Penumbra: Overture – Recensione Penumbra: Overture

La casa svedese Frictional Games sviluppò alcuni anni addietro una demo dimostrativa tale da far vedere il motore fisico Newton Game Dynamics, presente al suo interno. Il successo che manifestò la demo in questione portò la Frictional Games a trasformarla e modellarla in un videogioco vero e proprio, facendo giungere sopra gli scaffali Penumbra: Overture Episode One. Come ben si può capire dal titolo del prodotto, questo è il primo di tre episodi, che etichetta una trilogia a sfondo horror. Penumbra si è imposto nel mercato videoludico come un’innovazione, presentandosi come una sorta di cocktail, dove tre generi apparentemente così differenti sono stati miscelati sapientemente fra loro. Il prodotto in questione è infatti un’avventura grafica in prima persona, in stile per l’appunto FPS, dove però alla base si trova un gameplay tipico dei survival horror.

 

 Ecco la prima e poco accogliente sezione di gioco…

 
 

Alla ricerca di un parente… morto

Penumbra si apre con un semplice filmato introduttivo, realizzato grazie ad una serie di semplici ma intuitive diapositive, narranti in breve l’inizio della storia. Impersoneremo Phillip, a cui è appena venuta a mancare la madre. Come se non bastasse ci viene presto spedito un pacco, da parte di nostro padre. Sfortunatamente si credeva che il padre fosse morto tempo addietro. Dentro la scatola troveremo una chiave di una cassetta di sicurezza, al cui interno saranno presenti numerosi documenti scritti in una lingua incomprensibile. Con nessun timore partiremo per la fredda Groenlandia dove la nostra avventura, o meglio disavventura, avrà davvero inizio, rendendoci partecipi di fatti a dir poco inquietanti, e dove creature terrificanti non mancheranno di certo.

 Questo lupacchiotto non sembra essere molto contento di averci visti

 
 

Un cocktail sapientemente miscelato.

Come già accennato, Penumbra è costituito da tre generi videoludici differenti. Il prodotto dispone di una buona visuale in prima persona, con un hud scarno e adatta ad incrementare l’immersione di gioco. Le statistiche del nostro personaggio saranno visibili dall’inventario, le quali saranno semplicemente la nostra barra vitale e la batteria rimanente della torcia. L’inventario, anch’esso semplice, sarà costituito da un tot di slot, ognuno dei quali dedito ad essere occupato da uno specifico oggetto raccolto.

La componente particolare è l’aggiunta di una mano nel momento in cui si interagisce con determinati oggetti una volta puntati, tipico delle avventure grafiche. Se questi ci daranno informazioni, la visuale si bloccherà facendo comparire una didascalia in fondo allo schermo, contenente le frasi dette o pensate dal nostro protagonista. Oltre ad enigmi sparsi per le aree di gioco, è da sottolineare il particolare approccio che si avrà con i nemici. Anche se Penumbra dispone di una visuale in prima persona non saranno disponibili armi da fuoco, e i pochi oggetti che useremo come armi, come martelli et simila, si dovranno usare tenendo premuto il tasto sinistro del mouse ed effettuando un movimento simile allo spostamento del braccio del protagonista con il mouse stesso. La stessa cosa si dovrà fare ad esempio per aprire cassetti o sollevare e lanciare oggetti. Per questo motivo non sempre sarà consigliato affrontare liberamente nemici, spesso in superiorità numerica, ma piuttosto tentare vie di fuga, cercando luoghi più sicuri. L’intelligenza artificiale dei nemici non sarà inoltre da sottovalutare: un aspetto simpatico del videogioco sarà vedere come i mostri possano sfondare una porta una volta chiusa alle nostre spalle.

 Alcune location sono ben realizzate e sanno svolgere a dovere il loro compito

 
 

Passando al comparto tecnico..

Chi puo’ non aver apprezzato il motore fisico di Half-Life 2? Penumbra lo ripropone con, come già detto, il Newton Game Dynamics. Gli oggetti avranno un loro peso, che influirà su quello del personaggio se verranno trasportati a mano. Alcuni potranno essere sollevati, altri solo trascinati. Da subito dovremo utilizzare tale motore, per rompere un blocco di ghiaccio con l’ausilio di un masso trovato nelle vicinanze. Come già citato, i movimenti delle braccia per spostare gli oggetti o per lanciarli dovranno essere simulati con movimenti del mouse, rendendo per lo più originale il titolo, e creando una forte immersione in gioco.

Il realismo si attesta davvero su buoni livelli. Anche il più semplice oggetto trovato vicino a noi potrà aiutarci nell’atto di sbarazzarci o rallentare una creatura. Il motore grafico non è da lusingare quanto quello fisico, seppur si dimostra comunque apprezzabile. Piacevoli saranno i giochi di luci e ombre, grazie ai quali l’atmosfera di gioco salirà maggiormente.

A chiudere si trova invece il comparto sonoro, il quale regalerà sbalzi sulla sedia assicurati: voci sofferenti e sibilanti unite a rumori improvvisi ci accompagneranno da subito nello svolgersi della trama. La durata del gioco sarà relativamente breve, rallentata comunque dalla difficoltà in certe aree di gioco. È da tener presente che Penumbra Overture è il primo di tre capitoli, che assieme andranno a completare il gioco in sè.
 

In Penumbra non mancheranno scene cruente e colme di sangue

 
 

Conclusione

 

Penumbra: Overture Episode One si appresta dunque ad essere un titolo leggermente discostato dal resto di videogiochi appartenenti a tale genere, creando un’esperienza di gioco particolare e ricercata. Si ricorda comunque che il titolo in questione non è un FPS vero e proprio, anzi di questo genere gli appartiene solo la classica ma non banale visuale in prima persona, e un sistema di combattimento che non si è soliti vedere in tutti i videogiochi. L’interazione e il motore fisico rimangono però i punti di forza di tale titolo, creando l’intelaiatura di base su cui regge fragilmente ogni altro singolo aspetto.

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