Metal Gear Solid 3: Subsistence – Recensione Metal Gear Solid 3: Subsistence

Anche i geni possono sbagliare

MGS3: Snake Eater era più che un semplice videogioco, era l’ennesima prova (se mai ce ne fosse stato bisogno) del genio creativo di Hideo Kojima, capace di dare vita ad un prequel della saga che ricreava alla perfezione il torbido clima della guerra fredda, e soprattutto, attraverso questo nuovo videogioco stealth ricco di novità, di puntare i riflettori sulla vita del leggendario Big Boss, creando le basi e i presupposti necessari per ciò che avverrà cronologicamente più tardi nella fortezza di Outer Heaven.
Tuttavia anche i capolavori alla volte possono mostrare qualche difetto, e in MGS3 questo era rappresentato dal classico approccio di gioco mediante la telecamera dall’alto (presente fin dai primi episodi su MSX), che unito alla completa mancanza di mappe planimetriche (giustamente dovute al periodo storico in cui la storia è ambientata) e alla nuova tipologia delle aree da esplorare (non più spazi chiusi come a Shadow Moses o alla Big Shell), limitavano di gran lunga la giocabilità del nuovo titolo Konami, viste anche le possibilità offerte dal monolite nero.
Senza voler troppo cercare il pelo nell’uovo, anche i videogiocatori meno esigenti devono aver fatto più volte presente questa imperfezione, tanto che il buon Hideo in un primo momento aveva difeso la sua creatura indicando in quella tipologia di visuale la migliore per un gioco tipicamente stealth, salvo poi lavorare sulla nuova edizione speciale di MGS3 (già dai primi capitoli della saga cominciarono ad uscire sul mercato versioni estese con qualche aggiunta al titolo originale, come MGS Integral o MGS2: Substance) anche in questo senso.
Nasce così MGS3: Substance, nuova edizione del 3° titolo della serie e disponibile in due versioni: la versione base su 2 dvd e quella limited edition che in aggiunta contiene il dvd Existence.

Subsistance

Questo è il nome del primo dvd di questa nuova edizione, ed è anche quello contenente MGS3: Snake Eater. La trama del gioco è rimasta invariata, tuttavia la nuova visuale in terza persona controllabile dal giocatore porta la giocabilità del titolo a livelli prima sconosciuti: grazie ad una maggiore immediatezza e al controllo della telecamera tramite la levetta analogica destra del joypad è infatti possibile gustarvi a pieno lo scenario di MGS3 e controllare nella loro totalità le aree da esplorare (potrete passare dalla classica telecamera con visuale dall’alto a quella ruotabile attraverso la levetta analogica destra premendo R3, utilizzando una differente visuale a seconda delle situazioni di gioco). E’ incredibile come solo attraverso questa modifica nel gameplay Subsistance riesca ad offrire un esperienza di gioco vasta e maggiormente giocabile, oltre a rendere finalmente merito al motore grafico del titolo Konami, fino a quel momento giudicabile solo attraverso la desueta visuale dall’alto.
Per quanto concerne la longevità, sottolineiamo in questa nuova edizione la presenza della modalità European Extreme, in cui la partita finisce non appena venite avvistati da un nemico.
Da segnalare poi la possibilità di scaricare attraverso la propria Psp e da un link di collegamento a Metal gear Acid 2 nuove tute mimetiche per il vostro Snake.

Persistence

Il secondo dvd della confezione contiene svariati extra, tra i quali spicca la nuova modalità online, costituita da cinque differenti possibilità di gioco: deathmatch, infiltrazione, deathmatch a squadre, cattura e recupero. In ognuna di queste modalità dovrete affrontare altri giocatori avendoli come alleati o avversari a seconda della situazione, muovendovi in vaste zone ambientate in alcune aree presenti in MGS3.
Tuttavia le sorprese non finiscono qui, poiché Persistence contiene molti altri extra al suo interno, come i primi due Metal Gear usciti su MSX con tanto di traduzione in italiano per scoprire le origini del serpente, la modalità già vista nell’edizione originale del terzo titolo della serie denominata Serpente vs Scimmia, l’opportunità di affrontare in un Duello all’ultimo sangue i boss di Snake Eater, ed infine un’ innumerevole quantità di video esilaranti montati ad hoc dal team Kojima che si è divertito a parodiare l’avventura di Big Boss.

Existence

Il terzo disco della limited edition contiene una sorpresa che farà felici tutti gli amanti della saga e non: il film vero e proprio di Snake Eater, composto dalle sequenze animate presenti nel gioco più alcune scene interattive che hanno saputo beneficiare di nuove inquadrature. Oltre 2 ore e mezzo di film che ripercorrono tutta la storia dalla missione virtuosa fino alla scontro con The Boss, passando per le sconcertanti rivelazioni di Eva sulla reale missione di Snake e sugli intenti del governo americano, il tutto montato sapientemente ad arte ed opportunamente diviso in capitoli.
Un occasione unica per potersi godere fino in fondo MGS3, non più tenendo il joypad tra le mani, ma semplicemente guardandolo.

Ancora una volta grazie Mr. Kojima!

Nel mercato videoludico ci si trova spesso di fronte ad alcune scelte di mercato e ad alcuni prodotti denominati Limited o Estended edition che sanno spesso di minestra riscaldata, o di mera operazione commerciale. Questo non è il caso di Subsistance.
Konami ci offre un prodotto di gran lunga migliorato nel gameplay (dimostrando tra le altre cose di saper dare ascolto alla voce degli affezionati videogiocatori), con una longevità ampliata, ricco di nuove modalità, chicche e numerosissimi extra, il tutto ad un prezzo più che contenuto.
Se MGS3: Snake Eater era l’ennesimo titolo d’autore creato dal genio di Kojima, Subsistence riesce ad andare ben oltre sfiorando quasi la perfezione.
Di fronte a tutto questo non possiamo fare altro che ringraziare Konami e la fertile mente di un signore che a soli 24 anni di età dava vita al primo videogioco stealth della storia e ad una saga che a distanza di un ventennio (aspettiamo ardentemente MGS4) ancora appassiona milioni di videogiocatori.

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