Onimusha 2: Samurai’s Destiny – Recensione Onimusha 2: Samurai’s Destiny

Il destino di un samurai vi attende…

Mancava poco all’inizio della primavera dell’anno 2001 quando la Capcom distribuì il suo promettente gioco Onimusha: Warlords. Esso era un gioco di quelli necessari alla Playstation 2 per mostrare al grande pubblico le sue grandi potenzialità da console di nuova generazione; infatti Onimusha aveva tutto ciò che serviva per piacere ai giocatori: un ottima grafica, un gameplay coinvolgente e una storia coinvolgente. Tutto ciò si tradusse in ottimi vendite (fu il primo a vendere un milione di copie) e soprattutto in un notevole successo fra i fan del genere.
Dopo tali avvenimenti era scontato aspettarsi un sequel del gioco. Onimusha 2: Samurai’s Destiny è appunto tale sequel e prende luogo una decina di anni dopo il primo capitolo, iniziando in un modo tanto spettacolare quanto violento. Nobunaga, il malvagio signore della guerra di Onimusha, farà la sua ricomparsa. Egli, dopo essere divenuto più potente di un normale essere umano tramite poteri demoniaci, ha iniziato un regno di terrore, girando il Giappone in lungo e in largo razziando terre, distruggendo villaggi e uccidendo tutti coloro che avessero opposto la minima resistenza tramite le sue immense truppe di demoni. Purtroppo ha commesso un errore nella sua corsa vero il potere: egli distrugge anche il villaggio natio del leggendario samurai Jubei Yagyu. Quest’ultimo, dopo un lungo viaggio, torna al suo paese per scoprire che è ridotto a delle misere rovine. Tra macerie incenerite e pile di cadaveri, Jubei trova un solo sopravvissuto, il quale, usando le poche forze che gli sono rimaste, rivela al samurai la crudele quanto cruda verità. Come logico aspettarsi, il nostro samurai giura vendetta e giura di porre fine all’esistenza di Nobunaga una volta per tutte. Il gioco inizia in modo classico: all’inizio visiterete delle ambientazioni in cui cade una pioggia tanto incessante quanto "malinconica": perfetta per il tono del gioco, che si rivela ben presto essere oscuro, cupo e violento. Ciò che più colpisce in questo gioco è la chiara influenza della storia giapponese. E’ chiaro infatti che il gioco si ispira fortemente all’ideologia del regista Akira Kurosawa, famoso per i suoi film sempre improntati sulle figure mitiche ed epiche dei samurai. Ogni personaggio, ogni ambientazione e ogni scena sono state ideate tramite delle ricerche meticolose al fine di ricreare perfettamente l’atmosfera del Giappone feudale del passato. Proprio per questo, Onimusha 2 non si propone come un semplice seguito in cui vi è la semplice premessa di uccidere demoni a go go, ma come un gioco che, messo da parte l’aspetto del "demon killer", cerca di far sentire il giocatore parte attiva dell’antica storia orientale. Detto questo aspetto importante, Onimusha 2 in sé è più ampio del suo predecessore: ci sono più armi, più nemici e più cose da fare in generale. Visto che questo gioco ci viene proposto dalle stesse persone che hanno creato la serie di Resident Evil, tutto ciò viene mostrato in un modo ottimale, che analizzeremo di seguito.

Il Giappone feudale non è mai stato così bello…

Il primo Onimusha aveva una grafica sbalorditiva per l’epoca, tanto che si potrebbe dire che impose uno standard per il livello di grafica di allora. Questo sequel non fa altro che continuare quel cammino, incrementando ancora più il livello di grafica offerto. Infatti, il motore grafico di Onimusha 2 offre delle perle di bellezza; i fondali prerenderizzati resi con maestria, i personaggi animati in modo eccelso, i filmati interni del gioco, tutto è di pregevole fattura.
Incominciamo a parlare della resa grafica dei personaggi: essi raggiungono quasi la perfezione. La Capcom è sempre stata una casa produttrice all’avanguardia nei particolari tecnici, ma in questo gioco i suoi programmatori grafici, oltre ai designer, si sono davvero impegnati a fondo. I personaggi possiedono un numero assurdo di dettagli, dalle loro ottime animazioni facciali sino alle finezze estetiche dei loro vestiti.
