Moon – Recensione Moon

Questioni di piattaforma

Strani i casi della vita. A volte un gioco può attrarre un certo interesse semplicemente per la piattaforma sulla quale è previsto. Fino a poco tempo fa pensare ad un Jrpg su console Microsoft sembrava quasi utopia, così che ogni titolo di suddetto genere pareva quasi un miracolo, un evento da decantare! Così accade oggi sulle console della grande N, ma non per i Jrpg. Basta buttare in campo un gioco ancora in sala d’attesa, tale The Conduit, capace di sollevare un hype immenso per il semplice fatto di essere un FPS su Wii. E che dire allora degli FPS su DS, ancor più unici che rari (non assenti, intendiamoci)? Questo è il caso del gioco che andremo a recensire, ossia Moon, sparatutto in pieno stile Sci-Fi e rigorosamente in prima persona. Il gioco in questione, partorito dai Renegade Kid esclusivamente per Nintendo DS, sarà in grado di dire la sua oppure sparirà nell’anonimato? Per scoprirlo non vi resta che continuare a leggere.

Gitarelle sul satellite…

In Moon l’uomo ha scavalcato le barriere ed è riuscito a creare una base lunare permanente. Appena inserito il gioco nel DS, infatti, una presentazione molto cinematografica, con tanto di doppiaggio, ci introdurrà sulla Luna. Verremo a conoscenza di poche ma interessanti notizie: nel ’45 si schiantò realmente, a Roswell, un veicolo Alieno. Questo ha permesso alla tecnologia terrestre, tramite retroingegneria, di fare un passo avanti di secoli. Peccato che non tutto pare procedere come previsto e sulla Luna cominciano ad accadere strane cose.
Noi verremo introdotti nella storia nei panni di un certo Maggiore Kane, incaricato dal governo americano di investigare su di una misteriosa porta apparsa sulla faccia del nostro satellite. In tutta l’avventura saremo sempre soli, ma seguiti passo passo da operatori distanti, che parleranno con noi via radio, con un interfaccia che ricorda tantissimo il Codec reso famoso da Metal Gear Solid (con la differenza che mai potremo decidere quando chiamare).
Se pur interessante la trama che regge questo Moon, pare più che altro un mero pretesto per gettarci nell’azione. Le varie cut-scene saranno sempre coreografiche, ma incapaci di motivare realmente il giocatore. Tutto sommato il semplice fatto di avere una trama discreta che ci accompagna per tutta l’avventura, anche se incapace di brillare in modo autonomo, rimane un elemento per nulla negativo.

Tra Mouse e Joypad vi inserisco il pennino!

Al di là degli scontri tra i sostenitori degli FPS by Pad e di chi invece esalta la semplicità e la manegevolezza di un mouse, il DS offre agli amanti del genere un nuovo modo di approcciarsi al genere. Per muovere la visuale e puntare qualsiasi nemico Moon si avvale del movimento del pennino. Se la cosa può apparire macchinosa nei primi battiti di gioco, a lungo andare si rivelerà un sistema immediato. Il muoversi e lo sparare saranno gestiti dalla croce direzionale e dai tasti laterali della console portatile. Tutto il resto richiederà l’utilizzo del touchscreen, dal cambio di armi all’apertura di una porta. Nello schermo in basso potremo visualizzare un’intuitiva mappa, consultabile anche in maniera molto più ampia grazie a un semplice click di pennino. Il sistema, così combinato, risulta in linea di massima piacevole e molto semplice.
A parte la bontà dei controlli, il gameplay di Moon viene minato da una ripetitività incalzante. Se i primi minuti risulteranno via a via sempre più adrenalinici, piano piano tutte le novità scemeranno e il gioco diverrà un mero susseguirsi di scontri e sparatorie. Intendiamoci, nulla di malvagio, ma da un gioco con un incipit del genere ci si attendeva ben di più. Invece, dovremo accontentarci di livelli incapaci di una vera e propria evoluzione logistica e di una flotta nemica sempre in aumento, ma mai in cambiamento.
Se pur divertente e capace di avvolgere il giocatore, Moon risente dunque di una certa staticità nei vari livelli di gioco, con il problema che a volte il progredire potrà rivelarsi davvero ostico. Niente di cui aver paura, certo, poichè i punti in cui salvare non saranno certo pochissimi, ma ai non addetti ai lavori potrebbe risultare comunque frustrante. Nemmeno i pochi ma divertenti intermezzi, nei quali piloteremo qualche veicolo sulla superficie lunare, o telecomanderemo un drone dentro strettissimi tunnel, riescono a sciogliere il ghiaccio della monotonia.
Discorso diverso va fatto per i vari Bonus presenti qua e là sulla nostra bella Luna, comprese alcune missioni secondarie. Parliamo naturalmente di potenziamenti, manufatti alieni e upgrade per le varie armi e qualche missione di addestramento. Trovarli tutti potrebbe essere una variante al gameplay non proprio variopinto del titolo, ma mai saremo spinti seriamente a farlo.
Se cercate in Moon un variopinto mosaico di possibilità, non troverete che un susseguirsi di scontri e passeggiate ma ben poca varietà. Monotonia di qualità, certo, ma rimane tale.

Paesaggi lunari!

Finalmente giunti a parlare del comparto tecnico di Moon, capiamo subito che il vero punto di forza del titolo risiede proprio qui. Nonostante la scarsa potenza della console portatile Nintendo, il titolo riesce a muovere un ottimo motore grafico capace di ricreare un’atmosfera unica e avvolgente. Ci ritroveremo dunque immersi in una luna affascinante, divisa tra grigie basi umane e architetture aliene fosforescenti, improbabili quanto incantevoli. Senza dimenticare le indimenticabili passeggiate lunari, dove il nero dello spazio e il grigio brullo della superficie del satellite terrestre riescono a infondere nel giocatore l’idea del pianeta inabitabile e ostile.
Anche dal punto di vista meramente tecnico il titolo si presenta davvero bene. Ottime texture calzano magnificamente modelli poligonali sapientemente creati, capaci di girare senza alcun rallentamente e in maniera meravigliosa in qualsiasi frangente. Tutto egregiamente gestito in tre dimensioni, in puro stile FPS, dove apparirà solo l’immagine della nostra arma. In fin dei conti, e con sorpresa, ci troviamo di fronte a un titolo tecnicamente potente e validissimo.
Si presenta bene anche il sonoro. Il titolo ci delizia l’udito con temi claustrofobici, fatti di suoni cadenzati e ripetitivi, ottimi per sollevare nel giocatore l’idea di in luogo angusto e inospitale. Questo non si ferma qui, perchè riuscirà a presentarci anche un ottimo doppiaggio inglese, con attori che sanno il fatto loro e che, se pur nelle brevi cut scene, riusciranno a reggere bene la trama.

In conclusione

Non c’è che dire, nonostante qualche pecca, soprattutto a livello di gameplay, Moon si rivela una felice sopresa. Un sistema di comandi profondo e congeniale e un comparto tecnico massiccio e capace di non temere rivali, fanno di Moon un ottimo acquisto. Peccato, come dicevamo poco più su, per una giocabilità troppo devota a uno schema fisso e, per questo motivo, alla lunga monotono.
Se siete alla ricerca di un FPS puro e semplice su DS, ebbene, Moon farà sicuramente per voi. Se invece volete un titolo originale e vario, allora sarebbe meglio guardare altrove. 

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