Naruto: Rise of a Ninja – Recensione Naruto: Rise of a Ninja

Fenomeno Naruto

E’ scoppiato recentemente, sorprendendo tutti per la qualità con cui sfoggia tutto il frutto della sua realizzazione moderna. Naruto: Rise of a Ninja è un anime giapponese diretto da Masashi Kishimoto che ha conquistato giovani, ma sicuramente anche adulti appassionati del genere. Testimonia ciò l’acquisto abbastanza repentino da parte di Mediaset dei diritti necessari per la pubblicazione in televisione, portando Naruto in tempi relativamente recenti sui nostri piccoli schermi, e anticipandola con pubblicità costante che lo annunciava come un vero e proprio successo recente. Senza entrare nei dettagli della programmazione dell’anime però (chi ha detto "..troppe censure come al solito.."? Suvvia, ci sono bambini..), apprestiamoci ad analizzare la prima trasposizione di Naruto su Xbox360, a cura di Ubisoft.

Un ninja che diverrà leggenda

Quando si entra nel mondo degli anime, si sa, la realtà viene un po’ stravolta per lasciar spazio alla fantasia, in questo caso diretta da Masashi Kishimoto. Soggetto della nostra storia è il già citato dal titolo Naruto Uzumaki, uno dei tanti ragazzi che si apprestano a diventare ninja nel villaggio della foglia (rito assolutamente d’obbligo e particolarmente naturale, nella vita dei ragazzi dell’anime). Le particolarità che spingeranno la regia a seguire spesso la vita di Naruto, però, sono sufficienti a dimostrarne il ruolo da protagonista: il giovane, oltre ad essere orfano, è possessore del demone della "Volpe a nove code", demone che in passato ha costretto il quarto Hokage a sacrificarsi per fermarlo. Il fatto è denso di ironia che sa tanto di "gioco del destino", perchè Naruto svilupperà sin da piccolo il desiderio di diventare Hokage, cioè maestro e capo del villaggio della foglia. Lo vorrà sia perchè appassionato dalle vicende tipicamente pericolose dei ninja, sia per sopprimere l’iniziale esilio, non dichiarato, di cui cade vittima appena adolescente, per il solo fatto di possedere internamente la volpe a nove code. La trama sin dall’inizio può lanciare spunti interessanti e regalare una certa profondità psicologica,ma non finisce qui. Vengono a conoscersi personaggi co-protagonisti, tutti caratterizzati da ricche sfumature caratteriali diverse (magari a volte un po’ assurde, essendo Naruto comunque un anime). Conosceremo maestri che svilupperanno sentimenti d’affetto profondi per Naruto, ed altri che invece preferiranno Sasuke, l’amico-nemico un po’ rivale e un po’ no dello stesso Naruto. Sakura è invece capace di gestire meglio il proprio Chakra, il proprio potere interno, ma sarà più debole fisicamente, per esempio. E si aggiungeranno tanti numerosi ragazzi e personaggi, anche secondari. Il tutto farebbe presupporre una trama da oscar per un cartone animato. I problemi però sono presto detti: la storia di Naruto qui sintetizzata viene gestita bene dall’anime, mentre il videogioco Ubisoft, che ne riprende direttamente i temi, si limita a raccogliere filmati dal cartone, di per sè belli, trascurando poi l’importanza narrativa durante le azioni in-game. Saremo presto catapultati in combattimenti nelle maniere più frettolose e sterili, e un videogiocatore che non è appassionato del cartone si potrebbe trovare un po’ a disagio.

Bello da vedere, come il cartone

Senz’altro una maggiore vicinanza all’anime, in senso positivo, la si può notare negli aspetti tecnici. Naruto vanta una realizzazione grafica in cel-shading davvero ottima, soprattutto per i giovani ninja principali dell’anime. Nel gioco, ci muoveremo in ampi spazi in maniera sempre fluida, e sarà impossibile non apprezzare le tante animazioni che si presenteranno giocando e andando in giro. Naruto potrà correre e saltare come da normale programma, ma anche scontrarsi con la gente o con un palo, o infastidire gli abitanti al suo passaggio. Forse il villaggio della foglia non sarà il massimo dei poligoni che le console di nuova generazione in generale possono gestire, ma l’ambiente nel suo complesso risulta omogeneo, preciso e vivace nei colori distribuiti sui diversi oggetti presenti. Discorso diverso va fatto però se affrontiamo l’audio che caratterizza il mondo di Naruto. La colonna sonora è bella, essendo la stessa dell’anime, e risulta azzeccata ora per i combattimenti, ora per le sezioni esplorative. La nota stonata è dovuta alla varietà sonora, davvero assente. Ci accorgeremo presto di come le musiche siano sempre le stesse.

Tecnica della moltiplicazione del corpo!