Considerando che vi sono vari personaggi, ognuno dei quali con diversi tipi di abiti e armi, non si può fare a meno di chiedersi quanto tempo è stato speso per raggiungere un tale livello di qualità, oltre che di dettagli. Jubei, i personaggi d’avventura e i boss, hanno una propria personalità e la esprimono fortemente grazie alla notevole resa grafica delle animazioni facciali. Anche i nemici normali sono ben disegnati e ricchi di particolari (anche se nel gioco molti di essi saranno riproposti in altre forme dove la principale differenza sarà solo il colore). Questo è possibile grazie al fatto che il gioco usa dei personaggi in 3D su sfondi pre-renderizzati; ciò si traduce nel fatto che i personaggi possono usufruire di un maggior numero di poligoni e quindi di texture. Nell’ambito della visualizzazione dei vari personaggi della storia, Onimusha 2 si pone davvero in una posizione di rilievo se rapportato ad altri giochi dell’epoca: infatti direi che lo staff della Capcom con Onimusha 2, ha creato un cast di personaggi davvero memorabile per quanto riguarda il design. Il gioco quindi possiede dei personaggi modellati in modo dettagliato e sono tra i migliori che si siano visti su PS2, considerando tutto ciò che li caratterizza ossia: aspetto, armi, armature, tutto si vede nitidamente e allo stesso tempo mantiene un aspetto grafico piacevole e fluido attestandosi sui 60FPS.
Passiamo alle ambientazioni: in Onimusha 2 sono state notevolmente migliorate. Gli sfondi pre-renderizzati sono stati realizzati con molta cura. Ognuno di questi sembra una fotografia d’autore, tutto è mostrato con alti dettagli e piccoli tocchi di classe come lo scorrere dell’acqua reso in modo alquanto realistico. Altri esempi saranno alberi mossi dal vento, macchine in continua funzione che emettono vapore; oppure ancora la pioggia che cade in modo realistico e l’apparire dei fulmini in cielo. Tutto è così realistico che non vi sembrerà di giocare ad un gioco. Ci sono davvero molti di questi particolari che catturano l’attenzione del videogiocatore, che ben fa capire il dettaglio grafico che si è raggiunto. Nonostante Onimusha 2 non sia di certo il massimo ottenibile con le potenzialita della PS2, si è fatto un ottimo lavoro nell’usare queste animazioni in movimento su sfondi pre-renderizzati, amalgamandole bene su di essi e facendole sembrare realistiche grazie al movimento continuo e ripetitivo.
Ma non dimentichiamo che siamo pur sempre nel Giappone feudale del medioevo: quindi viaggerete tra boschi incontaminati, palazzi, castelli, città e antiche rovine. Lo staff della Capcom ha davvero avuto una brillante immaginazione nel creare stanze, corridoi, reami demoniaci e tenendo conto allo stesso tempo di come sembrava il Giappone del 1500. Vi chiederete, ma il tutto è reso con fedeltà? La risposta è: si. Come già detto nell’introduzione, il gioco sarà capace di far sentire il giocatore parte della storia stessa e le ambientazioni sono uno dei motivi principali se questo accade. Già all’inizio, nel villaggio di Jubei "respirerete" aria antica,storica ma al medesimo tempo subirete il fascino da ambientazione cupa e solitaria, ma non mancheranno scenari da incubo come il castello di Nobuga, vero anfratto di demoni ma allo stesso tempo un "normale" castello all’apparenza. Oltre agli esempi già citati, viaggerete per altri luoghi più consoni ad una trama concernente demoni e mostri, ma la sostanza non cambia: l’aspetto storico non sarà mai messo da parte, ma semplicemente adattato alla situazione in cui vi verrete a trovare; l’aspetto horror/fantasy invece conferirà ulteriore fascino al gioco e se vogliamo dirla tutta, maggiore epicità. E’ proprio questo duplice aspetto storico/horror che rende davvero sublimi le ambientazioni del gioco.
Le scene di inframezzo, che saranno di importanza vitale per lo svolgersi della trama, usano il motore grafico del gioco e sono state anch’esse migliorate. Grazie ad un ottimo antialiasing infatti; le texture sono state rese più fluide rispetto al primo Onimusha e il tutto scorrerà con maggiore fludità.
