Pokkén Tournament DX – Recensione

Sono ormai più di vent’anni che la serie di Pokémon continua a divertire milioni di giocatori. Nonostante la formula ruolistica sia un caposaldo che continua a funzionare ancora alla grande, tra i vari spin-off si sentiva la mancanza di un picchiaduro. Dopo essersi scambiati le prime mazzate in tempo reale nei vari Super Smash Bros., nell’estate del 2015 le sale giochi giapponesi accolsero i cabinati di Pokkén Tournament (versione primigenia di Pokkén Tournament DX, come potete immaginare), il primo vero picchiaduro dedicato interamente ai mostriciattoli Nintendo.

Il titolo fu realizzato in collaborazione con Bandai Namco e il team di Harada, responsabile di Tekken. Gli sviluppatori ascoltarono i feedback dei giocatori giapponesi, e nel 2016 il gioco sbarcò su Wii U, rivelandosi sorprendentemente più che solido, anche se lasciava a desiderare dal punto di vista dei contenuti in single player, anche perché la versione casalinga rimase orfana di ben quattro pokémon rilasciati per la versione arcade.

I numeri di vendita del titolo tardarono ad arrivare, e Nintendo iniziava già a concentrarsi sulla sua nuova console. Con l’arrivo nel mercato di Switch, la casa di Kyoto sembra intenzionata a rilanciare alcuni dei titoli della passata generazione; dopo Mario Kart 8 Deluxe, ecco quindi che arriva Pokkén Tournament DX.

Pokken Tournament DX

Gotta beat ‘em all!

Vi starete sicuramente chiedendo quali siano le differenze tra la versione originale e questa nuova “DX”. Innanzitutto, al roster dei precedenti 16 personaggi (compresi Mewtwo e la sua versione oscura, che andavano sbloccati) sono stati aggiunti i pokémon rimasti finora appannaggio della versione arcade: CroagunkaEmpoleonaDarkraiaScizor; oltre a questi è stato aggiunto un lottatore inedito, Decidueye, l’evoluzione finale di Rowlet direttamente da Pokémon Sole e Luna. Dallo stesso titolo arrivano anche Litten e Popplio come nuova coppia di supporto.

Con queste aggiunte il totale dei combattenti arriva dunque a 21, un numero non da capogiro ma che riesce a risollevare la penuria di scelta che non ci aveva convinto nell’originale su Wii U. Da notare, poi, che tutti i combattenti, come pure le coppie di supporto, sono immediatamente selezionabili, senza bisogno di essere sbloccati. Certo, non sarebbe stato male vedere qualche new entry in più, ma i nuovi arrivati forniscono una discreta ventata di novità con i propri stili peculiari, riuscendo ad arricchire discretamente l’esperienza di gioco.

Pokken Tournament DX

Squadra che vince… si può vedere meglio

La struttura del gioco rimane fondamentalmente invariata, con la Lega Ferrum da conquistare scalando le varie sotto-leghe, e la storia di Mewtwo Nero da portare a termine strada facendo. Il gameplay è rimasto identico, ma già a suo tempo aveva dato prova di originalità e solidità, bilanciando una buona profondità con la necessità di essere accessibile al vasto target a cui si rivolge. È chiaro che, come la sua versione originale, Pokkén Tournament DX non è indirizzato agli amanti dei picchiaduro tecnici, offrendo un’esperienza più mite ed equilibrata, adatta anche ai neofiti. Nonostante non sia particolarmente punitivo, la sua giocabilità propone comunque un buon equilibrio tra immediatezza e spessore; non è un gioco che a livelli più alti può essere portato avanti premendo tasti a caso, e saprà comunque risultare piacevole anche ai veterani che vogliono scambiare qualche mazzata senza doversi preoccupare di frame, juggle e combo breaker.

Pokkén Tournament DX

Dove invece è stato portato qualche miglioramento è il comparto tecnico del gioco, che gode ora delle migliori prestazioni di Switch. Mentre su Wii U il titolo mostrava una risoluzione di 960×720p con un frame rate che occasionalmente scendeva sotto i 60 fps, la versione DX dispone di una risoluzione nativa di 1280x720p su dock e un frame rate granitico a 60 fps fissi. Stranamente su Switch c’è una leggera carenza di anti-aliasing, ma in compenso abbiamo potuto apprezzare un texture filtering migliore.

Pokken Tournament DX

“Pokéfanatico vuole lottare!”

Uno dei lati negativi del titolo originale era una certa carenza e ripetitività della campagna single player. Nintendo purtroppo non ha aggiunto nuovi contenuti, ma si è concentrata nell’espansione del multiplayer, comparto imprescindibile per qualsiasi picchiaduro, soprattutto nella prospettiva della portata di Switch. Grazie alla portabilità della nuova console Nintendo è ora possibile giocare con altri giocatori in wireless locale. Se, invece, i vostri amici non dispongono di un proprio Switch, è possibile giocare ognuno con un Joy-Con con la stessa console in visuale unica o sfruttando un opportuno split screen. Sebbene questa possibilità sia sicuramente vantaggiosa, c’è da dire che i piccoli controller mal si adattano a un gioco frenetico come Pokkén Tournament DX: occorrerà un bel po’ di pratica per destreggiarvi, soprattutto con i tasti dorsali, non esattamente comodi da premere a riflesso.

Gradita novità sono gli scontri 3 Vs 3, in cui l’avversario non conoscerà quali sono gli altri due pokémon che avete scelto (a patto ovviamente di usare due console diverse). Per le partite online saranno disponibili sia i match ranked sia partite in gruppi di soli amici.

Pokken Tournament DX

Dopo Mario Kart 8 Deluxe, sembra chiaro che anche questo enhanced port sia un modo di Nintendo di dare dei buoni motivi a chi ha snobbato Wii U per acquistare Switch e recuperarne le perle. Per gli amanti dei Pokémon che non hanno giocato alla versione originale Pokkén Tournament DX costituisce un acquisto praticamente obbligato (a meno che non odiate categoricamente i picchiaduro). Se invece avete già sviscerato l’originale i cinque nuovi combattenti e la grafica migliorata potrebbero non essere dei motivi sufficienti per acquistare la nuova versione; ma se lo avete amato particolarmente e avete modo di giocare spesso con gli amici non si può ignorare la nuova dimensione portatile che offre Nintendo Switch.

8.2

Pro

  • Picchiaduro originale, accessibile e appagante
  • Cinque nuovi Pokémon
  • Grafica migliorata
  • Più possibilità in multiplayer

Contro

  • Scarsa varietà in singolo
  • Poche novità rispetto all'originale
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