Naruto: Rise of a Ninja vanta un sistema di controllo pregevole ed intuitivo. Le sezioni d’esplorazione, che siano in città o nelle foreste, si svolgono in linea generale senza problemi. E solo premendo il grilletto destro per aumentare la velocità di corsa, finiremo probabilmente contro un ostacolo dello scenario senza volerlo (un rischio giustificato dall’alta velocità che Naruto può sviluppare). E’ interessante però descrivere la funzione del grilletto sinistro: premendolo, Naruto si appresterà ad eseguire le tecniche da lui imparate, dalla moltiplicazione del corpo, alla concentrazione del chakra, alla tecnica seducente. Tutte e tre hanno un utilità sia in combattimento sia in normali fasi esplorative. Potremo moltiplicarci quando, camminando per la nostra strada, incroceremo porte o massi sospetti e apparentemente cedibili, così da distruggerli e scovare monete d’oro, particolarmente rare e di valore. Nel villaggio della foglia potremo strizzare l’occhio alla gente passante con la tecnica della seduzione, per accrescere la nostra fama, e ancora salire sui tetti concentrando il nostro chakra per camminare verticalmente sulle pareti, o magari sull’acqua per raggiungere posti più lontani. Veniamo però alle sezioni di combattimento: Ubisoft ha adottato un sistema classico, creando esclusivamente scontri uno contro uno come in un comune picchiaduro. La telecamera quindi abbandona la posizione alle spalle di Naruto per inquadrare i due combattenti pronti a darsi battaglia. Vi sono diverse combo per personaggio (anche se non eccedono), utili a stordire l’avversario e preparare una tecnica di combattimento, anche se nella modalità "Storia" potremo impersonare solo Naruto. E’ davvero divertente notare come le nostre dita debbano lavorare sugli stick analogici in maniera analoga alle mani di Naruto: muoveremo lo stick sinistro a sinistra, quello destro subito dopo a destra, per esempio, e continuaremo con un binomio esatto che concluda la nostra preparazione e passare direttamente all’esecuzione. Qui partiranno sezioni animate dove dovremo premere i tasti indicati su schermo tempestivamente, per provocare dei danni. E’ un sistema molto in voga in questo periodo, ma le combo limitate e i continui filmati (sempre gli stessi durante le varie tecniche) che spezzano il ritmo in pieno combattimento, fanno sì che gli scontri non siano particolarmente emozionanti. Per fortuna avremo a disposizione anche una modalità multiplayer locale e online, in modo da poter prendere il controllo di altri personaggi e apprezzare le differenti tecniche dei giovani combattenti, anche se la varietà si dimostrerà presto ripetitiva.  

Di tutto un po’: il Villaggio della Foglia

Sostanzialmente, il mondo di Naruto viene rappresentato dal villaggio della foglia e dal perimetro di foreste che lo circondano (anche se potremo fare "viaggi istantanei" senza dover percorrere lunga strada, per visitare posti più lontani o per tornare istantaneamente al villaggio). Durante il free-roaming nel quale saremo gettati, potremo apprezzare la componente platform del videogioco: potremo salire sui tetti, acquisire nuove abilità, raccogliere le monete sparse in giro che serviranno a comprare utili gadgets che contribuiscono a dare a Naruto un’ulteriore componente ruolistica, sebbene non troppo sviluppata. Leggermente più variegata è l’esplorazione fuori dal villaggio, dove sovente incontreremo dei trabocchetti un po’ in stile Prince of Persia, con tronchi dondolanti e fili esplosivi da superare, oltre a lance da evitare che fuoriescono dalle pareti. E ancora, in particolari punti della mappa, potremo salire sugli alberi e saltare da un tronco all’altro stando attenti a non cadere. Sebbene Ubisoft segua, come giusto che sia, la trama dell’anime, sono state introdotte delle quest secondarie per aumentare positivamente la nostra fama all’interno del villaggio e al contempo le nostre capacità fisiche (acquisteremo punti da "spendere" presso i maestri, in stile gioco di ruolo). Tutto ciò sembrerebbe bello, ma in realtà le missioni secondarie si limitano a mandarci sempre negli stessi luoghi appena sbloccati e aperti per l’esplorazione, mentre più avanti nella storia, sbloccando un’altra zona da esplorare, le successive missioni secondarie ci indicheranno esattamente quel nuovo luogo. Il tutto risulta seccante e ripetitivo. A ciò si aggiungono fastidiosi banditi che incontreremo sulla nostra strada sempre negli stessi sistematici punti della mappa. In più, la quest principale sarà scontata per i conoscitori di Naruto, mentre poteva essere raccontata meglio per tutti gli altri, in quanto Naruto appare essere comunque troppo abbandonato a sè stesso.  

Conclusioni

Naruto: Rise of a Ninja è un prodotto bello da vedere, meno da giocare. Il gioco non è esente da alcuni importanti difetti che lo rendono ripetitivo, sebbene vanti un gameplay comunque abbastanza intuitivo. Ubisoft ha fatto comunque un buon lavoro, e si distingue per non aver trasformato un brand commerciale in un blasonato lavoro del momento di poca qualità. Si segnalano contenuti scaricabili dal market place come le voci originali giapponesi e demo che permettono di utilizzare altri personaggi di Naruto.Tutti i fan non avranno problemi a trascorrere del tempo divertendosi in maniera sincera davanti allo schermo, mentre gli altri ci pensino prima di affrontare il prezzo pieno, perchè potrebbe piacervi di più l’anime.

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