Le sequenze cinematografiche invece sono molto impressionanti. Sono davvero ben fatte e per l’epoca potevano essere sicuramente considerate all’avanguardia, mentre oggi si possono ritenere ancora valide. Una nota stonata è che dopo la sequenza iniziale, dovrete aspettare un pò per vedere le altre, visto che la prima parte di gioco si basa esclusivamente nel mostrare la trama tramite dialoghi e scene realizzate con la grafica del gioco; verso la fine invece potrete ammirare molti più filmati in CG.
Gli altri aspetti in generale, come gli effetti di luce, di ombra e le trasparenze, sono tutti di buona fattura, così come la Capcom ci ha abituato negli anni con i suoi tanti magnifici giochi. Altri effetti grafici sono stati invece migliorati, come gli Issen, che da un solido colore giallognolo, sono diventati dei potenti flash bianchi.
La Capcom mantiene il suo stile anche per quanto riguarda la telecamera di gioco: essa sarà in una posizione fissa a seconda della scena e cambierà sia se andrete in avanti sia indietro. Un difetto classico di questa scelta è da sempre rapprensentato dal fatto che spesso ci saranno dei nemici che copriranno la telecamera, oppure che essa stessa sarà angolata in malo modo non concedendovi una piena visuale del gioco.
In generale, posso dire quindi che la grafica di Onimusha 2 è tra le migliori mai viste. Le animazioni sono ottime e fluide; i personaggi sono caratterizzati benissimo e molto particolari e non faticherete molto ad innamorarvi delle ambientazioni del gioco. La Capcom possiede davvero i migliori artisti grafici in circolazione.

Buon impianto sonoro con delle pecche nel doppiaggio
Le musiche di Onimusha 2 sono nella norma, sono piacevoli ed orecchiabili, anche se molte di esse sono "piatte" nel senso che non vi rimarranno particolarmente impresse. Comunque, rispetto al suo predecessore, la colonna sonora è stata arricchita e approfondita. Nel primo capitolo le musiche erano abbastanza soft, mentre in questo sequel permettono di immergersi di più in un’atmosfera cupa ed oscura. Ogni musica sarà adatta alla situazione in cui vi verrete a trovare; cosa alquanto piacevole sarà il fatto che ogni personaggio secondario avrà il proprio tema musicale. Sono stati fatti molti sforzi affinchè si potesse produrre un buon lavoro dal punto di vista musicale e devo dire che ci sono riusciti. D’altronde stiamo pur sempre parlando di un gioco della Capcom e la qualità è sempre alta in tutto.
Analizziamo ora gli effetti sonori in generale. Essi sono chiari e nitidi all’ascolto, nonchè di ottima fattura. Quasiasi suoni sentirete, siano essi i passi di Jubei su vari terreni, l’esplosione dovuta al fuoco di armi, la possenza di un tuono, il classico colpo di una spada o il tintinnio dell’acqua che cade, tutti sono molto realistici e perciò ben realizzati. Quindi, come già detto poc’anzi; i suoni si innestano perfettamente nel gioco.
Consideriamo ora la peggior parte del comparto sonoro; ossia il doppiaggio dei personaggi. Nel primo Onimusha c’era l’opzione con la quale si poteva scegliere la lingua del doppiaggio: o in giapponese o in inglese. Questa opzione è stata inspiegabilmente tolta, e, sebbene non sia un difetto nel vero senso della parola, costituisce comunque un passo indietro rispetto al primo capitolo.
Comunque, non tutti i personaggi sono doppiati in modo mediocre, il doppiaggio di certi personaggi risulta essere monotono e noioso (cosa che forse noterete nell’introduzione del gioco). In molte altre situazioni, significative dal punto di vista della trama, esso risulterà secco e non esprimerà quel feeling necessario per catturare il giocatore, e soprattutto, non esprimerà bene il carisma del personaggio a cui si farà riferimento.
