamente le potenzialità, visto in particolar modo che esse costituiranno un ostacolo insormontabile per il giocatore. Per fare un esempio, nei livelli sono nascoste bolle bonus che permetteranno, da un certo punto di vista in poi, di usufruire di una carica infinita di colore (che va altrimenti raccolto agli inizi di ogni livello), e la prima cosa che qualcuno pensa avvistandone una sospesa in aria, decisamente troppo in alto per un salto, è: disegno una scala a pioli e la raggiungo con comodità; detto fatto, al Nostro sarà impossibile salire tale scala, perché essa non andrà a diventare parte dello scenario, ma resterà un oggetto che occupa dello spazio esattamente come il nostro alter-ego, rendendogli impossibile superarla senza cancellarla.
Aldilà delle frequenti sessioni d’uso della propria carica di colore, nel titolo predomina il platforming, reso inverosimilmente frustrante da una risposta ai comandi geriatrica che più di una volta causerà cadute assolutamente evitabili che costringeranno a ricominciare il livello.
Va poi detto che, malgrado tali limiti, gli sviluppatori avrebbero potuto inventarsi una qualche forma d’impiego decisamente più complessa per il pennarello, dando al giocatore la possibilità di creare figure realistiche che andassero magari ad avere delle peculiarità a seconda della forma assunta. E invece niente, in Max & the Magic Marker tutto sa di tremendamente limitato, di contentino per chi non cerca la minima sfida in un gioco.

 

 

Otite

I numerosi difetti insiti nel gameplay di Max & the Magic Marker non riescono fortunatamente ad affossare del tutto un comparto tecnico degno di nota, se non altro per la sua originalità e l’effettiva cura nella riproposizione di quella che è una grafica bambinesca, perfettamente adatta al contesto del titolo. A dare il colpo di grazia alla produzione pensa invece il comparto audio: la stessa, irritantissima musichetta ci accompagnerà dall’inizio alla fine delle nostre disavventure, ora remixata in questo ora in quel modo, diventando rapidamente tediante e rendendo un dolore il fermarsi a riflettere in uno dei rari punti in cui il gioco lo richiede.
Buono invece il numero dei livelli presenti, ma tutti di una ripetitività nauseante, incapaci di introdurre innovazioni nella formula ludica con costanza, adottando una curva di difficoltà a singhiozzi che vuole questo livello di una facilità disarmante, quello di una sensazione di frustrante desolazione (principalmente a causa dell’imprecisione dei comandi che mal si amalgama con alcune buone trovate in fase di level design).

 

 

In conclusione

Max & the Magic Marker – Gold Edition è un pessimo gioco. Non lo è perché cerca di proporre qualcosa di diverso, ci mancherebbe, ma perché lo fa nel modo peggiore possibile, proponendo un gameplay che fa acqua da tutte le parti, un’interazione col mondo di gioco che non è vera interazione, prendendo l’idea di videogame intelligente che coinvolga il giocatore come attaccante partecipe dello stesso facendolo in realtà sedere in panchina, a usare modelli di risoluzione e progressione predefiniti, che mal si prostrano alla flessibilità che la formula di gioco avrebbe richiesto.
Il prezzo a cui il titolo viene venduto (specie considerando il rapporto qualità/prezzo) è dunque semplicemente improponibile: il nostro consiglio è quello di guardarsi da produzioni del genere, che giocano magari la carta della presunta innovazione in un periodo in cui tutti lamentano la non originalità dei titoli AAA proponendo un livello di qualità davvero infimo.
 

 

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