La primavera di Yen Sid: come Walt Disney si inserì nel videogioco

Era il 1940 quando The Walt Disney Company lanciò su schermo Fantasia, una follia firmata Walter Elias Disney, che non passò alla storia come tale (l’unica “Follia di Disney” resta Biancaneve), ma che incarnava perfettamente l’aspetto innovativo di quanto proposto dal Classico. Gli anni ’40 per il cineasta di Chicago furono fondamentali, perché sei anni dopo arrivò anche il primo film a tecnica mista, firmato Robert Stevenson e interpretato da Julie Andrews, Dick van Dyke e David Tomlinson: Mary Poppins. Ma senza divagare eccessivamente, Fantasia nel 1940 riuscì a riunire in una sola realtà la magia dei cartoni animati della Disney, la musica di Leopold Stokowski e l’estro di Walter Elias, che inserì nel suo lungometraggio l’intera Orchestra di Filadelfia, per onorare il suo terzo Classico, commentato da Demms Taylor in segmenti live action interstiziali.

Fantasia si apriva con un cortometraggio che è passato alla storia, tanto dei cartoni animati quando dell’intrattenimento in generale: parliamo de L’Apprendista Stregone, basato sull’omonima ballata di Goethe e musicato da Paul Dukas. Protagonista indiscusso fu Topolino, autore di un twist narrativo che raramente gli si affibbierebbe: è proprio Mickey Mouse l’apprendista stregone di cui parla il titolo, al servizio del suo maestro. Uno stregone con una lunga barba, degli occhi intensi, quasi cupi e spaventosi, e un cappello da mago, ispirato proprio alla ballata scritta da Goethe, che però non gli aveva mai dato un nome: Yen Sid. Il creatore di tutto.

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Il twist narrativo di cui sopra è scatenato nel momento in cui lo stregone, necessitando riposo, ripone il proprio cappello sulla scrivania da lavoro e Topolino, da curioso ladro, se ne impossessa dando il via a magie spericolate e incontrollate, fino al ritorno, tenebroso, di Yen Sid, che rimette ordine alla situazione. Un calcio nel sedere al suo allievo, che poi correrà a stringere la mano a Leopold Stokowski (una scena ripresa di recente da Francesco Artibani su Topolino libretto, dove il Nostro stringe la mano a Giuseppe Verdi. Come dire tutto in una sola vignetta). Yen Sid, però, dopo Fantasia è entrato in un completo dimenticatoio, abbandonato all’anonimato, all’essere completamente sconosciuto al mondo dei cineasti e degli appassionati della settima arte. Fino a quando non ci ha pensato il mondo videoludico a donargli una nuova primavera.

Il primo videogioco che dà nuovamente vita a Yen Sid è Kingdom Hearts II, il noto crossover Disney-Final Fantasy firmato da Square-Enix e da Tetsuya Nomura. Un cameo all’inizio dell’avventura, che però vale più di ogni parola e di mille lungaggini. Yen Sid, infatti, dopo aver convocato a sé Sora, Paperino, Pippo e Re Topolino – che da Fantasia ne ha fatta di strada – spiega il processo di trasformazione da Heartless a Nessuno, dando anche possibilità di chiarimento sull’esistenza di Roxas al videogiocatore. Rimasto in possesso della Gummiship, la riconsegna poi ai Nostri, spendendoli in una nuova lunga avventura, per poi svanire nel nulla, nuovamente. Passano, però, pochissimi anni e Yen Sid ricompare dapprima in Kingdom Hearts coded poi in Kingdom Hearts Birth by Sleep: cronologicamente parlando è in quest’ultimo che lo stregone conquista la platea della storia del Keyblade, perché veniamo a conoscenza della sua vecchia carica, ovvero quella di Maestro di Keyblade. Ritiratosi, però, ha avviato il suo processo di addestramento per Topolino, per poi passare a quello di Terra, Aqua e Ventus, spiegando loro la tragica situazione che ha coinvolto i mondi dopo l’assalto di Xehanort e i suoi Nesciens. La sua apparizione, nel finale, vede ancora una volta il ricongiungimento a Topolino, che mestamente, nonostante la sua carica di Re, si pone al giudizio del suo Maestro, attendendo il triste giudizio sulla missione fallita.

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In Kingdom Hearts coded, invece, la sua apparizione è esclusivamente legata al filmato segreto dopo i titoli di coda: in un nuovo incontro con Topolino, lo stregone annuncia l’imminente ritorno di Xehanort, suo vecchio avversario, dopo la sconfitta sia del suo Heartless Ansem sia del suo Nessuno Xemnas. A Yen Sid toccherà, quindi, la convocazione di Sora e Rikku per far loro sostenere l’Esame di Qualificazione, come in Birth by Sleep. Infine arriva anche la partecipazione a Kingdom Hearts 3D: Dream Drop Distance. Narratore onnisciente di quanto accaduto con Xehanort, sarà ancora una volta maestro, stavolta di Lea, per poi arrivare a essere lo stratega della guerra dei Keyblade: il cliffangher che chiude, infatti, la saga attualmente in corso, appartiene a un suo ordine rivolto a Riku, il via all’ultima battaglia contro Xehanort.

Al di fuori di Kingdom Hearts, invece, Yen Sid ha trovato fortuna in sporadiche occasioni, due per la precisione. In Disney Epic Mickey, soltanto nel primo episodio della saga firmata Warren Spector, Yen Sid è l’autore del mondo di Oswald il coniglio, prontamente scombussolato da Topolino: una semplice e immediata parodia di quanto realmente accaduto in Fantasia nel 1940, e che rappresenta il twist narrativo che scatena l’inizio dell’esperienza ludica in Epic Mickey, armati di pennello. Infine, nel titolo di prossima uscita Disney Magic World, lo stregone è il creatore della magia che circonda il castello nel quale sono ambientate le nostre avventure: un cameo che ancora una volta conferma la forza del personaggio, uno stregone capace di creare un mondo intero, un Maestro, una potenza indissolubile che negli anni ha costruito, creato, avviato e donato a tutti noi. Cosa che farà anche in Fantasia Music Evolved. E chissà in Kingdom Hearts 3 cosa ci svelerà Yen Sid, cosa ci svelerà Walter Elias Disney, che a quasi 50 anni dalla sua morte continua a dettare legge nella narrazione.

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