Trovo alquanto strano il fatto che sia proprio il doppiaggio uno dei punti deboli di questo eccellente gioco. Una soluzione logica sarebbe potuta essere di mantenere i dialoghi del gioco nella lingua originale (ossia il giapponese) con i sottotitoli in inglese. Questo per due motivi: il primo è che essendo il gioco ambientanto nell’antico Giappone feudale, sentire i personaggi parlare nella loro madrelingua sarebbe stato ancora più affascinante, il secondo motivo è puramente tecnico: da quanto ho potuto vedere da varie fonti, il doppiaggio in lingua giapponese dei personaggi è strepitoso. Io personalmente non l’ho potuto ammirare, o per meglio dire, sentire, ma mi risulta che Jubei abbia una eccellente voce con un tono drammatico che si sposa perfettamente col suo status di protagonista. E anche tutti gli altri personaggi fanno sfoggio di voci al pari di quella di Jubei aumentando così le sensazioni, la personalità e il fascino che tali personaggi riescono a trasmettere già al solo livello visivo. Un vero peccato che non sia stato mantenuto tale livello nelle versioni occidentali del gioco, considerato come Onimusha 2 eccelle in tutte le altri parti tecniche e non.

Un signore della guerra demoniaco, un samurai in cerca di vendetta… chi vincerà?

Una delle lamente che furono mosse ad Onimusha:Warlord, era la trama breve e semplice. In questo sequel, la Capcom ha cercato di porvi rimedio e in un certo senso c’è riuscita. Il gioco in sè rimane comunque breve in termini di lunghezza generale, ma la trama è stata approdondita enormemente. Molti incidenti che sono accaduti ai vari protagonisti serviranno da micce per innescare le loro storie nella trama generale, in tal modo ogni alleato (e non) di Jubei avrà la propria storia da raccontare. Incominciamo col dire che Onimusha 2 non ha molti punti di contatto con il suo predecessore, quindi tutti coloro che si aspettavano delle connessioni col primo gioco rimaranno delusi. É quasi come assistere ad una nuova versione della storia da un diverso punto di vista, considerato che comunque farete all’incirca le stesse cose come nel primo gioco.
Ma andiamo con maggiore ordine: Onimusha 2 prende luogo all’incirca un decennio dopo il primo gioco. Il malvagio signore della guerra, Nobunaga Oda, è resuscitato dalla morte e con una schiera di malvagi demoni al suo comando, ritorna per causare guai e conquistare il Giappone. Onimusha 2 introduce un nuovo eroe e maestro spadaccino per sostituire Samanosuke ossia Jubei Yagyu. Nobunaga, nella sua corsa verso il potere, distrugge la città natale del clan Yagyu. La storia di Jubei infatti inizia proprio nel pacifico "Villaggio Yagyu", governato appunto dalla famiglia di Jubei. Durante l’introduzione, molti soldati armati fanno irruzione nel villaggio facendo una spietata quanto cruenta carneficina, razziando al tempo stesso il villaggio.
Il villaggio viene distrutto in poco tempo e senza sopravvissuti. Nel frattempo, Jubei ritorna in fretta al suo villaggio dopo essere venuto a conoscenza che era stato sotto attacco. Al suo ritorno non troverà altro che morte e miseria sparse ovunque; come se fosse la cosa più naturale in questo tipi di situazioni, egli giura vendetta e incomincia un viaggio che lo guiderà da Nobunaga e a scoprire la verità su se stesso. Incomincia così Onimusha 2: Samurai’s Destiny.
Il gioco quindi non fa sfoggio di una trama innovativa, anzi; il concetto del guerriero solitario in cerca di vendetta è qualcosa di visto e stravisto fino alla nausea. Allora cosa rende la trama di Onimusha 2 più profonda rispetto alla maggior parte degli altri giochi? Tale domanda necessita di varie risposte. Iniziamo col dire che Jubei inizierà dapprima un normale viaggio in varie locazioni per raccogliere quante più informazioni su Nobunaga e come potervisi avvicinare. Ben presto però farà la conoscenza di vari personaggi di spicco quali Kotaro Fuma, Magoichi Saiga, Ekei Ankokuji e la bella Oyu.
Ognuno di essi è portatore di una breve, ma piacevole storia personale. Nel corso del gioco, attraverso vari "scambi" con questi personaggi, potrete farli diventare vostri preziosi alleati in più di una situazione. Non solo essi vi aiuteranno nei combattimenti, ma a seconda del personaggio con cui stabilirete un maggior feeling, verrete a conoscenza di tante sfaccettature del mondo di allora e della storia di Nobunaga, oltre a scoprire anche i motivi per cui i vostri alleati sono in viaggio esattamente come voi. Non solo, ciò influirà anche nello svolgersi della trama, portandovi a giocare delle sezioni piuttosto che altre, realizzando in tal modo un ottimo metodo per allungare la longevità del gioco oltre che a mostrare una trama più diversa dal solito. Per il resto, Onimusha 2 offirà un trama quasi lineare, i colpi di scena che ci saranno però sono davvero notevoli e spazieranno dalla verità su Jubei fino alla vera natura del conflitto Oni/Demoni. Durante il gioco inoltre affrontere a più riprese vari nemici che sebbene sembrano stereotipati, essi avranno un carisma tale da farveli amare/odiare ogni volta che li incontrerete.
Nel complesso quindi, la storia di Onimusha 2, sebbene all’apparenza sia alquanto scontata in termini di novità, non mancherà di intrattenervi e a farvi rimanere a bocca aperta in talune occasioni. Sia i personaggi che i vari nemici del gioco riescono ad elevarla al di sopra della media.

Da grande voglio fare l’ammazza demoni!

Essendo Onimusha 2 un gioco d’azione, è logico pensare che sia proprio il gameplay il suo pezzo forte. Infatti è così. Onimusha ha avuto un ottimo successo tra i videogiocatori per la sua semplcità di gioco ma allo stesso tempo divertente e ampia. Il già godibile e divertente gameplay di Onimusha: Warlords è stato mantenuto e al tempo stesso migliorato con varie innovazioni. La meccanica che governa i combattimenti è rimasta la stessa. Così come sperimentato nel suo predecessore, anche in Onimusha 2 vi troverete ad affrontare orde di nemici. Una volta uccisi, i demoni rilasceranno le loro anime che potrete, anzi dovrete assolutamente assorbire tramite il simbolo che c’è sul palmo della mano di Jubei. Tali anime, rappresentate tramite delle piccole sfere lucenti; saranno di vari colori a cui corrisponderanno vari bonus per Jubei. Le anime rosse, una volta acquisite in grandi quantitativi (per comodità saranno stoccate e rappresentate tramite delle barre rimpibili) per potenziare le armi e armature; quelle gialle ripristineranno la vostra energia, mentre quelle blu rispristinerano il quantitativo di potere magico. Una novità è rappresentata però dalle anime di color porpora: esse infatti, oltre ad essere le più rare e le più lente ad essere assorbite, andranno a riempire una barra composta da sei sfere vuote. Una volta che riuscirete a collezionare la fatidica cifra di sei anime porpora, Jubei si trasfomerà istanteneamente nella forma di Onimusha. Quando è trasformato in Onimusha, Jubei godrà di vari bonus, il primo dei quali è l’invicibilità. Altri bonus sono la maggiore velocità e potenza di danno; inoltre Jubei sarà anche capace di emettere dei proiettili di energia col palmo della sua mano. Logicamente la trasformazione non dura per sempre, ma solo per un breve periodo; essa sarà governata da una barra viola che si svuoterà man mano che passa il tempo. Inoltre, ogni volta che farete uso del potere speciale della trasformazione, ossia quando userete i proiettili di energia, la barra si svuoterà ancor più rapidamente, quindi cercate di dosare bene il tempo a vostra disposizione. Una volta che sarà scaduto il tempo, Jubei ritornerà nella forma umana. Questa scelta di potervi trasformare in un demone potentissimo aggiunge molto pepe alla sfida, poichè vi mettete nelle condizioni di dover dosare le anime porpora quando esse compariranno; non vorrete certo sprecare la trasformazione in Onimusha per uccidere un solo nemico quando poco più avanti vi potreste trovare dinanzi ad un boss! Inoltre l’idea di acquisre dei poteri divini diventando delle macchine da guerra inarrestabili credo sia il sogno di ogni fan dei giochi d’azione; la Capcom è stata davvero molto brava nell’applicare questa idea e al tempo stesso senza rovinare la giocabilità.
Parliamo del sistema di potenziamento: in Onimusha 2 è stato modificato per renderlo più efficiente. Ora, collezionando le anime rosse, dovrete semplicemente aumentare di livello la forza delle vostre armi e armature. Ogni volta che un’arma salirà di livello (tre livelli in totale, ma sono molto lunghi da compleatare), essa cambierà nell’aspetto, divenendo più bella e al tempo stesso più potente materialemente e magicamente; si, anche magicamente, poichè nel gioco precedente le cose non andavano di pari passo, ma era necessario upgradare i due aspetti in modo separato, cosa che oltre ad essere un pochino frustante, toglieva molto tempo. Invece ora potrete concentrarvi sull’uccidere quanti più nemici allo scopo di rendere più potenti le vostre armi e continuare così a buttarvi in altre carneficine di demoni. Così come aumentano di livello le armi, anche l’armatura e le varie protezioni sono capaci della medesima cosa. Ad ogni upgrade che effettuerete, queste ridurranno il danno inflittovi dai vostri nemici.
Chi ha giocato al primo Onimusha si ricorderà che le anime erano usate anche per potenziare altre cose quali: le erbe, frecce e proiettili. Ora non sarà più necessario poichè troverete tutto durante il gioco, oppure facendo uso del metodo di scambio oggetti coi vostri alleati.
Un’altra grande innovazione è appunto il sistema di interazione coi vostri alleati. Durante il gioco vi capiterà di trovare oggetti che in battaglia non saranno di alcuna utilità, ma vi serviranno invece per poter instaurare dei rapporti di amicizia con i sub-personaggi ossia Oyu, EKei, Magoichi e Kotaro. Dando tali oggetti ad uno di essi, riceverete in cambio altri oggetti. A seconda del personaggio con cui avrete fatto lo scambio, cambieranno sia il tipo di oggetto ricevuto da esso sia il rapporto che avete con tale personaggio. Se ad esempio scambierete un oggetto che l’altro disdegna, non solo riceverete in cambio una cosa inutile, ma peggiorerete il rapporto con tale personaggio. Dovrete quindi cercare di capire bene i gusti e le preferenze di ciascun personaggio allo scopo di fare degli scambi ottimali. Facendo degli scambi opportuni infatti, il personaggio vi stimerà sempre più e verrà in vostro aiuto in combattimento in molte fasi del gioco. Non solo, ciò farà sì che la storia sia mostrata da diversi punti di vista. Ad esempio, ottenendo una buona amicizia con Kotaro, saranno mostrate delle scene addizionali che vi mostreranno il perchè di certe sua azioni; oppure legando con Magoichi, potrete venire a conoscenza delle sue motivazioni che lo spingono a combattere. Questo sistema di amicizia è davvero qualcosa di immenso e profondo, visto e considerato che potrete fare tantissimi tipi di scambi e questo porta dei benefici incredibili alla trama e alla longevità del gioco.
Analizziamo ora gli strumenti di morte di cui verrete in possesso: Jubei all’inizio sarà dotato di una spada normale, ma ben presto raccoglierà un’arma più potente e dotata di poteri magici ossia la Buraito: la spada del tuono. Oltre ad essa, nel gioco troverete altre armi che sono la Hyuojin-Yari (una lancia dotata dell’elemento ghiaccio), la Senpumaru (una spada a due lame con l’elemento vento) e il Dokoutsui (un gigantesco martello con l’elemento terra). Tutte queste armi, ogni volta che le potenzierete diventeranno sempre più potenti oltre che belle esteticamente. Senza di esse difficilmente avanzerete nel gioco e in più di un’occasione vi toglieranno dai pasticci grazie alle loro utili quanto devastanti proprietà magiche. Oltre a queste, troverete anche la Rekka-Ken (l’arma più potente e ottenibile solo verso la fine del gioco, imbevuta del potere del fuoco) e varie armi da fuoco. Per poter usare efficacemente le armi, nel gioco sono state inseriti dei manufatti, ossia i libri delle tecniche e le pergamene dei segreti delle armi. I primi consentono di poter caricare la potenza dell’arma fino a 3 livelli per poter rilasciare un colpo che sarà diverso a seconda dell’arma, le seconde invece permetteranno a Jubei di poter effettuare delle combo con le armi. Oltre a questo troverete i necklace; degli accessori aggiuntivi che forniranno ulteriore aiuto a Jubei. Ne potrete equipaggiare solo uno alla volta e ognuno di essi avrà un effetto diverso: uno ricaricherà lentamente l’energia di Jubei, un altro il potere magico, un altro ancora dimezzerà il consumo del potere magico quando userete le tecniche speciali delle armi e cosi via.
Un’altra cosa che è stata modificata nel gioco è la tecnica degli Issen ossia i colpi critici. Quando Jubei avrà caricato al massimo livello di potenza un’arma, egli potrà effettuare una devastante combo di issen su boss e sui nemici più grandi. Ma gli issen potranno essere anche realizzati contro i nemici normali, basterà caricare l’arma e schiacciare ripetutamente il tasto d’attacco. Logicamente il tipo di issen varierà a seconda del tipo di arma, di nemico e dell’attacco che contrattaccherete.
Come detto prima, grazie al sistema dell’amicizia, durante l’avventura sarete aiutati da uno dei quattro guerrieri con cui verrete a contatto. Non solo essi vi faranno da supporto, ma in certe scene ne assumerete il controllo diretto per completare delle sezioni particolari per aiutare Jubei. Come se non bastasse, ognuno di essi è dotato di un proprio equipaggiamento (che potrete upgradare) e modo di combattere.
Ad allungare ulteriormente la sfida e la longevità del gioco, in Onimusha 2 sono stati inseriti ben quattro Reami Oscuri; completandoli otterete degli utilissimi oggetti oltre a enormi quantitativi di anime rosse.
I nemici che affronterete nel corso del gioco saranno di vario tipo, anche se molti di essi cambieranno solo nel colore. Ognuno avrà le sue determinate caratteristiche, punti di forza e debolezza e, dovrete essere in grado di scoprirli per poter uscire indenni dai numerosissimi combattimenti che affronterete. In generale nessuno risulterà veramente ostico, ma in determinate situazioni di affollamento, dovrete saper gestire i poteri delle vostre armi, altrimenti rischierete di ritrovarvi senza risorse e anche i nemici più deboli potrebbero farvi fuori.
I boss non sono tantissimi nel gioco, alcuni di essi dovrete riaffrontarli più volte anche se capiterà che dovrete combatterli in modo diverso dalle volte precedenti.
Per quanto riguarda l’avanzamento nel gioco, non vi troverete mai dinanzi a degli enigmi impossibili; Onimusha 2 è totalmente incentrato sui combattimenti e avanzare nel gioco, a parte i tantissimi combattimenti, sarà la cosa più naturale del gioco.
Onimusha 2 può contare su varie modalità di gioco che potrete sbloccare e tanti altri bonus come il minigioco del Team Oni, il minigioco del Man in Black (simpaticissimo), delle gallerie di Artworks e vari video. Potrete inoltre sbloccare un Scenario Route che vi mosterà tutti i possibili andamenti della trama e, per completarlo al massimo dovrete per forza vedere tutti gli scenari con i quattro alleati. Insomma, Onimusha 2 non mancherà di impegnarvi a lungo e a divertirvi ancora di più.

Quindi?

Onimusha 2 è un bellissimo gioco. Tutti i fan del genere d’azione devono provarlo assolutamente nonostante la sua età, poichè è davvero divertente e coinvolgente. Anche chi non è pratico di questo tipo di giochi dovrebbe dargli un’occhiata: non è difficilissimo e una volta entrati nella meccanica di gioco non riuscirete a staccarvene per molto tempo. Dopotutto, stiamo parlando di un gioco made in Capcom e, tecnicamente parlando, è tutto di un livello talmente alto che sembra quasi assurdo. Come se non bastasse, la trama è bella e le numerose finezze di gioco come il sistema dell’amicizia con gli alleati, incitano il giocatore a ricominciare svariate volte visto che le cose da fare sono tante. Non posso fare altro che consigliarvene caldamente l’acquisto; la serie Onimusha oramai è diventata un marchio di divertimento e qualità per la Capcom così come Resident Evil.

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